Commentario 23.12.2022

PRIME PAGINE
Manovra sul filo (Avvenire). Nuovi intoppi: si vota in extremis (Giornale). Il sì slitta ancora, i deputati rischiano la Vigilia in Aula (Tempo). Per la Stampa è una manovra con 44 buchi. Una manovra da riscrivere (Repubblica).
Italia-Politica. Il messaggio della Meloni: "Io non ho paura" (Libero). Meloni: "Non useremo il salva-Stati" (Corriere, Messaggero). Il premier fa muro: "Mai il fondo salva-Stati" (QN).
Politica estera. Incontro Zelensky-Biden, standing ovation per il premier ucraino, che ha detto: "Putin come Hitler" (Stampa). Il ministro Tajani al Corriere: "Usa e Ue per la pace. Putin non ci logorerà". Meloni: "Errore dipendere dagli Usa per la sicurezza" (Repubblica).
Qatargate, Natale in carcere per la Kaili (QN). Kaili resta in carcere e spuntano i viaggi negli Usa (Libero). L'ex vicepresidente dell'Europarlmento: "I soldi di Panzeri messi nel mio alloggio perché ho l'immunità" (Corriere).

ECONOMIA
Una manovra da riscrivere (Repubblica p.8-9 e tutti); la Ragioneria segnala 44 errori che vanno corretti: Comuni, smart working, 18App, sono solo alcuni dei testi rimandati indietro. Retromarcia sul bonus 18App che ha tenuto banco nelle giornate precedenti (Messaggero p.3): "resteranno le stesse regole anche nel 2023". Saltano i fondi ai Comuni, resta -invece- la caccia al cinghiale in area urbana. Per il lavoro agile ai fragili trovati i 16 milioni. Il governo chiede la fiducia alla Camera; il voto finale previsto per la mattina del 24.
Giorgia Meloni, intervistata in tv da Vespa, chiude l'argomento Mes: "non lo prenderemo, firmo col sangue" (Repubblica p.6, Corriere della Sera p.6 e tutti); ma apre alla ratifica. Secondo la premier il direttore del Mes si è detto aperto alla posizione dell'Italia, "vorrei parlare con lui per capire se c'è un modo di prendere un fondo a cui nessuno accederà, e farne un fondo utile per qualcuno, con minori condizionalità e priorità diverse".
Sul price cap, primi effetti sul prezzo del gas (Messaggero p.4), tornato ai livelli pre-guerra; per Meloni è "una vittoria dell'Italia". Ma Confindustria frena: "vedremo quanto funzionerà", ha chiosato Baroni, presidente della Piccola Industria" (Messaggero p.38).
Salta intanto l'anticipo fondi per i pronto soccorso (Sole 24 Ore p.8); il potenziamento dell'indennità era previsto a partire dal 2024, poi il ministro Schillaci ha annunciato la volontà di anticiparlo al 2023, ma nella manovra non risulta.

POLITICA
Allarme per il Pd, ora "rischia la liquidazione" (Repubblica p.10-11); si è tenuto ieri, al Nazareno, il primo confronto tra i tre candidati alla segreteria. Torna il ticket uomo-donna. Schlein sceglie Boccia come coordinatore politico, De Micheli ha scelto al suo fianco Cuperlo -che però non ha ancora deciso (Il Tempo p.4), e Bonaccini sceglie Picierno -vicepresidente del Parlamento Europeo. Ma lo scandalo Qatargate pesa, oltre ai 7,5 milioni di voti perduti dal 2009. Per Letta serve un "ricambio" e auspica che il gruppo dirigente che lo sostituirà farà meglio di lui. Dubbi sulla data 19 febbraio. "troppo lontana" dice Bonaccini. Il Pd intanto critica il governo sulla bocciatura della Manovra da parte della Ragioneria (La Stampa p.3): per Letta: "caos mai visto, destra impreparata", per Schlein, intervistata da La Stampa (p.15) "sono dilettanti"; poi aggiunge di temere il consenso perso tra i più fragili, rimarcando l'importanza di un salario minimo, tema per nulla estremista, rispondendo all'accusa di essere troppo radicale.
Nel frattempo, dalla Lombardia si rafforza la roccaforte del Terzo polo (Repubblica p.12) con Moratti che tiene aperta una linea con Bossi per avere in lista una coalizione ex leghista e conquistare i voti in provincia, in attesa del verdetto di Fontana sull'alleanza con il Senatur.
Invece, nella corsa al ruolo di governatore della regione Lazio, la sfida entra nel vivo. D'Amato ci crede e si affida a Badaloni, e sullo sfidante Rocca: "non rappresenta il nuovo"; per il candidato del centrodestra, invece, "il Pd poteva fare tanto, ma da 10 anni siamo fermi","sanità allo sbando e poi va chiuso il ciclo dei rifiuti"; poi annuncia che a breve verrà redatto il programma concordato con i rappresentanti dei partiti che lo appoggiano.
Bagarre a Montecitorio dove il M5S prova a intestarsi il taglio degli stipendi (Giornale p.10); Giachetti svela la bufala: "siete dei miserabili" e accusa i grillini di aver appoggiato il bonus smartphone e iPad per i parlamentari.

