Commentario del 11.02.2016

IN PRIMA PAGINA
Un primo passo per le unioni civili (Corriere): Grasso non concede il voto segreto. Lite nel Pd sulla libertà di coscienza (Stampa, Repubblica). La legge rinviata a martedì. Approvato invece nella notte il decreto banche: ci sono le garanzie sui crediti e la riforma delle Bcc (Sole e Corriere), rinviati i rimborsi ai risparmiatori (Messaggero). Beffa per i truffati QN). E per gli immobili rischio svalutazioni (Fatto). Ieri intanto rimbalzo delle Borse: la Fed frena sul rialzo dei tassi Usa e le Borse corrono (Stampa). Milano +5%. Dalla finanza all'economia reale: nel 2015 produzione a +1% ma a dicembre rallenta (Sole). Per l'Ilva 29 manifestazioni di interesse (Sole). Poletti al Mattino: alal Sud l'occupazione crescerà anche nel 2016. Dalla Ue. Renzi a Repubblica: "L'Europa sbaglia, di sola austerity si muore". E' scontro sul ministro unico delle Finanze. Letta: "Dobbiamo salvare l'euro serve una super-poltrona" (Repubblica). Dagli Usa: nel New Hampshire la rivincita di Sanders e Trump. Hillay, in crisi il modello Clinton (Repubblica). Avanza l'America degli outsider (Stampa). Dall'Italia: Parisi e la sfida per Milano: tutto il centrodestra con me (Corriere). "In campo per sconfiggere Sala" (Giornale). A Roma il centrodestra gioca a moscacieca (Libero). Su Affittopoli stretta del Campidoglio, via agli sfratti. Scoperti oltre 25 mila inquilini morosi (Messaggero). Il Corriere: il governo non dice nulla?

ITALIA-ECONOMIA
La Fed vede rischi per l'economia americana e frena sul rialzo dei tassi Usa, le Borse ripartono (Stampa in apertura e a p.2, Repubblica p.4 e tutti). Milano guadagna il 5% trascinata dalle banche. Ma per Repubblica (p.2) potrebbe essere un rimbalzo solo tecnico: la situazione rimane incerta. Prodi (Stampa p.2) invoca un tavolo internazionale su temi economici e politici: "I drammi non sono i ribassi della Borsa ma l'inquietudine generale di tutto il sistema economico". Padoan (in un'intervista apparsa ieri su Politico.ue) apre alla nomina di un ministro delle Finanze unico dell'eurozona. Renzi, oggi in una lettera a Repubblica (p.3) frena: "Il problema dell'economia della Ue non è il ministro ma la direzione. Negli ultimi anni l'Europa ha sbagliato strada. L'austerity non basta". Letta invece rilancia: "Un superministro Ue è la strada giusta per salvare l'euro", ma deve avere un bilancio proprio per incidere su crescita e occupazione e rispondere al Parlamento europeo (Repubblica p.4). Scettico sul ministro delle Finanze europeo Lars Feld, uno dei cinque consiglieri economici della Merkel: "I Paesi membri difficilmente si lasceranno limitare nella loro autonomia fiscale". Aspro richiamo all'Italia: "Ha già esaurito tutta la flessibilità possibile, di più non può esserle concesso. Il disavanzo viaggia verso il 3%, il 135% di debito/pil deve essere urgentemente tagliato. Sfacciato chiedere un'eccezione sul disavanzo per il problema dei profughi.". Per la Stampa (p.2) la Bce a marzo potrebbe accelerare la sua politica di espansione monetaria. Nella notte intanto il governo vara il maxi decreto sulle banche: via libera al nuovo meccanismo di garanzia europeo sulle sofferenze, cambia la legge sui fallimenti e la galassia del Credito cooperativo. Si va verso una holding unica da 20 mld (Sole in apertura e a pp.6-10 e su tutti). Saltano però i rimborsi per i risparmiatori truffati delle 4 banche fallite (Qn e Messaggero in apertura e su tutti). E per i prezzi delle case "una bomba nel decreto" (Fatto in apertura e a p.8).
Industria avanti adagio (Sole p.11): nel 2015 produzione in crescita per la prima volta dopo quattro anni ma il risultato (+1%) delude. Il Sole (p.11): segnali ancora contraddittori e frammentati.  Sul Mattino (p.7) parla il ministro Poletti: "La volatilità è nell'ordine delle cose. Vale anche per la Germania. Siamo usciti da una fase nella quale a mantenere a galla il nostro sistema economico sono state soprattutto le esportazioni. Ora la domanda interna è migliorata e se guardiamo il dato qualitativo non si può che essere ottimisti. Né si può cambiare direzione ogni volta che le Borse vanno giù".

