Commentario del 25.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Primarie Pd il 30 aprile, tramonta il voto a giugno (Sole e tutti). Sulla Stampa la sfida del M5S a Renzi: aboliamo i vitalizi dei parlamentari. Mattarella guarda al 2018: la stabilità è necessaria (Messaggero). Pd stretto tra congresso e primarie. De Benedetti al Foglio: "La politica ha perso coscienza della situazione economica del Paese". Renzi al Foglio: "Puntare solo all'innovazione è stato un errore". Romiti al Fatto: "L'avevo detto che Renzi sarebbe andato a sbattere". Su Repubblica l'attacco di Tajani: "Con la flessibilità Ue ha fatto regali elettorali". In prima pagina anche Roma e Napoli. A Roma Raggi dice sì allo stadio dimezzato (Corriere e tutti). A Napoli l'ospedale degli assenteisti: "Al tennis o a fare lo chef" (Repubblica). In prima pagina anche il terremoto, 6 mesi dopo. Curcio a QN: "Basta tiro a segno sulla Protezione Civile, enti locali responsabili". Gentiloni a Norcia: "Siamo in ritardo, ma fatto un gran lavoro" (Avvenire). Solo 18 le casette consegnate. Italia Oggi: aridatece Bertolaso.
Negli Usa tra Trump e Putin è corsa al riarmo nucleare (Messaggero). Guerra totale anche alla stampa: alla Casa Bianca porte chiuse a New York Times e Cnn (Corriere, Repubblica). Spazio anche alla finanza: Intesa rinuncia alla sua scalata a Generali (Fatto e tutti). Per la scalata a Mediaset indagato anche l'ad di Vivendi (Corriere). Calenda: pronta la norma anti scorrerie (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
"Il governo ha sbagliato. Con la flessibilità Ue ha fatto regali elettorali": il presidente dell'Europarlamento Tajani, in un'intervista a Repubblica (p.11), accarezza la Germania e bastona l'Italia. "Merkel è tra i pochi leader ad avere una dimensione europea. Lei è influente perché c'è. Siamo noi che dobbiamo fare di più". E sui conti: "L'Italia non ha sempre ragione, non ci facciamo mai l'esame di coscienza. Dire che i conti pubblici devono essere messi a posto non significa essere agli ordini di Bruxelles o Berlino ma fare l'interesse dell'Italia". Sulla flessibilità: "Convinsi io l'allora commissario Rehn a concederci più flessibilità per restituire i debiti che lo Stato aveva con le imprese. L'Italia non l'ha utilizzata. Quei debiti non li ha restituiti. Ma la flessibilità deve essere fatta utilizzata per rimettere in moto l'economia, non per fare le politiche clientelari". Ora "Gentiloni usa i toni giusti ma dobbiamo continuare a fare le riforme. Se solo riformassimo la giustizia civile, che vale il 2% del pil, saremo a posto con Bruxelles. Ma servono governi stabili. E un comportamento diverso se vogliamo contare di più". Calenda al Pd: "E' conveniente che in uno scenario internazionale così incerto il governo arrivi a fine legislatura. Il Pd si sieda al tavolo con il governo per elaborare l'agenda e ci dica come dobbiamo strutturare il prossimo def. Non può dire no alle privatizzazioni, no a nuove tasse, no a tagli".
Sul Corriere (p.51) intervista alla Camusso: "Le liberalizzazioni all'italiana? Di destra, non portano concorrenza". "Noi siamo contrari all'ingresso di una piattaforma come Uber perché creerebbe concorrenza sleale. E contestiamo la direttiva Bolkestein, perché consente il dumping tra i lavoratori. Le liberalizzazioni come si fanno da noi non producono concorrenza alla pari ma sono straordinariamente di destra. Uber e Foodora vanno regolamentate, come all'estero". La Cgil dice no anche alle privatizzazioni di Poste e Fs: "Sono profondamente sbagliate. Non garantirebbero il servizio pubblico e, nel caso delle Ferrovie, c'è il rischio di uno spezzettamento con la privatizzazione solo della parte ricca, l'Alta Velocità, e solo per fare cassa".

