Commentario del 27.07.2021

PRIME PAGINE
Le elezioni Germania in primo piano su Repubblica e altri. La Germania sospesa (Repubblica). Germania, non vince nessuno (Stampa). Spd in vantaggio, crolla la Cdu (Corriere). QN ironizza: Voto all'italiana. Germania: Spd in vantaggio sulla Cdu in caduta libera (Messaggero). Libero: Il piano di Draghi per comandare in Europa. La Germania all'italiana: Cdu cade, Spd vince (Fatto).
I danni collaterali del virus su Giornale e Nazione. Covid, rimandate 400mila operazioni (Giornale). Col Covid saltati 400mila interventi (Nazione).
L'intervista al Ministro Giorgetti su Stampa: "Draghi al Colle poi andiamo subito al voto".
"Stadi e teatri, si riparte così" (Messaggero). Verità attacca: "Siamo sempre prigionieri di Speranza".
Su Giornale l'appello del leader azzurro. Milano, Berlusconi in campo: "Serve una svolta, Fi essenziale".
Su Sole in evidenza i controlli e le sanzioni per il Green pass: i punti da chiarire sul ritorno al lavoro.

ECONOMIA
Lavoro. L'incontro in calendario oggi a Palazzo Chigi, tra il premier ed i tre leader sindacali su Corriere e tutti. Landini ha confermato la freddezza del suo sindacato rispetto al Patto tra governo e parti sociali proposto, qualche giorno fa, dal presidente del consiglio all'assemblea della Confindustria (Corriere p.17). Sull'incontro di oggi, tra il premier ed i sindacati, il numero uno della Cgil smorza infatti gli entusiasmi: "La riunione - ha sottolineato – ha, all'ordine del giorno, la sicurezza sul lavoro, non il Patto sociale, e i sindacati si aspettano che il premier indichi un calendario di incontri sulle questioni da risolvere con la prossima manovra: fisco, pensioni, ammortizzatori e politiche attive del lavoro, delocalizzazioni e salario minimo".
Salario minimo, Confindustria e sindacati uniti, "Non per legge" (Repubblica prima e p.10). Il numero uno di Confindustria, Bonomi e il leader della Cgil, Landini, in sintonia sui salari, dicono no al salario minimo per legge e sì al rafforzamento della contrattazione nazionale. Confindustria e sindacati, almeno su questo, concordano.
Il Ministro dello sviluppo economico Giorgetti parla a Stampa (p.10): "col salario minimo si toglie la legittimazione alla contrattazione, ammazzando il sindacato - dice – Renzi ha fatto bene a dire a Bonomi di darsi una calmata. È come se anche la Confindustria non avesse il senso del momento".
Il commissario europeo al lavoro, Schmit su Stampa (p.14) parla di salario minimo con l'Ue che rilancia: "non si può più aspettare". "Stiamo lavorando per aumentare i salari minimi laddove siano troppo bassi – dice – con l'obiettivo di garantire la dignità del lavoro, combattere la povertà, promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva e sostenere la coesione sociale. È
la prima volta che l'Ue chiede agli Stati membri di aumentare i salari".
Pubblico impiego. Su Messaggero (prima e p.9), la svolta nel nuovo contratto che prevede aumenti in base alla classifica stilata dai dirigenti e che saranno dunque legati strettamente al merito.  Per ogni area dell'amministrazione ci sarà un tetto ai bonus da assegnare.
Sole (prima e p.3) evidenzia i controlli e le sanzioni dell'effetto Green pass: i punti da chiarire sul ritorno a lavoro. Ultimi 18 giorni per organizzare i controlli sulle certificazioni e individuare i responsabili in ogni struttura. Diversi i dubbi che restano a cominciare dalla disparità di trattamento che vede coinvolti (sulla carta) i prof e i collaboratori scolastici da un lato, e il resto degli statali, quali saranno le assenze "ingiustificate", e poi ci sono i nodi del privato. 
Su Sole (p.2) focus sui 16 fondi di solidarietà bilaterale costituiti presso l'Inps. "Il paracadute dei fondi bilaterali: 1,9 miliardi per pensioni e Cig. Formazione, sostegno al reddito, accompagnamento alla pensione, in qualche caso outplacement sono alcuni dei principali strumenti erogati dai 16 fondi di solidarietà bilaterale costituiti presso l'Inps. Il Focus di Feltri su Libero (prima e p.4) sugli italiani che campano sulla gobba di chi paga troppe tasse.

