Commentario del 19.01.2021

PRIME PAGINE
Primo sì, Conte alla sfida finale (Corriere). Conte, una fiducia fragile
(Repubblica). Primo sì, ma oggi il premier di gioca tutto (QN). Scontro
finale al Senato (Sole). L'appello di Conte: "Aiutateci" (Stampa).
Messaggero parla di "maggioranza debole". Il premier ignora Renzi e alla
Camera ottiene un ampio margine (Fatto). Avvenire scrive: "Volenteroso
primo sì". Conte cerca stampelle – scrive Libero -: non sa comprare i
vaccini, però chiede la fiducia. Verità: Conte si umilia per la
poltrona. Giornale parla di "voto di scambio": il premier elemosina aiuto.
Italia-Economia. Recovery plan, Gentiloni: "Va rafforzato, l'Italia deve
accelerare" (Repubblica). Richiamo Ue: Recovery da rafforzare (Sole). 
Ristori, con fatturato in calo del 33% rimborsi parziali sui costi fissi
(Sole).
Covid, la scuola prova a riaprire: contagi in lieve calo (Avvenire).
Studenti divisi sul ritorno a scuola (Repubblica). Un flop lo sciopero
dei ragazzi: "Bisogna salvare il quadrimestre" (Messaggero). Polemica
sui vaccini. Pfizer fa altri tagli. Moratti: "Il Pil sia tra i criteri
dei vaccini" (Corriere). Polemiche per la proposta della Moratti:
"Vaccini in base al Pil" (QN e tutti).
Esteri-Usa. Rabbia e speranza, le sfide dell'era Biden (Stampa).

ECONOMIA
Pressing Ue sull'Italia: il Recovery va rafforzato con obiettivi e
riforme (Messaggero p.7, Repubblica p.8 e altri). All'Eurogruppo, il
commissario Gentiloni sollecita il crono-programma degli interventi,
preoccupano infatti i ritardi nelle ratifiche che potrebbero far
slittare l'arrivo dei fondi. A Bruxelles resta alta l'attenzione sulla
crisi politica italiana mentre la Commissione attende più dettagli sugli
investimenti e riforme ambiziose. "Quella di Gentiloni è una
sollecitazione importante. Personalmente sono convinto che un confronto
nel Paese all'altezza di questa sfida ci aiuterà a migliorare e a
rafforzare il Piano - dice a Repubblica (p.8) il viceministro
dell'Economia, Antonio Misiani -. . È un bene che si sia aperto nelle
scorse settimane un dibattito franco sul Recovery Plan: da quel
documento dipende buona parte del futuro del nostro Paese e le scelte
che contiene vanno discusse, vagliate e se necessario modificate alla
luce del sole".
Il governo prosegue con le misure per frenare la crisi economia. Verso
il nuovo decreto Ristori: con il fatturato in calo del 33% rimborsi
parziali dei costi (Sole in prima e p.6): al Mef si valutano le ipotesi
per i nuovi aiuti, si ragiona su una base di calcolo semestrale per
valutare il volume d'affari che consente di accedere agli indennizzi
calcolati sulle spese fisse. Ma c'è il nodo delle risorse.
I dipendenti di Palazzo Chigi dicono no a un aumento mensile di 125
euro: è poco. Il Messaggero (in prima e p.15) parla di "schiaffo" dei
lavoratori di Palazzo Chigi, che rifiutano un aumento, proposto
dall'Aran, superiore del 50% a quello ottenuto dagli altri dipendenti
pubblici. "La trattativa è in coso da più di un anno – spiega Naddeo
(Aran) -, la pazienza con i sindacati è terminata".

