Commentario del 10.02.2019

Primo Piano Rassegna Stampa
Domenica 10 febbraio 2019

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti l'attacco dei vicepremier: vanno azzerati i vertici di Bankitalia e Consob (Sole e tutti). Nuovo fronte con le banche (Corriere): il governo promette, gli sbancati dubitano (Verità). Quirinale in allerta (Messaggero). Conte resiste a Mattarella: "Si deve cambiare" (Fatto). Gialloverdi all'assalto del fortino di Bankitalia (Giornale). Bankitalia al governo: nessuno può toccare la nostra indipendenza (Stampa). Enrico Letta a Repubblica: "Una lapidazione pubblica per comprarsi l'arbitro e cancellare la democrazia".
Ieri sindacati in sciopero contro il governo (su tutti), in piazza anche la delusione delle imprese (Repubblica). Elezioni regionali, in Abruzzo la sfida giallo-verde (Messaggero).
Autonomia: sondaggio di Noto sul QN: il Meridione ha paura dell'autonomia. Per il Messaggero il piano del Nord svuota i ministeri.
Germania: crisi peggiore del previsto ma non sarà recessione (Sole).
Francia: rivolta gilet-gialli a Parigi, chiusa la Tour Eiffel (Messaggero). I soci di Di Maio all'opera (Giornale).

ECONOMIA
"Azzerare Consob e Bankitalia": Di Maio e Salvini tornano uniti e, incontrando i 1400 ex azionisti truffati di Pop Vicenza e Veneto Banca, aprono un nuovo fronte sulle banche (Corriere in apertura e tutti). "Altro che cambiare 2-3 persone, vanno azzerati - attaccano i due vicepremier -. C'è chi parla di indipendenza, qui semmai si tratta di irresponsabilità: se non sei capace di fare il tuo mestiere paghi, civilmente e penalmente (su tutti). Per il Sole (p.3) è in arrivo un mese di fuoco tra caso Carige, nomine, spread e commissione. I due vicepremier si ripresentano uniti nell'abbraccio contro Bankitalia e l'organismo di controllo della Borsa (Messaggero p.2). Nel mirino c'è l'indipendenza di Visco, ma da via Nazionale fanno sapere: "Abbiamo già resistito a Renzi". Stupore in Bankitalia, dove vengono definite "fuori luogo" le parole del governo (Corriere p.3). Secondo il Messaggero (p.2) il vero obiettivo è il nuovo dg dopo Rossi. Per la Stampa (p.3) la vera posta in gioco è il vice di Visco: a maggio scadono i mandati del dg Salvatore Rossi e di Valeria Santucci. In via Nazionale puntano sul vicedirettore Signorini, che però ha criticato le politiche del governo. Bankitalia spera nella sponda di Mattarella per bloccare le pressioni gialloverdi sull'istituto e parlano di "attacco per minare la nostra indipendenza". In ballo c'è anche il Ragioniere di Stato. Lo scontro è anche con il Quirinale, il capo dello Stato avverte il premier: "Se dite no a Signorini intervengo pubblicamente". Ma Conte resiste: "Non possiamo confermarlo, serve un cambiamento" (Fatto in prima e p.2). E Conte è stretto tra Quirinale e M5S: "Ora la soluzione è rinviare le nomine" (Stampa p.2).  All'attacco Enrico Letta a Repubblica: "Vogliono comprarsi l'arbitro e cancellare la democrazia".
Intanto, il decreto con il fondo per gli indennizzi dei risparmiatori truffati è pronto, ma c'è il rischio di una bocciatura Ue su platea e arbitri (Sole p.3 e altri): domani Tria all'Eurogruppo cercherà di convincere Bruxelles sulla legittimità della soluzione del governo, ma tra i risparmiatori c'è il timore che lo scontro metta a rischio i fondi. E Repubblica (p.2) scrive: indennizzi ai truffati, ecco perchè anche Consob è sotto attacco: pressioni nei confronti dei consiglieri per il via libera ai rimborsi a pioggia che però sono contrari alle regole europee.
"Spread e recessione, segni premonitori di una nuova crisi": sulla Stampa (in prima e p.5) Carlo Cottarelli analizza le stime economiche e delinea un quadro negativo. Il differenziale tra i nostri Btp e i bund tedeschi cresce a causa del rallentamento dell'economia, così si rischia un circolo vizioso. Il governo, che non avrebbe dovuto portarci a questa condizione, dovrebbe abbandonare una politica economica velleitaria e fatta di aumenti della spesa pubblica non finanziata da adeguate coperture, e fare riforme, come una vera semplificazione burocratica, che liberino risorse per consentire alle imprese di investire.

