Commentario del 26.02.2019

IN PRIMA PAGINA
La destra si prende la Sardegna, flop M5S, che ora cambia pelle (Fatto). Sardegna al centrodestra, caos nel M5S (Corriere) che ora processa Di Maio (Messaggero). Salvini vince ancora, il M5S spira: è dietro il Pd (Libero). 5 Stelle ai minimi, traballa il governo (Giornale). Ma Salvini assicura: "Non tornerò con Berlusconi" (Repubblica). Berlusconi avverte il segretario del Carroccio: "Ora rischi tu" (Stampa).
Tra politica ed economia, intervista a tutto tondo del premier Conte al Sole: "L'Italia deve correre". Intanto, i mercati comprano Italia: spread giù a 266, Piazza Affari + 0,86% (Sole). Fatto riprende i dati Istat che certificano la crisi infinita: lavoriamo quasi 2 mln di ore in meno che nel 2008. E la Verità scrive: abbiamo oltre 5 mln e mezzo di lavoratori sottopagati.
Tav, il sì di Tria: rinnegare i patti danneggia l'Italia (Corriere). Per il titolare del Mef investimenti in fuga se saltano i patti (Messaggero).
Esteri Usa-Corea: Trump-Kim, il summit che può far finire la guerra di Corea (Stampa). Gli acerrimi nemici si rivedranno domani in Vietnam, ma il disarmo nucleare della Nord Corea è stato un bluff (Fatto).
Commercio internazionale: aumento dei dazi rinviato, Trump prolunga la tregua con Berlino (Sole). Tajani al Sole: "Un autogol i dazi alle auto. Il vero concorrente è la Cina".
Sei anni ad Alemanno, "era il riferimento per Mafia Capitale" (Stampa). Lui si difende: "Non sono corrotto, pago per le nomine" (Messaggero). Alemanno formigonizzato (Libero).

ECONOMIA
"Facciamo correre l'Italia, ora spingiamo sull'acceleratore degli investimenti": il premier Conte parla al Sole (in prima e p.2) e rilancia sui temi economici, smentendo le voci di una patrimoniale e e assicurando la tenuta dei conti pubblici: "Posso garantire la massima attenzione alla tenuta dei conti, ma il quadro di finanza non lo miglioriamo stringendo la cinghia ma premendo sull'acceleratore. Per la prossima legge di bilancio pensiamo di far quadrare i conti con una revisione complessiva del sistema si tax expenditures". Poi sul fronte degli investimenti spiega: "Con Investitalia e Strategia Italia creiamo l'autostrada a tre corsie per la crescita: investimenti, innovazione e semplificazione. E' come se mettessimo a disposizione di un guidatore una Ferrari, finora nessuno ha premuto l'acceleratore, ora il governo vuole rimettere il turbo all'Italia sul fronte delle infrastrutture". Il premier spinge anche sulla riforma del codice degli appalti: "Procederemo speditamente con un decreto legislativo che conterrà la riforma organica ma, siccome sappiamo che il settore delle costruzioni non può attendere, abbiamo elaborato un schema di decreto legge al fine di anticipare alcune misure normative per sbloccare i cantieri". Intanto il Sole (in prima e p.4) evidenzia l'atteggiamento degli investitori, che premiano l'Italia: spread in calo e Piazza Affari in crescita. La decisione di Fitch di mantenere il rating invariato fa scattare gli acquisti sui titoli di Stato, il differenziale con il Bund scende a 266 e otti è attesto il primo test per i bond con l'asta dei BoT a sei mesi.
Il Fatto (in prima e p.14) si concentra sull'analisi dei dati Istat sul lavoro: 1,8 mln di ore in meno rispetto al 2008. Il record di 23,2 mln di occupati registrato dall'Istat nasconde il fatto che la qualità dei contratti è crollata. Sono spariti 866 mila posti a tempo indeterminato, al loro posto soltanto part-time. Messaggero (p.17) segnala un gap tra Italia e Ue di 3,8 mln di posti: occupati ai massimi ma resta il divario e la carenza si registra soprattutto tra le figure qualificate nel settore pubblico. Ma c'è il rovescio delle medaglia: un lavoratore su 4 è sovra-istruito per la mansione che svolge. E sono triplicate le fughe all'estero (Repubblica p.8). Conte al Sole in tema lavoro dice: "Quota 100 e reddito di cittadinanza sono state concepite anche in funzione della incentivazione alla creazione di posti di lavoro. Il lavoro e l'impresa sono al centro dell'agenda del Governo. Gli ultimi rilievi Istat ci prospettano un mercato del lavoro che si indirizza verso rapporti di lavoro più stabili per effetto del "Decreto dignità". Ma certo vogliamo fare molto di più. Il piano di investimenti contribuirà a moltiplicare le opportunità di lavoro e speriamo che ne possano beneficiare soprattutto i più giovani, che attualmente rimangono penalizzati. Dobbiamo investire di più nel settore della ricerca e dell'innovazione. Alcune misure le abbiamo anticipate con la manovra: abbiamo introdotto misure di incentivazione per  l'inserimento al lavoro dei laureati più brillanti, abbiamo incentivato l'assunzione di giovani ricercatori, incentivi per investimenti nelle tecnologie emergenti nel venture capital. Tutti segnali importanti ma che non ci lasciano appagati". Intanto, il reddito di cittadinanza rischia la falsa partenza, e l'Inps accelera in vista dell'entrata in vigore prevista il 6 marzo (Corriere p.11). Repubblica (p.8) torna sui rischi legati al sussidio: un terzo degli italiani guadagna quanto il reddito di cittadinanza, il rischio è che l'assegno spinga a non cercare lavoro. La Verità (in prima e p.9) cita i dati del Rapporto sul mercato del lavoro 2019, secondo cui abbiamo oltre 5,5 mln di lavoratori sottopagati: un occupato su quattro è troppo istruito per la mansione professionale svolta, ma – scrive la Verità – c'è da intervenire sulle retribuzioni, non evocare manodopera poco qualificata per soddisfare la domanda di basso livello.

