Commentario del 17.02.2022

PRIME PAGINE
Il terremoto dei referendum (Stampa). Referendum dimezzati (Repubblica). Cannabis, la legge non si tocca (Messaggero). Giustizia, ammessi 5 referendum (Corriere). Notizia attacca: la decisione di Amato, votare su eutanasia e cannabis è inammissibile ma salvare i condannati si può fare. Adesso la casta frena (Giornale). Manifesto ironizza: colpo in cannabis. Tocca a noi far Giustizia (Libero). Volete i ladri liberi e pure in Parlamento? (Fatto).
Draghi: "Più ricerca col Pnrr e facciamola con le donne" (Repubblica). Draghi: "Più donne scienziate" (Messaggero).  Draghi, la spinta per formare più scienziate (Corriere). Speranza (Mattino): "Sanità, il piano per il Sud contro le disuguaglianze".
Esteri. La Russia ritira il suo esercito, Kiev: è un bluff (Stampa). Prima apertura di Biden a Putin
Il gelo della Nato: "Il ritiro non c'è" (Corriere). La Nato non crede alla ritirata russa e manda truppe nei Paesi dell'Est (Repubblica). "Ucraina neutrale". L'ultima offerta per la pace (Messaggero). A Kiev tra paura e rabbia: "Mosca ci attaccherà" (Giornale).

ECONOMIA
Il premier e le donne nelle scienze: "Sono ancora troppo poche", Draghi in visita ai Laboratori del Gran Sasso: "più iscritte negli atenei, investiamo 1 mld per avvicinare le donne e la scienza, sono state lasciate per troppo tempo ai margini", ammette il premier (Corriere p.20, Repubblica p.7 e altri) e Stampa (p.10) aggiunge, "La ricerca deve essere al centro della crescita dell'Italia, con il Pnrr investiamo oltre 30 mld in questo settore".
Intanto, in vista del cdm di domani, per un nuovo decreto taglia-bollette, si stringono i tempi per la messa a punto del nuovo pacchetto di interventi. Vertice a Palazzo Chigi con Descalzi, ad di Eni, gli sconti saranno estesi alle grandi imprese (Stampa p.10). Repubblica (p.18) evidenzia: bollette, spinta su gas e solare, sconti per 3500 energivori. Procedure semplificate per le rinnovabili, nella misura possono entrare i fondi per l'auto ma si allungano i tempi. Gas, aumenta l'estrazione in Sicilia e Alto Adriatico: la produzione raddoppia (Messaggero p.9), allo studio l'ipotesi di un commissario.  Il ministro Giorgetti, intervistato dal Sole (prima e p.6), promette 1 mld per l'automotive: "un pacchetto per supportare la transizione green dell'industria automobilistica italiana – dice – pronti anche nuovi eco-incentivi". Guerra, sottosegretaria all'economia, parla al Foglio (p.8): "sarà il terzo intervento in un anno contro il caro energia – dice - i miliardi destinati sono circa cinque, ma si confida in sette. Il denaro lo troveremo ma è necessario spiegare che pure questo terzo intervento sarà di sostegno e non potrà cioè compensare tutti gli effetti dell'aumento generato dal mercato".
Pensioni, le vie per l'anticipo (Stampa p.11): dal 2023 stop a quota 102 poi un nuovo sistema
per lasciare il lavoro senza la legge Fornero. L'esecutivo propone una penale in cambio di uno sconto sull'età ma c'è il no da Cgil, Cisl e Uil. Il segretario della Uil, Bombardieri parla a Stampa (p.11): "I diritti acquisiti non vanno più toccati, il governo dica quanti soldi vuole spendere, bene il dialogo, no al ricalcolo con il contributivo". Luigi Sbarra (Cisl) parla al Sole (p.2) e chiede una detassazione strutturale sui premi di produttività per spingere i salari, "riforma del fisco per abbattere il cuneo".
Stop con lo smart working di emergenza: dal primo aprile, il lavoro agile torna consensuale, ma
con una procedura più snella (Repubblica p.18). Per i 140mila statali, segnala Sole (prima e p.2) le buste paga 2022 arrivano fino a 10.500 euro in più.
Il nodo delle concessioni su Messaggero (p.8). Fondi stranieri a caccia di spiagge e porti italiani, fanno gola le aree di pregio in Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Veneto, dura la Federbalneari: "gli investimenti delle imprese a rischio, serve più tempo". Tra gli stabilimenti più ricercati dagli investitori stranieri, i "bagni" di Forte dei Marmi. E sul tema, Centinaio (Lega) interviene su Corriere (p.9), "abbiamo dovuto accettare la scelta – dice - confido che in Parlamento potremo cambiare". Gestori in rivolta contro il governo (Libero p.9): i balneari pronti a smontare la riforma, 50mila imprese contestano la legge.
Infine i divari della sanità evidenziati dal Mattino (prima e p.7) nel colloquio con il Ministro Speranza: "Disuguaglianze sul diritto alla salute odiose, arriva la svolta per il Sud. Basta con i tagli, apriremo 1.350 Case della comunità, di cui 169 in Campania" promette.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani, le decisioni della Consulta. Dalle carriere dei giudici al Csm, si andrà alle urne su cinque quesiti (Corriere p.2-3 e tutti). Dopo il fine vita, no a quelli su responsabilità civile e cannabis. Il presidente della Corte: nessuna scelta politica. La corsa in Parlamento può evitare i tre voti sul Csm, ma Salvini darà battaglia, sottolinea Repubblica (p.3). Draghi ha escluso la fiducia sulla riforma, ma nel centrosinistra per molti è inevitabile. E il quorum a rischio depotenzia i quesiti. Per il Giornale (p.3) i giudici temono il voto popolare, l'idea di accettare funzioni separate e il sorteggio Csm. E proprio Salvini esulta e dice: sarà una rivoluzione. Cauto invece il Pd: le riforme si fanno in Aula. L'entusiasmo di Lega e Forza Italia non è condiviso da FdI. Meloni: voteremo solo due quesiti. Il Corriere (p.10) parla anche della mina dei candidati "unitari" nel centrodestra logorato. In conflitto salirà di intensità, con il rischio di elettorati spaccati alle Politiche. Tra le bocciature quella sulla cannabis: "Quel quesito legalizzava anche le droghe pesanti". Secondo la Consulta la richiesta abrogativa comprendeva pure le tabelle che includono papavero e la coca, ma il comitato promotore insorge (Repubblica p.5-6). Sull'eutanasia invece Amato suggerisce la via: "Per averla impugnate la legge". Di fronte a un caso specifico, la Corte riprenderebbe in esame la questione. Legge sul fine vita però a rischio flop alla Camera.
Virus, ricoveri in calo dopo 3 mesi, e il Cts va verso la chiusura (Stampa p.12 e altri). Terze dosi sotto quota 150mila e il 25 febbraio l'Aifa deciderà sulla quarta. L'immunologo Abrignani: "Non credo verrà prorogata l'emergenza". Quarta dose intanto al via per i fragili: "E in autunno nuovo vaccino", secondo Repubblica (p.8). Prossima settimana previsto l'ok dell'Aifa per gli immunodepressi. Sul resto della popolazione si deciderà dopo l'estate. Cossarizza: "Avremo bisogno di prodotti che coprono più varianti, vedremo se serviranno solo per alcune categorie". Anche il Corriere (p.11) parla di calo record dei ricoveri dopo tre mesi, i nuovi casi superano quota 59 mila. Torna la capienza al 75% negli stadi: "Pronti già da domani". Vezzali: "Il decreto Covid alla Camera ripristina subito le capienze sugli spalti".

ESTERI
"L'Ucraina resta neutrale", ultima offerta per la pace con la mediazione dell'Ue (Messaggero p.10 e tutti). La Nato rassicura: "L'ingresso di Kiev per ora non è all'ordine del giorno". Colloquio tra Biden e Scholz: "Quadro grave, ma avanti col dialogo", e Draghi va a cena da Macron. "Il ritiro non c'è", per il Giornale (p.8) la Nato smentisce gli annunci russi e Biden sente Scholz. Mosca mostra le immagini dei carri armati mentre lasciano Crimea e Bielorussia. Usa e Germania chiedono di "compiere passi concreti verso la de-escalation", e Macron ha un colloquio telefonico anche con Xi. L'Italia è pronta a rafforzare le basi, con Guerini che annuncia: "Faremo la nostra parte" (Messaggero p.11). Ucraina, dubbi sul ritiro, titola anche la Stampa (p.20) sul tema. Stoltenberg: i russi inviano altre truppe. La Nato dà il via libera ai battaglioni sul Mar Nero. E Mosca vuole chiudere il match: "Kiev dica sì all'intesa di Minsk" (Stampa p.21). Secondo fondi diplomatiche riservate continueranno gli avvicendamenti di truppe al confine, bisogna proteggere il Donbass.
La Stampa (p.19) si concentra sulle presidenziali in Francia e riporta il "caso Lagarde". Macron la vorrebbe come premier, può essere la carta vincente per il voto. Ma la sua leadership alla Bce è sotto tiro. A spingerla sarebbe l'ex presidente Nicolas Sarkozy.
Intanto sullo Stato di diritto a rischio si esprimono i giudici Ue: "Niente fondi a Polonia e Ungheria". La reazione di Varsavia e Budapest, che parlano di "sentenza politica". In bilico miliardi di euro, Von der Leyen: "Agiremo con determinazione" (Stampa p.15). Anche il Corriere (p.16) parla di colpo a Polonia e Ungheria, con Bruxelles che può bloccare i versamenti: scatta l'ira di Orban.

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