Commentario del 12.02.2021

PRIME PAGINE
Nasce il governo Draghi (Messaggero). Draghi alla stretta finale (Corriere). Rousseau vota Draghi, Di Battista se ne va (Stampa). Il sì a Draghi spacca i 5S (Repubblica). "Ora niente arroganza" dice Davide Casaleggio al Corriere. "Insalata Rousseau" titola il Fatto. Finita la farsa M5S, Draghi parte (Libero). Sì a Draghi, 5S verso la scissione (QN). Il Movimento certifica la sua fine, Dibba si mette a capo degli sconfitti (Messaggero). 5S esplosi e contenti, Di Battista scappa (Giornale). Berlusconi alla Stampa: "Io e Salvini per la svolta moderata. I 5S la smettano coi veti".
Italia-Economia. La Ue vede la ripresa, ma l'Italia arranca (Sole). La Verità: al governo sarà dura.
L'Italia è ridotta male e ha il Pil peggiore in Ue. Dombrovskis alla Stampa: "Adesso i soldi del Recovery sono in mani sicure". Renzi al Sole: "E' tornata la fiducia, ora priorità agli investimenti".
Virus: variante inglese, incubo focolai: chiuse tre scuole nel Milanese (Stampa). Regioni, niente spostamenti fino al 5 marzo (Messaggero).
Esteri-Usa. L'impeachment contro Trump: "Va condannato, oppure lo rifarà" (Repubblica).

ECONOMIA
Forte ripresa economica dalla primavera nell'Eurozona, con la risalita del Pil e il balzo dell'inflazione: queste le stime europee riportate da Messaggero, Sole e tutti. Il Commissiario Ue all'Economia Gentiloni ottimista: "Si vede la luce in fondo al tunnel, ma ci vuole ancora cautela". La forza della ripresa dipenderà dalla rapidità delle campagne vaccinali dei Paesi e dal contenimento nella diffusione di varianti del virus. Molti Stati membri – secondo le previsioni - nel 2022 torneranno ai livelli ante-pandemia, mentre Italia e Spagna faranno più fatica. Infatti – segnala il Sole (p.2) – con un rimbalzo lento dopo la caduta, l'Italia è la peggiore nell'eurozona.
"Con Draghi al timone, i fondi del Recovery sono al sicuro": così, a colloquio con la Stampa (p.7), il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis. "L'Italia è uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia e dalle sue ricadute economiche – ragiona Dombrovskis – e questo è in parte dovuto all'importanza del settore turistico. Le nostre previsioni invernali dicono che un ritorno dell'economia ai livelli del 2019 entro la fine del 2022 è improbabile. Ma le nostre previsioni non tengono conto dell'impatto della Recovery e Resilience Facility". Poi Dombroskis avverte Roma: "Affinché l'Italia intraprenda un percorso di crescita più forte è importante eliminare le strozzature esistenti nella pubblica amministrazione e nel mondo delle imprese". Repubblica (p.9) si concentra proprio sulla pubblica amministrazione da cambiare: meno leggi e più digitale, serve la lotta alla burocrazia per tornare a crescere.
"Con Draghi torna la fiducia, priorità agli investimenti - dice Matteo Renzi al Sole (p.4) -. L'arrivo di Draghi è foriero di un messaggio di speranza: nel posto giusto vanno messe le persone giuste, non gli amici degli amici. A me questa sembra la priorità. Noi siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro, non sui sussidi. E a forza di assistenzialismo il debito pubblico esplode. Sono temi che Draghi maneggia perfettamente ma che devono diventare patrimonio comune di tutte le forze parlamentari". Intervistato anche dal Financial Times (in prima e p.2), Renzi spiega: "L'unica strada, nel mezzo della crisi pandemica, era mandare in campo il miglior giocatore, perchè Mario Draghi è il miglior giocatore".

