Commentario del 25.04.2023

IN PRIMA PAGINA
25 Aprile, l'Italia divisa (Repubblica). Al Corriere della Sera la lettera della Meloni: "Oggi sia la festa della libertà". "Chi vuole l'Italia unita" scrive il Giornale: Anpi e sinistra utilizzano la Liberazione per dividere, ma il centrodestra non ci casca. L'esortazione di Mattarella: "Teniamo viva la memoria" (Messaggero). "Ora e sempre Resistenza" titola la Stampa. Il ministro Lollobrigida al Foglio: "Basta con il fascismo degli antifascisti: seguo la Costituzione". Berlusconi si smarca da FdI: "Viva il 25 Aprile, festa della democrazia" (Repubblica). Casini al Messaggero: "Che sia una festa di tutti, senza ambiguità". "Liberiamoci dalle armi" titola Avvenire. Il grido del popolo della pace: "L'Ucraina non c'entra nulla col nostro 25 Aprile" (Fatto Quotidiano).
I veri liberatori elogiano la Meloni (Libero). Gli Usa promuovono la premier (Tempo).
Italia-Economia. Pnrr, i progetti in ritardo: si tratta su energia e porti (Corriere della Sera). Decreto dignità addio per 3 mln di contratti, la rabbia dei sindacati: "Ancora più precariato" (Stampa).
Finanza, Goldman Sachs attacca: "Non comprate i Btp" (Stampa). La banca d'affari Usa scommette contro l'Italia e i suoi Btp (Fatto Quotidiano). Giornale parla di "nuovo attacco al debito".
Giustizia. Tra riforma penale e poteri del governo, così Nordio confonde tribunali e politica (Stampa). Il Fatto Quotidiano: la destra fa la Resistenza contro le intercettazioni.
Esteri. Mosca: "Vicini alla linea rossa". E' scontro all'Onu (Corriere della Sera). Onu, Lavrov contro gli Usa. Guterres: "Mosca viola la Carta" (Repubblica).

ECONOMIA
Pnrr, i progetti in ritardo (Corriere della Sera p.11); si tratta su energia e porti. L'esecutivo: ereditiamo difficoltà che non abbiamo crealo noi. Fitto respingerà al mittente tutte le accuse "elencando i fatti". E secondo il ministro i tre obiettivi sui quali Bruxelles ha sollevato obiezioni rientrato tutti fra quelli che il governo Draghi aveva già dato per conseguiti al momento del passaggio di consegne, alla fine di ottobre. Il provvedimento sugli stadi di Firenze e di Venezia risale allo scorso aprile, quello sul teleriscaldamento a giugno e quello sulle concessioni portuali a ottobre. Tutti e tre questi progetti rientravano nei 25 dei 55 che Draghi aveva dato per realizzati, dirà Fitto. Sui 30 ultimati dal governo Meloni, la commissione Uè non ha invece sollevato obiezioni. Dunque, sosterrà il ministro, la colpa dei ritardi sullo sblocco della terza rata non può essere addossata a questo esecutivo. E per il taglio delle tasse già trovati sei miliardi (Messaggero p.5); confermato il taglio del cuneo per 3,4 miliardi che sarà inserito nel decreto del primo maggio. E intanto tornano i vincoli Ue: pronta la riforma del Patto di Stabilità (Messaggero p.4); la Commissione domani alzerà il velo sulle nuove regole per i conti pubblici; il vicepresidente della Commissione promette più flessibilità per gli Stati. E si profila un nuovo rialzo dei tassi con la stretta che potrebbe arrivare al 4%, supportata dai falchi del nord. Goldman Sachs suggerisce di vendere i titoli di Stato Italiani: "lo spread tornerà a correre e i guai del Pnrr freneranno la crescita", motiva la banca d'affari (Stampa p.66). E sul tema "nomine" si passa al secondo round. Alle Fs blindato Ferraris, mentre si apre un braccio di ferro su Trenitalia e Rfi: Corradi potrebbe traslocare; e nel frattempo si complica la strada che porterebbe Donnarumma nella galassia Cdp dopo la bocciatura a Enel. Crisi Eurovita (Repubblica p.18), l'ira dei risparmiatori per le 350mila polizze congelate; la corsa a ritirare il denaro e il default. "Nessuno si fida più" scrive il quotidiano, e la crisi potrebbe trasformarsi in crisi di fiducia nell'intero settore.

