Commentario del 08.02.2019

IN PRIMA PAGINA
Francia-Italia, il giorno della crisi (Corriere). E' rottura totale (Repubblica). L'ira di Macron: superato il limite (Stampa). E Parigi richiama l'ambasciatore (Messaggero). Crisi diplomatica Francia-Italia (QN). Il Colle: serve responsabilità (Repubblica). Macron contro l'Italia, ma scorda i suoi insulti (Fatto). Macron disperato dichiara guerra all'Italia (Verità). Parla Di Maio al Messaggero: "Sono io l'europeista, non mi pento" (Messaggero). Boccia (Confindustria) alla Stampa: "Forse non sanno che governano". Landini: "Subito un piano d'investimento" (Stampa).
Intanto tengono banco anche le previsioni economiche di Bruxelles. Italia sotto il tiro europeo: "Conti non sostenibili" (Sole). Effetto Pil: giù la borsa e lo spred ora risale (Corriere, Repubblica). I dati del Pil: ultimi nella Ue e lo spread vola (QN). Pil, Italia peggiore d'Europa. Lo spread torna a far paura (Giornale).
In termini politici si continua a parlare del caso Diciotti: Salvini accusa i magistrati (QN). Il governo blinda il leghista: tre memorie al Senato allontanano il processo (Notizia Giornale). Di Maio, Conte e Toninelli ora recitano il mea culpa (Libero). Anzichè Salvini, il m5S vuol processare Morra (Fatto). Voto in Abruzzo: il centrodestra torna unito (per un giorno) (QN). Vicini, ma lontani: ri-prove di alleanza Salvini-Berlusconi (Giornale, Verità). Saldi Pd, in vendita pure i camper (Tempo). Riforma Lega-M5S: primo via libera alla riduzione dei parlamentari (Notizia Giornale).
Tav, la rinuncia costa 4 miliardi (Sole). Fatto evidenzia la bufala dei Tir: il traffico più scarso è fra Torino e Lione.

ECONOMIA
Italia sotto il tiro Ue: "Conti non sostenibili". Mercati giù, Borsa a -2,6% (Sole in prima e p.5 e tutti). Nel country report 2019 Bruxelles lancia l'allarme sul debito italiano soprattutto per "il rischio di ricadute sul sistema bancario, sul finanziamento alle imprese e alle famiglie e sull'intera area euro". La previsione del governo di un rapporto debito-Pil in calo di un punto percentuale al 130,7% appare "irrealistica". Inoltre, "considerati i rischi al ribasso per le proiezioni macroeconomiche e di deficit del governo, è probabile che il debito aumenti oltre il 132% quest'anno". "Il sistema Italia è un malato ancora in convalescenza" titola il Fatto (p.6), ma Libero (p.5) non ci sta: "Fregatevene delle stime, la Ue non ci azzecca mai". Di Maio al Messaggero (p.5) dice: "Le stime sono in contraddizione tra loro, mi sembra di assistere al teatro dell'assurdo. Vogliamo farci dettare l'agenda dalle stime che non ci prendono mai? Le nostre misure sono espansive e mirano a far crescere il Pil". Repubblica (p.6) evidenzia la grande gelata del Pil dopo le stime che confermano lo 0,2% di crescita nel 2019, che fanno risalire lo spread (280 pb) e crollare la Borsa (-2,5%). Siamo maglia nera europea sul Pil, ma Conte e Tria assicurano: "Ripartiremo" (Messaggero p.8). Ma sul Pil aumenta il divario Italia-Ue e la manovra, dicono da Bruxelles, non porta crescita (Sole p.5).
Tuttavia, presentando le previsioni economiche intermedie, Moscovici ha detto che "con l'Italia non c'è nessuna ragione di accelerare", cioè di chiedere una manovra correttiva, rinviando il confronto a dopo le elezioni di maggio (Corriere p.6). "Non vedo la necessità di adottare manovre correttive" ha confermato Tria, secondo cui "le misure di politica economica e sociale, che dispiegheranno il loro effetto progressivo nel corso dell'anno, consentiranno di formulare un previsione più rosea quando aggiorneremo la previsione macroeconomica ufficiale per il Def". Il presidente di Confindustria Boccia alla Stampa (p.5): "Diciamo da tempo che va preso atto del rallentamento dell'economia, senza dare la colpa agli altri. Non è un problema di decimali, ma di azione e reazione. Non possiamo fare un'altra manovra economica, avendo un debito pubblico molto alto, occorre trovare risorse non in deficit per operazioni anticicliche. La priorità ora devono essere la crescita, l'occupazione, il lavoro". E il leader della Cgil Landini alla Stampa (p.9) aggiunge: "Serve un piano straordinario di investimenti per recuperare i ritardi del Paese. La finanziaria è recessiva, il governo non ha cambiato nulla sui temi del lavoro. Siamo pronti a confronto e domani torniamo in piazza per una manifestazione unitaria con Cisl e Uil".