POLITICA
Draghi, sì dai 5S: il premier è pronto a sciogliere la riserva (Messaggero p.2). Oggi il premier incaricato atteso al Colle: dopo l'ok dei grillini, probabile il voto di fiducia in Parlamento lunedì e martedì. Nel M5S, con un voto su Rousseau, vince la linea governista: il 59,3% vota per il sì a Draghi. "M5S dentro l'ammucchiata" scrive il Fatto (p.2). Ma il M5S si spacca: Di Battista lascia (Stampa p.2 e tutti). "Nel Movimento è guerra civile" titola il Giornale (p.3): Di Battista strappa e porta via 40 parlamentari (QN p.4). Il Movimento si spacca – evidenzia il Messaggero (p.4) -: metà dei senatori pronti a dire no all'esecutivo. Nel progetto dei ribelli un nuovo gruppo sovranista. Davide Casaleggio al Corriere (p.6): "Il voto unisce sempre la comunità del Movimento. Mi auguro che questo governo possa pensare a politiche espansive e staccare la figura di Draghi da interessi prevalentemente di Paesi esteri per focalizzarsi su quelli italiani". Poi, a proposito di Di Battista dice: "Alessandro è fondamentale per il Movimento. Questa sua scelta dimostra per l'ennesima volta la sua onestà intellettuale ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento. Chi oggi guida l'azione politica del Movimento non deve farlo con arroganza".
Nella nuova maggioranza – scrive la Stampa (p.3) – la mina vagante è Salvini. Per il Giornale (p.5) si torna a ballare: Lega vera mina vagante, con il Colle che teme che si "navigherà a vista". Ma Salvini, intervistato dal QN (p.7), spiega: "Per quanto mi riguarda il governo Draghi nasce con il motto 'patti chiari amicizia lunga'. Abbiamo alcune emergenze molto importanti da affrontare sulle quali dobbiamo impegnarci tutti pancia a terra e senza inutili polemiche per il bene del Paese. Risolte queste, è evidente che le strade della Lega si dividono da Pd e dai Cinquestelle". "Una maggioranza troppo eterogenea? Lo sarebbe se fosse una maggioranza politica – spiega Berlusconi, intervistato dalla Stampa (p.5) -. Ma questa è una risposta eccezionale a circostanze gravissime". Poi il numero uno di Fi parla di Salvini: "Sono contento - ma non sorpreso - che una grande forza come la Lega abbia condiviso il nostro appello perché il centro-destra fosse fra i protagonisti di una soluzione di alto profilo".
Draghi pronto a salire al Colle con la sua lista dei ministri (Corriere p.2). E mentre il premier incaricato rifinisce la lista dei nomi, si nega a tutti gli schieramenti: "Non voglio pressioni" (Giornale p.4). Pronto a decidere la squadra con il Colle, no a big politici in squadra. Nel totonomi: Franco verso l'Economia o come sottosegretario a Palazzo Chigi. Il Corriere (p.3) cita anche la Cartabia e l'ipotesi Bianchi all'Istruzione. Per Interni, Difesa ed Esteri conferme pesanti – riporta il QN (p.5) -: ma Draghi ha un problema di poche donne. Secondo la Stampa (p.6) sono solo dieci i politici nella lista dei ministri. E rispunta Conte alla guida della Farnesina. Salvini avrebbe dubbi all'ingresso nella squadra di governo del suo vice Giorgetti: "Al governo ci vado io" dice Salvini, che non vuole passi il concetto che ci sono due Leghe, una buona e una cattiva (Messaggero p.5).

ESTERI
Usa, via all'impeachment. "Condannate Trump, può rifarlo". L'accusa è un film violento (Repubblica p.14, Corriere p.16, Messaggero p.11). I democratici mostrano in aula i video dell'assalto al Congresso: il discorso che incita a combattere, senatori e il vice Pence che fuggono in preda al panico. Nel mirino anche Pelosi e Romney. "L'ex presidente non ha alcun rimorso".
Intanto, la Stampa (p.17) segnala la battaglia di Biden sui diritti per indebolire Russia e Cina. Prima telefonata con Xi: preoccupati per la repressione a Hong Kong e gli abusi nello Xinjiang.
Pechino intanto oscura la Bbc: "È anticinese" (Repubblica p.14, Corriere p.17, Messaggero p.11).
L'Aiea lancia l'allarme sul nucleare: "L'Iran produce uranio metallico" (Repubblica p.15). Gli ispettori: Teheran vuole costringere gli Usa a rinegoziare l'intesa del 2015. Il Paese ha prodotto 3.6 grammi di uranio metallico nel suo impianto di Isfahan. violazione minima degli accordi "Jcpoa" (Joint common plan of action), l'intesa firmata nel 2015 da Iran, Stati Uniti e altri paesi, ma poi abbandonata dall'America di Trump nel 2018
Ironia social e TikTok, la resistenza birmana in nome di Mya Thwe (Stampa p.16). L'attivista 20enne colpita da un proiettile durante le manifestazioni è in fin di vita. Il suo sacrificio sta mobilitando ancora di più i giovani: non torneremo al passato.

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