Commentario del 24.04.2023

IN PRIMA PAGINA
Alla Stampa parla il ministro Tajani: "Onore alle vittime del nazifascismo". L'appello di Gianfranco Fini a Repubblica: "Meloni abiuri il fascismo". Luciano Violante al Corriere della Sera: "La premier allontanerà estremisti e falsificatori". Centrodestra in campo per il 25 aprile: "Grave errore lasciarlo alla sinistra" (Messaggero).
Italia-Economia. Il ritardo del Pnrr abbatte la crescita, sul Def peseranno i pochi investimenti (Stampa). I 127 obiettivi del Pnrr che rischiano lo stop (Repubblica). Messaggero propone un'analisi su dove vanno i fondi del Pnrr: Lazio e Lombardia avanti (Messaggero). Nodo risorse: secondo il Corriere della Sera il Superbonus frena anche il taglio delle tasse. Decreto lavoro: contratti, cuneo e reddito, ci sono solo 3,5 mld (Stampa).
Sei mesi di governo tra guerra, sbarchi e inflazione in crescita (Giornale).
Italia-Politica. Il ritorno di Di Maio "Inviato Ue nel Golfo". L'ira di Lega e 5S (Stampa). La Lega: "Scelta vergognosa" (Repubblica). Per il Fatto Quotidiano è il premio Ue a Di Maio per la guerra a Conte.
Esteri. Polveriera Sudan, evacuati gli italiani (QN e altri). La grande fuga dal Sud (Corriere della Sera e altri). Ucraina, Kiev avanza nel Kherson, Mosca ha le salle al muro (Giornale).
Calcio. Il Napoli batte la Juve, si avvicina la festa Scudetto (Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Pnrr, 27 obiettivi rischiano lo stop (Repubblica in prima, 6 e 7). Terza rata pronta, ma il negoziato con l'Ue su altri 16 miliardi è già partito. Anche se a Bruxelles, sottolinea La Stampa (p.10), restano dubbi sulla capacità del governo di rispettare gli impegni, dalle concessioni al teleriscaldamento. Il giornale torinese parla di vera e propria franata da parte della Ue, nonostante lo stralcio degli stadi di Firenze e Venezia che evidentemente non basta. Tra i progetti sacrificati per centrare le scadenze ci sono asili nido e colonnine a idrogeno (Repubblica, p.6). Ma in tutta Italia le amministrazioni locali difendono i loro progetti e si dicono pronte a presentare altri obiettivi.  Sul Messaggero (p.5) la mappa dei progetti finanziati dal Pnrr: Lazio e Lombardia si spartiscono la quota maggiore dei fondi, sempre che riescano a presentare in tempo i progetti, ad assegnare le gare e rispettare le scadenze. Paolo Baroni su La Stampa (in prima e p. 10 e 11) sottolinea che il ritardo del Pnrr abbatte la crescita sul Def: a causa dei ritardi impatto nullo del Recovery sul Pil 2022, dubbi anche sul 2023. Gli investimenti pubblici previsti ammontavano a 18 miliardi di euro, sono stati 4. Il contributo alla crescita del prodotto interno doveva essere di 0,7 punti ed invece è stato ridotto ad un molto più modesto 0,1. Nell'intervista a La Stampa (p.1) il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti afferma però che l'Italia vuole utilizzare tutte le risorse "ma mancano 20mila tecnici. Irrinunciabili – dice - le opere su ferrovie e rinnovabili, dobbiamo investire in opere che abbiano un ritorno, è una grande opportunità". Per il Giornale l'opposizione fa il tifo per il fallimento (p.2) mentre Fitto disegna con la Ue il futuro. Dal Pnrr 13 milardi per l'edilizia scolastica: tanti fondi e pochi cantieri. Su 6.910 progetti registrati sulla piattaforma informatica Regis ne risultano chiusi soltanto 19 (Sole in prima e p.3).
Decreto primo maggio: per contratti, cuneo e reddito ci sono solo 3,5 mld (Stampa in prima, 8 e 9). I salari - per Repubblica (p.4) - sono fermi al palo. Sarà di 15 euro il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 25mila euro. Il Corriere della sera (p.11) segnala l'attacco delle opposizioni: misure insufficienti.
Inflazione, la Presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, a L'Economia (p.16-17) spiega: "Nel corso dell'anno la nostra inflazione tornerà ad essere più bassa di quella europea. La corsa dei prezzi rallenterà ma gli aiuti selettivi servono ancora. Si è evitata la spirale prezzi-salari. La compensazione rispetto al potere d'acquisto perduto è venuta in parte dagli aiuti offerti dal governo".

