Commentario del 10.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Tra Merkel e Draghi patto per l'euro: "No alla moneta a due velocità" (Stampa e tutti). Eurozona a velocità unica (Sole). La Stampa: Super Mario e Frau Angela guideranno la riscossa contro la deriva scissionista. Gentiloni vola invece a Londra dalla May: "Italians salvati dalla Brexit" (Fatto).
Politica, dalla Consulta spinta per una nuova legge elettorale (Corriere): "non ostacoli maggioranze omogenee, ballottaggio lesivo". Renzi: voto subito o congresso a giugno" (Sole). Ma dal Pd al governo tutti contro Renzi: vogliono la sua testa (Giornale). In un'intervista al Corriere Pisapia lancia Campo Progressista: "Con Pd e liste civiche possiamo arrivare al 40%". Sul Fatto l'eterno ritorno di Bossi: "Io e Silvio meglio di questo Pd e di Grillo".
Spazio anche alla manovra bis, col Giornale che parla di mazzata in arrivo sulla benzina. Monito dei renziani a Gentiloni: "No a nuove tasse" (Repubblica). Da Bruxelles niente procedura ma più controlli (Corriere). Su tutti l'incasso record del fisco: 19 miliardi dalla lotta all'evasione (Sole e altri). Su Stampa e Messaggero le novità sulle visite fiscali. Boeri: in malattia 7 ore di reperibilità anche per i privati. In Vaticano torna la fronda anti-Francesco, un falso Osservatore via mail (Messaggero). New York chiusa per neve: "Non venite in centro" (Corriere). Roma sempre in prima pagina per le grane della Raggi. Caustico Libero: patata bollente. A Milano Cantone indaga sui fondi Expo al Palagiustizia (Fatto).

ITALIA-POLITICA
Dalla Consulta spinta per la legge elettorale (Corriere e tutti): nelle motivazioni della sentenza dell'Italicum l'input per una legge che garantisca maggioranze omogenee per Camere e Senato, cambi le regole sui capilista ed eviti il ballottaggio. Ora i partiti non hanno più alibi, scrive Verderami sul Corriere: il nodo è politico e ora l'attesa è per quello che dirà Renzi alla direzione del Pd. Lui continua a guardare alle urne a giugno, ma è solo scrive il Messaggero. Repubblica parla di Renzi a un passo dalle dimissioni e di possibile congresso anticipato del Pd,. La Stampa parla di primarie Pd il 30 aprile. L'obiettivo sarebbe sempre l'election day a giugno, Politiche e Amministrative insieme.
Pisapia, in un'intervista al Corriere annuncia la sua nuova discesa in campo: "Faremo un Campo progressista: un patto con il popolo dem con l'obiettivo di spostare a sinistra il partito ma servirà una legge che consenta le coalizioni". E di Renzi dice: "Ha coraggio, ha avuto capacità innovativa. Ma dovrebbe ascoltare di più e non ha capito che i corpi intermedi sono importanti a cominciare dai sindacati". L'11 marzo il primo incontro a Roma di Campo Progressista. "Poi apriremo le Officine per il programma".
Sul Corriere l'incontro di Salvini con Ted Malloch, il "falco anti-Ue" che Trump vuole nominare ambasciatore Usa presso l'Unione. Per Salvini "dopo la vittoria storica di Trump a marzo Wilders vincerà in Olanda, in aprile Le Pen in Francia, in giugno spero noi in Italia e in settembre Petry in Germania. E la Lega è l'unica, in questo quadro, ad avere la visione e le relazioni internazionali necessarie a coglierne le opportunità". Sul Fatto l'eterno ritorno di Bossi: "Il Pd a Pezzi, M5S inaffidabile, vinciamo noi alleati con Silvio".

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, per il Giornale (p.6) sarà la solita stangata: con gli aumenti sulle accise per recuperare i 3,4 mld chiesti dalla Ue rincari del 2% sui carburanti. Ma dal Pd renziano arriva una mozione contraria a nuove tasse. Per Repubblica (p.3) è il primo segnale di guerra contro il governo. Schiarita in vista, invece, con Bruxelles: per il Corriere (p.11) per adesso la procedura di infrazione per deficit eccessivo è evitata. Ma dalla Commissione non arriva nemmeno il via libera: il governo resta sotto pressione su disavanzo strutturale e deficit generale. Bruxelles –scrive Fubini – sarà alla finestra per qualche settimana per vedere se gli impegni saranno rispettati, alla luce delle incertezze del quadro politico. Gentiloni, ieri a Londra dalla May: "Non pensiamo solo all'austerità, abbiamo bisogno di un'Unione flessibile" (Sole p.5). E alla premier inglese strappa concessione per gli "italians": "I loro diritti non saranno toccati" (Fatto p.15). Sul Messaggero (p.10) e  tutti il gettito record della lotta all'evasione: 19 miliardi nel 2016. Ma senza i 4,1 mld del rientro dei capitali dall'estero la cifra sarebbe stata la stessa del 2015. Padoan: "Il governo strizza l'occhio ai contribuenti onesti, non agli evasori". Orlandi; "Più risultati con meno controlli". Ruffini (Equitalia): "Sfida vinta, col fisco amico riscuotiamo di più anche senza ganasce e pignoramenti" dice al Messaggero (p.10). E dal primo luglio tramonta Equitalia e nasce il nuovo ente integrato con l'Agenzia delle Entrate: "Avremo verifiche più mirate e semplificazione per i cittadini".

EUROPA
Merkel-Draghi, patto per l'euro a una velocità (Repubblica in prima e a p.12 e su tutti). Nel vertice con il presidente della Bce la Cancelliera aggiusta il tiro sulla Ue a due velocità: "La doppia marcia è solo per chi è fuori dalla moneta unica. Continuiamo a sostenere i progetti varati insieme. Non è fattibile che tre Stati si siedano assieme, decidano e vadano avanti da soli lasciando gli altri fuori". L'asse Merkel-Draghi, scrive la Stampa, rafforza la moneta unica e prefigura la riscossa degli europeisti contro la deriva scissionista. Draghi era apparso poco entusiasta per l'opzione di Ue a più velocità. Le parole della Merkel sui cerchi concentrici che non riguardano l'euro devono averlo rassicurato: l'idea delle due monete non è sul tavolo. Intesa tra i due anche sull'ipotesi di un rafforzamento dell''architettura dell'Unione.
Su Avvenire (p.5) i dati eurostat sulle Regioni della Ue in base a Pil e potere d'acquisto: il Nord se la gioca con i tedeschi, il Mezzogiorno con i Paesi dell'est. Esiste una lunga striscia della ricchezza che dal Lazio risale verso la Norvegia: il cuore di questa Europa ricca è il triangolo produttivo Lombardia-Baviera-Baden Wurtenberg. Ci sono poi isole di ricchezza, isolate in aree povere, come la regione parigina dell'Ile de France, la comunidad de Madrid, Praga e naturalmente Londra. E poi c'è una vasta area povera dove il pil procapite è sotto la media europea: Grecia, tutto l'Est Europa. I Paesi Baltici, quasi tutto il Portogallo, gran parte della Spagna e Sud Italia. Su 300 regioni della Ue, quelle del Mezzogiorno sono tutte negli ultimi posti.




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