Commentario del 3.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Roma in primo piano. "Raggi sotto torchio: spunta una polizza pagata da Romeo" (Messaggero). Nuove accuse, in bilico (Repubblica). Una polizza-vita uccide la Raggi (Giornale). In primo piano, su tutti, l'interrogatorio-fiume della sindaca di Roma, rimasta oltre 8 ore in procura. In politica spazio anche alle parole di Renzi al Corriere: "Potrei non candidarmi a premier. Primarie, poi il voto. Oppure si va al 2018". L'altro tema del giorno riguarda la risposta italiana alle richieste Ue sulla manovra. Padoan annuncia la correzione dello 0,2% "prima del Def" (Sole). Ma gela la Ue: "L'ipotesi infrazione riduce la sovranità" (Messaggero). Il ministro in Senato per i tagli al deficit, in Aula solo 13 senatori (Corriere). Altro tema in primo piano è l'accordo Italia-Libia  sull'immigrazione: "Ora servono i fondi Ue" (Sole). Mogherini al Corriere: "Fermare l'immigrazione è un'illusione".

ITALIA-ECONOMIA
Ue insoddisfatta della replica italiana sulla manovra (Messaggero): mancano dettagli e tempi, ma la trattativa va avanti (Sole p.3). Padoan: "Infrazione ipotesi allarmante, a rischio la sovranità in politica economica" (su tutti). Per il Sole (p.2) il ministro reputa "allarmante" l'ipotesi infrazione per via del lavoro per ridurre il debito: il rapporto con il Pil dovrebbe scendere al 123,5% nel 2020, e il 2018 sarà l'anno chiave, ma una procedura d'infrazione potrebbe complicare le cose. Secondo Fubini (Corriere p.24) non ci sarà semaforo verde sulle proposte di Padoan ma solo il "guinzaglio corto": Bruxelles si tiene le carte per poter passare all'azione legale se il governo non rispetterà gli impegni sugli altri 20 mld di risparmi e nuove entrate sul disavanzo del 2018. "La manovra ci sarà e sarà dell'importo richiesto, ma tempi e modi saranno congeniali alle nostre esigenze: questo è scritto nella risposta alla Ue" dice al Mattino (p.3) il sottosegretario Baretta. Il governo si impegna con l'Ue e promette una manovra entro aprile (Stampa p.8). E Padoan scopre le carte (Repubblica p.11): ampliamento del reverse charge, lotta all'evasione Iva, aumento delle accise su sigarette e benzina, tagli di spesa  sugli acquisti di beni e servizi  (su tutti). Moscovici: "Se è così non vi commissariamo". Per Repubblica (p.11) Bruxelles vuole evitare il voto in estate in Italia per permettere al governo di mettere in atto le misure. "Dall'Italia un film già visto" dice ad Avvenire (p.7) l'economista Gros, che attacca: "Non si cerchino scuse per non ridurre la spesa". Restano diverse incognite – commenta Pesole sul Sole (in prima e p.2) -: sulla lotta all'evasione l'Ue chiede la presenza di soluzioni alternative per garantire che le entrate previste si realizzino, visto che la quantificazione delle entrate può essere fatta solo a consuntivo, non ex ante. E anche sulla spending review restano i dubbi sulla certezza dei risparmi. Intanto il Corriere (in prima e p.11) sottolinea come, durante il question time con Padoan al Senato, fossero solo 13 i senatori in Aula.

ITALIA-POLITICA
Il Parlamento frena sulle urne (Corriere). Renzi al Corriere (in prima e p.3) "E' bene ragionare sui pro e contro delle elezioni anticipate". Dopo che in molti gli hanno intimato di rallentare, lui dice: "So che non posso dettare la linea da solo. Ma io continuo a fare da parafulmine per tutti". E sembra pronto a cedere il passo a un altro candidato del Pd per Palazzo Chigi: "Potrei non essere io, magari potrebbe toccare a Gentiloni o Delrio". Il ministro Franceschini al Corriere (p.5): "Le primarie sarebbero uno strumento unificante. Ma la data del voto dipende da Mattarella, è chiaro che con un accordo sulla legge elettorale, l'approvazione della riforma potrebbe essere l'ultimo atto della legislatura". Sulla legge elettorale si avvicina la strada per una possibile intesa: premio all'alleanza e non alla lista (su tutti). Intanto dopo l'altolà sul voto del ministro Calenda, Gentiloni e i ministri si defilano: "Parla per sè" (Messaggero p.11). Per Repubblica (p.6) è partita la sfida tra i ministri sulla data del voto, ma Gentiloni li invita a lavorare e non fare politica. Folli su Repubblica (in prima e p.33) registra la frenata sulla spinta verso il voto anticipato.

EUROPA
Patto Italia-Libia, stretta sulla rotta dei clandestini (Stampa in apertura e p.2-3 e tutti).  Rafforzamento delle frontiere e rientro volontario dei migranti tra le misure dell'intesa tra Gentiloni e Serraj, che viene definita "un modello" dall'Ue, che punta a chiudere la rotta libica per ridurre l'afflusso di migranti dal nord Africa. Per la Stampa (p.3) Gentiloni lancia la sfida all'Europa, e l'Italia in pressing sull'Ue chiede l'utilizzo del modello-Turchia per fermare i flussi (Messaggero p.9). Per il Sole (in prima e p.7) resta decisivo il controllo di terra. "Fermare l'immigrazione è solo un'illusione, bisogna gestire i flussi dei Paesi di partenza" dice al Corriere (in prima e p.9) l'Alto rappresentante per la Politica Estera Ue, Federica Mogherini, che mette in guardia contro chi vorrebbe eliminare l'immigrazione: "Senza gli arrivi l'economia Ue sarebbe paralizzata, la nostra demografia ci porta al ribasso". Sulla Libia, spiega: "Vogliamo solo sostenere il processo di unificazione del Paese, ma serve cooperazione e condivisione delle responsabilità".
Il numero uno della Bce, Draghi, a Lubiana pronuncia un discorso "politico" contro l'avanzata dei sentimenti euro-scettici: "Senza integrazione in Europa sarebbero tutti più poveri" (Stampa p. 9 e tutti). Sul Corriere (in prima e p.24) Ferrera si occupa di "voglia d'Europa": un sondaggio in 7 Paesi (tra cui l'Italia) dice, a dispetto dell'opinione diffusa, che l'ondata sovranista è stata sovradimensionata. La maggioranza silenziosa è filoeuropeista, ma per rilanciare il progetto unitario servono le idee, che in questo momento mancano. Intanto uno studio Bce mostra i rischi per l'Ue dalla politica protezionistica Usa. "L'America non è una minaccia per l'Ue, in nostri legami sono più antichi di qualunque amministrazione" dice al Corriere Federica Mogherini.

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