Commentario del 03.09.2021

Primo Piano Rassegna Stampa
Venerdì 3 settembre 2021

IN PRIMA PAGINA
L'affondo di Draghi sui vaccini (Corriere). Il premier: "Sì all'obbligo vaccinale" (Stampa, Repubblica e tutti). Il disappunto di Salvini: no alle discriminazioni (Corriere). "Obbligo e pass, Draghi asfalta i ribelli no vax" (Giornale).  E Libero scrive: "Bastonate di Draghi a No-vax e No-Salvini". Draghi spacca il governo (Fatto). Il capo del governo sorride alle convulsioni leghiste (Foglio). Salvini contestato dal fronte dei governatori: troppi errori (Repubblica). La Lega si spacca ma solo per finta (Libero).
Esteri-Afghanistan. Assalto al Panshir, i ribelli di Massoud: "Noi resistiamo" (Corriere). Donne afghane in piazza a difesa dei diritti conquistati (Sole). Intanto, il G20 sui profughi si incarta (Giornale). Sassoli: "Costretti a trattare con i talebani sui profughi" (Repubblica). Aiuti ai rifugiati e difesa europea, asse Italia-Francia (Messaggero e altri). Meloni alla Stampa: "Non ci serve un esercito europeo".
Italia-Economia. Pronto il contratto per gli statali: aumenti in arrivo (Messaggero).
Esteri-Usa. La furia dell'uragano Ida: News York città sommersa (Corriere e tutti).

ECONOMIA
In primo piano l'apertura di Cingolani alle centrali nucleari: rabbia dei 5Stelle, e Conte lo convoca (Repubblica p.8). Ambiente: il ministro è gradito a Beppe Grillo, ma dopo il caso Cartabia la protesta che monta nel Movimento rischia di spaccare il governo. Pratici, sicuri, efficaci: con i nuovi reattori il futuro è nell'atomo, scrive invece il Giornale (p.11).
Il Messaggero (p.7) segnala l'arrivo della legge "anti-divari", ma le risorse sono poche. Nel decreto varato dal governo un fondo per colmare il gap delle infrastrutture. Solo 300 milioni l'anno per ridurre nel Paese le distanze su strade, ferrovie, ospedali e scuole. Sud, il governo sblocca 4,6 miliardi per gli squilibri infrastrutturali, sottolinea il Sole (p.2). Entro novembre il ministero delle Infrastrutture individuerà le principali criticità ed entro marzo 2022 ok del Mef a un piano di ripartizione delle risorse. Raccordo con il Pnrr.
E sempre il Messaggero (p.9) parla anche del contratto degli statali: in arrivo gli aumenti, e cambiano le carriere. La trattativa accelera con l'obbligo di pagare lo scatto di 104 euro già a dicembre. I sindacati frenano sul rientro in ufficio, Naddeo: "Questione fuori dal negoziato".
La sottosegretaria all'Economia Guerra, intervistata da Repubblica (p.21) dice: "Basta condoni, usiamo subito 3 miliardi per detassare il lavoro". Poi aggiunge: "La riforma dell'Irpef avrà tempi lunghi, arriverà nel 2022, ma c'è un fondo con cui ridurre il cuneo fiscale già ad ottobre. No a stralci generali delle cartelle, e dopo Quota 100 ci vuole una previdenza flessibile: se anticipi, perdi un po' di soldi". Fisco, pensioni e reddito sono le spine della manovra, scrive il Sole (p.9). Maggioranza in ordine sparso sui capitoli chiave: Lega, Fi e M5S spingono sul rinvio cartelle. M5S e Leu in difesa del sussidio di cittadinanza. Ma rimane la mina di Quota 100. Al momento i tecnici del governo ipotizzano per fine anno un rialzo del Pil del 5,7-5,8%, ma non si esclude che si possa arrivare ad un +6%.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani il messaggio del premier Draghi: si all'obbligo vaccinale. La Lega? Il governo va avanti (Corriere p.2-3 e tutti). "Orientati ad estendere il green pass, si va verso la terza dose. Lamorgese lavora molto bene, nessuno ha la bacchetta magica". Il capo dell'esecutivo ha voluto far capire ai partiti che in una fase così delicata non accetta veti o smarcamenti. Secondo il Messaggero (p.3) si parte con la terza dose già a settembre, verranno usati Pfizer e Moderna. Si ripartirà da operatori sanitari, fragili e ospiti delle Rsa vaccinati a gennaio. Serviranno almeno 4 milioni di fiale, ma nei magazzini ce ne sono quasi 8.
Repubblica (p.4) si concentra invece sulle tappe verso l'obbligatorietà del vaccino. Prima l'ok dell'Aifa, poi servirà la legge. Poi spiega chi potrebbe essere esentato e il nodo delle eventuali sanzioni. A fine mese dovrebbe arrivare l'autorizzazione definitiva del farmaco. Il green pass ora ripartirà dai lavoratori di ristoranti e palestre, poi toccherà al settore pubblico (Corriere p.6). 
Scuola, in aula senza mascherina se tutti sono vaccinati (Messaggero p.4 e altri). Per il pass arriva l'obbligo anche dal Tar. A dieci giorni all'avvio del nuovo anno l'annuncio del ministro Bianchi: "Si torni a sorridere". Respinta dai magistrati la richiesta di sospensiva dei sindacati dei docenti.
Intanto Repubblica (p.6) fa il punto sui contagi. Scendono, ma morti raddoppiati: ecco perché la variante Delta fa paura. In Italia dai 168 decesi di inizio agosto ai 376 dell'ultima settimana. Un trend che si conferma in tutta Europa. Il 90% delle vittime non è vaccinato. Palù: "I tempi di incubazione dai 4-5 giorni ora si riducono a 48 ore".
In giallo solo la Sicilia, ma l'Europa colora sette regioni di rosso, scrive invece la Stampa (p.6). L'Italia resterà quasi tutta zona bianca per altri 7 giorni. Secondo i dati Ecdc aumenta il livello di rischio per il Lazio.
In primo piano anche le reazioni politiche dopo la presa di posizione del premier. "Se siamo un peso lo dica", la Stampa (p.3) riporta l'irritazione dei leghisti per gli affondi del premier. Salvini tace ma cresce la rabbia nel Carroccio: "Non si può difendere Lamorgese". Intanto i governatori si scagliano contro Borghi: i vaccini dividono la Lega (Libero p.4). Fontana: "Grazie ai sieri il virus in Lombardia è sotto controllo". Fedriga: "Il lasciapassare serve a non chiudere". Il deputato rilancia: "13 milioni di italiani senza pass meritano rappresentanza".  Le parole del premier, l'attacco di Meloni e gli applausi di Letta: ora la Lega dica che fa, scrive invece il Corriere (p.9). La leader di FdI: economicida e inutile estendere il green pass. Assurdi i complimenti alla ministra dell'Interno.
Una posizione, quella della Meloni, ribadita anche nella sua intervista a Stampa (p.9), dove la leader FdI esprime sostegno a Salvini: sul Green Pass la sua posizione è ragionevole, lo si usi come all'estero, non come qui.

