Commentario del 16.02.2017

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano: nel Pd patto a tre – Emiliano, Rossi e Speranza - per la scissione (Stampa). Altro che scissione, Emiliano e Bersani pronti alla fuga di massa scrive il Fatto. Renzi si blinda col simbolo del Pd (Giornale) e va avanti tutta verso il congresso (Sole). Escluso il voto a giugno (Repubblica). Tensioni anche nel governo su manovra e privatizzazioni (Messaggero). Padoan: niente stop alle privatizzazioni (Sole). Morando (QN): "In manovra taglieremo le tasse". Paradosso Italia: ci tartassano ma sale il debito (Giornale). Intanto Bruxelles apre una procedura per i ritardi dei pagamenti della Pa (Sole). Sul Corriere i conti vulnerabili dell'Inps. Patrimonio in rosso per 1,7 mld. Boeri: per le pensioni nessun allarme (Sole). Dalla Protezione Civile il conto del terremoto infinito: oltre 23 miliardi (Corriere). Rapporto Alla Ue per avere i fondi (Sole). Dal Parlamento europeo via libera all'accordo Ceta (Sole).Dal mondo: Trump cambia la linea su Israele (Corriere). Per la pace non servono 2 Stati (Messaggero, Stampa). Safran Foer: "I palestinesi con Bibi e Donald rischiano una catastrofe" (Repubblica). A Milano sono un caso le palme a piazza Duomo. Il Giornale: Milano, Africa. A Roma è un caso lo stadio. Raggi dice sì ma a cubature dimezzate (Fatto). Per il Messaggero monta il fronte del no M5S. Possibile non dare l'ok

ITALIA-ECONOMIA
Privatizzazioni, sfida nel governo (Messaggero in apertura e a p.2 e tutti). Padoan tiene il punto: "Avanti con le dismissioni non solo per ridurre il debito pubblico ma anche per aumentare l'efficienza delle società in cui è presente lo Stato". Da Delrio nei giorni scorsi era arrivato l'altolà su Fs, da Giacomelli su Poste, preoccupati per l'impatto sociale dell'apertura ai privati. "Timori infondati" per Padoan: "le privatizzazioni non tolgono lo Stato dal posto di guida", e quindi non pregiudicano occupazione e servizi ai cittadini.  Per il Messaggero (p.2) dietro il braccio di ferro su Poste e Fs c'è in realtà la partita del rinnovo dei cda delle grandi società di Stato.
Intanto l'Ocse rialza le stime di crescita sull'Italia all'1% ma raccomanda: "Non fermate le riforme" (Messaggero p.3, Sole p.2 e tutti). Tallone d'Achille del Paese la produttività e il sistema delle banche. Tra i suggerimenti la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro aumentando il gettito Iva o il prelievo fiscale sugli immobili. Promossa la riforma della pubblica amministrazione, della scuola e il Jobs Act; bocciata la cancellazione dell'Imu sulla prima casa. Aspettando le correzioni dei conti promesse da Roma a Bruxelles il debito pubblico sale ancora: nel 2016 45 miliardi in più del 2015, a quota 2.217, pari al 132,3% del pil (Sole p.2). Il Giornale: ci tartassano ma sale il debito.
Su tutti i giornali le rilevazioni della Corte dei Conti sul patrimonio Inps che si stima passi nel 2016 per la prima volta in negativo di 1,7 mld. "Quello che conta non è il bilancio dell'Inps, ma quello dello Stato – ha detto Boeri – perchè le prestazioni sono garantite dallo Stato". Sulla stessa linea il ministro Poletti, che ha poi sottolineato come il sistema previdenziale sia "assolutamente sostenibile" e che "il governo non pensa a nuovi interventi". Brambilla al Mattino: "Il vero nodo è il welfare: per prestazioni assistenziali e spesa sanitaria spendiamo 225 mld, ma dalle tasse entrano 160 mln. E' questa la madre di tutti i problemi".

ITALIA-POLITICA
Politica in primo piano: nel Pd patto a tre – Emiliano, Rossi e Speranza - per la scissione (Stampa). Altro che scissione, Emiliano e Bersani pronti alla fuga di massa scrive il Fatto. Renzi si blinda col simbolo del Pd (Giornale) e va avanti tutta verso il congresso (Sole). Escluso il voto a giugno (Repubblica). Renzi prepara le contromosse, strappando un accordo sul voto a settembre, con Orfini nel ruolo di reggente. Secondo il sondaggio di Piepoli sulla Stampa solo un italiano su tre pensa che il Pd possa vincere le elezioni. E i dati sulla fiducia dei leader indicano Renzi in caduta (41%) mentre Emiliano è al 56%. Il governatore della Puglia a Repubblica: "O cambia linea o siamo fuori, domenica ultima chance per accettare una conferenza programmatica e dare il via a un congresso che non sia un rito abbreviato". "Fermiamoci e riflettiamo, con la scissione consegneremmo il Paese alle destre – dice al Messaggero Fassino -. Non posso credere che si voglia fare una scissione sulla data del congresso, le scissioni si fanno quando si hanno progetti alternativi incomponibili". Bei nell'editoriale della Stampa torna sulla crisi in casa dem: alzi la mano chi ha capito i motivi di una scissione. Serve la psicanalisi per comprendere perchè si stia andando verso un suicidio collettivo. Feltri (Libero) avverte: a sinistra chi fa le scissioni va sempre a finire male.

EUROPA
Dall'Europarlamento ok al Ceta (Sole p.23 e altri): via libera (sofferto) all'accordo di libero scambio e cooperazione economica tra Ue e Canada. Dal voto un segnale politico contro il protezionismo del presidente Trump. Pabriks (Ppe): "Con il Ceta scegliamo l'apertura, la crescita e standard elevati anziché protezionismo e stagnazione. Il Canada è un Paese col quale condividiamo valori comuni. E' un alleato sul quale possiamo contare". Oggi l'intervento del premier Trudeau al Parlamento di Strasburgo. Dal trattato prevista un'espansione dell'economia europea da 12 mld l'anno. Ma perché entri in vigore serve la ratifica di 38 tra parlamenti e assemblee. Scalfarotto: "Con questo accordo la Ue rivendica un ruolo politico dopo la Brexit". Il sottosegretario rimarca anche gli "evidenti" effetti positivi per l'export italiano e rassicura: "Una sciocchezza dire che questi accordi sono un aiuto alle multinazionali a danno delle piccole imprese. Con questo accordo aiutiamo tutte le imprese che guardano all'estero". Importante anche la tutela dei prodotti agroalimentari.  Ferrarini (Confindustria) al Sole: "Il Ceta apre grandi opportunità per l'industria italiana. L'abbattimento dei dazi è solo il primo e più immediato risultato perché il Ceta aprirà i mercati degli appalti pubblici, abbatterà ostacoli tecnici non tariffari, assicurerà maggiore apertura agli investimenti e garantirà più tutela della proprietà intellettuale e delle igp". Intervista della Ferrarini anche sul Corriere: "Le nostre esportazioni valgono già 3 miliardi e cresceranno. Questo accordo può far crescere in modo significativo l'export: vantaggi per meccanica e alimentare".

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