POLITICA
Francia-Italia, il giorno della crisi (Corriere in apertura e tutti). L'ira di Macron: "Superato il limite" (Stampa), per Repubblica è "rottura totale". L'Eliseo contesta il summit 5S-gilet gialli, che  protestano oggi a Sanremo. "Basta attacchi dall'Italia, è un'incitazione all'insurrezione" e  Parigi richiama l'ambasciatore Masset  a Roma: si apre la crisi diplomatica. Ma Di Maio al Messaggero (p.5) spiega: "Non è in discussione il rapporto di amicizia con il popolo francese. L'incontro con candidati della lista Ric è pienamente legittimo e rivendico il diritto di dialogare con altre forze che rappresentano il popolo francese: essere in un'Europa senza confini significa libertà anche nei rapporti politici".
L'allarme del Colle per la crisi più grave (Messaggero p.2): "Si muova Conte". Ma il premier è disarmato e Salvini ne approfitta: "Non vado con i gilet gialli" (Stampa p.3). Mentre Conte ammette di non riuscire ad arginare i suoi due vice, il leghista si smarca dall'alleato per cercare un profilo più istituzionale in politica estera. Il leghista attacca la Francia ma usa toni più istituzionali (Corriere p.4). Mattarella va in pressing su Conte chiedendo responsabilità da parte di chi è al governo e anche la Farnesina tenta di mediare (Repubblica p.3). Ma arriva l'alt del M5S: "A noi conviene così". Per il Messaggero (p.3) pesa il tatticismo del M5S e di Macron in vista delle europee. Macron esasperato, va allo scontro con un occhio alle Europee (Stampa p.2).
Uno dei temi più scottanti è la Tav: "Con il M5S al governo l'opera non si fa – dice Di Maio al Messaggero -. Preferisco investire i soldi per un collegamento rapido Roma-Pescara". Bruxelles pronta a riprendersi i fondi, mentre Tria prova a mediare (su tutti). Parigi tira dritto e chiede di completare l'opera: la Francia esaminerà il dossier Ponti ma non risponderà nel merito (Stampa p.6).
Dure le opposizioni contro il governo italiano. Gentiloni alla Stampa (p.5): "I nostri populisti cercano sempre nuovi nemici. Ridicolo trovali in Francia. Rischiamo di uscire dall'Ue da soli, ci sono forze che hanno interesse a destabilizzarci". Fincantieri, Alitalia e Tim sono i principali dossier a rischio nella crisi diplomatica con Parigi (Messaggero p.2). Per il Giornale (p.5) con lo scontro a tutto campo sono a rischio 40 mld: economia, immigrazione ed esportazioni nel mirino. E Fubini sul Corriere (p.5) evidenzia come, tra lavoro e ricchezza, arrivino 10 mld da Parigi: è il made in Italy ad avere i maggiori vantaggi nel commercio bilaterale con i due Paesi, mentre non accade lo stesso nel rapporto con la Germania. "Non hanno ancora capito che stanno al governo e che l'opposizione è finita" dice alla Stampa Boccia (Confindustria), segnalando i "danni potenziali enormi per il nostro export, visto che la Francia è il secondo partner commerciale dell'Italia". Per questo il leader industriale conferma il bilaterale a fine mese con la Confindustria francese. L'Italia, sempre più isolata, volta le spalle al patto Ue: il governo per ora non ha aderito all'iniziativa di Macron per una difesa comune (Stampa p.4).
Caso Diciotti, via al processo: la missione gialloverde è salvare il soldato Salvini (Giornale p.7). Il 20 la Giunta decida sulla richiesta di processo. Di Maio al Messaggero: "La decisione sulla Diciotti è stata presa dal governo nella sua interezza. Questo è un dato che deve essere valutato dalla Giunta". Libero (in prima e p.2) all'attacco: Di Maio, Conte e Toninelli ora recitano il mea culpa per il blocco delle navi firmando il memoriale del Viminale e ribadendo che le decisioni sono state prese da tutto il governo. Per Gasparri, presidente della Giunta per le immunità, al Messaggero (p.7) dice: "E' un tentativo per estendere le accuse all'intero governo". Ma i grillini sono spaccati sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, che diventa un voto su Di Maio. Morra (Anticorruzione) voleva far processare Salvini, ora invece processano lui (Fatto p.5): 5S contro il senatore che ha pochi parlamentari dalla sua parte.

ESTERI
Venezuela, anche Guaidò si appella al Papa: "Sarei felice di riceverlo nel nostro Paese. Cercano di intimidirci ma questo spargimento di sangue è responsabilità di chi usurpa il Palazzo Presidenziale" dichiara a Skytg24 (Messaggero p.11, Stampa p. 13). Ma Francesco chiede tempo e teme una trappola di Maduro perché nei colloqui di tre anni fa a Santo Domingo tra governo e opposizione mediati da Zapatero "partorimmo un topolino, solo fumo". Il portavoce Gisotti: "Il Santo Padre si riserva la possibilità di verificare la volontà di ambedue le parti, accertando se esistano le condizioni per percorrere questa via. Tuttavia sarà fatto tutto ciò che è necessario per l'emergenza umanitaria". Il caos Venezuela spacca il Governo italiano. Di Maio: "Il governo italiano deve evitare ogni ingerenza esterna e come ha già fatto rendersi disponibile come mediatore tra le parti per aiutare il Venezuela a tracciare un percorso comune di legittimazione politica che arrivi attraverso nuove elezioni, libere e monitorate da organismi internazionali". Ma Salvini, sul fronte opposto, fa sapere che la prossima settimana incontrerà una delegazione venezuelana dell'opposizione.
Merkel, mini-patto con i Paesi dell'Est sui migranti (Stampa p.12). La cancelliera vola a Bratislava per incontrare Orban e i leader di Visegrad. In cambio delle concessioni su migranti per sostenere il Marocco nella gestione dei flussi migratori e combattere alla radice le ragioni della fuga in massa dai Paesi africani, garantisce maggiori impegni in tema di sicurezza e rafforzamento dei confini europei per contrastare l'immigrazione incontrollata e combattere lo sfruttamento degli scafisti.

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