Commentario del 9.02.2016

IN PRIMA PAGINA
Lunedì nero per le Borse. Milano -4,7%, spread a 143 (Sole e tutti). Torna la grande paura (Repubblica). Il Giornale contro il governo: fate pure con calma. La nuova tempesta convince la Fed a non alzare i tassi (Messaggero). A Roma l'Europa studia un nuovo trattato (Stampa). Berlino e Parigi sfiduciano Draghi e propongono un ministro delle Finanze dell'euro (Italia Oggi). Palazzo Chigi frena (Messaggero). Steinmeier al Corriere: da euroscettici e populisti spinta alla crisi. D'Alema alla Stampa: "L'Ue più forte parta dai Paesi dell'euro". Dall'incontro Obama-Mattarella sponda Usa su flessibilità, ripresa e migranti (Sole). L'America pronta ad aiutare l'Italia anche sul caso Regeni. Ma il Cairo difende la sua polizia: "La morte di Giulio un atto criminale" (Repubblica). In Italia lo scontro è su unioni civili e amministrative. Sulle adozioni il Pd va avanti senza stralci (Sole). Ed Elton John porta le nozze gay al Festival (Stampa e altri). A Milano il centrodestra vuole Parisi per sfidare Sala (Corriere), a Roma si incarta su Marchini (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
Paura per la ripresa, le Borse precipitano, Milano va ko: -4,7% (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). La Bce non basta, lo spread sale a 143 (Sole p.3). Pesano il rallentamento della Cina, il nuovo crollo del barile, la debolezza delle banche europee, il riaffacciarsi di un rischio grexit. Il Sole (p.2): responsabilità politiche globali sulla bufera dei mercati. Il crollo è generalizzato, non c'è un caso Italia (Sole p.3). "Fate pure con calma" scrive il Giornale, scimiottando il titolo del Sole di fine 2011, "Fate presto". "Che deve succedere ancora?". "L'incertezza fa spostare i soldi verso porti sicuri", dice a Repubblica (p.2) Massimiliano Maxia (Allianz). E chi paga il conto della crisi sono imprese, famiglie, governo (Repubblica p.3). Ma Renzi non sembra preoccupato: "Non mi pare che lo spread a 143 sia un problema. Conta il costo degli interessi: quando sono arrivato era al 3,75%, ora è a 1,59%. L'Italia ora è un Paese stabile" (Corriere p.6). Domani il varo del decreto sulle banche. Sul Sole (p.29) i criteri per i rimborsi. Su Stampa (p.5), Messaggero (p.16) e altri la deposizione di Visco ad Arezzo su Etruria e le altre banche salvate dal crack: "Il salvataggio deciso perché era rischio la stabilità dell'Italia".
 Sul Sole (in prima e a p.9) Leonardi e Nannicini rispondono a Ricolfi che aveva considerato scarsi  gli effetti del Jobs Act sulla riduzione del precariato e la spinta ai contratti stabili. "Non è una ripresa senza lavoro", l'occupazione precaria è calata anche se la ripresa complessiva dell'occupazione è ancora contenuta. Su Repubblica (p.26) l'Italia nona su dieci per lo "smart working". Le imprese hanno dubbi sulle capacità tecnologiche dei dipendenti, temono attriti tra chi può lavorare da casa e chi no e che i dipendenti possano non lavorare a pieno regime. Ma chi sperimenta lo smart working è pienamente soddisfatto. Su Sole (p.11), Repubblica (p.24) e altri l'appello di 7 ministri Ue (tra cui la Guidi) contro l'acciaio cinese: "Quei prezzi stracciati uccidono l'industria". Il 15 febbraio marcia di protesta di imprenditori e lavoratori a Bruxelles. Preoccupazione anche per il possibile riconoscimento a Pechino dello status di economia di mercato. Secondo l'Aegis, sono in pericolo fino a tre milioni e mezzo di posti di lavoro.

ITALIA-POLITICA
Unioni civili, Pd avanti tutta (Sole p.9): definitivamente respinto il pressing del Ncd per lo stralcio delle adozioni. La conta nel voto segreto, con Renzi che blinda le adozioni e Grillo che ci ripensa. Dal vertice 5 Stelle "sì" alla Cirinnà, libertà di coscienza solo sulla stepchild (Repubblica p.10). Milano e Roma in fibrillazione per le amministrative. A Milano la nuova sfida di Sala: "Ora devo conquistare consensi a sinistra" (Repubblica p.6). Guerini avverte Sel: "Non tradite i patti, ha vinto Sala, la coalizione resti" (QN p.10). Majorino: "Un replay ligure sarebbe gravissimo. Il partito della Nazione non nascerà qui". Nel centrodestra slitta la candidatura di  Parisi, che si è preso 48 ore per decidere (Corriere p.11).Per QN (p.11) sta trattando un aumento di capitale da 20 milioni di euro con Mediaset per mettere in sicurezza la sua Chili Tv. Ieri, al vertice con Salvini e la Meloni, Berlusconi rispolvera il nome di Passera, con i sondaggi che danno Parisi molto indietro rispetto a Sala. Rocca (Assolombarda) al Corriere (p.11): "A Milano servono competenze manageriali e una visione del futuro. Il partito della Nazione? Improponibile. Milano ha altro nella testa". A Roma centrodestra ancora più incartato (Libero in prima e a p.9), per il veto "definitivo e insuperabile" della Meloni a Marchini. Divisa anche la sinistra: si va verso un'alleanza Fassina-Marino contro il candidato dem (Avvenire p.8). Marino al Fatto (p.3): "A Roma la mia lista rossa contro Renzi & Alfano". Il Pd non dovrebbe neppure ripresentarsi.

EUROPA
Moneta, sicurezza, Schengen: la nuova Ue parte da Roma (Stampa in prima e p.2): oggi incontro dei 6 Paesi fondatori per disegnare le direzioni future. "Nessuno giochi col fuoco – avverte Steinmeier al Corriere (in prima e p.8) -. Su di noi la responsabilità di portare la Ue fuori dalla crisi". D'Alema alla Stampa (p.3): "Europa a due velocità? Purchè ci stiano tutti i Paesi euro".
Intanto si discute sull'istituzione di un ministro del Tesoro Ue: ieri Weidmann e Villeoy, banchieri centrali di Germania e Francia, hanno firmato un articolo su Suddeutsche Zeitung (e riportato oggi da Repubblica in prima e p.29) che sfiducia Draghi e detta l'agenda politica europea, proponendo l'istituzione del 'superministro' (Italia Oggi in prima e p.8). Altolà di Palazzo Chigi (Messaggero p.5): dubbi su nomina e compiti (Italia Oggi p.8). Anche Schaeuble frena: "Ok, ma non ora" (Repubblica p.4) mentre per Napoletano (Sole p1) "ne abbiamo bisogno. Ma – aggiunge - sia accompagnato dalla condivisione dei debiti pubblici, conferendo a un veicolo le eccedenze nazionali rispetto al tetto del 60% per poi disciplinare la ripartizione dei costi in modo ragionevole". "Serve prima la completa realizzazione dell'unione bancaria – commenta De Mattia (Unità in prima e p.15) -, altrimenti il ministro agirebbe aggravando i ritardi istituzionali e politici".

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