Commentario del 12.02.2017

IN PRIMA PAGINA
In apertura su Stampa e Messaggero il giro di vite Usa sugli immigrati: da New York a Los Angeles centinaia di clandestini fermati in attesa di deportazione. Trump preannuncia un nuovo blocco degli ingressi (Sole). In primo piano anche la politica, con i piani di Renzi: "Congresso subito, mi dimetto e poi votiamo a giugno" (Messaggero e tutti). Su Repubblica parla Berlusconi: "A giugno niente voto, mi ricandido. No a Salvini premier". Su tutti il caos di Roma, tra gossip e doppi sensi. Un nuovo audio di Berdini sul caso Raggi-Romeo riaccende la polemica: "Erano amanti, rimanga fra noi". Libero: "L'affare s'ingrossa". Ira della Raggi: "E' un sabotatore, voleva danneggiarmi". Sulla Stampa l'ex sindaco Marino accusa: "Sei mesi di nulla, Roma va verso l'eutanasia". Spazio anche alla "manovrina": per Repubblica saranno tassate le sale giochi, per il Messaggero la benzina. Il Fatto: Renzi ha lasciato una voragine da 40 miliardi. Monti al Corriere: "Flessibilità usata male". Ma sugli interessi l'Italia ha risparmiato 17 miliardi (Sole). Sull'Espresso il mistero dei Derivati: i contratti segreti che hanno svenduto l'Italia alle banche. Sul Corriere sorpresa al Festival: il vincitore è Gabbani. D'Alessio e Al Bano contro Conti: "Ci avete usati" (Stampa). Sanremo d'oro per la Rai: 17 milioni in tre anni (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Debito e manovra, pressing Ue sui conti italiani (Corriere p.5): con un debito pubblico a quota 2.379 mld e 438 milioni, il 132,7% del pil, secondo nella Ue solo a quello greco, la minaccia di procedura di infrazione da parte di Bruxelles è reale, scrive il Corriere. Ma sotto traccia si continua a negoziare sui 3,4 mld di manovrina e si spera in un perdono in extremis. Per Repubblica (p.4) il governo pensa a una tassa secca su 96mila punti vendita a vario titolo dedicati al gioco d'azzardo tra bar, tabacchi e slot machine: in questo modo eviterebbe il rialzo delle accise stroncato dai renziani e al contempo obbedirebbe alla Ue. Per il Messaggero (p.6) invece la"manovrina" toccherà la benzina (col rialzo di due centesimi) e i ministeri (con tagli di 800 milioni); altri 3/400 milioni verranno dall'aumento di bolli e imposte da registro; il grosso (1,4/1,5 mld dall'estensione alle aziende pubbliche dello split payment. Ma per il Fatto (p.2) la manovrina è solo l'assaggio: il conto finale del prossimo biennio è di 40 miliardi, ed è il frutto dell'azzardo renziano del 2016, con una manovra elettorale fatta di bonus e entrate incerte. Sul Sole (in apertura e a p.3) il calo record degli interessi sul debito: dal 2012 al 2016 calo record di 17 miliardi; risparmi cumulati per 47,6 mld. Attesa per domani, per l'intervento di Padoan al congresso del Pd e per le stime su crescita e deficit della Commissione europea: il Sole (p.3) prevede un rialzo dell'1,6% del pil dell'eurozona. Monti al Corriere (p.6): "La Commissione è sempre più imbarazzata per l'uso generoso della flessibilità che ha consentito all'Italia, ora non può permettersi di andare oltre. Peraltro il modello di politica economica non ha portato l'Italia a una maggiore crescita e non ha giovato neppure al consenso di chi l'ha cavalcata. Perseverare sarebbe diabolico, specie ora che rischiamo la procedura per disavanzo". Boccia ad Avvenire (p.8): "L'Europa è più fragile dell'Italia, non credo alla procedura di infrazione. Piuttosto evitiamo noi di cercare l'incidente, magari per calcolo politico. In un momento come questo non si può rompere con Bruxelles. Tre miliardi e mezzo si possono prendere dalla web tax facendo pagare l'Iva alle multinazionali di Internet".

