Commentario del 20.02.2021

PRIME PAGINE
Virus, cresce il rischio varianti: torna in campo l'ipotesi lockdown come a Natale (Sole). Allarme varianti, da marzo nuova stretta (Stampa). Da domani otto Regioni in arancione, il divieto di spostamento esteso fino al 5 marzo (Repubblica). Lazio in giallo, ancora per poco (Messaggero). Regioni contro l'Italia a colori (Corriere).
Italia-Economia. Il Corriere intervista il ministro Garavaglia: "Ristori e più crescita, il turismo va rilanciato".  Draghi: "La sostenibilità del debito legata alla crescita, non ai tassi" (Sole). Poltrone pubbliche e Draghi. Cdp e altri 500 posti in gioco: i nuovi aspiranti boiardi (MF).
Italia-Politica. Contesa sui sottosegretari, Salvini vuole il Viminale (Repubblica). M5S, attacchi a Crimi per le espulsioni dei ribelli. E ora Di Maio punta al direttivo dei 5S (Corriere). Scissione nei 5S, ecco l'alternativa – scrive il Messaggero -: gruppo dei ribelli, un parlamentare su tre pronto alla fuga. Libero: la disfatta dei grillini non si ferma mai. Migranti, processo a Salvini: Lamorgese e Di Maio lo difendono (Giornale e altri).
Esteri. Patto atlantico per i vaccini (Repubblica). Vaccini, il G7 stanzia 7,5 mld di dollari. Biden avverte Russia e Cina: "Siamo tornati" (Stampa). Biden ritrova l'Europa e attacca la Cina: "Basta abusi economici" (Sole).

ECONOMIA
In primo piano l'intervento del premier alla Corte dei Conti. Recovery, Draghi alla sfida della burocrazia, titola la Stampa (p.6): "Troppe norme, dobbiamo semplificare". Il premier: "Controlli rapidi e intransigenti, serve legalità senza paralizzare". Poi sottolinea: "I trasferimenti Ue a fondo perduto sono una straordinaria prova di fiducia reciproca". Anche il Messaggero (p.6) sul tema riporta l'affondo di Draghi sulla Pa: "Basta fuggire dalla firma, le istituzioni collaborino". Secondo il Tempo (p.3) Draghi rivoluziona gli statali. Il Tesoro già al lavoro per una riforma della macchina burocratica. Serve efficienza per le risorse Ue. Si punta a inserire giovani dotati di competenze digitali e su tecnologie per monitorare il raggiungimento degli obiettivi. L'intervento del premier alla Corte dei Conti: con l'arrivo dei fondi europei serve una svolta. E come riportato dal QN (p.5) bar e ristoranti sperano in Draghi: "Ristori immediati e riaperture serali". Pronti 32 miliardi per le categorie più colpite dalla pandemia. "I sostegni dovranno essere calcolati sui costi fissi". Sul Corriere (p.7) intervista al ministro del Turismo Garavaglia: "Ora i ristori anticrisi. Le Regioni si coordinino, dobbiamo crescere molto di più. Io in disaccordo con Speranza sullo sci? Siamo stati tutti chiamati per far ripartire il Paese".
Sul Messaggero (p.9) trova spazio il tema degli sfratti: il blocco salta se il Covid non c'entra. Alla Camera la maggioranza allargata si è espressa per l'attenuazione dello stop. Via ai "rilasci" se la morosità era convalidata prima di marzo 2020 e per negozi non in crisi.