ITALIA-POLITICA
Primarie Pd il 30 aprile, Renzi cede, tramonta il voto a giugno (Stampa p.6 e tutti). Sulla Stampa (in apertura e a p.7) la sfida del M5S per mettere in difficoltà Renzi: "Aboliamo i vitalizi dei parlamentari". L'idea è quella di equiparare il lavoro parlamentare a qualsiasi altro lavoro, costringendo deputati e senatori a versare i contributi alle proprie casse previdenziali, quelle in cui versavano prima di essere eletti. In questo modo lo scontro si sposta sul terreno più congegnale ai grillini: la lotta alla casta. Ieri l'antipasto, con Di Maio che attacca: "Le primarie del 30 sono le primarie per la pensione, per impedire il voto a giugno". Mattarella guarda al 2018 e si appella stabilità: "L'Italia ne ha bisogno di fronte alle grandi sfide globali" (Stampa p.7). De Benedetti al Foglio (in prima e a p.3: "La politica ha perso coscienza della situazione economica del Paese. La bilancia commerciale dimostra che c'è un'Italia che lavora ed esporta. Ma poi col debito pubblico, pil, disoccupazione giovanile cominciano le note dolenti. E la politica non rassicura". De Benedetti si augura che il governo Gentiloni duri ma dopo le elezioni è probabile che lo stallo in Parlamento permanga "e i mercati hanno già suonato il campanello di allarme sullo spread. L'Italia ha bisogno di misure forti per evitare il bivio della morte, uscita dall'euro o Troika ma per questo servirebbe una solida coalizione di governo. E non mi pare ci siano le condizioni". Sul Foglio colloquio con Renzi, al suo ultimo giorno negli Usa: "Puntare solo all'innovazione è stato un errore. C'è il rischio di una jobless society, dobbiamo trovare formule e risposte a questo rischio". Ma per Renzi "il tema non è il reddito di cittadinanza, bensì porre la condizione per avere un lavoro. Il ruolo dello Stato è quello di offrire occasione di lavoro: un lavoro di cittadinanza, non un reddito".
 "Renzi si fermi o trascinerà giù il Paese con sé", dice Cesare Romiti al Fatto (p.4): "L'avevo detto che Renzi sarebbe andato a sbattere. Ora è un guaio voler anticipare a tutti i costi le elezioni in una situazione economica e sociale disastrosa".

USA/EUROPA
Negli Usa, Trump promette un massiccio riarmo nucleare, Mosca minaccia un ritorno alla Guerra Fredda. Ma si moltiplicano le rivelazioni sui contatti tra i collaboratori di Trump e emissari russi durante la campagna elettorale. Pressioni della Casa Bianca sull'Fbi per smentire le rivelazioni sulla Russian Connection. I federali non lo fanno e Trump taglia fuori dal briefing con la stampa tv e giornali "nemici": tra questi New York Times e Cnn (Corriere, Repubblica).
Brexit, Roma e Berlino gelano Londra: no a trattative commerciali senza l'impegno britannico a salare i 60 mld di pendenze con il bilancio Ue. E' la linea del negoziatore europeo Barnier, sposata da Italia e Germania. Gozi: "I negoziati paralleli non sono una buona idea: l'Italia vuole vedere una Ue compatta trattare con Londra". Una linea dura, scrive il Sole, che ora preoccupa la Gran Bretagna. Intanto l'immigrazione verso Londra sta rallentando: dimezzate le partenze di polacchi, lituani e estoni. Una dinamica stigmatizzata dalle imprese che registrano partenze di dipendenti europei nell'industria del turismo, intrattenimento e agricoltura. Anche la City subirà effetti dall'esodo prodotto dalla Brexit. Dombret (Bundesbank): "Non accetteremo banchieri volanti che arrivano a Francoforte per avviare operazioni in realtà eseguite a Londra".

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