POLITICA
Scontro a distanza all'interno della destra: "Meloni abiuri il fascismo" (Repubblica p.2); "basta ritrosie sulla parola antifascismo" incita l'ex leader di An, Fini; "la destra eviti divisioni sul 25 Aprile e si riconosca nei valori della Costituzione". Ma Fdi attacca il programma tv di Lucia Annunziata: "un'altra pessima pagina di giornalismo"; e Lollobrigida incalza Fini: "Meloni è riuscita in quello che lui non è stato in grado di realizzare". E per Filippo Rossi – ex finiano- e leader de "la buona destra", a proposito di Fdi: "si sentono eredi del Msi; troppa nostalgia per gli anni '70; ignorano la svolta di Fiuggi". E sul tema "antifascismo", risponde il ministro Tajani: "Berlusconi ha chiuso la questione", e poi aggiunge: "basta analisi del sangue a Meloni"; per il ministro c'è voglia di strumentalizzare una posizione -invece- chiara. (Stampa p.3). Sempre sul 25 Aprile, Letizia Moratti, intervistata da Corriere della Sera (p.8) trova "triste" chi ancora non lo capisce e propone un'aggiornamento: "facciamone il nostro 4 Luglio".; e gli fa eco Violante, che prova a mettere ordine: "Meloni estranea al fascismo, saprà unire i suoi elettori e allontanare gli estremismi, (Corriere della Sera p.9); e giudica inadeguato il comportamento di La Russa. Ma un'altra notizia delle ultime ore da una scossa alla maggioranza e all'opposizione: il ritorno di Di Maio. L'ex vicepremier sarà inviato speciale Ue nel Golfo fino al 2025 (Corriere della Sera p.7, Stampa p.6); per Borrell è il candidato più adatto; polemiche da Lega e M5S: duro Gasparri: "si tratta di un'ipotesi assurda che mette in ridicolo chi l'ha presa in considerazione"; per il Pd, invece – stando alle dichiarazione di Tinagli- "ha le capacità ed è un italiano. Non è uno di loro quindi lo attaccano"; secondo quanto riportato dal quotidiano torinese, la candidatura di Di Maio sarebbe stata trasmessa a Bruxelles dal governo Draghi. E da Bruxelles arriva un avvertimento a Roma: "decidiamo pure senza di voi" (Repubblica p.9). E all'opposizione si delinea la linea soft di Schlein nella contesa con il M5s (Corriere della Sera p.10); e sulla decisione di Conte di firmare il quesito referendario contro le armi in Ucraina viene derubricata a propaganda. E tornando alla maggioranza, precisamente al tema "giustizia", a maggio la modifica del reato di abuso di ufficio, poi l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione (Messaggero p.2); per Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali, è in corso una "svolta di tipo liberale" e a Nordio "serve il sostegno di tutto il governo". Il guardasigilli entra nello specifico: via l'appello dopo l'assoluzione di primo grado, e sul sopraffollamento delle carceri: "usiamo le caserme dismesse per svuotarle" e poi anticipa: entro il 2023 la separazione delle carriere dei magistrati. Il Messaggero propone una guida sulla riforma della giustizia, e illustra i vari punti: a proposito di "intercettazioni", no alla trascrizione se si parla di terzi o di questioni intime; indagini top secret fino alla conclusione per evitare la "gogna"; sul carcere preventivo dovrà decidere un organo collegiale e sulla durata dei processi: "con il ripristino della prescrizione il reato viene estinto", ovvero: i termini decorreranno dal momento in cui viene scoperto il fatto, non da quando è commesso.

ESTERI
La grande fuga dal Sudan (su tutti i quotidiani); dai tedeschi agli statunitensi, tutti lasciano il paese; per gli italiani portati in salvo, "scontri a fuoco e ore prima di salire sull'aereo"; attaccato il convoglio francese. Ma sopraggiunge la soddisfazione di Meloni: "l'Italia non lascia indietro nessuno"; sul nostro c-130 anche stranieri (Corriere della Sera p.2). E a parlare è il medico di Emercency a Khartoum che dichiara di rimanere per non abbandonare i pazienti (Stampa p.16). Secondo l'Observer c'è la Libia di Haftar dietro alla lotta per il potere. Ma c'è di mezzo lo zampino di Putin che ha infilato i mercenari di Prigozhin in 12 Paesi, tra cui il Sudan; dai leak del Pentagono emergono le difficoltà americane a contrastare l'avanzata della Wagner in Africa (Corriere della Sera p.5). E dal versante ucraino, prove di controffensiva (su tutti i quotidiani); Kiev avanza nella regione di Kherson, "siamo sulla riva est del Dnipro". E Lavrov, da New York, minaccia gli Stati uniti che possono stare certi – dice- "che non dimenticheremo e non perdoneremo". E come ai tempi di Gagarin – festeggia Putin – è russo il primo film girato nello spazio, beffando Tom Cruise (quindi gli Stati Uniti); per Putin: "abbiamo vinto ancora una volta". Intanto negli Usa sono in attesa dell'annuncio per le prossime  presidenziali da parte di Biden, ma emergono perplessità e preoccupazione degli elettori per l'età avanzata del Presidente (Repubblica p.17).

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