ITALIA-POLITICA
Voto e governo, i piani di Renzi (Corriere in prima e p.3 e tutti). Il segretario Pd pronto a dimettersi domani per dare il via al congresso: urne a giugno o a settembre. Per il Corriere lo scenario che si aprirebbe subito dopo il voto anticipato sarebbe un governo di coalizione tra Pd e Fi. "Sinceramente preferisco pensare di dare i nostri voti a un governo guidato da una figura indicata dagli elettori di Fi e del centrodestra" dice Berlusconi, intervistato da Repubblica (in prima e p.9). Poi sulla data del voto dice: "Votare adesso è da irresponsabili, prima di novembre non si può: meglio impiegare 2-3 mesi in più e arrivare al voto con una legge elettorale che funzioni, piuttosto che votare senza aver armonizzato le regole elettorali". E a proposito di legge elettorale, torna a ribadire la sua preferenza per un sistema proporzionale: "In un sistema tripartitico, qualsiasi premio di maggioranza significherebbe consegnare il Paese a una minoranza. Col proporzionale sono gli elettori a decidere se dare la maggioranza per governare, altrimenti le coalizioni sono inevitabili".
Nel Pd, minoranze ancora in trincea: "Le assise veloci sono un golpe, così scatterebbe il liberi tutti" (Repubblica p.7). Bersani chiede che sia chiara la legge elettorale prima di dare luogo al congresso. "Deve essere un vero congresso, non un'assise bonsai che si apre a marzo e si chiude a Pasqua – dice ad Avvenire (p.10) Francesco Boccia -. Alla fine chi vince deve essere sostenuto da tutti". Per Damilano (Espresso p.32) per la segreteria del Pd gli avversari non sembrano poter impensierire Renzi, ma c'è un'altra gara, quella per Palazzo Chigi, nella quale Renzi deve fare attenzione, quella per Palazzo Chigi, per la quale si stanno muovendo sia Franceschini che Orlando. Secondo Geremicca, nell'editoriale della Stampa (in prima e p.19) lo scenario che si tratteggia in caso di congresso anticipato vede gli altri candidati-segretario ritirarsi dalla corsa – perchè le minoranze definiscono una "farsa" l'assise-lampo -: a quel punto la scissione da sinistra diventa realtà. Il governo Gentiloni ne viene travolto, dopo aver rabberciato una legge elettorale si va ad elezioni con un Pd "centrista" e un forza di sinistra concorrenzialmente in campo.

USA/EUROPA
In apertura su Stampa e Messaggero il giro di vite Usa sugli immigrati: da New York a Los Angeles centinaia di clandestini fermati in attesa di deportazione. In carcere spacciatori ma anche padri di famiglia. Panico fra le minoranze. Sono 12 milioni a rischio espulsione. Trump annuncia un nuovo ordine esecutivo per rilanciare il blocco degli ingressi. Stampa parla di possibile incontro tra il Papa e Trump durante G7 di Taormina: sui migranti posizioni agli antipodi ma non su Russia e aborto.
Juncker non si ricandiderà alla guida della Commissione europea: lo ha detto in un'intervista alla radio tedesca. Timori per la "tenuta di un fronte unito" mentre si negozia la Brexit con la Gran Bretagna (Corriere p.5, Stampa p.12): "I 27 non sanno cosa succederà, gli inglesi sì: potrebbero promettere una cosa a un Paese A, una a un Paese B ecc. Non ci sarà più un fronte europeo unito".
In Italia cade la fiducia nell'Unione ma prevale il sì all'euro: sul Corriere il sondaggio di Pagnoncelli fissa al 59% la soglia degli italiani "negativi" verso la Ue; solo un italiano su 3 (36%) ha un'opinione positiva, valore dimezzato dal 2008. Ma per il 49% (contro il 36%) uscire dall'euro sarebbe uno svantaggio. Se si potesse votare, il 41% voterebbe per conservare l'euro, il 33% per tornare alla lira; il 49% opterebbe per restare nella Ue, il 25% per uscirne. Ma gli indecisi sarebbero il 26%, circa 12,5 milioni. Dunque la maggioranza degli italiani è insoddisfatta ma rassegnata ad una appartenenza forzata. Sul senso dell'Italia nell'Unione parla Monti, nell'intervista al Corriere: "L'Italia in serie A? Dipende da credibilità e affidabilità, del Paese, del governo, delle imprese, dei cittadini. Ma deve liberarsi delle sue debolezze: instabilità di governo, vulnerabilità finanziaria".

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