ESTERI
Aiuti ai rifugiati e difesa europea, asse Italia-Francia: "L'Europa faccia di più" (Messaggero in prima e p.10). Draghi incontra Macron e sferza la Ue sui profughi: "Ma come si fa a non accoglierli?" (Stampa p.11). "Con la Merkel fuori gioco, Macron fa asse con Draghi" scrive La Verità (p.10). Roma e Parigi potrebbero inoltre diventare i principali sostenitori della proposta di un "combat group" di 5mila uomini provenienti dagli eserciti degli Stati membri.  Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, a Repubblica (p.11): "Rispetto alla crisi umanitaria afghana, non possiamo dire che devono occuparsene solo i Paesi confinanti. Dobbiamo prendere atto della débâcle militare e aumentare la nostra capacità di difesa comune e di intervento rapido". Sul tema dell'esercito comune, ieri si sono riuniti a Kranj i ministri della Difesa Ue (Corriere p.10 e tutti): restano contrari i Paesi Baltici e quelli dell'Est. "La crisi afghana è per l'Ue un monito a compiere l'auspicato salto di qualità nella difesa e nella gestione delle crisi" spiega il ministro della Difesa Guerini. Un tema su cui è intervenuto anche l'Alto rappresentante Ue per Borrell: "La necessità di una difesa Ue maggiore e più forte non è mai stata così evidente" (Repubblica p.10). La Stampa (p.10) ricorda come il dibattito sia aperto da oltre 20 anni, ma non abbia ancora portato alla costituzione di un contingente Ue. Sulle colonne della Stampa (p.9), Giorgia Meloni esterna il suo scetticismo: "Non serve un esercito Ue senza una politica estera comune".
Intanto, in Afghanistan, va in scena la battaglia del Panshir (Stampa p.12 e tutti): diverse vittime nell'attacco finale alla resistenza nella provincia ribelle. Esponenti di Al-Qaeda si sarebbero uniti ai miliziani nel conflitto contro Massoud. Il portavoce dei ribelli anti Emirato, Fahim Dashti, al Corriere (p.11): "Finora abbiamo respinto i loro attacchi. Siamo pronti a resistere, ci eravamo preparati a questo". Mentre in strada la popolazione continua a fuggire dai nuovi padroni dell'Afghanistan, si guarda alla creazione del futuro governo di Kabul. "È prematuro parlare di riconoscimento del regime dei talebani da parte dell'Italia - spiega Di Maio -, dipenderà dai contatti in corso e dai comportamenti concreti del nuovo governo, ma in ogni caso Roma si muoverà in un contesto internazionale oltre che europeo" (Corriere p.10). L'analisi di Kaplan su Repubblica (p.13) segnala l'importanza geopolitica dell'area: da qui la Cina punta a dominare l'Asia, ma gli Usa non dovranno permetterlo.

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