POLITICA
"Non esistono due Leghe, voglio Draghi al Quirinale, poi torniamo subito al voto", così Giancarlo Giorgetti intervistato da Stampa (p.10). Il ministro dello Sviluppo economico: "Coalizione destinata a spaccarsi, nemmeno il capo del governo può sopportare un anno di campagna elettorale permanente". Poi sulla possibile permanenza di Mattarella: "Resta solamente se tutti i partiti lo votano, e Meloni ha già detto che non lo voterà. Berlusconi? Ha poche possibilità, non escluderei Casini". La Stampa (p.11) parla anche di tramonto di Forza Italia. Faide interne, l'addio dei consiglieri regionali e le fosche previsioni delle elezioni a Milano: il partito di Berlusconi è sempre più in crisi e rischia di scomparire nella sua città simbolo. E proprio a Milano, come riportato da Repubblica (p.13) Bernardo cerca i partiti, ma Sala resta in fuga. Opposte campagna per conquistare gli indecisi. Il sindaco uscente evita i leader nazionali e va nelle periferie, lo sfidante in piazza. "Forza Italia essenziale per governare", dice intanto Silvio Berlusconi al Giornale (p.6), che poi lancia un appello per Milano: "Il professor Bernardo è un grande medico che aiuta i deboli. Queste elezioni si vinceranno al centro, guideremo il Paese dopo il 2023".
Il Messaggero (p.15) analizza invece la posta in gioco sul voto. Draghi non prevede ripercussioni sul suo governo da queste amministrative, ma per i leader è diverso. La competizione FdI-Carroccio decisiva per le sorti della coalizione. E sullo sfondo il futuro dell'alleanza rosso-gialla.
Tra i temi in primo piano la lotta al virus: "I medici rischiano tutti ugualmente, sulla terza dose non si discrimini", così Filippo Anelli, presidente dell'Ordine che aggiunge: "Il 30% dei dottori sospesi si è ravveduto vaccinandosi, gli altri cambino mestiere". Sul Messaggero (p.13) il caso della poliziotta No Vax che rischia il licenziamento. Aperto un procedimento. Lamorgese: frasi gravissime, ma lei non fa passi indietro: "Avanti con o senza divisa". Il Viminale indice un Open Day per gli agenti, i vaccinati fermi all'83%. Il Corriere (p.11) fa invece il punto sull'evoluzione della pandemia: un contagiato su quattro è under 18. Il rapporto dell'Iss: i decessi tra i non immunizzati sono 13 volte in più. Il Giornale (p.10) riporta invece l'allarme dei chirurghi: con il Covid rimandati 400mila interventi. Con le operazioni specialistiche si arriva ad un milione. Saltati 1,3 milioni di ricoveri. Tavolo di crisi al ministero. Ma intanto il Cts precisa: "Medici e infermieri, terza dose per tutti". I cinema vanno verso la capienza all'80%. Atteso il parere sulle nuove capienze, dubbi sugli stadi.

ESTERI
Elezioni in Germania in primo piano su tutti. La Germania è sospesa. Crolla la Cdu, non decolla la Spd. La Germania è senza Cancelliere (Repubblica p.2-4, Stampa p. 2-3 e tutti). Per la prima volta dal dopoguerra, i due maggiori partiti sotto il 30%. Avanti i socialdemocratici al 25,9%. Ma è testa a testa con i cristiano-democratici (24,1%), al peggior risultato della loro storia "Governo a Natale". Ma i tempi potrebbero essere più lunghi, serve una coalizione a tre. Intesa "entro Natale". Verdi al 14,7%. Liberali 11.5%. Scende l'estrema destra di Afd (10,4%). I conservatori hanno anche perso nel collegio che ha eletto Merkel per otto volte. Parte il risiko per il governo Duello tra Scholz e Laschet per sedurre Verdi e liberali. La cancelleria potrebbe non andare al vincitore. I due contendenti devono convincere i partner: cruciali programma e poltrone. I Verdi al governo: un mezzo successo che sarà decisivo. Esultano i liberali: "Ora ci spettano ruoli di peso". Flop della Linke: la sinistra rischia il posto al Bundestag. Scholz: "Io cancelliere, a Natale parlerò io alla nazione" (Stampa p.4, Corriere e Messaggero p.3). Al quartier generale dell'Spd esplode la festa ai primi exit poll: "Ora basta Grandi coalizioni tocca a noi". Baerbock: "Exploit a Berlino" (Stampa p.4-5, Corriere p.5).  I Verdi a un passo da conquistare il sindaco della capitale. "Abbiamo un mandato per il futuro Il Paese ha bisogno di un governo del clima". Laschet: "Governeremo noi", ma al seggio compie l'ultima gaffe (Stampa p.5, Corriere p.4, e altri). Al seggio piega male la scheda e mostra per errore il suo voto, che comunque resta valido. La Cdu al minino storico, ha registrato il peggior risultato di sempre ma nessuno vuole pronunciare la parola sconfitta. Gli elettori hanno tradito un leader troppo tiepido e hanno preferito spostarsi a sinistra.
Lo stallo a Berlino blocca l'Europa su debito e difesa (Repubblica e Stampa p.6). Ora la Commissione, a metà mandato, rischia la paralisi su molti dossier e minacciano 7 mesi di paralisi. A partire dalla revisione del Patto di Stabilità prevista dal 2023. Le nuove regole del Patto di Stabilità e quelle dell'immigrazione non possono aspettare. Stop anche al Green Deal, nonché un ruolo più debole per Ursula von der Leyen: perciò molti tifano per la Grande coalizione. In Germania la destra vuole il ritorno all'austerità e pone un'ipoteca sul governo. La riforma del trattato di Dublino ha contro la Polonia e l'Ungheria ma non solo loro. Draghi teme tempi lunghi a Berlino e guarda a Parigi (Repubblica p.8, Messaggero p.3). Lo stallo è un assist per l'Italia: la Ue guarda a Draghi, che però teme tempi lunghi a Berlino e guarda a Parigi. Per mesi ha investito energie per costruire con Macron un nuovo asse italo-francese. E ora che l'uscita di scena della Merkel rischia di generare un lungo stallo a Berlino, il premier si prepara a consolidare il rapporto con Parigi per "salvare" le riforme programmate negli ultimi mesi.
Fuga impossibile da Haiti (Stampa p.23). Per chi scappa dal Paese più povero delle Americhe i confini sono chiusi. L'odissea lunga undicimila chilometri per molti finisce col rimpatrio. Chi è riuscito a trovare rifugio in Brasile, Perù o in Ecuador è vittima di razzismo e povertà. Allarme dell'Onu: dramma umanitario destinato a esplodere nelle prossime settimane. 20.000 il numero di haitiani bloccati alla frontiera tra Messico e Texas; 38% la percentuale del Pil di Haiti che dipende dalle rimesse degli emigrati. 16% la percentuale di haitiani fuggiti dal paese dal 2010 ad oggi (1,2 milioni di persone)

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