POLITICA
La Camera dice sì alla fiducia a Conte: 321 voti al governo. "Chi ha a
cuore l'Italia ci aiuti": l'appello del premier ai "volenterosi", no a
Renzi (Corriere p.2). Il premier – secondo la Stampa (p.2) – si concede
in Aula un bagno di umiltà. Il premier chiede "aiuto", apre al
proporzionale e si prepara al Conte ter (Fatto p.2). Diversa la lettura
della Verità (p.2), secondo cui Conte si umilia per salvarsi la
poltrona. Il premier chiede "aiuto" per continuare a fare niente, scrive
Libero (p.4) che parla di Conte dimezzato. Votano la fiducia la forzista
Polverini e sette ex M5S, Italia viva si astiene. Dal premier porte
chiuse a Renzi: "Voltiamo pagina" (Repubblica p.2 e tutti). Il Giornale
(p.3) parla di voto di scambio: Conte nel pantano offre posti in lista e
pensa alle urne. Intanto, i responsabili ora dettano le condizioni: "Il
premier cambi la squadra di governo" (Stampa p.5). Nel discorso di Conte
l'impegno per la riforma elettorale proporzionale e la delega sui
Servizi segreti "a un'autorità di mia fiducia". Delega 007 a un
fedelissimo, poi via allo spacchettamento per poter distribuire più
posti (Messaggero p.4). "La nuova partita si gioca sull'intelligence"
scrive il Corriere (p.11). Ma Conte – secondo la Stampa (p.3) – punta
anche a Forza Italia, utilizzando il proporzionale come esca per far
emergere il gruppo centrista. E anche per Repubblica (p.6) il sì di
Conte al proporzionale è un modo per tentare Berlusconi. Il premier in
allarme – scrive il Messaggero (p.4) – offre a Fi il proporzionale e
agli alleati il rimpasto. L'obiettivo del premier è il rimpasto entro
gennaio, mentre il Pd va in pressing per le dimissioni e terzo mandato a
Conte. Oggi il premier si gioca tutto in Senato (QN p.3 e tutti): la
fiducia ci sarà ma quota 161 è lontana. Ora al Senato la maggioranza
spera di superare quota 155 (Corriere p.6). Zingaretti però è
preoccupato per la fragilità dei numeri: "Il sentiero è strettissimo"
(Repubblica p.5 e altri). Il leader dem, in allarme per la conta in
Senato, avverte: "Non possiamo accettare tutto". Italia viva va in
pressing, con la Boschi che al Corriere (p.8) dice: "Maggioranza
assoluta o Conte deve dimettersi". E Renzi, sulla maggioranza risicata,
avverte: "Tra due mesi saranno daccapo" (Stampa p.6). Il centrodestra va
all'attacco: Salvini e Meloni in trincea non si fidano dei moderati: "E'
un mercimonio, basta" (Messaggero p.6). Show anti-premier della Meloni,
mentre il leghista Molinari al Corriere (p.9) avverte: "Il governo non
ha numeri solidi. Giusto andare al voto, l'immobilismo è peggio". Mentre
il numero due di di Fi, Antonio Tajani, alla Stampa (p.7) dice: "In caso
di cosultazioni saliremo al Colle da soli, non con Salvini e Meloni".

ESTERI
"Americani non venite". Allarme sicurezza sul giuramento di Biden
(Repubblica p.14-15 e tutti). Appello della sindaca, Washington blindata
per l'Inauguration Day. A Washington domani 25 mila soldati per
l'insediamento. L'Fbi indaga sugli agenti in servizio. Sotto esame i
legami tra polizia e milizie trumpiane. Il futuro presidente prepara i
decreti per il primo giorno alla Casa Bianca. Ultimo giorno di Trump:
pronti 100 perdoni. La grazia è l'atto finale dei presidenti uscenti:
Donald incerto. Pronti un centinaio di atti di clemenza: Bannon e
Giuliani, poi evasori e truffatori. Poi fuga a Mar-a-Lago in Florida,
dove i vicini non lo vogliono. Non ci sarà nemmeno Pence alla Casa
Bianca per il neoeletto: "Sgarbo storico".
Per Navalnyj 30 giorni di carcere: "Scendete in piazza, Putin ha paura"
(Repubblica p.16, Corriere p.18, Stampa p.12). L'oppositore russo, agli
arresti in attesa del processo fissato il 2 febbraio, dal carcere chiama
la piazza. L'udienza in un posto di polizia trasformato in tribunale.
L'Europa si prepara a far scattare le sanzioni. Gelo della Ue con Mosca.
Migranti, Frontex ha mentito. Ora si faccia chiarezza sui respingimenti
illegali (Stampa p.15). Ylva Johansson, Commissaria Ue: "La Bosnia apra
il campo pagato dall'Europa". Le nostre agenzie devono rispettare al
100% i valori fondamentali Ue e devono dimostrarlo.

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