Commentario del 15.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Adozioni gay, periodo di prova per la coppia e sentenza speciale del giudice: questa per il Messaggero la versione "ammorbidita" della stepchild adoption spinta da Renzi per far passare la legge sulle Unioni civili senza urtare la maggioranza degli italiani contrari alle adozioni gay. Alfano insiste sullo stralcio (Stampa e tutti). E' scontro anche sull'economia. Giornale e Libero prevedono altre tasse in arrivo: la stangata ad aprile. Per il Messaggero è pronto invece un piano dei tagli alla spesa pubblica: nel mirino sanità e pubblica amministrazione. Su tutti gli sviluppi del caso Regeni: Giulio tradito dai dossier finiti nelle mani degli 007 (Repubblica). Casini a QN: "Facciamoci rispettare". Su tutti anche la crisi in Siria. Damasco: le truppe turche ci invadono (Stampa). Obama e Putin cercano il disgelo (Corriere). Sul Corriere il caso della diga di Mosul a rischio crollo. I lavori alla italiana Trevi. Su A&F la seconda sfida del Jobs Act: politiche attive per il lavoro. Sul Sole Paese che vai, stipendio (e costi) che trovi.  

POLITICA
Unioni civili, alla vigilia del voto Alfano torna a chiedere lo stralcio delle adozioni dalla legge  e lancia un appello a cattodem e grillini: "Spero che votino no per far saltare la stepchild". Nel Pd continua la trattativa e resta in programma l'emendamento-"canguro". Per il Messaggero (p.7) c'è un piano di Renzi per portare a casa la legge – i voti ci sono – ma senza fughe in avanti dei laicisti, visti i sondaggi che danno il 54% degli italiani contrari alla stepchild. Stepchild che passerà ma con rigidi paletti: non sarà automatica ma valutata caso per caso dal Tribunale dei Minori; possibile anche la previsione di due anni di prova da estendere però anche alle coppie etero. Rosato (Pd) al Messaggero (p.6): "Restiamo contrari a stralciare le norme sulle adozioni, vogliamo andare avanti fino in fondo. Renzi ha detto che il 2016 dovrà essere l'anno dei diritti".
Su tutti la corsa alle Amministrative, con la mossa dei centristi – che a Roma sostengono Marchini e a Milano Parisi - e le "comunarie" del M5S per il Campidoglio (Messaggero). Finita l'era del "partito dei sindaci" ora siamo ai territori senza partiti ma con molti piccoli capi sparsi e dispersi, scrive Diamanti su Repubblica (in prima e a p.25).
Sul Corriere (p.11) anticipazioni sulla nuova legge sul conflitto di interessi, che sarà in aula alla Camera il 23 febbraio. L'accelerazione imposta dal Pd in vista delle Amministrative per togliere spazio al M5S. Tra le norme previste un esame preventivo davanti all'Antitrust per chi ritiene di essere in area di conflitto di interessi e vuole una certificazione di conformità per entrare in Parlamento.

ECONOMIA
Attesa per la riapertura dei mercati, che guardano alle Borse cinesi e aspettano le parole di Draghi a Bruxelles (Repubblica p.11). Pesa anche il prezzo del petrolio: si prospetta "una certa dose di volatilità". Bordignon a QN (p.9). "L'Italia è un vaso di coccio tra vasi di ferro". Giornale e Libero (in apertura) rilanciano l'ipotesi di una manovra correttiva, sulla scia delle dichiarazioni di Padoan e del vice ministro Zanetti, che al Messaggero (p.2) precisa: "Prematuro parlare di manovra, possibili piccoli aggiustamenti". Semmai, scrive il Messaggero (p.2), per far fronte al rallentamento del pil si riparla di tagli alla sanità (con la rinegoziazione di contratti di fornitura e con il meccanismo del pay back) e alla pubblica amministrazione (col taglio delle partecipate e il controllo della spesa con la regia della Consip). Resta la "persecuzione dello zero virgola", scrive QN a p.6: nonostante gli 80 euro e gli sgravi del Jobs Act la crescita resta al palo, e oltre a prendersela con l'Europa bisogna domandarsi se ci sia qualcosa che non funziona nella politica economica del governo.  Ma sulla produzione industriale, scrive Fortis sul Messaggero (p.3) l'Italia frena meno di Berlino. A dicembre Roma ha perso lo 0,7%, Berlino l'1,3%. Un aiuto alle imprese può arrivare anche dalla semplificazione legislativa. Lo dice al Messaggero (p.11) il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno: "Abbiamo sempre spinto in questa direzione ma ci vuole una costanza che non sempre c'è stata da parte dei governi". Pajno difende poi la giustizia amministrativa: "E' il processo più veloce in Italia, al massimo in due anni è chiuso un procedimento. Da luglio tempi ancora più rapidi con il nuovo procedimento telematico".
Continua lo scontro sulle pensioni di reversibilità: contro il taglio Lega, Cgil, sinistra Pd e Area popolare (Repubblica p.15 e altri). Dal governo la precisazione che la norma riguarderebbe le pensioni future non quelle in essere. Salvini: "Un governo che fa cassa coi morti mi fa schifo: così si fregano migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove". Contrario anche Damiano: "La previdenza non è una mucca da mungere".
Ancora polemiche anche sulla riforma delle banche di credito cooperativo. Giorgetti (Lega Nord): "Snaturato un testo condiviso, ora è una riforma ad ad personam". Il riferimento è alla norma che disciplina il way out dalla holding unica (Corriere p.13). Ma l'economista Nicola Rossi difende la "sua" riforma: "Sbagliato parlare di trasformazione in spa, si tratta di un mero scorporo dell'attività bancaria" (Corriere p.13). Il premier tira dritto: il decreto sulle Bcc non cambia (Stampa p.12). A corredo il caso della Toscana, dove la "clausola Lotti" sembra studiata su misura per la Bcc di Cambiano, di Pontassieve e San Casciano Val di Pesa. Belpietro su Libero (in prima e a p.3):  "Renzi gioca con i soldi degli italiani e l'opposizione è muta".

EUROPA
Oggi a Praga il "fronte dell'Est" – Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia – dice no all'accoglienza (Repubblica p.9): si punta a chiudere la cosiddetta rotta dei balcani. Ma se in Siria Assad aiutato dalla Russia riconquisterà il Paese sull'Europa si riverserà un altro milioni di profughi (Messaggero p.5). "Basta muri, sono castelli che scatenano nuovi assedi": su Repubblica (in prima a p.25) la lettera all'Europa di Roberto Saviano. "Davvero in Europa c'è qualcuno che pensa di fermare le stragi dei migranti e l'orrore della jihad alzando l'ennesimo muro?". E' invece certo che "fermare Schengen significherebbe soltanto distruggere l'integrazione europea,  non solo nella declinazione dei diritti ma nella stessa formazione della struttura sociale". Da fermare sono piuttosto i flussi illegali e finanziari ormai senza controllo, che da Dubai, all'Arabia Saudita, dal Medio Oriente sono arrivati "attraverso i canali finanziari più scoperti" e hanno reso possibile un vero e proprio potere terroristico in Belgio. "Il problema sono i capitali, non gli esseri umani. L'Europa paga un prezzo altissimo per la sua incapacità di gestire flussi finanziari e riciclaggio". Sulla Stampa (p.8) parla Cohn Bendit: "Meglio un'Europa più piccola ma solidale". "Deve ridefinirsi come federazione di Paesi".

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