Commentario del 19.02.2016

IN PRIMA PAGINA
Male i conti, Renzi assediato (QN). L'Ocse rivede le stime di crescita: per l'Italia non 1,4% ma 1% nel 2016 (Sole, Messaggero). Corte dei Conti: spending review, parziale insuccesso (Sole). Su banche e conti affondo anti Italia. Ma Renzi apre al dialogo con Merkel (Stampa). Vita (Unicredit) al Sole: "Merkel pronta a farsi carico di parte del debito italiano". Monti al Foglio: vi spiego le mie sberle a Renzi. Ieri il vertice Ue su Brexit e migranti. L'Europa contro l'Austria: illegale il tetto ai nuovi arrivi (Messaggero e tutti). Renzi minaccia di tagliare i fondi ai paesi dell'Est (Repubblica). In primo piano anche le parole del Papa su Unioni civili – "non mi immischio" – e su Donald Trump: "chi alza i muri non è cristiano". L'Unità: Laudato sì. Anche Roma in primo piano, per la grana debito (Messaggero) e lo scontro nel centrodestra su Bertolaso (su tutti). Berlusconi al Tempo: "I romani non sono stupidi, lo voteranno". Sull'Espresso "Noi, i ragazzi dello zoo di Roma", i minorenni immigrati che si prostituiscono alla stazione. Su Repubblica il lavoro cresce ma delude il Jobs Act.

ITALIA-ECONOMIA
Banche, conti e riforme, Italia sotto accusa (Stampa p.3): Juncker critica il governo su debito e deficit, Schaueble vuole mettere un tetto ai titoli di Stato nei bilanci delle banche, la stampa anglosassone parla di venti contrari a Renzi, e, ieri sul Ft, di un rischio deragliamento sulle banche. Campanelli di allarme che preoccupano il premier: ieri il tentativo di uscire dall'assedio, aprendo un dialogo con Berlino (Stampa p.3). Dialogo-compromesso di cui Roma ha bisogno, scrive Fubini sul Corriere (p.9), col debito pubblico che continua a salire e quel legame non risolto tra governo e banche (pesantemente esposte con i titoli di Stato) e con il governo tedesco che dubita della stabilità finanziaria dell'Italia. Sul Sole (p.29) intervista al presidente di Unicredit Vita, "pontiere" italiano in Germania: "La malattia dell'Europa è l'elettoralite cronica. Serve un ministro del Tesoro unico europeo. E, a mio avviso, Angela Merkel è disponibile a condividere una parte, non tutti, i nostri debiti. A patto però che noi facciamo quello che ci compete. E' un problema di sopravvivenza. Serve una terapia che ci faccia guarire. Dobbiamo ridurre il nostro debito pubblico in maniera socialmente accettabile". Su QN (p.4) Luttwak boccia Renzi: "Renzi ha fallito. Ha promesso riforme drastiche e non le ha fatte, Ma non c'è alternativa". Ieri altra sequenza di dati negativi. L'Ocse taglia le stime di crescita, non l'1,4% ma l'1% nel 2016 (Corriere p.9 e tutti): "Crescita deludente, serve un patto sugli investimenti" (Stampa p.4). Dalla Corte dei Conti richiamo sui tagli alla spesa: "Spending review, parziale insuccesso" (Sole p.8 e tutti). "Italia fuori dalla recessione ma futuro incerto". Repubblica (p.11) nega che ci sia in vista una manovra bis ma parla di "correzione" dei conti da 2 miliardi: Padoan starebbe trattando con Moscovici per avere in cambio un nuovo margine di flessibilità per il 2017. "Male i conti, Renzi assediato", il titolo di apertura di QN. E si riparla di complotto di europei e poteri forti.

ITALIA-POLITICA
"Il Papa non si immischia nella politica italiana. Un cattolico deve votare secondo la propria coscienza ma ben formata" (Stampa p.2 e su tutti): così Bergoglio sulle unioni civili, mentre al Senato è stallo su adozioni e "canguro" sia dentro che fuori il Pd. Il Corriere (p.11) parla di Renzi stufo delle continue polemiche interne al punto di pensare ad anticipare il congresso a fine 2016, subito dopo il referendum. Ma c'è anche chi spinge il premier ad anticipare anche le elezioni, a febbraio 2017. L'ipotesi di elezioni anticipate la rilancia anche Libero in apertura: per Belpietro il problema non sono le unioni civili ma l'economia, che continua a non andare. La montagna di miliardi investiti per il lavoro ha partorito il topolino, si rischia una manovra correttiva nel 2017 che farà precipitare il consenso al governo. E Renzi punta al voto anticipato alla prossima primavera. Ma il sondaggio di Italia Oggi (p.9) dà il Pd in risalita – dal 32 al 33,8% - e Renzi che riconquista il favore del 40% del paese dopo due mesi di calo. "Renzi vive sulle difficoltà degli avversari". Ma Palazzo Chigi osserva con preoccupazione le mosse dell'establishment europeo e le uscite della stampa anglosassone (Stampa p.3). Letta sta alla finestra (QN p.2), Monti rilascia interviste a Corriere (p.8) e Foglio (in prima): "Parlo per me, non a nome di altri. Molti politici si dicono europeisti ma sono maestri muratori della decostruzione europea solo per questioni di consenso". E al Foglio: "La rappresentazione ostile dell'Europa è un gioco distruttivo a cui l'Italia sta partecipando più di altri. La Ue si sta spezzando. Non si può più escludere la nascita di due euro diversi".

EUROPA
Ue contro l'Austria per le quote: "Limiti incompatibili con il diritto europeo" (Sole in prima e a p.5 e su tutti). Ma il cancelliere Faymann ha ribadito la decisione di mettere un  tetto al numero dei profughi da accogliere e limitare a 3.200 i rifugiati in transito ogni giorno, reintroducendo i controlli alla frontiera con Slovenia e Italia. Renzi: "Non si può chiudere il Brennero". E minaccia di tagliare i fondi Ue ai Paesi dell'Est contrari a prendere i rifugiati (Repubblica in prima e a p.6). Ma se a maggio la Grecia non avrà ripreso il controllo delle sue frontiere e non ci sarà una gestione comune dei flussi migratori il rischio di una mini Schengen che isoli Grecia e Italia sarà altissimo. Alfano: "Sarebbe la fine dell'Europa". Il Sole (p.5): attenzione agli scenari a incubo, subito riforme radicali per non dover affrontare Brexit, Grexit, mini Schengen. Oggi la giornata chiave per i negoziati con Londra: Cameron chiede ai leader europei un accordo per evitare la Brexit (Stampa p.6). "Vogliamo restare ma dobbiamo risolvere il problema che il Regno Unito ha con questa "organizzazione"". La Merkel: evitare l'uscita degli inglesi. Anche la City contro l'uscita della Ue (Messaggero p.4). Renzi: faranno un po' di scena, poi si troverà un accordo (Corriere p.8). Repubblica (p.12)  e Corriere (p.6) riepilogano i nodi tra Londra e Bruxelles: il diritto di tagliare il welfare agli immigrati comunitari, il diritto di impugnare norme e regolamenti dell'eurozona che impattino sui mercati finanziari, il diritto a non cedere alla Ue ulteriore sovranità, che aprirebbe a una Unione a due velocità. Il Foglio (in prima e a p.4): perdere il Regno Unito conduce a un'Europa troppo filotedesca.

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