Commentario del 06.06.2021

PRIME PAGINE
Vaccini, la corsa dell'Italia (Corriere). Oltre 600mila iniezioni al giorno. Il piano di Figliuolo: immunità a settembre.
L'asse Forza Italia-Lega può arrivare al 35% (Giornale). Pregliasco (YouTrend): "Gli elettori premiano la stabilità". Patto Lega-Silvio, chi ci sta e chi no (Libero). Berlusconi spingerebbe per la fusione, Carfagna e Gelmini contrattaccano.
Giustizia, Casellati: "Basta con la barbarie giustizialista" (Stampa). Intervista alla presidente del Senato: "Sgomenta per le vicende del Csm".
Economia. "Dalla Ue subito 25 miliardi" (Messaggero). Intervista a Brunetta: "Abbiamo dimostrato di essere affidabili: fondi già a luglio".
Esteri, nasce la tassa minima globale (Sole e tutti). Compromesso Usa-Ue al G7: aliquota globale minima del 15%, profitti soggetti a imposizione qualunque sia la sede legale. La supertassa globale (Repubblica). Limiti ai paradisi fiscali, decisivo il sì di Biden. Draghi: "Passo storico".

ECONOMIA
Reddito e assegno unico, il sussidio può arrivare a 2 mila euro al mese (Messaggero p.2-3). Il decreto appena approvato prevede la possibilità di cumulare i due benefici. Sono circa mezzo milione le famiglie con minori che sommeranno gli aiuti.
"Con la riforma della Pa subito 25 miliardi dalla Ue", così il ministro Brunetta nella sua intervista al Messaggero (p.3). Poi aggiunge: "L'Italia si dimostra credibile, attireremo mille miliardi di investimenti. Ci saranno decine di migliaia di assunzioni a tempo per il Recovery, il 40% resterà anche dopo". Sul Corriere (p.7) spazio alle parole della ministra Dadone: "Assunzioni e mutui un'occasione unica per i giovani". Poi avverte: "Bisogna informare bene le nuove generazioni sugli aiuti previsti".
La Stampa (p.16) segnala anche l'ingorgo fiscale: sedici rate in un giorno. Arrivano infatti le cartelle sospese per il Covid. I commercialisti: "Non si può pagare tutto insieme, il governo dia più tempo". Il mese delle tasse diventa ancora più pesante per la ripresa dell'attività di riscossione interrotta per un anno e mezzo. Corre intanto l'agroalimentare, spinta alla ripresa del Pil (Messaggero p.15). Tra i settori del made in Italy è il più forte, superando di slancio moda e arredamento. Nonostante la pandemia 7 aziende su 10 hanno aumentato il loro giro d'affari. Secondo Repubblica (p.24) tra donne e stranieri la crisi del lavoro ha colpito i più precari. Oltre un terzo dei posti persi in Italia durante il Covid è di cittadini immigrati, in gran parte di genere femminile. A riguardo uno studio della Fondazione Leone Moressa.
Pensioni, Corte conti: uscita anticipata unica, soglia a  64 anni. I magistrati contabili: tra il 2012 ed il 2020, 711 mila assegni anticipati con deroghe alla Fornero. Sul tavolo più opzioni in chiave "contributiva" (Sole p.2).

POLITICA
Il record di 600 mila dosi in 24 ore: così in tre mesi l'immunità di gregge (Corriere p.2-3). La spinta dalla Lombardia con oltre 100mila punture. L'attenzione per gli over 60: ne mancano ancora 3,4 milioni. L'annuncio di Figliuolo: secondi in Ue per numero di somministrazioni dopo la Germania e davanti alla Francia. A Rieti e Bari prime iniezioni ai ragazzi. Campania record: 150mila dosi in due giorni (Messaggero p.6).
Secondo il QN (p.10) intanto si sgretola un'altra certezza: "No alla terza dose in autunno". Tutto dipende dalla durata della risposta immunitaria.
In primo piano tra i temi politici anche la possibile confederazione Lega-Fi. Per la Stampa (p.6) Salvini prova ad accelerare, Forza Italia implode. Il leghista sente Berlusconi e chiede un vertice in settimana. Il timori di Pd e M5S: sarebbe il primo gruppo parlamentare. Ma secondo Repubblica (p.10) c'è la frenata di Berlusconi: "L'unità con la Lega è solo un'idea". La telefonata del leader a Carfagna per provare a sedare la rissa in Forza Italia sul partito unico. Gelmini: "Alleati si, uniti mai". Sul tema arrivano anche le parole di Antonio Tajani al Messaggero (p.4): "Nessuna fusione, faremo come Pd e M5S". Poi sottolinea: "Il partito unico non esiste. Forza Italia conserverà simbolo, sedi e identità". Secondo l'analista Pregliasco: "L'asse Fi-Lega sarebbe al 35%" (Giornale p.5). Secondo Libero (p.4) intanto la Meloni s'avvicina a Draghi. Giorgia sa che SuperMario potrebbe farsi garante negli Usa e nella Ue della sopraggiunta maturità di governo di una destra conservatrice.
È svolta anche nel M5S: Casaleggio dice addio. Conte: ora votiamo statuto e leader (Stampa p.7 e altri). Divorzio da Rousseau. Il figlio del fondatore: mio padre non riconoscerebbe questo Movimento. Secondo il Messaggero (p.5) è la fine di un'era: nasce il partito di Conte e Casaleggio sbatte la porta.

ESTERI
In primo piano su tutti i giornali la nascita della "tassa minima globale" per i colossi del digitale: dopo quasi dieci anni di negoziati, arriva il primo concreto passo avanti per una concreta re-distribuzione della ricchezza in mano ai grandi oligopoli. Un passaggio «storico», secondo i ministri delle Finanze del G7, che ieri a Londra hanno raggiunto l'accordo su questaa minimum tax globale di «almeno il 15%» sui redditi d'impresa dei grandi colossi internazionali, per cui il 20% dei profitti sopra la soglia del 10% verrà tassato nei Paesi dove è realizzato. Per l'Italia si parla di entrate potenziali per almeno 2,5 miliardi. Il premier Draghi: «Passo storico verso una maggiore equità e giustizia sociale». Il ministro Franco: «Ora l'ok al G20 di Venezia, per l'attuazione ci vorranno però ancora alcuni anni». A corredo sul Sole (p.3) Tremonti intervistato rallenta i facili entusiasmi: «La via è giusta, ma tempi e modi per percorrerla sono ancora tutti aperti. Negli aspetti tecnici, tutti da definire, si giocherà la sostanza e anche l'efficacia delle misure: un conto è prevedere l'aliquota unica, un conto invece è permettere basi imponibili diverse».
Raisi senza avversari: sfida con poche sorprese per guidare l'Iran (Repubblica p.16). Ieri il primo dibattito in tv fra i sette candidati alla successione di Rohuani. Esclusi i riformisti, il favorito è un giudice ultraconservatore.
La Stampa (p.15) parla invece del Perù. Il maestro socialista e la figlia del dittatore: Paese al bivio tra crisi e corruzione. Alle presidenziali si scontrano l'attivista di sinistra Pedro Castillo e la populista di destra Keiko Fujimori. Anche Repubblica (p.17) parla di ultimo comunista e la figlia del dittatore: resa dei conti in Perù. Lotta all'ultimo voto tra i due, il candidato degli emarginati che fa paura ai ricchi.
Infine, secondo il Corriere (p.14) Roma sospende il via libera all'ambasciatore di Minsk, fedelissimo di Lukashenko. L'opposizione bielorussa: Glaz è il "portavoce" del dittatore.

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