Commentario del 30.01.2021

PRIME PAGINE
La crisi si allunga: Fico esplora, Conte spera (Stampa). Fico deve vedere se Conte ha i numeri (Corriere). La delusione di Conte: sperava di essere chiamato per primo (Messaggero). Fico in cerca di un premier (Repubblica). Ci prova Fico, M5S spaccato (Messaggero). "L'esploratore" scrive il QN. Libero attacca: adesso ci tocca un Fico secco. E Giornale parla di "foglia di Fico". Fico esplora, per il Fatto Renzi già prende la mira. Il leader d Iv alza il prezzo. L'alternativa: governo tecnico (Messaggero). Il Tempo vede Renzi-Conte a un passo dal ko. Berlusconi: "Ora un governo dei migliori" (Giornale). Ma la Meloni al Corriere rilancia: "La campagna acquisti è finita. Ora le urne". Intanto il presidente francese Macron a Repubblica dice: "La crisi ci preoccupa, ma ho fiducia nel Quirinale".
Virus, la sorpresa dell'Italia in giallo (Stampa). Da lunedì l'Italia gialla in 16 regioni. Intanto c'è il sì dell'Ue al vaccino AstraZeneca (Repubblica e tutti). Ma restano le polemiche sui numeri. Libero: i vaccini ci sono, ma non arrivano.
Italia-Economia. Cartelle fiscali, ancora un mese di tempo (Sole).
Esteri. Usa, le strane allenze: Biden "snobba" la Merkel e punta a Francia e Cina (Fatto).

ECONOMIA
Ristori, il Sole (p.2) riporta l'intervista di giovedì a Telefisco del ministro Gualtieri: "Siamo consapevoli della fase difficile con chiusure prolungate d'interi settori che hanno avuto un impatto molto pesante. Tante imprese e famiglie stanno pagando un prezzo rilevante. Le misure dei Governi possono ridurre l'impatto della crisi ma eliminarlo completamente è difficile. Nel 2020 l'entità e la rapidità delle misure ha contribuito ad attutire questo impatto, in Italia come in altri paesi, ed è stata una linea di politica economica giusta. Occorre continuare finchè ci saranno restrizioni, così come occorre predisporre interventi più strutturali per il rilancio della crescita e degli investimenti. Questo è quello che abbiamo già fatto, che è il cuore del Recovery Plan". Il ministro giovedì ha annunciato anche lo "scaglionamento degli invii delle cartelle dell'agenzia della Riscossione e degli atti dell'agenzia delle Entrate", anticipando il rinvio che è arrivato poi ieri.
Sul Fisco solo un mini rinvio, tutto fermo fino al 28 febbraio – scrive il Sole (in prima e p.2) -. Ieri firmato un "decreto leggero" che sposta di un mese la ripresa di cartelle, avvisi e pignoramenti. Salta per ora il prolungamento della prescrizione e lo scaglionamento degli incassi. Salvini al QN (p.6) attacca: "Questo è stato il governo del rinvio. E il Cdm ha approvato l'ennesimo rinvio al 28 febbraio per il pagamento delle cartelle esattoriali. Dovevano fare un bel condono e basta. Le nostre priorità sono: apertura dei cantieri, rivoluzione fiscale, con la flat tax e il condono tombale. Quindi riforma della giustizia, salute, politiche per la famiglia e lotta alla droga".
Da Confindustria arriva un nuovo avvertimento: correggere il Recovery Fund. Il Dg Mariotti in audizione parla di "sfida storica", per questo chiede di porre attenzione, perchè il Paese rischia di scivolare indietro. Tra le richieste, Confindustria punta anche sull'inserimento della riforma del mercato del lavoro.

