Commentario del 07.02.2019

IN PRIMA PAGINA
Pil a picco, manovra bis più vicina (Messaggero). In primo piano su tutti le stime di Bruxelles: l'Italia rallenta (Corriere). Fmi e Ue, un'altra bocciatura (Repubblica). L'Ue: buco da 10 miliardi (Stampa). Boccia: è ora di agire (Sole). "L'Italia non crescerà più" (Giornale). Allarme stipendi da fame: secondo l'Inps al Nord il 21% di chi lavora prende meno di 780 euro al mese (Verità).
Tra i temi politici. I 5Stelle: no alla Tav o sarà crisi (Repubblica). Tav: dossier ai francesi, ma segreto in Italia. "Perdite per 7 miliardi" (Fatto). Tav e gilet gialli, Parigi pronta allo strappo (Stampa).
Intanto, sul caso Diciotti Morra al Fatto: "Dare l'ok al processo Salvini è nel dna del M5S". Per Libero "l'ordine è: bastonare Salvini". "La Lega senza di noi? Si suiciderebbe": su Corriere e Giornale parla Berlusconi. Mentre tra i dem parla Prodi: "Primarie, al Pd serve un padre e Zingaretti ha l'occasione di diventarlo" (Repubblica). Pensioni e seggi: la Consulta, il Pd e FI si ribellano ai tagli (Fatto, Notizia Giornale).
Esteri, Usa: le donne in bianco davanti a Trump, una sfida per i diritti (Repubblica). Parla Trump, democratiche in bianco ricordano le suffragette (Stampa). "O noi, o Salvini". Parla il leader dei gilet gialli, dopo l'incontro con Di Maio (QN).
Su tutti la cronaca. Spari a Manuel, due confessano: colpito per errore (Corriere e tutti). Prese le bestie dell'agguato a Manuel (Tempo). Il ragazzo fuori dal coma, si rivolge alla mamma: "Fatti coraggio" (Messaggero, Repubblica).

ECONOMIA
Anche la Ue taglia le stime della crescita (Sole in prima e tutti): le previsioni di Bruxelles riducono allo 0,2% del Pil la stima di crescita per il 2019, rispetto all'1,2% previsto in novembre. Intanto sono arrivate le stime anche dell'Ufficio parlamentare di bilancio, che evidenziano un avvio di 2019 stagnante, ma la stima complessiva dell'anno è dello 0,4%. "Rischio contagio" avverte il Fmi (Repubblica e tutti), che ha a sua volta certificato le stime al ribasso ed ha anche segnalato il giudizio critico su quota 100 e reddito di cittadinanza: il sussidio produrrà "benefici relativamente più generosi al Sud, dove il costo della vita è più basso, con l'implicazione di maggiori disincentivi al lavoro" specifica il documento, che segnala anche i "rischi di dipendenza dalla misura di welfare" (Corriere p.2). Rischio manovra bis da 9 mld, ma Lega e M5S fanno muro (Messaggero p.5). L'accordo con la Commissione Ue esclude la richiesta di una manovra correttiva, ma se la situazione precipitasse il governo potrebbe essere costretto a varare una patrimoniale (Stampa p.3). Anche Tesoro e Palazzo Chigi smentiscono interventi di fronte alla frenata dell'economia, ma cresce la preoccupazione per un eventuale taglio alla risorse per le due misure bandiera (Corriere p.2). Fermare il debito è la priorità del Mef: con l'attività economica che rallenta e un'inflazione in raffreddamento, la crescita nominale del 2019 passerebbe dal 2,3% all'1,2% e il rapporto tra debito e Pil lordo peggiorerebbe, solo per l'effetto sul denominatore. Per questo al Tesoro si lavora sulle privatizzazione. "Il governo risani il bilancio per evitare la spirale del debito e un nuovo declassamento – dice alla Stampa (p.2) Lorenzo Bini Smaghi -. In una fase di rallentamento globale, il governo deve rassicurare il mercato sulle politiche fiscali di medio termine, calmare lo spread ed evitare lo spettro di un nuovo taglio del rating da parte delle agenzie internazionali. Una manovra correttiva frenerebbe la crescita, ma senza di essa ci sarebbero tensioni sul mercato".
Lo Stato deve pagare l'Imu, ma a rimetterci è il cittadino: su Giornale (p.2) e tutti la decisione della Cassazione che dà ragione ai Comuni ed evidenzia che l'imposta è dovuta se l'uso non è istituzionale. Ma si rischia una mina da 2 mld.