POLITICA
Anche la Sardegna va al centrodestra: il leghista Solinas al 47,7%, il candidato di centrosinistra Zedda al 33%. La lista dei 5S scende sotto il 10%, la Lega si ferma all'11,4%, il Pd è primo partito (Corriere p.2 e tutti). Governo travolto dal flop dei 5S, oggi vertice d'urgenza (Giornale p.3). Conte, intervistato dal Sole (in prima e p.2-3) rassicura sul governo: "I rapporti all'interno non possono essere ridiscussi per effetto di un singolo appuntamento elettorale, peraltro territorialmente circoscritto. Le regole e la logica di elezioni locali o a vocazione sovranazionale come le europee sono completamente diverse rispetto alle elezioni politiche che costituiscono la premessa per la formazione delle forze di governo". E Salvini a Repubblica (p.3) spiega: "E' stato un voto locale, che non incide affatto sulle scelte nazionali. Io non mi sento più forte e Di Maio non deve sentirsi più debole". Messaggero (p.3) parla di competizione "soft" nell'esecutivo per frenare la caduta dei 5S: Salvini vuole evitare che salti tutto, ma i suoi vanno in pressing per un nuovo esecutivo con dentro pezzi di Fi. Ma il leader leghista a Repubblica nega: "Andremo avanti con il governo, anche dopo le Europee. Con il centrodestra l'alleanza funziona a livello locale, ma a livello nazionale giochiamo con altri schemi. Abbiamo un'altra alleanza di governo e intendiamo rispettare l'impegno preso con i cittadini". Ma la Stampa (in prima e p.4) riporta l'avvertimento di Berlusconi a Salvini: "Così rischia, dopo i grillini può toccare a lui. Gli italiani stanno aprendo gli occhi". Per il Corriere (p.8) Berlusconi vede un'altra partita: "Salvini non è più autosufficiente, dopo le Europee sarà costretto a staccare la spina al governo". Il ministro leghista delle Politiche Agricole, Centinaio, al Messaggero (p.3): "Il governo va avanti, seguendo il contratto di governo. I grillini non si arrocchino su temi identitari, ora nuovo patto sull'agenda dell'esecutivo. Se i 5S crollano deciderà Mattarella, non so se ci sono le condizioni per un altro governo".
Nel M5S è tensione dopo il flop in Sardegna. La Stampa (p.5) presenta un reportage dal Sulcis: "Traditi dal Movimento, non vogliamo l'elemosina ma lavoro nelle industrie".  Il Movimento perde 300 mila consensi – sia verso destra che verso sinistra (Messaggero p.7) -: solo un elettore su 5 gli rinnova la fiducia (Corriere p.3). I 5S scaricano la tensione su Tria, che si è espresso a favore della Tav: "Se vuole farsi cacciare basta che lo dica" (su tutti). Ma Salvini a Repubblica esprime la sua fiducia al titolare del Mef. Intanto Di Maio, finito sotto processo, si blinda (Repubblica p.4): il vicepremier nell'angolo accelera la riorganizzazione del Movimento. Ma parte l'attacco di eletti e territori, con la senatrice Nugnes che dice: "La sua leadership è in discussione". La sentrice grillna Fattori al Corriere (p.5): "Ormai siamo diventati una costola della destra, al voto vince l'originale". E parte la fronda grillina sulla legittima difesa (Messaggero p.4).