POLITICA
Crisi di governo, mandato esplorativo a Fico per verificare la maggioranza. Concluse le consultazioni, il M5S non mette veti a Italia viva. Il presidente della Camera riferirà entro martedì.  "Mattarella chiama Fico l'esploratore per ricucire il patto con Renzi" titola Repubblica (p.2). Il sì dei 5S a Renzi – in queste ora al centro della polemica per i rapporti con il principe saudita - sblocca la trattativa: nessun veto grillino a Italia viva (Corriere p.2). Per la Stampa (p.3) è la sfida più impervia del grillino di sinistra: "Bisogna salvare il premier e il Movimento". La scelta di Mattarella per mettere alla prova la vecchia maggioranza: il capo dello Stato – evidenzia il Corriere (p.3) – ha scelto Fico per un ruolo da "paciere". Il Colle avverte che Fico è l'ultima possibilità di una soluzione politica, altrimenti si scalda l'ipotesi Draghi. Libero (p.3) attacca: ora ci prova un Fico secco a tenere in vita i giallorossi. Nelle mani del grillino rosso il destino del Conte ter, ma – scrive Repubblica (p.3) – un altro nome non è un tabù. Il Conte ter si farà solo alle condizioni di Renzi, o – segnala il Messaggero (p.3) – si andrà verso un governo istituzionale. Ma il Pd, teme che Renzi sollevi diktat sulle poltrone in cambio di un via libera al patto programmatico (Stampa p.4). Su giustizia, vaccini, trasporti e Recovery l'ex premier vuole dettare le sue condizioni (QN p.4).  L'obiettivo di Renzi sarebbe portare Draghi a Palazzo Chigi (Stampa p.7). Intanto, l'apertura a un nuovo accordo con Renzi spacca il M5S. C'è lo strappo di Di Battista: "Se è così, arrivederci" (su tutti). Spettro scissione per i grillini: 3-4 senatori pronti a uscire (Stampa p.4). Per il Corriere (p.5) sarebbero 10 i senatori che dicono "No" a Italia viva. E mentre il Messaggero (p.4) si concentra sui "kamikaze" dei cinquestelle pronti a far saltare il banco, il Corriere (p.5) intervista il senatore 5S Morra: "Anche Di Maio e Conte hanno dato la colpa della crisi a Renzi – dice -. Ho difficoltà a individuare un solo motivo per cui si possa rinnegare quel giudizio". Sullo sfondo, nel caso fallisse il tentativo dell'esploratore Fico, c'è l'opzione istituzionale: il "male minore" - scrive Verderami sul Corriere (p.6) - che nessuno scarta. Tra i papabili ci sono Mario Draghi, Carlo Cottarelli e Marta Cartabia. Il Messaggero (p.6) si chiede se possa essere la prima volta di una donna al governo: oltre a Cartabia, in lizza anche Severino, Lamoregese e Casellati.
Il centrodestra intanto marcia unito sulla strada del voto. Passa infatti la linea sovranista delle elezioni, anche se – scrive Repubblica (p.9) – il piano B tenta Salvini e Meloni, che potrebbero aprire a un governo istituzionale. La forzista Carfagna a Repubblica e Messaggero spiega: "Il centrodestra abbandoni l'Aventino. Sì a un governo Draghi". Per la Stampa (p.5) con Salvini e Meloni che restano intransigenti, l'ipotesi di un governo istituzionale può spaccare la coalizione. La Meloni, intervistata dal Corriere (p.11), avverte gli alleati: "Sempre meglio le elezioni. Se tra noi qualcuno farà altro, ricucire sarà faticoso". Mentre Salvini al QN (p.6) dice: "Altri quattro giorni di chiacchiere, una mancanza di rispetto. Abbiamo chiesto il voto perché ci pare la via d'uscita per affrontare i temi concreti. Poi se questa esplorazione di Fico dovesse andar male e il presidente avesse delle idee noi siamo pronti ad ascoltarlo. L'ho detto io stesso a Mattarella".
D'Alimonte sul Sole (p.4) riporta i dati del sondaggio Winpoll che valuta l'ipotesi di una lista di Conte: arriverebbe al 16,5%, nonostante gli italiani boccino l'esecutivo su emergenza sanitaria economica e Recovery. La lista di Conte ridimensionerebbe il Pd – che scenderebbe al 13% - e il M5S, che crollerebbe all'8%. Secondo le simulazioni di voto, il centrodestra otterrebbe il 50,8%.
Intanto, sulla situazione italiana interviene anche il presidente francese Macron, intervistato da Repubblica (p.10): "L'Italia ha bisogno di stabilità. L'Italia ha bisogno del Recovery Fund. Esprimo il mio sostegno e la mia amicizia al presidente Mattarella, che ancora una volta avrà un ruolo molto importante nelle prossime ore e nei prossimi giorni per trovare un equilibrio politico".

ESTERI
Sì dell'Ue ad AstraZeneca: "Anche per gli over 55". Ma in Italia esperti divisi (Repubblica p.12-13, Corriere p. 14-15, Messaggero p.11, Stampa p.15). Oggi l'Aifa deciderà se somministrarlo o no ai più anziani. Rezza: limite a 65 anni. L'allarme del commissario dopo la riduzione di Moderna: "Mancano 300mila dosi". Ue, contratti deboli e in ritardo. E con Londra fa retromarcia. Svelato l'accordo con AstraZeneca: le fiale possono arrivare anche dal Regno Unito. Pochi margini per azioni legali. Omissis sui soldi e niente penali.
Repubblica (p.10) intervista il presidente francese Macron. Tra gli argomenti: la crisi politica, caso Regeni, nuova America di Biden e  polemiche sui vaccini: "Sosteniamo l'azione della Commissione per verificare che non ci possano essere impegni contrattuali sui vaccini rivisti alla luce della pressione di altri Paesi. Sul fronte della salute - ammette Macron - le prime settimane della crisi sono state una cacofonia. Dopo ci siamo coordinati meglio e abbiamo costruito una competenza sanitaria comunitaria che prima non esisteva". Per quanto riguarda i rapporti con gli Stati Uniti, Macron definisce "una persona con cui la discussione è molto piacevole" il presidente Biden. Poi però spiega la sua linea sulla autonomia europea: "Dal punto di vista militare, la ricerca dell'autonomia non significa che vogliamo sciogliere le alleanze ma essere un partner credibile e autonomo. Cooperare significa scegliere di lavorare insieme per valori e obiettivi comuni. Il giorno in cui cooperare significa dipendere dal fatto che sei diventato il vassallo di qualcuno, sparisci".
Intanto, Biden chiama gli alleati europei per fare fronte comune contro la Cina (Repubblica p.17). Il consigliere per la Sicurezza nazionale Sullivan invoca un cambio di rotta nei rapporti con Pechino. Tutti dovremo prepararci ad agire e imporre dei costi per quello che la Cina fa nello Xinjiang e a Hong Kong e per le minacce a Taiwan.

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