Commentario del 06.02.2021

PRIME PAGINE
Draghi, governo di tecnici. M5S verso la scissione (Messaggero). Di Maio alla Stampa: "Draghi è credibile, il M5S lo ascolti". "Grillo e Salvini alla prova Draghi" titola il Corriere. La Lega tentata da Draghi (Repubblica). La tentazione di Salvini: "Se facessi il ministro?" (Stampa). Nel centrodestra: Fi ci sta, Berlusconi rialza la cresta  (Libero). La Meloni al Corriere: "Non lo voterò, FdI farà da sentinella". Renzi a MF: "Con Mario è rinascimento". Prove di governone (Avvenire). Fatto polemico: governo di alto profilo. Entrano Pd, Fi, Leu, Iv e bussa pure la Lega. Il Giornale sottolinea la pazienza di Draghi. Il pressing delle imprese ai partiti: dovete sostenere questo premier (Messaggero). Libero segnala la "danza macabra intorno a Draghi: circondato da troppi lacchè". Sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: sei su dieci dicono sì.
Italia-Economia. Spread, l'effetto Draghi vale già 1 mld (Sole).
Virus, battaglia sull'apertura dei ristoranti la sera. Il Cts: troppi rischi (Repubblica e altri). L'allarme degli esperti: le varianti corrono, "subito zone rosse" (Messaggero).
Esteri-Russia. Via tre diplomatici: "Fanno il tifo per Navalny" (Corriere).
Commercio internazionale: la Ue offre a Washington sei mesi di tregua sui dazi (Sole).
Mercati. L'opzione Draghi spinge Piazza Affari: l'analisi tecnica su banche e listino (SolePlus)

ECONOMIA
"Vaccino, Economia e Istruzione": queste le priorità che, secondo Matteo Renzi intervistato da MF (in prima e p.11), dovrà affrontare Draghi. Ma anche la gestione dei fondi Ue rappresenta un passaggio chiave. Più soli a scuola e ricerca, così cambierà il Recovery (Messaggero p.7). Nel programma di Draghi niente bonus ma più investimenti sul capitale umano. Il Recovery al bivio – scrive la Stampa (p.9) -: una task force o il super-ministro per gestire i 209 mld in arrivo da Bruxelles. Si fa largo l'ipotesi di affidarsi a un tecnico per evitare lo scontro tra partiti. Tra le questioni calde c'è anche l'occupazione. Repubblica (p.11) segnala la partita di Draghi per il lavoro: "meno sussidi e più politiche attive" sarà il mantra per il premier, che dovrà affrontare il nodo del 31 marzo, quando scadrà il divieto di licenziamento che finora ha evitato lo scontro. Si dovrà ragionare sulla riforma della Cassa integrazione, ma anche sul futuro del Reddito di cittadinanza, che va rivisto – secondo Repubblica -, ma non smantellato.
Intanto, il Sole (p.2) e altri giornali evidenziano come l'effetto Draghi sui mercati abbia già portato 1 mld di risparmi potenziali con il crollo dello spread sotto quota 100. Se il differenziale tra i Btp e i Bund si avvicinasse a 50, potrebbero esserci risparmi fino a 1,5 mld. Secondo le stime, un calo dello spread duraturo può far avvicinare a zero il costo del debito. Giornale (p.12) scrive: il sì a Draghi conviene: si abbassa lo spread e i sussidi scompaiono.

POLITICA
Coro di sì a Draghi. "Fidatevi di me" dice il premier incaricato, che assicura di formare la squadra in sette giorni (Stampa p.2 e tutti). Oggi Draghi vede Lega e M5S, ma intanto incassa il sostegno di Pd, Forza Italia e Leu. Matteo Renzi a MF (in prima e p.11) spiega: "Draghi è stato l'italiano che ha salvato l'euro, ora sarà il cittadino europeo che salverà l'Italia". Anche la Lega apre, con Salvini che spiega: "Mi piace un governo di tutti" (Corriere p.2). Il Pd frena sull'ingresso dei leghisti: "Non si può stare con Salvini" (Messaggero p.2). Ed è pressing dem sulla trattativa: "L'ingresso della Lega – dicono gli esponenti Pd – ci mette in grande difficoltà" (Repubblica p.8). Ma l'ex presidente della Bce non vuole veti su Salvini (Libero p.2). Per la Stampa (p.6) il Pd si arrende all'ingresso di Salvini. "Ma – avvertono i dem – serve un forte ancoraggio all'Ue". Il leader del Carroccio sarebbe tentato dal sì a Draghi, con l'ipotesi di entrare lui stesso nella squadra: "Pronto a fare il ministro" (Stampa p.3). Per la Verità (p.4) infatti l'appoggio di Salvini non è gratis: ministri leghisti – è la richiesta – nel governo di tutti. Il Fatto (p.4) all'attacco di Salvini: ha fame di poltrone e dice sì all'ammucchiata. Dopo il sì di Fi e il possibile appoggio della Lega, solo FdI dice no a Draghi. "Non voterò a favore – spiega la Meloni al Corriere (p.9) -. Sarò la sentinella. A Draghi ho assicurato che se un provvedimento ci convince ci saremo, anche se si tratterà di votare in passaggi difficili per altri. E lo faremo senza chiedere nulla in cambio". Per il Messaggero (p.5) la Meloni ci ripensa e apre all'astensione: FdI si ricompatta sulla "responsabilità". Incerta la posizione del M5S: Grillo incontra Draghi, ma prima ci sarà un summit – al quale parteciperà anche Giuseppe Conte – per convincere i ribelli (Corriere p.6 e tutti). Il Movimento prepara il voto su Rousseau (Stampa p.4). Secondo Repubblica (p.5) Grillo chiede a Draghi l'ingresso di Conte nel governo, ma restano 30 ribelli 5S al Senato. Di Maio, intervistato da Stampa e Foglio, lancia l'appello ai suoi: "Draghi ha indubbiamente un profilo prestigioso. Abbiamo detto che lo ascolteremo, è giusto farlo. E lo faremo partendo dai temi. Ho chiesto maturità e responsabilità istituzionale perché lo dobbiamo al capo dello Stato ma soprattutto al Paese. In ballo c'è il futuro di tutti". La 5S Lombardi a Repubblica (p.6) però avverte: "È chiaro che il premier incaricato ha una impostazione lontana dalla nostra. Mi aspetto che chi ci parlerà difenda i nostri temi". Tutti segnalano il rischio scissione per il M5S.
Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.11) evidenzia il sì del 60% degli italiani a Draghi: un governo di unità nazionale è la soluzione preferita degli elettori.
Cresce il pressing delle imprese: "La politica non si divida" (Messaggero p.6). Dagli industriali ai commercianti, un coro unanime perchè tutti i partiti appoggino l'esecutivo.

ESTERI
Putin espelle tre diplomatici europei. Su Navalnyj è duro scontro Mosca-Ue (Repubblica p.16 e altri). Allontanati un tedesco, uno svedese e un polacco nel giorno della visita di Borrell "Le relazioni sono a un punto critico". Il blogger alla sbarra per diffamazione "Ma no a nuove proteste. E la Merkel non cede sul gasdotto e convince anche Macron "Tutelare la nostra autonomia". Merkel: violazione dello Stato di diritto.
"La guerra in Yemen deve finire". Svolta di Biden in Medio Oriente (Corriere p.19). Gli Usa si sfilano dall'offensiva dei sauditi: primo passo della nuova apertura verso l'Iran.

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