ESTERI
Lo strappo di Al Sisi sui diritti umani: "Non accettiamo lezioni dall'Europa" (Stampa prima e p. 8). Il messaggio del presidente egiziano arriva a margine del primo vertice tra Ue e Lega araba conclusosi ieri a Sharm el Sheikh: Al Sisi rispondendo ad un giornalista nella conferenza stampa finale ha difeso l'applicazione della pena capitale in Egitto sostenendo che fa parte ormai della cultura del Paese. "Gli europei – ha aggiunto – hanno i loro valori e la loro etica, noi la rispettiamo, ma voi dovete fare altrettanto con noi". Al Sisi, poi, nel faccia a faccia col premier Conte si è impegnato a trovare una soluzione al caso-Regeni e affrontato temi economici legati a gas e diversificazione energetica. Soddisfatto Conte anche dell'invito di Al Sisi ai libici a rispettare i patti con l'Onu "e ad evitare qualsiasi azione che possa portare ad un'escalation delle tensioni, ad ulteriori rischi per la sicurezza e a un indebolimento del processo di stabilizzazione".
Brexit, svolta Corbyn: pronti a sostenere un nuovo referendum (Messaggero prima e p. 12 e altri). Dopo mesi di tentennamenti, il laburista è pronto a tornare sui suoi passi, a costo di irritare parte del suo elettorato: il leader dell'opposizione proporrà anche un'intesa per restare nell'Unione doganale. Oggi la May, che a Sharm el Sheikh ha incontrato sia la Merkel, che Tusk respingendo l'idea di esetendere l'articolo 50 oltre il 29 marzo, ribadisce di sentire l'accordo "a portata di mano" prima della scadenza fissata. E davanti all'intenzione della May di rinviare il voto significativo di Westminster al 12 marzo il Labour intende presentare già questa settimana un emendamento per una "unione doganale comprensiva" e un "allineamento stretto" con il mercato interno, oltre a garanzie sui diritti e sugli standard, al mantenimento del ruolo del Regno Unito nelle agenzie europee e all'accesso al mandato di arresto europeo.
Trump-Kim, il summit che può far finire la guerra in Corea (Stampa prima e p. 9 e altri). A Hanoi, dove domani si consumerà il vertice, si lavorerà affinchè si raggiunga un accordo: Trump in un tweet ha rimarcato la sua fiducia nel presidente Kim ("prenderà una decisione saggia"), ma i professionisti della diplomazia americana che stanno gestendo la trattativa, a cominciare dal segretario di Stato Pompeo, cercano invece di abbassare le aspettative per evitare la delusione di un eventuale mancato accordo e per non spingersi troppo in avanti con le concessioni, senza prima aver ottenuto la garanzia della serietà di Pyongyang nel perseguire l'obiettivo della denuclearizzazione completa.

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