Commentario del 18.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano. Primarie Pd, l'offerta di Renzi (Corriere). Secondo il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere, con la scissione Pd la sinistra da sola sarebbe al 6,5%. L'ultima offerta per evitare la spaccatura: congresso a dicembre. Ma la sinistra dice no (Messaggero). D'Alema accelera: "Subito scissione" (Stampa). Per il Fatto la scissione l'hanno già fatta gli elettori: a Napoli 9 su 10 in fuga. Economia, l'Eurogruppo all'Italia: un mese per correggere i conti (Stampa). Il vero freno alla crescita del Pil è la spesa pubblica (Stampa). De Bortili sul Corriere: "Serve un sengale (subito) sui conti". Intanto sulla pa, novità sulla riforma per il licenziamento dei furbetti. Il ministro Madia al Messaggero annuncia "50 mila assunzioni"e la "stabilizzazione dei precari". Salta il taglio dei cda delle partecipate (Sole), mentre parte il valzer delle nomine (Corriere).
Roma, soldi a un politico su due per fare lo stadio a Roma (Libero). "Fermate lo stadio": sul Messaggero l'altolà dei Beni Culturali: vincoli a Tor di Valle, Vietato costruire edifici più alti delle tribune. Liberalizzazioni: Taxi in rivolta, authority in campo (Sole). Liberalizzazioni a metà: una storia infinita (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Bruxelles verso il no sul debito italiano (Stampa in prima e p.7): salvo novità, il rappoto sarà negativo, cioè non terrà conto delle promesse contenute nella lettera di Padoan. Non è scontato che sarà avviata una procedura d'infrazione – scrive la Stampa -, perchè Bruxelles è sempre disposta a concedere più tempo.  De Bortoli, nell'editoriale del Corriere: Ma se è così difficile operare una correzione dello 0,2% chiesta da Bruxelles, come sarà affrontata la montagna di finanza pubblica in arrivo? Piuttosto che di elezioni, sarebbe il caso di parlare della legge di Bilancio 2018, anche perchè realisticamente non si potrà più contare sull'ombrello del Qe della Bce. Il deficit dovrà scendere all'1,2%, non ci saranno margini di flessibilità e non si potranno più disinnescare, in disavanzo, clausole di salvaguardia per quasi 20 mld. De Bortoli punta sul risparmio di spesa, e scrive: potrebbe essere inserito già nel Def di aprile: l'obiettivo dei 10 mld di riduzione non è impossibile. Sulla Stampa Mingardi sostiene che è la spesa pubblica la zavorra delle crescita italiana. Se – commenta – metà del Pil è impermeabile a innovazione e concorrenza perchè riguarda la spesa pubblica, è difficile avere tassi di crescita superiori all'1%. Marco Fortis a ItaliaOggi: "Se prendiamo i dati del Pil tedesco, vediamo che i consumi finali delle Pa hanno dato un contributo dello 0,8%. Questo vuol dire che - non avendo l'Italia avuto un incremento della spesa pubblica, anzi deve contenerla - a parità di condizioni, abbiamo fatto meglio. Inoltre le stime di Banca d'Italia sul debito pubblico potrebbero avvicinarci al pareggio del debito, e non avremmo bisogno di manovre correttive".
Statali, via alla riforma: i furbetti licenziabili in 30 giorni (su tutti). Il ministro Madia al Messaggero (in prima e p.3) annuncia una campagna che "porterà alla stabilizzazione di circa 50 mila persone".

ITALIA-POLITICA
Pd, l'ultima trattativa non basta (Corriere in prima e p.2 e tutti): Renzi propone la rinuncia al voto a giugno e l'apertura del congresso. Ma la sinistra dem non ci sta. Emiliano a Stampa e Corriere: "E' lui a volere la rottura. Ma non mi rassegno, se accetta la proposta di rimandare il congresso a dopo le amministrative non ci sarà spaccatura". Franceschini e Minniti provano a mediare: elezioni politiche a settembre e congresso a dicembre. Ma la minoranza sembra già fuori e D'Alema parla di "nuovo inizio". Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.3) assegna un 6,5% alla nuova eventuale formazione di sinistra. Intanto è polemica sul fuori onda di Delrio che dice: "Renzi non ha fatto neanche una telefonata per evitare la scissione" (su tutti). Il ministro al Corriere (p.4) e Repubblica (p.2): "Non ho detto questo. Renzi ha fatto ogni sforzo. Bisogna che la minoranza continui a sentire il Pd casa sua. Ma ci sono paletti temporali, è importante che la fase congressuale si concluda prima delle amministrative". Poi Delrio ripete: "Non lasceremo nulla di intentato". Il ministro Martina a Repubblica (p.3) sottolinea "i pericoli per il governo". E Fassino alla Stampa (p.2): "Così si indebolisce Gentiloni". Il sondaggio di Pagnoncelli vede il M5S prima forza (30,9%), poi il Pd, se resta unito, al 30,1%. Anche la destra, complessivamente, sopra il 30%. Per Libero (p.5) nessuno avrà la maggioranza. Mattarella tenterà di allestire un governo-ammucchiata. Ma con lo spread in salita, sarà inevitabile chiamare Draghi alla guida del Paese.

EUROPA
Brexit, Tony Blair torna in campo e spinge una sollevazione contro la Brexit di May (Messaggero p.11 e altri). L'ex premier al lavoro per radunare i movimenti europeisti e convincere i britannici a "insorgere" e cambiare idea sulla Brexit. Blair è convinto che il voto per l'exit sia stato dettato da un'assenza nella conoscenza dei termini reali dell'uscita dall'Ue. La replica di Boris Johnson, che ha invitato i britannici a "spegnere la tv quando parla Blair".
Sul Sole (in prima e p.14) Bricco torna ad occuparsi delle possibilità per Milano dopo la Brexit. Milano corre. Oggi è l'unica città davvero europea. L'anno scorso si è svolto l'Expo che, nonostante i non pochi inciampi, ha portato il capoluogo lombardo nei circuiti internazionali del turismo. Adesso, ecco la competizione con le altre capitali continentali per riuscire a attrarre chi e che cosa lasceranno Londra nei prossimi mesi e nei prossimi anni. L'agenzia europea del farmaco – l'Ema – è il primo banco di prova. La scelta della città europea dove collocare l'Ema è una gara di mezzo fondo.  Ma, la vera maratona, che durerà non meno di cinque anni e che contribuirà a determinare il profilo di Milano e dell'Italia del futuro, riguarda le banche e i fondi di investimento. Dal Tamigi ai Navigli. Un'ipotesi di lavoro che può modificare in misura radicale il volto di Milano.
Germania, Merkel in caduta nei sondaggi. Schulz avanza di 11 punti: il 49% degli elettori lo preferirebbe all'attuale Cancelliera, che ottiene solo il 38%(Messaggero p.13).

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