ITALIA-POLITICA
Le Unioni civili fanno un passo avanti (Corriere in prima e a p.2): respinto con 195 no l'emendamento per bloccare la legge. Ma nel Pd va in scena la rivolta dei cattolici e il voto slitta a martedì. Fa discutere anche la scelta di Grasso per il voto palese concesso ieri, che ha aperto al ddl le porte dell'aula. Quagliariello: "Così il presidente diventa di parte". "Non sono Ponzio Pilato né don Abbondio" la replica di Grasso  (Repubblica p.6). "Questa legge va approvata, con o senza la stepchild" la linea di Renzi secondo Repubblica (p.7). Praticamente la proposta di Alfano: unioni sì, adozioni no. Per il Corriere (p.2) chi starebbe lavorando per lo stralcio della stepchild sarebbe Napolitano. La Fattorini: "E' il nostro monsignor Ruini. La stepchild adoption non gli piace e sta lavorando per cambiarla". A Milano Parisi in campo col centrodestra. "Mi candido a guidare Milano. Dalla Lega a Lupi tutti con me" dice al Corriere (p.19). "Con Passera spero che troveremo un percorso per lavorare insieme". A Roma "il centrodestra gioca a moscacieca" (Libero in prima e a p.5). Berlusconi e Salvini bocciano l'idea di Meloni di candidare Rita Dalla Chiesa e lei si chiama fuori. Salta il vertice con Forza Italia divisa tra Marchini e Bertolaso, mentre Salvini chiede le primarie e rilancia Irene Pivetti.

EUROPA
Ultimatum Ue sui ricollocamenti (Sole p.22): procedura di infrazione verso Italia e Grecia se non accelerano su identificazioni e rimpatri. Avramopoulos: "Dobbiamo cambiare marcia sul fronte del ricollocamento e realizzare quanto deciso. Solidarietà e responsabilità sono gli impegni contenuti nei Trattati". L'Italia ha fatto progressi sull'identificazione degli immigrati ma è ancora indietro sui centri di accoglienza e sui rimpatri (su 160mila arrivi, organizzati 14mila rimpatri). Ma la Grecia rischia di più: si fa strada l'ipotesi di creare un campo profughi da 400 mila posti ad Atene e considerare il Paese di fatto fuori dall'area Schengen, schierando truppe di Paesi Ue in Macedonia per sigillare il confine verso l'Est (Sole p.22). Per Repubblica (p.11) la strada verso una mini-Schengen è tracciata: con le "raccomandazioni" approvate ieri dagli ambasciatori dei Ventotto riuniti a Bruxelles si va verso la messa in mora della Grecia e l'avvio della procedura per prolungare di 2 anni il ripristino dei confini. Così le capitali del Nord potrebbero blindarsi verso il Sud. Uno scenario che penalizza l'Italia, contraria alle misure. Italia che sarebbe stata esclusa dal gruppo di otto nazioni – la "Coalizione dei volenterosi europei sulla crisi dei rifugiati - che avrebbe preso l'iniziativa di proporre un nuovo patto alla Turchia per limitare la partenza dei migranti verso la Ue. La notizia, ieri sul tedesco Handesblatt, oggi è sul Corriere (p.15). Casini al Corriere (p.15): "Basta sfide, andiamo in Ue con piani concreti. Con la politica delle battute non si va lontano e non si garantisce l'interesse nazionale del Paese".

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