Commentario del 28.04.2023

IN PRIMA PAGINA
Def bocciato, nuova votazione (Messaggero). Def bocciato per ferie (Repubblica). Il giovedì nero di Meloni (La Stampa). Def, la maggioranza va sotto per sei voti shock nel Governo: oggi doppia votazione (Sole24Ore). Def, autogol della maggioranza (Corriere della Sera). Il Def finisce sotto il ponte (Avvenire). Meloni, l'ora più buia: pugnalata dai leghisti (Fatto Quotidiano). È scomparso il Def (Manifesto). Scivolone sul Def, Meloni irritata (QN). Scostamento e scivoloni (Foglio). Il governo scivola sul Def: troppi assenti (Giornale). I parlamentari di destra in vacanza, la maggioranza va sotto alla Camera sul micro taglio delle tasse ai lavoratori (Notizia). Passo falso sul Def (Tempo).
Fringe benefit al raddoppio (Italia Oggi). Fuga dalle polizze vita (MF).  
Crollano i teoremi dei Pm. Disfatta manettara (Giornale). Stato-mafia, assolti anche in Cassazione
gli ex Ros e Dell'Utri (Corriere della Sera).
Ciao poveri, "Vogue e martello", la Schlein posa per la rivista chic (Libero)

ECONOMIA
A Montecitorio ieri in votazione l'autorizzazione alla spesa in deficit che accompagna il Def (tutti). È la precondizione per il decreto sul lavoro che la premier vuole approvare il Primo maggio ma le troppe assenze in aula fanno saltare il via libera al deficit, oggi nuovo voto, a rischio il decreto del 1° maggio con il taglio fiscale (La Stampa p.2). 195 voti favorevoli, 105 astenuti, 19 i contrari. Alcuni deputati erano a un convegno, in bagno, altri in ospedale (La Stampa p.4). Almeno 40 defezioni nel centrodestra (Messaggero p.2). Def bocciato per ferie, ironizza Repubblica (prima e p.2). E scatta l'ira della premier (tutti) in Gran Bretagna nel bilaterale con il primo ministro, ignara di tutto, nessuno riusciva ad avvisarla: "sono irresponsabili, abbiamo fatto una brutta figura" e tra gli alleati cala il gelo. L'ira anche di Giorgetti (Repubblica p.2): "non si rendono conto", ed è caccia ai colpevoli, oggi un nuovo voto su un testo quasi identico. Per il Fatto Quotidiano (prima e p.4), per Meloni, l'ora più buia, pugnalata dai leghisti. Secondo Sorgi (La Stampa p.29), è stata "la somma di una serie di imprevisti o di incognite che avrebbero dovute prudentemente essere messe in conto".
Intanto, nel decreto atteso per il Primo Maggio, l'addio al Reddito di cittadinanza e i contratti precari più facili, il ministro Giorgetti (La Stampa p.6): "gli istituti guadagnano grazie all'aumento dei tassi, ma non adeguano gli interessi ai clienti". Raddoppiano i fringe benefit 500 euro ma solo per chi ha figli. Anche sul Messaggero (p.5) sul cuneo, taglio di 2 punti da 25 a 35 mila euro. Su Italia Oggi, fringe benefit al raddoppio, per i lavoratori dipendenti il tetto sarà innalzato fino a 516 euro ma, per chi ha figli, si potrebbe arrivare anche fino a 3 mila euro. Sul Corriere della Sera (p.29) le domande in calo per il Reddito di cittadinanza. Centomila in meno in un anno, secondo la ministra Calderone, "è l'effetto dell'aumento dell'occupazione". Sul Pnrr, Sole24Ore (prima e p.5) segnala la ricetta anti ritardi dalla Ragioneria con anticipazioni al 30%.
Su La Stampa (p.7) torna il tema delle morti sul lavoro. Ogni giorno nel nostro Paese tre morti bianche, le vittime tornano a salire nell'ultimo anno +17%, la stretta sui controlli non sta dando i risultati attesi, i sindacati: "basta subappalti".
Sugli statali, sul Messaggero (p.16), il caos buonuscita. Il prossimo 9 maggio la Corte Costituzionale deciderà sulla liquidazione dei dipendenti pubblici. La domanda a cui i giudici supremi dovranno rispondere è se è lecito pagare con ritardi fino a 7 anni la liquidazione agli statali. L'Inps ha già dato la sua risposta affermativa: "il Tfs degli statali è diverso dal Tfr dei privati", spiegano dall'Istituto.

