Commentario del 1.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Due le notizie che si contendono l'apertura dei quotidiani: lo scontro Trump-Merkel sull'euro (Corriere, Sole, Messaggero) e la condanna di Moretti a 7 anni per la strage di Viareggio (Fatto, Giornale, Unità). La difesa: "Sentenza populista" (Sole). Libero: sentenza farsa. Il Giornale: ora si apre il risiko delle nomine nei colossi pubblici. In primo piano anche la politica. Scende in campo il partito del voto (Corriere): asse Pd-M5S-Lega, legge elettorale e subito voto (Sole e altri). Nel Pd Renzi deve vedersela con D'Alema. Nella Lega Salvini con Bossi che al Giornale dice: "Per fare il premier Salvini sacrifica il futuro della Lega". Spazio anche allo scontro Roma-Bruxelles sui conti pubblici. Il governo chiede tempo, sul tavolo la stretta all'evasione Iva (Messaggero). Ma per la Stampa c'è un altro fronte che si apre: per lo smog l'Italia rischia una maxi multa Ue da un miliardo. Sul Giornale i dubbi di Draghi sull'euro: è allarme vero. Sul Sole l'allarme delle imprese sul "doppio binario": per un milione di aziende impossibile calcolare le imposte.

ITALIA-ECONOMIA
Oggi la risposta italiana a Bruxelles sulla correzione dei conti. In agenda stretta sull'evasione Iva e tagli di spesa (Sole p.8, Messaggero p.7). Nella lettera nessuno scontro frontale ma il richiamo ai "fattori rilevanti" che giustificano lo scostamento dagli obiettivi di patto,  primo fra tutti il terremoto, col suo carico di spese per la ricostruzione e la prevenzione.  Nel Def di aprile i dettagli della mini-correzione ma non è escluso un aggiustamento contabile prima di quella scadenza. Fubini, sul Corriere (p.6) parla di canale aperto tra Roma e Bruxelles ma Bruxelles reclama impegni precisi da Roma e invece il rischio e che la risposta italiana sia tutt'altro che chiara e questo metterà in difficoltà la Commissione. Intanto lo spread ha ripreso a salire e questo preoccupa anche Bruxelles. Il Sole (p.8): la rottura in questo momento non conviene né a Roma né a Bruxelles. Ma la Stampa (in apertura e a p.2 e 3) rivela un nuovo possibile fronte di scontro: una sanzione che può arrivare a 1 miliardo. E' quello che rischia l'Italia per le continue violazioni delle norme sulla qualità dell'aria, con la Ue che su questo ha aperto due procedure di infrazione.
Su Repubblica (in prima e a p.8) la novità cardine del decreto atteso per domani per rafforzare le misure di emergenza nelle aree terremotate: una "zona franca" fiscale per i 134 comuni del cratere. La misura è destinata a circa 67 mila imprese in gravi difficoltà dopo gli eventi delle ultime settimane. L'impegno minimo è di 100-200 milioni. Per le famiglie più povere si pensa anche a una sorta di reddito di inclusione di 240 euro mensili.
La partita post-terremoto si intreccia con quella con Bruxelles sui conti. Ma per Giugliano (Repubblica p.9) è la crescita che resta fragile il vero problema di Palazzo Chigi, non il diktat dell'Ue, che comunque avrà effetti limitati sul pil. I dati su inflazione e disoccupazione vanno in questa direzione. Nell'eurozona ripartono produzione e inflazione, in Italia no. I dati Istat parlano di più occupati nel 2016 (242 mila in più) ma disoccupazione giovanile ancora in salita, al 40,1% (Sole p.8 e su tutti). Fanno peggio solo Spagna e Grecia. Il Giornale (p.6): il Jobs Act è già preistoria.

ITALIA-POLITICA
Asse per il voto alla Camera tra Pd-M5S-Lega-FdI, Renzi accelera e dice "così non scattano vitalizi" (Corriere p.16 e tutti): calendarizzata il 27 febbraio la discussione sulla legge elettorale, poi a marzo scattano tempi contingentati. Pd pronto a dire sì alla proposta M5S di estendere l'Italicum corretto dalla Consulta al Senato, ma restano da sciogliere i dubbi su premi di listo o alla coalizione e soglie di sbarramento. Nel caso di approvazione, entro aprile ci sarebbe la legge elettorale e si potrebbe andare al voto a giugno. Da sindaci e governatori arriva, però, lo stop al voto anticipato (Stampa p.8). Fatto (p.6): Renzi si prepara alla urne occupando Cipe (con Lotti) e Agcom (con Morcellini). Feltri (Libero in prima e p.5) dà ragione a Berlusconi e sostiene che andare al voto sarebbe da fessi: nessuno potrebbe prendere in mano il pallino e l'unica conseguenza sarebbe complicare la vita politica italiana. E Campi, nell'editoriale del Messaggero (in prima e p.20) vede nella fretta di andare alle urne, oltre ai calcoli dei partiti, la psicologia irrequieta dei politici, molto concentrati sull'immediato e poco portati a fare calcoli su tempi ragionevolmente medi.

USA/EUROPA
Euro, scontro Trump-Merkel (e tutti): l'intervista al Financial Times del nuovo capo del consiglio nazionale del commercio Navarro contro la Germania, accusata di usare un euro ampiamente sottovalutato per avvantaggiarsi su Usa e partner europei, innesca un nuovo fronte di scontro tra Usa e Ue. Da Navarro pietra tombale anche sul Ttip, "un trattato multilaterale travestito da bilaterale". Merkel: "La Germania è un Paese rispettoso della Bce". Tusk: "Le decisioni Usa mettono in pericolo la Ue", bisogna serrare i ranghi e rispondere colpo su colpo. L'offensiva di Trump, scrive il Sole, solleva molti dubbi anche tra gli analisti finanziari, che sottolineano la contraddizione tra la politica del dollaro debole e l'imposizione di tariffe che tendono ad apprezzare il cambio. Sul Sole l'allarme del ministro Calenda: "Derive protezionistiche potrebbero procurare all'Italia un importante danno economico".
"Integrazione finanziaria essenziale per il buon funzionamento dell'euro" dice Draghi, lanciando un nuovo appello per l'unione dei mercati dei capitali dell'eurozona (Sole p.3). "Il mancato completamento rischia di portare alla frammentazione dell'area euro". "Anche Draghi dubita dell'euro: è allarme vero" il titolo d'apertura del Giornale che traduce così le parole del governatore Bce. 

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