POLITICA
"No alla Tav o sarà crisi". Su Repubblica (prima e p. 2) e su tutti, la determinazione dei 5Stelle che piuttosto che dare il via libera alla Tav, sono pronti a far cadere governo. Ieri prove di disgelo tra i due (Stampa p. 4). Telefonata tra leader dopo il botta e risposta: a Salvini non è piaciuto l'atteggiamento di Di Battista e minaccia querele "a chi parla di uno scambio Tav-caso Diciotti", mentre Di Maio rimarca che "dobbiamo andare avanti insieme sulle cose su cui siamo d'accordo". "Senza accordo non ci resta che il referendum" ha detto Salvini, ma l'ipotesi spaventa il M5S. Intanto da Parigi sollevano dubbi sull'analisi italiana fatta sulla Tav (Stampa in prima e p.4): nel mirino dei francesi, in peso attribuito dai tecnici ai pedaggi autostradali e alle accise sui carburanti.
Caso Diciotti, Salvini avverte Di Maio - "non esageri" - in vista del voto in giunta sulla richiesta a procedere nei confronti del leghista da parte del Tribunale dei ministri (Messaggero p.7). Ma crescono i timori sul voto dei 5S in Aula: nonostante Di Maio garantisca il no al processo, per la Lega il leader grillino "non controlla i suoi". E per Libero (p.3) tra i grillini è partito l'ordine: bastionate il nemico Salvini. Per il presidente dell'Antimafia Nicola Morra, intervistato dal Fatto (in apertura), "dare l'ok al processo Salvini è nel Dna del M5S. Lo dicono i nostri valori originari". Il caso Diciotti è uno dei molti elementi che dividono le due forze della maggioranza: Corriere (p.8) evidenzia un decalogo delle differenze nelle anime e nelle antropologie che li dividono. Quanto durerà – si chiede il Corriere – questa convivenza coatta?
Il voto in Abruzzo potrebbe essere il Rubicone politico del governo: Tav, autonomia e caso Diciotti i nodi che restano da sciogliere, ma le Regionali abruzzesi potrebbero far propendere per un atteggiamento più o meno prudente da parte del M5S, che ha fissato l'asticella del voto regionale intorno al 30-32% (Corriere p.6). Intanto in molti segnalano la politica del "doppio forno" leghista, che in Abruzzo si prepara al summit a 3 di centrodestra tra Salvini, Berlusconi e Meloni: a Pescara i tre leader insieme, ma Salvini avverte: alleanza solo locale (Messaggero p.10). "Se Salvini vince in Abruzzo nessuno lo ferma più" scrive Libero (p.5). E la Stampa (p.8) cita un sondaggio choc in mano al Carroccio secondo cui andando da sola la Lega sarebbe al 32%, mentre con Fi scenderebbe al 25%. Per il Giornale (p.4) "l'ubriacatura da sondaggi" fa vedere doppio alla Lega, ma il "doppio forno" non può durare. Berlusconi, intervistato da Verderami sul Corriere (p.7), dice: "La Lega senza noi alle Politiche? Non credo vogliano suicidarsi. In Abruzzo come in tutte le Regioni e le città italiane il centrodestra è unito. La coalizione è nel cuore degli italiani. Di questa alleanza Fi è parte essenziale".
"Al Pd serve un padre, una figura autorevole, che sappia ascoltare, ma che non abbia bisogno di mettersi in divisa per apparire forte – su Repubblica (p.5) parla Romano Prodi -. Zingaretti può diventarlo, deve intensificare il lavoro di allargamento e pacificazione che ha iniziato".

ESTERI
"Brexiters all'inferno": un tweet di Donald Tusk durissimo contro i sostenitori della Brexit ha fatto infuriare tutto il Regno Unito aggiungendo ulteriori tensioni tra Bruxelles e Londra (Sole p.20). "Spero di ascoltare dalla premier Theresa May una proposta realistica su come mettere fine all'impasse", ha detto Tusk. "Il referendum sulla Brexit – ha risposto il portavoce di Theresa May - è stato il più vasto esercizio di democrazia nella storia di questo Paese, l'obiettivo è ora uscire in modo ordinato, con un accordo, nel miglior interesse sia del Regno Unito sia dell'Unione Europea". "La Brexit per me è un paradiso" che libererà la Gran Bretagna "da bulli arroganti e non eletti come Donald Tusk", ha detto Farage. Ugualmente fermo il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: "L'accordo raggiunto è il migliore e il solo accordo possibile e non è aperto alla rinegoziazione".
Venezuela. Guaidó scrive a Palazzo Chigi Lunedì i suoi incontrano Salvini (Stampa p.8 e tutti). Il presidente ad interim al governo italiano: "Servono al più presto elezioni libere". ieri il suo tentativo diplomatico di accreditarsi presso uno dei pochi governi europei che non lo hanno ancora riconosciuto si è tradotto nell'invio di tre lettere, non solo a Salvini che già dichiaratamente parteggia per lui, ma anche al vicepremier Di Maio e al premier Conte.  Nei fatti, una richiesta di "sostegno della comunità internazionale" per arrivare a libere elezioni. Ma l'esercito di Maduro blocca i ponti. Niente aiuti umanitari al confine (Corriere p.11): il regime è determinato a non farli entrare perché nega che il Paese sia alla fame e dice che loro, i gringos imperialisti, non hanno mai aiutato nessuno e dietro cibo e medicine ci sono i soldati invasori. Oggi si insedia il gruppo di contatto a Montevideo, una iniziativa della Ue di cui fa parte anche l'Italia.
Usa. Trump tende mezza mano ai democratici. Nel discorso sullo stato dell'Unione, aperture su temi come i prezzi dei farmaci. Ma sull'aborto il presidente va all'attacco. Avvertimento al Congresso: "Niente dialogo se ci saranno ridicole indagini su di me". E già si riaccende lo scontro sul muro in Messico (Messaggero p.13). Stessa notizia sulla Stampa (p.12) e altri.

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