POLITICA
Virus, oggi vertice dei governatori: "Tutta l'Italia in arancione" (Corriere p.2-3 e altri). L'Iss: Rt nazionale quasi a 1, restate a casa. La data chiave del 25 febbraio per conoscere la strategia di Draghi. Zaia: "Sulle restrizioni decidiamo insieme, e ora servono più dosi per le vaccinazioni". Il governatore: Draghi con il suo standing internazionale potrà fare molto per accelerare la lotta al Covid. Il Messaggero (p.2-3) parla di stretta per tre Regioni: "L'ondata è già partita", ma il Lazio resta giallo. L'indice di trasmissione si attesta a 0,99. Rezza: "Nuove zone rosse contro le varianti". Il virus britannico più contagioso del 39%. No del Cts alla riapertura dei ristoranti la sera. L'ipotesi è quella di un lockdown leggero: un'Italia solo arancione. Il governo valuta la modifica al sistema dei colori per rispondere al boom delle varianti. Le misure: restrizioni uguali in tutto il Paese e chiusure anche con l'Rt sotto l'1%. Anche la Stampa (p.3) si concentra sulla stretta in arrivo, allo studio tre scenari progressivi. La decisione finale è attesa il 25 febbraio. Viaggi proibiti, si allunga lo stop agli spostamenti tra Rergioni, scrive Repubblica (p.8). Il blocco resterà fino al 5 marzo. Domani tre cambia di colore.
Tra i temi politici il Giornale (p.7) segnala il "big bang" del 5Stelle: espulsi in 36, è guerra. A rischio cacciata altri dieci deputati e sei senatori. Veleni: "Di Maio e Grillo volevano liberarsi di loro".
E intanto nasce il gruppo dei ribelli, si chiamerà "Alternativa", uno su 3 pronto all'addio. Dopo i 22 senatori, espulsi 21 deputati per il no a Draghi. Si rischia l'emorragia. Dipietristi pronti a dare il simbolo. Di Battista: "Non faccio nuovi partiti" (Messaggero p.8). Per il Fatto (p.2) i 5Stelle vanno dritti sulle espulsioni, ma coi ricorsi la linea dura è a rischio. Repubblica (p.12) segnala Grillo e Casaleggio alla resa dei conti, rissa sulle espulsioni. Si litiga sulla regolarità della procedura di espulsione. Secondo il Corriere (p.14) intanto l'idea di un congresso agita il Pd. Bettini spinge: facciamolo. Il partito si divide sull'alleanza con i 5Stelle. Zingaretti convoca l'Assemblea nazionale per discuterne. Secondo Verità (p.6) intanto scatta la battaglia per i sottosegretari. Il M5S dimezzato perde già poltrone. La chiusura della squadra di Draghi ritarda: ballano i posti pentastellati. Il Pd finge di rimediare alla gaffe sulle donne.
Scuola, il no dei docenti ad allungarla fino a giugno. Per la maturità tesina decisa entro aprile. L'Associazione presidi: "Non sappiamo come andrà la pandemia, fissare una data è una forzatura". Ma l'idea piace ai genitori. Ecco il piano per chiudere l'anno scolastico: solo per la terza media esami in presenza, scrive la Stampa (p.8). Per le quinte superiori primi orali già il 16 giugno. Dubbi sull'ipotesi di prolungamento delle lezioni fino al 30.

ESTERI
Il G7 promette vaccini per tutti: "Li doneremo noi ai Paesi poveri" (Corriere p.4 e tutti). "Patto globale per i vaccini" titola Repubblica (p.2). I Grandi Paesi si impegnano per battere il Covid: 7,5 mld di dollari per i Paesi poveri (Stampa p.4). E lanciano l'avvertimento alle multinazionali: "Rispettino gli impegni presi" (Messaggero p.4). E' stato il tema dei vaccini a dominare i colloqui dell'assemblea virtuale convocata dalla Gran Bretagna, che ha visto il debutto internazionale di Mario Draghi alla guida dell'Italia e di Joe Biden. L'Occidente sta provando a delineare una sua strategia che è anche una risposta a Cina e Russia, che stanno usando la leva dell'immunizzazione dei Paesi del Terzo mondo per far avanzare le loro agende politiche ed economiche. Assieme, Mosca e Pechino hanno già spedito oltre 800 milioni di fiale di loro produzione in più di 40 Paesi. Libero (in prima e p.3) attacca però le mosse dell'EUropa, che spende miliardi per curare i Paesi poveri, inviando medici e studiando come produrre medicine nel Terzo mondo, ma taglia le forniture ai Paesi membri.
Altro appuntamento internazionale importante è stato il vertice sulla sicurezza di Monaco. Alla sua prima partecipazione da presidente americano, Biden ha rilanciato l'Alleanza atlantica: "Vi proteggeremo da Cina e Russia" (Repubblica p.4 e altri). L'inquilino della Casa Bianca ha evidenziato il "rischio Guerra fredda", rimarcando l'ostilità nei confronti degli "abusi economici di Pechino". Mentre su Mosca ha avvertito: "E' una reale minaccia per le democrazie". Biden ripudia Trump e ritrova l'Europa: "L'America è tornata" (Sole in prima e p.17). Le parole di Biden trovano un caldo "benvenuto" da parte dei leader europei, dalla Merkel a Macron, messi a dura prova dall'onda d'urto di America First di Trump sulle alleanze. "Da Roma a Riga, lavoreremo assieme per affrontare le sfide comuni - ha incalzato il presidente statunitense -. Non guarderemo indietro". Merkel, alla sua ultima partecipazione all'evento, ha raccolto l'appello e sottolineato che Biden ha già "compiuto passi e non solo offerto parole vuote". Ma per Rampini (Repubblica p.4) il nodo dei mercati orientali rende ancora difficile l'idillio tra i Paesi Ue e il presidente Usa: La Germania mercantilista è infatti pronta a negoziare su tutto pur di preservare i suoi mercati a Oriente. Il divario, non nei modi ma nella sostanza strategica, è altrettanto largo fra la Merkel e Biden di quanto lo era fra lei e Trump. Francia e Italia invece, quando articolano una visione, fanno il controcanto di quella tedesca.

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento