Commentario del 28.09.2021

Primo Piano Rassegna Stampa
Martedì 28 settembre 2021

PRIME PAGINE
L'inchiesta su l'ex guru social di Salvini in primo piano su Repubblica e altri. Morisi, "droga dello stupro", Salvini sempre più solo (Repubblica). Inchiesta su Morisi, qualcosa non torna (Giornale). La droga del guru, Lega sotto choc (Nazione). Agguato alla Lega (Libero).
Novità misure anticovid. Messaggero evidenzia: stadi e teatri, più spettatori (Corriere). Al completo, o quasi (QN). Verità accusa: Così Speranza aprì le porte d'Europa al virus.
Caso Consip. Notizia e altri evidenziano l'inchiesta sul padre di Renzi. Notizia attacca: il babbo e la bestia, è gara tra i due Mattei a chi si deve vergognare di più. Fatto: La giustizia funziona, panico tra i 2 Matteo.
Su Stampa, l'intervista all'ex premier Conte: "Con Salvini, Draghi non dura". Indagine su Conte e i suoi uomini (Verità). Sole: il dialogo Draghi-sindacati parte da sicurezza e Pnrr.
Elezioni in Germania su tutti: Sholz punta al governo con verdi e liberali, scambi di accuse nella Cdu sulla sconfitta (Corriere). Scholz: voto chiaro, governo io (Stampa).
La fotonotizia su Messaggero del presidente Mattarella e la squadra di volley femminile: "Talento e gruppo Italia come il volley". 

ECONOMIA
Ieri l'incontro tra il premier ed i sindacati: dialogo ripartito dalla sicurezza nei luoghi di lavoro, con una serie di misure per prevenire gli incidenti e sanzionare, in modo più efficace, le violazioni. Il prossimo appuntamento servirà per costruire un Protocollo sull'attuazione del Pnrr (Sole in prima e p.10, Messaggero p.6 e tutti). Per i sindacati può essere il primo passo per l'introduzione di una patente a punti per premiare le imprese virtuose nella partecipazione ai bandi. C'è poi il capitolo assunzioni con 2.100 ispettori per moltiplicare le verifiche nelle ditte. "È stato un incontro utile per fissare un metodo di lavoro", ha commentato il premier. Il Sole (p.3) riporta le parole del numero uno di Confindustria, Bonomi: "Se facciamo le scelte giuste creeremo un boom economico e per altri 30 anni il Paese tornerà a crescere. Se sbagliamo, perché abbiamo voluto piantare le bandierine, condanniamo l'Italia al declino". Anche Corriere (p.6) sull'incontro riporta i provvedimenti per rafforzare la sicurezza sul lavoro: più formazione e prevenzione, coinvolgendo le Regioni, inasprimento delle sanzioni per le imprese non in regola con una banca dati e la sospensione nei casi più gravi.
Il salario minimo in primo piano su Corriere (p.7) e altri: dalla Cgil a Confindustria, tutte considerano una delegittimazione l'imposizione dei minimi per legge. E rilanciano: "I minimi li definiamo noi con i contratti nazionali". Sul tema, l'analisi di Di Vico su Corriere (p.32) che lo definisce "un'illusione" e "uno strumento largamente imperfetto". Il principale pericolo di un salario minimo fissato per legge – scrive Di Vico - è scardinare la contrattazione nazionale laddove quest'ultima ha mostrato di funzionare.
Su Messaggero (prima e p.6) il rapporto della Corte dei Conti sui centri per l'impiego flop: "Manca l'organizzazione". Annaspano nella confusione organizzativa e non riescono a trovare un posto di lavoro a chi incassa il Reddito di Cittadinanza e nel mirino finisce anche Anpal.
Su Repubblica (p.21), intesa trovata sulle delocalizzazioni tra i ministri Orlando e Giorgetti sulle norme contro chi chiude in Italia: previste sanzioni tra 20 e 30 mila euro per dipendente per le aziende inadempienti, che intendano procedere alla chiusura di un sito del Paese per ragioni non determinate da squilibrio patrimoniale e economico.
Intanto arriverà domani in cdm, la NaDef con il nuovo quadro dei conti pubblici italiani (Sole p.2, Stampa p.8 e altri). Crescita al 6%, quasi due punti in più del 4,1% tendenziale stimato nel Def di aprile, e vede quindi il deficit scendere intorno a quota 10% e il debito fermarsi a un livello nettamente più basso del 159,8% ipotizzato in primavera.