ESTERI
Nuovi caccia e carri armati: l'Italia guidata dalla Meloni potenzierà le riserve di armi (Repubblica p.7). La spesa militare ammonta a 25 miliardi l'anno: l'1,5% del Pil. Per centrare l'obiettivo del patto della Ue del 2% servono altri 8 miliardi. Dietro la volontà della premier di "rafforzare gli investimenti sulla sicurezza", espressa davanti agli ambasciatori (e quasi a metà del suo governo), c'è l'idea di non indietreggiare sulla spesa militare. Che è "necessaria per difendere l'interesse nazionale", ha scandito la premier, che oggi sarà in Iraq dai militari italiani. Intanto Mattarella ai diplomatici: "Siete insostituibili" (Stampa p.4). La premier oggi sarà a Erbil e Baghdad a trovare il contingente italiano: "L'Iraq è una delle missioni della Nato a comando italiano" ha dichiarato. Al Corriere (p.19) parla il ministro Tajani: "L'Occidente non si farà logorare, così lavoriamo per una pace giusta". E aggiunge: "Sosterremo l'Ucraina fino in fondo. Mosca deve trattare. Il messaggio lanciato alla Russia con l'incontro Biden-Zelensky è assolutamente chiaro: l'Occidente è unito, Stati Uniti ed Europa non lasceranno sola l'Ucraina". Secondo Tajani inoltre "L'Italia sostiene fino in fondo gli sforzi delle Nazioni Unite per ritrovare la strada in un percorso di stabilizzazione della Libia che non sia più attraversata da disordini e scontri militari". Sulla Libia "Abbiamo appena invitato a Roma Abdoulaye Bathily, inviato del segretario generale dell'Onu per la Libia. L'Italia sostiene fino in fondo gli sforzi delle Nazioni Unite per ritrovare la stabilizzazione della Libia senza più disordini e scontri militari. Il tempo non è illimitato. Lo status quo non è più sostenibile".
Arriva anche il messaggio di Zelensky: "Lottiamo anche per voi". Il presidente ucraino al Congresso seduce l'America ma non i trumpiani. Mosca lo insulta (Repubblica p.4, Corriere p.16 e tutti). Il presidente ucraino strappa applausi con i riferimenti alla lotta ai nazisti e paragona la Russia alla Germania di Hitler: "Bisogna fermare Putin o invaderà altre nazioni". 20 standing ovation. L'appassionato discorso di Volodymyr Zelensky al Congresso ha toccato gli americani, però fallisce l'obiettivo di convincere l'ala più dura dei repubblicani. Dopo la rocambolesca visita a Washington, anche se ieri il Parlamento ha approvato una finanziaria da 1.700 miliardi di dollari che ne include 45 gli aiuti per Kiev, restano due interrogativi: quanto questa fronda interna riuscirà a deragliare l'assistenza futura, visto che a gennaio assumerà la guida della Camera; fino a quando Biden negherà le armi offensive richieste dagli aggrediti, dopo aver cambiato linea sui Patriot. Putin commenta: "vogliamo la fine della guerra il prima possibile" ma poi, per bocca del portavoce Peskov, ha accusato gli americani di voler combattere una guerra "per procura: schierino pure i Patriot Usa, li schiacceremo" e congela la guerra in attesa di nuove forze.

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