Commentario del 5.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Gentiloni-Trump, patto per la Libia (Stampa): nella prima telefonata fra i due impegno senza tregua contro il terrorismo e stop ai trafficanti. E sull'Europa a due velocità Gentiloni si schiera con Merkel (Repubblica). Idem Alfano, che scrive al Corriere: "Non esiste una sola Ue". Letta sprona: "Bisogna correre come i più veloci e puntare alla difesa comune" (Corriere). La Pinotti al Messaggero: "Pronti alla difesa europea con Parigi, Madrid e Berlino". Con l'Europa a due velocità  il Giornale rilancia l'ipotesi euro-lira. Attali al Mattino: "Meno vincoli sull'euro ma per l'Italia disastroso lasciare". Bonino critica il patto sui migranti: "La Ue si irrita con gli Usa ma fa la stessa cosa" (Stampa). Il Giornale parla di patto flop: altro che accordi, ne sbarcano altri 2 mila. Sul fronte interno riprende quota il voto nel 2018 (Repubblica): metà governo vuole il voto tra un anno (QN). Sul Sole i costi dell'Italia del "non fare": 606 mld. Su tutti la stretta sugli statali e il flop del part time agevolato in vista della pensione. Su tutti anche l'allarme di 600 professori universitari: "I ragazzi non sanno più l'italiano" (Repubblica). Sul Corriere i manifesti dei conservatori che attaccano Francesco "Ma io vado avanti" (Repubblica). A Roma Grillo "blinda" la Raggi (Sole). Tre parlamentari contro Raggi nel mirino di Grillo (Corriere). Svolta di Marra: pronto a parlare (Repubblica). A Milano il comune presenta la nuova Piazza Castello: una piazza bianca e pedonale circondata dagli alberi.

ITALIA-ECONOMIA
"Nessun intervento sulle detrazioni": in un'intervista al Corriere il sottosegretario Baretta torna sulla correzione dei conti a cui lavora Roma su pressione di Bruxelles. "Non sarà un atto unico ma un processo. Dobbiamo considerare anche il terremoto, tenere in equilibrio la gestione dei conti e delle emergenze". La spesa sarà tagliata "a partire dal centro: gli enti locali hanno già dato. Va acceleratala razionalizzazione delle partecipate pubbliche. Quanto a detrazioni e deduzioni occorre una riforma, non un intervento estemporaneo". Baretta sostanzialmente conferma un intervento sulle accise: "Dobbiamo tenere conto dell'emergenza terremoto". Terremoto per il quale 1,5 mld nei prossimi tre anni "chiaramente non sono sufficienti". Il Sole (p.4) quantifica in 700 mln di euro il volume dei tagli alle amministrazioni centrali, e 100-150 milioni di una scrematura dei crediti di imposta più inefficaci o superflui. Sulle pensioni, flop del part time agevolato: solo 200 le richieste all'Inps (Messaggero in prima e a p.2 e tutti). Tra i motivi del fallimento: l'attesa per l'Ape, i costi alti per le aziende, l'esclusione, di fatto, delle donne. Poletti: "Ne prendiamo atto, studieremo strumenti diversi". "E' la cronaca di un fallimento annunciato, con le risorse ridotte dalla legge di stabilità – dice Cazzola al Mattino (p.3) – La colpa è delle imprese indifferenti e dei sindacati, che non si sono prodigati per applicare un provvedimento che avrebbe permesso nuove assunzioni". Su tutti il decreto che completa la riforma Madia sugli Statali. Spunta un codice di licenziamenti che rende più vulnerabili i furbetti: nuove norme su assemblee, permessi e malattie. Stretta anche sulle assenze di massa e il licenziamento-sprint in 30 giorni per i furbetti del cartellino. Confermato l'articolo 18, piano straordinario per i precari e la cancellazione della norma che esclude il 25% dei dipendenti dai premi di produttività.