POLITICA
Il caso Morisi scuote la Lega (Corriere in prima e p.10 e tutti): l'ex responsabile della comunicazione digitale del leader leghista sotto inchiesta per droga. "Non ho commesso reati – spiega Morisi, ma la mia è una caduta grave come uomo". L'indagine per droga imbarazza Salvini, che però dice: "Ha sbagliato, ma può contare su di me" (Stampa p.4 e tutti). Il Capitano teme l'accerchiamento (QN p.5). Salvini, spiazzato, cerca di limitare i danni (Corriere p.10). Ma cresce la sua rabbia, è sempre più solo nella Lega – commenta Repubblica (p.3) -: Salvini teme complotti per chiudergli la strada di Palazzo Chigi. Dalle comunali può arrivare il colpo finale, mentre Giorgetti detta la linea e lancia Draghi al Colle: il titolare del Mise scarica Matteo e apre la resa dei conti (Giornale p.8). Per la Stampa (p.5) tra il caso Morisi e le sferzate di Giorgetti, nella Lega scoppia la tempesta perfetta. Libero (in prima e p.2) parla però di "agguato alla Lega": il blitz contro il guru social di Salvini è di Ferragosto, ma la notizia esce ora. E il Giornale (in prima e p.7) segnala le "ombre" sull'inchiesta che si abbatte sulle elezioni comunali.
Contro il Carroccio si scaglia Giuseppe Conte, che, nell'intervista alla Stampa (in prima e p.2), dice: "Con questa Lega il governo Draghi non arriva fino al 2023. Spero che la Lega si chiarisca le idee: non può dire una cosa e il suo contrario nella stessa giornata". La candidatura di Draghi da parte di Giorgetti apre la partita del Quirinale: la palla passa nelle mani del premier, si allontana l'ipotesi del Mattarella bis (Stampa p.7). Ma la corsa per il Colle agita ai partiti (Corriere p.12).
Ad accendere il dibattito politico c'è anche l'avvicinamento al voto nelle città. Messaggero (p.8) e altri quotidiani evidenziano la "bomba" di Giorgetti sulla Lega: il ministro ha espresso apprezzamento per Calenda a Roma. "Giorgetti non fa più il moderato e fa infuriare la Meloni per Roma" scrive il Giornale (p.3). Calenda al Corriere (p.12): "Michetti non è presentabile. Giorgietti, che sa riconoscere il valore delle persone, capisce chi può essere utile a Roma e all'Italia". Il numero due di FdI, Fabio Rampelli, al Messaggero (p.8): "Giancarlo inopportuno e infondato". Per il Fatto (p.9) la strategia di Lega e Fi nella Capitale sarebbe quella del voto disgiunto per colpire Michetti e la Meloni. Ma anche il Pd a Roma teme il voto disgiunto e il possibile ballottaggio Gualtieri-Calenda – segnala la Stampa (p.3) –: mentre Michetti non sfonda, il leader di Azione corteggia gli elettori di destra. Ma, se la Raggi sarà sconfitta al primo turno, il patto M5S-Pd potrebbe far vincere Gualtieri. Conte alla Stampa dice: "Raggi è partita con un'eredità difficile, ma gli ultimi sondaggi la danno in forte risalita". Intanto, Torino è contesa tra il candidato di centrosinistra Lo Russo e quello di centrodestra Damilano, mentre a Bologna soffia il vento giallorosso, con il dem Lepore lanciato per il successo già al primo turno (Repubblica p.6-7). Ma il test più atteso per l'asse Pd-M5S è Napoli, dove Manfredi sfida Maresca (centrodestra) con l'incognita Bassolino (Corriere p.13).
Covid, il Cts dà parere favorevole alla capienza all'80% per cinema e teatri: solo i musei tornano al completo. Mentre negli stadi ok al 75% degli spettatori, ancora nessuna data per la riapertura delle discoteche (Corriere p.8 e tutti).

ESTERI
Germania, via alle manovre per l'esecutivo (Corriere in prima e p.2 e tutti). A Berlino si tratta: governo a Natale. Verdi e liberali in "attesa di inviti" (Repubblica p.10, Stampa p.14, Corriere e Messaggero p.2). Scholz rivendica la guida della coalizione per la Spd: "Spetta a noi. I risultati parlano chiaro". I socialdemocratici hanno ottenuto il 25,7%, contro il 24,1% di Cdu-Csu. Il nuovo Bundestag passa da 709 a 735 seggi. Resa dei conti nei cristianodemocratici. Ma Laschet tenta l'ultimo affondo. L'ago della bilancia ora sono Verdi e Liberali che potranno decidere di allearsi a sinistra o a destra. Il Verde Habeck punta ad assumere il ruolo di vice-cancelliere. Appello della Merkel che intanto resta in sella: "Ora un governo in tempi rapidi".
Repubblica (p.12) segnala l'effetto Spd in Europa: saranno i progressisti a gestire la ripresa.  Il successo in Germania apre una nuova stagione. E per una volta il deficit non dominerà l'agenda. In Europa la sinistra rialza la testa – scrive la Stampa (p.17) -. Il Pse aumenta il peso al Consiglio Ue, gelo tra i Popolari. Ma i veri timori di Bruxelles sono i tempi lunghi dei negoziati. Ora i Paesi a guida socialista sono il 36% della popolazione dell'Unione. Ma per il Messaggero (p.3) il voto tedesco causa un terremoto nella Ue: si complicano le nomine. Il rimescolamento avrà un impatto su un eventuale bis della popolare tedesca Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione nel 2024 ma, ancora prima, pure sul rebus delle nomine europee di inizio 2022.
Pierre Moscovici a Repubblica (p.13): "Scholz rilancia una sinistra realista e credibile. Per l'Unione è portatore di stabilità ma anche di un forte senso degli interessi tedeschi". David Sassoli al Corriere (p.5): "Questo risultato cambia anche l'Europa, ora alleanze più allargate. Ora aggiornare il patto di Stabilità". Alexander Stubb, ex premier finlandese: "Finita l'epoca dell'austerity, sbaglia chi crede di tornare al vecchio Patto di Stabilità. Ora prevarrà la crescita" (Stampa p.17).
Romano Prodi al Messaggero (p.4-5): "Non dico che sia facile, ma visto il risultato dei socialisti, la Grosse Koalition più possibile di prima. La Merkel non ha mai scelto un erede, ma se oggi c'è un'unione anche economica lo dobbiamo a lei".
Gran Bretagna, code e panico per i distributori senza benzina, governo costretto a chiamare l'esercito (Corriere p.16, Messaggero p.10). Governo sotto accusa, Johnson è in imbarazzo.
La Cia pensò di uccidere Julian Assange (Stampa p.13, Messaggero p.10). L'amministrazione Trump era pronta a tutto pur di fermare il padre di Wikileaks.

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