POLITICA
Sondaggio di Noto sul QN: il Meridione ha paura dell'autonomia. E' il risultato della rilevazione dell'Istituto Noto Sondaggi, che evidenzia una spaccatura tra il Nord, Centro e Sud.  Il dato sulla possibilità che una parte delle tasse debbano restare sul territorio trova favorevoli gli italiani del Nord e del Centro, ma riceve un secco no dal Meridione. I numeri della spaccatura sono ancor più impressionanti se si chiede se la possibilità di dare maggiori autonomie potrebbe impoverire le regioni povere e dividere il Paese. Ben il 92% degli italiani del Sud risponde affermativamente. Su un punto, invece, gli italiani ritrovano la loro unità: e cioè che un progetto così importante e delicato dovrebbe essere sottoposto a referendum. Per il Messaggero il piano del Nord svuota i ministeri. Le risorse e le funzioni che soprattutto Veneto e Lombardia chiedono sono decisamente rilevanti, tanto che la Capitale rischia un colpo mortale. Ma Zaia e Bonacini al QN spiegano le ragioni del Nord :"Ho avanzato un progetto per l'Emilia-Romagna per rendere più efficienti i nostri servizi e più rapide le risposte della pa ai cittadini e alle imprese - spiega Bonaccini- Io non chiedo più soldi, ma risorse certe per fare una programmazione seria". Zaia aggiunge: "Con l'autonomia non si toglie niente a nessuno. Anzi, si aiutano le classi dirigenti a gestire con più attenzione le risorse".
Sindacati in piazza contro il governo: "Esca dalla realtà virtuale" (Repubblica e tutti). Dopo quasi sei anni Cgil, Cisl e Uil tornano a sfilare insieme. In 200 mila hanno partecipato alla manifestazione. "Uscite dai social, il cambiamento è qui" è il grido della piazza, con Landini, nuovo leader della Cgil, che chiede di essere ricevuto: "Incontrino noi, non chi protesta all'estero" (Corriere p.6). Cambiare rotta è la richiesta delle sigle, che invitano a modificare la politica economica aumentando gli investimenti pubblici (Messaggero p.7). Tra i provvedimenti del governo che restano nel mirino c'è il reddito di cittadinanza, con il presidente di Assolavoro Ramazza che al Sole (p.2) dice: "Bisogna cambiare le regole sul reddito. un'ampia platea di disoccupati viene esclusa dai servizi di aiuto nella ricerca del lavoro, mentre noi riteniamo che tutti i richiedenti debbano ricevere un sostegno specialistico. In queste condizioni non possiamo più offrire il servizio di accompagnamento all'inserimento lavorativo a migliaia di disoccupati. Chiediamo anche che in questo, o in successivi decreti, vengano chiariti ruoli e funzioni di ciascuno dei soggetti coinvolti, le regioni, i centri per l'impiego, le Agenzie per il lavoro, l'Inps".
Elezioni regionali, si parte dall'Abruzzo. Salvini sfida i 5S: Lega primo partito (Messaggero in prima e p.10). Test per gli equilibri del governo, Di Maio teme di vedere franare il 40% delle politiche. Centrodestra favorito, ma tra i due litiganti il terzo incomodo potrebbe essere Legnini, candidato di centrosinistra. I dem, per aiutarlo, lo hanno lasciato solo (Fatto p.10).

ESTERI
In Germania debolezza peggiore del previsto, ma non sarà recessione (Sole p. 6). Il Pil nel 2019 crescerà attorno all'1%, con la Merkel costretta a tagliare frettolosamente le stime dal 2,3% all'1,8% per finire all'1%, un drastico calo rispetto agli anni precedenti. La battuta di arresto, secondo gli economisti, causata da fattori esterni non strutturali, sarà temporanea. Le politiche fiscali sono già espansive perciò Berlino per ora non ha allo studio piani di emergenza.
In Venezuela è guerra degli aiuti (Giornale p. 12). Maduro ha confermato il suo no agli aiuti umanitari e non fa entrare cibo e medicine. Ma gli Indios riescono a forzare i blocchi con l'esercito venezuelano sempre più restio ad obbedire al dittatore. . L'opposizione che appoggia Guaidò è scesa spontaneamente in piazza perchè, se necessario, "andranno a prendere in massa gli aiuti umanitari". Intanto Maduro non ha riconosciuto neanche il documento di Montevideo. Sempre sul giornale, l'intervista al giornalista Dam sfuggito al regime: "Maduro è isolato, ha i giorni contati. Ha affamato il popolo ora è circondato". Salvini all'Arena: "Lunedì incontrerò i parlamentari venezuelani. Ho parlato con molti italiani, laggiù sono in 160 mila e non ce n'è uno dalla parte di Maduro. Non c'è un complotto americano, c'è bisogno di elezioni libere".

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