POLITICA
Su tutti i giornali, la maggioranza che va sotto coi numeri sul Def. Dure le reazioni dall'opposizione, che chiede l'intervento del presidente della Repubblica mentre dal Colle fanno notare che il problema è nella maggioranza e che il governo ha posto rimedio. La capogruppo Pd, Braga sul Corriere della Sera (p.3) attacca: "a una certa sciatteria la maggioranza ha sommato arroganza e incapacità dimostrando di non essere pronta a governare". Francesco Boccia intervistato da La Stampa (p.5), avverte: "La destra è unita solo dal potere, i 5s non si umilino per le poltrone". Dalla maggioranza arrivano quelli che Repubblica (p.5) chiama gli "alibi precari dei peones in fuga". "Ero a una visita fissata da tempo", dice al Corriere della Sera (p.2) il capogruppo di FI, Barelli. "Ero al convegno nazionale dei commercialisti", Andrea De Bertoldi di FdI su La Stampa (p.4). "Mi sono assentato per 30 secondi", Rossano Sasso, Lega (Repubblica, p.5). Ma c'è anche chi, come il forzista Cattaneo (Messaggero, p.2) ammette: "Queste cose non devono accadere. Mi sento di scusarmi nei confronti degli italiani". E se Fabio Rampelli su La Stampa (p4) incalza: "Il fatto è stato grave, serve più responsabilità anche dall'opposizione", Roberto Pella, capogruppo di FI in commissione Bilancio, al Giornale (p.7) precisa: "Non si tratta di un segnale politico. La coesione della maggioranza non c'entra, hanno inciso le missioni".
Spazio su Libero (in prima e p.8 e 9) alla "caduta delle bufale rosse": l'inchiesta archiviata sui soldi russi alla Lega e la pietra tombale della Cassazione sulla Trattativa Stato-mafia. "Molto rumore per zero rubli", scrive il Giornale (p.4). Mentre il Fatto Quotidiano ironizza: "Cosa nostra trattò, ma da sola" (in prima e p.8), evidenziando però anche la sentenza in Cassazione di condanna a Cosentino che dimostrerebbe il rapporto di FI con il clan dei Casalesi. Grande eco viene infine data dai giornali, soprattutto Libero, Tempo e Giornale, alla questione della Schlein che in un'intervista ad una rivista di moda ammette che per il look si avvale di una consulente d'immagine che costerebbe sino a 300 euro l'ora. "Vouge e martello", titola Libero (p.2). Bandiera rossa, ma con gusto, ironizza il Giornale (in prima e p.13). Mentre Antonio Polito in un'intervista a Libero (p.3), sentenzia: "a lei non interessa la classe operaia".

ESTERI
Meloni da Sunak, linea dura sui migranti (tutti): "Uniti contro gli arrivi irregolari. Giusti i respingimenti inglesi in Ruanda", ma evita l'incidente con la Ue. Firmato un memorandum post Brexit. La premier in visita a Downing Street supera la prudenza della diplomazia e sostiene la linea dura di Sunak. E viene contestata a Londra.
Più posti negli hotspot e stop ai mega centri. Sul piano del governo i dubbi delle Regioni (Repubblica p.7, Messaggero p.6). Sì ai rimpatri se l'accoglienza è umana, mai più mega centri di accoglienza da migliaia di migranti.
Sale la pressione di Bruxelles per la ratifica (Stampa p.6, Messaggero p.3). L'Italia prova a negoziare il via libera al Meccanismo di stabilità con maggior flessibilità sul nuovo Patto, ma l'Europa frena. L'incidente alla Camera sul Def, e lo slittamento delle votazioni a oggi, impedirà a Giorgetti di partecipare all'Eurogruppo a Stoccolma.
Primo "sì" a Di Maio inviato nel Golfo (tutti). Via libera approvato col silenzio assenso come da procedura, senza opposizione dell'Italia, dagli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza dell'Ue alla proposta dell'Alto rappresentante Borrell di nominare Luigi Di Maio inviato speciale dell'Unione per il Golfo. Ratifica a fine maggio.
Kiev prepara la controffensiva e la strategia dei russi per resistere in estate (tutti). In vista della controffensiva di Kiev nel Sud dell'Ucraina occupata, i russi hanno allestito 800 km di fortificazioni. Stoltenberg (Nato) annuncia: "Consegnato più del 98% dei mezzi bellici promessi all'Ucraina", ma Kiev resta cauta sull'offensiva.
Manovre di Xi in Asia centrale per indebolire Mosca nella regione (Stampa p.16). La telefonata a Zelensky manda un messaggio ai post-sovietici: "Pechino è garante di stabilità, continuerà a sostenere la salvaguardia della vostra sovranità e integrità territoriale".
 A sorpresa frena il Pil Usa, torna il pericolo recessione (tutti). Crescita all'1,1%: sotto le attese e contro il +2,6% dell'ultimo trimestre del 2022. ù
 
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