Commentario del 11.02.17

IN PRIMA PAGINA
Ultimatum della Ue all'Italia: manovra correttiva entro il 22 (Repubblica). Renzi a Padoan: "No a nuove tasse" (Fatto e altri). Intanto balzo del 6,6% a dicembre della produzione industriale (Sole). In primo piano sul Corriere (e altri) l'attacco hacker alla Farnesina. Caccia ai dati rubati (Messaggero). Il sospetto è che siano stati i russi, ma il Cremlino nega (Stampa). In politica è il futuro di Renzi alla guida del Pd a tenere banco. Si dimette da segretario (Libero). Lo fa per riprendersi il partito (Giornale). Polemiche sul titolo ieri di Libero sulla sindaca di Roma. Fatto: "Tutti con Raggi contro Feltri. E chi ha scritto le stesse cose?". Giornale all'attacco: "Più che 'patata' è patatrac. La Raggi affossa i grillini". E oggi Libero replica alle polemiche: "Pistola fumanti: quanto chiasso per una patata bollente". In evidenza anche il piano del governo sulla sicurezza: più potere ai sindaci (Stampa e tutti). Ampio spazio anche agli esteri. Grecia: intesa Ue-Fmi sulla nuova austerity (Sole). Su tutti l'attentato sventato in Francia: presi quattro kamikaze.

ITALIA-ECONOMIA
Ultimatum Ue sulla manovra: entro il 22 febbraio i primi provvedimenti o può scattare l'infrazione (Repubblica in prima e p.7). Le misure al vaglio del Tesoro prevedono tagli di spese per 850 mln e 2.550 mln da lotta all'evasione e aumento delle accise. Renzi stoppa Padoan: "No a nuove tasse" (su tutti). E il ministro: "Correggere i conti è più conveniente che avere ricadute sullo spread". Bruxelles vuole un segnale prima del dossier sul debito che vedrà l'Italia molto oltre i parametri. Commissione in pressing: "Stiamo aspettando che gli impegni presi si traducano in misure precise per essere rassicurati" (Sole p.2). Intanto Energia, auto e hi-tech spingono la produzione industriale ai massimi: rialzo dell'1,4% a dicembre e dell'1,6% nella media del 2016, è il miglior risultato dal 2010 (Corriere p.42). Si prospetta una correzione al rialzo delle stime sul Pil 2016, che potrebbe salire all'1%. Con un miglioramento del Pil, l'Italia potrebbe ottenere uno "sconto" di circa 400 mln sulla richiesta di correzione del deficit (Repubblica p.7). La produzione industriale italiana batte quella tedesca, e anche la bilancia commerciale nei primi 11 mesi del 2016 evidenzia un incremento forte: +9,6mld rispetto allo stesso periodo 2015. Per Fortis (Messaggero p.7) l'Ue farebbe bene a riflettere su questi dati prima di costruire "stravaganti indicatori relativi alla presunta scarsa competitività dell'Italia sui mercati mondiali". Per Bricco (Sole p.4) nello sfacelo generale, l'Italia ha da offrire un sistema industriale sano. Questi risultati – scrive Santilli sul Sole (in prima e p.14) – sono stati raggiunti grazie alle riforme, ma c'è ancora molto da fare, e interrompere oggi quell'azione significherebbe interrompere il processo positivo.
Lavoro, "per invertire la rotta sulla disoccupazione giovanile c'è bisogno di crescita economica, di introdurre la flessibilità in uscita sulle pensioni e di favorire l'alternanza scuola-lavoro": il ministro del Lavoro Poletti parla al Corriere (p.43), affrontando gli argomenti caldi. Sui voucher: "Fisseremo la data per il referendum, intanto stiamo lavorando per limitarli ad attività veramente occasionali e mai per sostituire contratti di lavoro. Non escludo un intervento con decreto". Repubblica (p.12) mette nel mirino la riforma del Lavoro, che ha fatto aumentare la flessibilità ma non ha fatto scendere la disoccupazione. Rispetto al 2008, la disoccupazione e la disoccupazione giovanile sono raddoppiate. L'assenza di politiche attive fa mancare l'obiettivo.

ITALIA-POLITICA
Renzi verso le dimissioni da segretario Pd: "non farò il bersaglio per mesi" (Corriere p.9 e tutti). Si rafforza la pista che porta al congresso anticipato per regolare i conti entro settembre, mese che nel Pd si ritiene utile per andare al voto. Per il Giornale (in prima e p.5) Renzi lascia per tornare: pronto a dimettersi per riconquistare leadership e partito. Per il Messaggero (p.8) Renzi tenterà la carta della mediazione lunedì in direzione: accordo sulla legge elettorale per votare a giugno. Ma se risultasse maggioritaria la linea del rinvio delle urne, Renzi proporrebbe il congresso prima delle Amministrative per votare in autunno. Speranza (minoranza dem) a Repubblica (p.6): "Il rischio scissione resta sei il congresso è una gara lontana dai guai dell'Italia". Guardando all'ipotesi urne a giugno, Speranza dice: "Sarebbe meglio usare la forza parlamentare del Pd per fare due o tre cose concrete su povertà, scuola e mercato del lavoro". Intanto, otto italiani su dieci bocciano Gentiloni: sul Giornale (p.4) l'Osservatorio di Mannheimer evidenzia l'atteggiamento negativo nei confronti dell'operato del governo negli elettori di tutti i partiti. Il 90% dei votanti M5S, l'80% di Fi, ma anche il 60% dei votanti Pd. Occupazione, immigrazione ed economia in generale i punti più critici sottolineati dagli elettori.
Piano del governo su migranti e sicurezza: stretta sugli irregolari, un nuovo Cie per ogni Regione. In arrivo più poteri per i sindaci, possibili ordinanze contro prostitute e alcol (Stampa in prima e p.2 e tutti). Ok in Cdm al decreto del Viminale, che prevede il Daspo in caso di reiterate violazioni (Messaggero p.2). Stanziati 19 mln per garantire le espulsioni degli irregolari.

EUROPA
L'ex ministro tedesco Joschka Fischer al Corriere (in prima e p.13): "Se la politica di Trump di mettere in discussione la Nato, di abbandonare il libero commercio ed erodere l'ordine mondiale fosse confermata, le conseguenze per l'Ue sarebbero pesantissime. Ma di fronte a questo prospettiva l'Europa può diventare adulta". Guardando ai prossimi appuntamenti elettorali, Fischer si augura che in Francia non vinca la Le Pen, "perchè – dice – sarebbe la fine dell'Ue, che non può andare avanti senza Germania, Francia o Italia".
Grecia, intesa Ue-Fmi sulla nuova austerity: sul Sole (in prima e p.3) l'accordo che allontana il rischio Grexit. Proposto dai creditori un compromesso ad Atene che prevede tagli pari al 2% (circa 3,6 mld) del Pil per sbloccare i prestiti per pagare sei mld di bond in scadenza. Atene prende tempo, mentre la prossima settimana è prevista una missione della Troika in Grecia. L'obiettivo dei creditori è assicurare un avanzo primario del 3,5% del Pil per fare in modo che anche l'Fmi possa tornare a partecipare al programma di aggiustamento economico. Ma nel governo di Atene resta la spaccatura tra favorevoli e contrari al compromesso: ma se Syriza si spacca, Atene va al voto anticipato.

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