ITALIA-POLITICA
Riprende quota il voto nel 2018 (Repubblica): "Le elezioni a giugno sono già saltate", valuta il "partito del non voto". Il ritardo delle motivazioni della Consulta può allungare i tempi e se si "scavalla" febbraio tecnicamente saltano i tempi per il voto prima dell'estate. Renzi continua ad essere di opinione contraria, deciso ad andare al più presto al voto. Ma metà governo è contro il voto subito (QN): dopo Calenda anche Orlando e Martina frenano. Intanto si riaccende lo scontro per la segreteria del partito. Cuperlo riunisce i suoi e chiede le dimissioni di Renzi per dare il via al Congresso (su tutti). "Non vedo quale beneficio deriverebbe da un passo indietro del segretario – dice Fassino a Repubblica (p.6) -. Non  ha senso fare una scissione, creare un partito della sinistra per fare cosa?". Il Giornale (p.8) guarda alle mosse del ministro Calenda che, dopo le dichiarazioni al Corriere, potrebbe pensare di dare vita a un suo partito: un contenitore centrista dopo la rottura con Renzi sulla data del voto. "Cara Virginia ti scrivo....". Grillo sul suo blog, rinnova la propria stima alla Raggi: "Chi sta con te sta con M5S". In primo piano su tutti, la lettera dell'ex comico alla sindaca di Roma e le possibili sanzioni per la Lombardi, considerata la "gola profonda" del Movimento: avrebbe dovuto riferire ai vertici. Lei si difende: "Una bufala che sia stata io a rivelare ai pm le polizze" (Repubblica). Nel mirino anche la Ruocco, Sibilia e Morra. La sindaca: "Grazie Beppe, vado avanti". Silenzio assoluto, sull'intero fronte, da Di Maio e Di Battista (Giornale).
"Il lato debole si chiama Virginia", scrive Manfellotto sull'Espresso. Il caso del sindaco di Roma  mostra dove il Movimento 5Stelle rischia il fallimento più grave e le difficoltà di far emergere una classe dirigente migliore di quella che vuole sostituire.

EUROPA
Gentiloni-Trump, patto per la Libia (Stampa): nella prima telefonata fra i due impegno senza tregua contro il terrorismo e lo stop ai trafficanti. Da Gentiloni ribadita la centralità della Nato e della collaborazione tra Europa e Usa, ma Trump chiede un contributo maggiore dell'Italia all'Alleanza. Da Gentiloni invito a venire a Taormina in primavera con la moglie Melania: Trump "felicissimo di esserci" per il posto che l'Italia ha nel suo cuore, avendo avuto i voti di tanti italo-americani.
Sull'Europa a due velocità Merkel ribadisce il concetto: "Dobbiamo pensare a un progetto di integrazione che guardi ai prossimi 10 anni". Non più un'entità unica ma un insieme di accordi tenuti uniti dal mercato unico delle merci e forse dei servizi, spiega il Corriere: ma c'è il rischio di restare ai margini. Gentiloni si schiera con la cancelliera (Repubblica e tutti). Un'Europa a cerchi concentrici era lo schema a cui Gentiloni aveva lavorato da ministro degli esteri. A Roma a marzo il via ai cambiamenti. Idem Alfano, che scrive al Corriere: "In Europa le diverse velocità sono già una realtà. Si tratta di come fare i conti con questa realtà". Letta al Corriere: "Giusta la mossa di Berlino, via le zavorre. Ma l'Italia deve restare nel convoglio veloce, e l'incertezza politica che stiamo raccontando all'esterno non aiuta". Da Letta richiamo anche alla necessità della difesa comune e alla polizia di frontiera per gestire la questione migratoria. Sul Messaggero intervista alla Pinotti, che pensa ad un'Europa a due velocità anche nella difesa: "Abbiamo bisogno che il nucleo di Paesi che si è mosso con più forza verso la Difesa comune, Italia, Francia, Germania e Spagna, elabori cooperazioni rafforzate che portino ancora più avanti il processo, trascinando anche altre nazioni".  "Pronti alla difesa europea con Parigi, Madrid e Berlino". La Pinotti parla anche del patto Italia-Libia per il controllo del fronte del sud: "La Libia ha ancora una situazione frammentata ma l'Italia spinge perché al Serraj si rafforzi, attraverso una maggiore inclusione anche rispetto a protagonisti come il generale Haftar".

©riproduzione riservata


Nessun commento:

Posta un commento