POLITICA
La Resistenza della Memoria (Stampa p.2 e su tutti i quotidiani); Mattarella esorta il Paese: "mai dimenticare chi lottò contro l'oppressione nazifascista"; il messaggio: 78 anni fa la data fondante di Repubblica e Costituzione; Meloni sarà all'Altare della Patria, Berlusconi: "è il baluardo dei nostri diritti". Su Corriere della Sera la lettera della Meloni: "democrazia e libertà ora difendiamole in Ucraina. Fascismo, noi incompatibili con qualsiasi nostalgia"; la premier si augura che le sue riflessioni possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di rinnovata concordia. "Il 25 Aprile 1945 segna evidentemente uno spartiacque per l'Italia: la fine della Seconda guerra mondiale, dell'occupazione nazista, del Ventennio fascista, delle persecuzioni anti ebraiche[…]. Purtroppo, la stessa data non segnò anche la fine della sanguinosa guerra civile che aveva lacerato il popolo italiano, che in alcuni territori si protrasse e divise persino singole famiglie, travolte da una spirale di odio che portò a esecuzioni sommarie anche diversi mesi dopo la fine del conflitto. Così come è doveroso ricordare che, mentre quel giorno milioni di italiani tornarono ad assaporare la libertà, per centinaia di migliaia di nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia iniziò invece una seconda ondata di eccidi e il dramma dell'esodo dalle loro terre. […] È nata così una grande democrazia, solida, matura e forte, pur nelle sue tante contraddizioni, e che nel lungo Dopoguerra ha saputo resistere a minacce interne ed esterne, rendendo protagonista l'Italia nei processi di integrazione europea, occidentale e multilaterale. Una democrazia nella quale nessuno sarebbe disposto a rinunciare alle libertà guadagnate. Nella quale, cioè, libertà e democrazia sono un patrimonio per tutti, piaccia o no a chi vorrebbe che non fosse così. […] È, questa, una convinzione che ho rafforzato grazie all'incontro con una donna straordinaria, Paola Del Din. Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Fu la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una Medaglia d'oro al valor militare […]. Della Resistenza dice: «Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora». Dedico questo giorno a lei, madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l'amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica." E intanto, da oltreoceano, gli Usa promuovono Meloni (Tempo p.2); la Cnn giudica il governo "un successo"; smentendo poi le accuse da sinistra che la volevano di estrema destra. E sempre sulle pagine del quotidiano romano, Calenda, del Terzo polo, fa mea culpa, "ho sbagliato i toni"; "il punto ora è capire – prosegue – come ricostruire un lavoro fatto nel tempo", e ribadisce la distanza da Schlein che sta portando il Pd verso l'estrema sinistra. Su Repubblica (p.10), un racconto di Labate su Schlein e lo strano rapporto con Conte, con un titolo dal sapore wertmulleriano "così vicini, così lontani (in attesa delle Europee)"; lui gioca d'attacco, ma lei non si scopre.

ESTERI
Scenario russo-ucraino dominato dalla diplomazia internazionale: Lavrov attacca, scontro all'Onu (Corriere della sera in prima e p.9 e tutti). Mosca intendeva approfittare del periodo di turno russo alla presidenza del Consiglio di Sicurezza Onu per rilanciare le ragioni dell'invasione. Lavrov si è lanciato in una serie di accuse contro l'Occidente imputandogli mire egemoniche e aggressività imperialista. "Siamo in una situazione ancora più pericolosa di quella della guerra fredda", ha detto Lavrov. Quasi nessuno dei 15 Paesi del Consiglio di sicurezza ha mandato i propri rappresentanti ad ascoltare il ministro. Durissime le reazioni, a partire dal Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha puntato il dito contro "le massicce sofferenze e devastazioni causate dall'invasione in Ucraina". Sul fronte militare continua la sanguinosa battaglia per la conquista di Bakhmut. I russi avanzano lentamente. Zelensky: "È impossibile per noi rinunciare a Bakhmut" (Corriere della sera p.9). Intanto a Mosca e in Crimea è allarme per i droni ucraini (Stampa p.16).
Sudan, italiani sbarcati a Ciampino (Repubblica p.11, Stampa p.14 e tutti). "Fuggiti tra le bombe, siamo salvi". Tajani all'aeroporto ad accogliere gli 83 rimpatriati. Blinken annuncia: tregua di 72 ore. Su La Stampa (p.15) Quirico fa un parallelismo tra Saigon, Kabul e ora Khartoum: la grande fuga dell'Occidente. Il Paese africano diventa un'altra terra proibita, restano solo Emergency e i missionari, il capo dei ribelli si prende il merito di aver salvato gli europei: che chiederà in cambio? Intanto, resta l'allerta migranti. Per il Giornale (prima, 8 e 9) se Tunisi crolla è il caos. La Tunisia chiama e l'Italia risponde con 100milioni di euro. Sono i fondi impegnati dal governo per un "primo soccorso" ad un paese che rischia il dafault. L'annuncio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Consiglio Affari esteri in Lussemburgo, rappresenta di fatto la prima mossa europea verso un paese che, da emblema della primavera araba, si sta caratterizzando per una diffusa instabilità
Usa, Biden 2024. Oggi l'annuncio della ricandidatura, affronterà la sfida a 82 anni (Stampa p.19).

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento