Commentario del 17.01.2021

PRIME PAGINE
Mancano i voti, Conte è a rischio (Corriere). L'Ude si sfila, pochi i
responsabili. L'ipotesi che il premier salga al Colle se la fiducia è
sul filo.
Di Maio: che porcata i voltagabbana (Giornale). "Un tradimento, chi
cambia casacca si deve dimettere".
Parola, soltano parole (Libero). Grandi discorsi sulla responsabilità da
parte di Pd e M5S, ma l'Udc non appoggia Conte.
Si sfilano i centristi, ora Conte trema (QN).
Conte punta sull'aula. Delrio: "No a Renzi" (Stampa). Parla il
capogruppo Pd: ferita troppo profonda. E il premier prepara l'ultima
sfida: chiuderà i voti alle camere.
L'operazione cambio di casacca ritorna in alto mare, forse ci liberiamo
di Giuseppi (Verità).
Ritardo Recovery, allarme Ue (Messaggero). I timori dell'Eurogruppo per
la paralisi decisionale del governo impegnato nella crisi.
Berlino: crisi sbagliata, ma il vostro Recovery Plan ancora non c'è
(Repubblica).
Dalle pensioni alla Cig, 4 miliardi aggiuntivi (Sole).

ECONOMIA
Bruxelles in allarme sul Recovery italiano: "Bisogna accelerare"
(Messaggero p.6 e altri). L'Eurogruppo spinge affinché si spendano
presto le risorse per avere effetti già nel 2021. La moral suasion per
utilizzare non solo i sussidi ma anche i prestiti a disposizione.
E sempre il Messaggero (p.9) riporta le stime di Bankitalia, secondo la
quale il ritardo nelle immunizzazioni può costarci 50 miliardi di Pil.
Proprio dalle vaccinazioni infatti dipende fino al 3,5% del prodotto
interno lordo. Una profilassi rallentata frena anche rubinetti del
credito e domanda estera. Sul Corriere (p.33) arriva il monito di
Gentiloni: "Non si può avere una spesa pubblica senza limiti". Il
commissario Ue all'Economia avverte l'Italia: "Un po' di rigore non
significa riproporre l'austerità".
Svelato il grande inganno dei ristori: non coprono neanche il 7% delle
perdite (QN p.3). La Cgia di Mestre: gli indennizzi diretti sono una
goccia in una mare da 400 miliardi di rosso. I commercianti Fipe: è
quasi offensivo.
Intanto come riportato dal Sole (prima e p.5) al welfare soccorso da 4
miliardi. Cig, proroga light per l'industria. Allo studio il
prolungamento di 18 settimane della cassa Covid per il terziario e di
quattro settimane per manifattura e edilizia. Stop ai licenziamenti con
ammortizzatori.
Il Messaggero (p.15) si concentra invece sui contratti di lavoro.
Statali, per l'Aran l'aumento è 100 euro. In arrivo il tavolo sul
contratto: per gli infermieri la media sarà di 97 euro, per i professori
91, negli enti locali 60 euro. A fine mese il primo passo del rinnovo,
la definizione dei comparti. Poi il ministro Dadone firmerà la direttiva.

POLITICA
I centristi si sfilano, è allarme, non ci sono ancora i numeri. L'Udc:
noi siamo con il centrodestra. Mastella: io mi tiro fuori. E anche
l'operazione del gruppo Maie-Italia 2023 non decolla. Si riducono i
responsabili. I dem temono si scivoli verso le urne. Zingaretti:
"Condizioni difficili, in Parlamento a viso aperto". Renzi: "Noi
decisivi". Ma il deputato De Filippo lo lascia. Gentiloni: "Serve un
governo stabile ed europeista" (Repubblica p.2).
"La ferita di Matteo è profonda, difficile che si possa ricucire",
queste le parole di Graziano Delrio intervistato da Stampa (p.3). Il
Capogruppo Pd alla Camera: "Non c'è ancora nessuna certezza sui numeri.
In tempi normali potremmo temere di legittimare il trasformismo, ma ora
siamo in emergenza".
Il Giornale (p.4) parla di cifre vergognose in Parlamento: 147
voltagabbana, 57 solo nel 2020. Studio Openpolis: legislatura segnata
dai continui cambi di casacca. Un malcostume peggiorato con l'avvio del
secondo governo Conte. Anche peggio durante i governi Pd. Questa crisi
marca la legittimazione politica e morale del cambio di casacca, i
ribaltoni fanno parte della storia nazionale e la sinistra oggi non si
indigna più, scrive la Stampa (p.5). Basta un voto in più: il Colle darà
il via libera se c'è una maggioranza, sottolinea il Messaggero (p.4). Se
Conte in Senato vince pur restando sotto quota 161, niente crisi di
governo. In caso contrario per Mattarella ogni scenario è possibile,
anche nuovi nomi.
E sul Corriere (p.6) arrivano le parole di Matteo Renzi: "Non ce la
faranno senza Italia Viva. Astenerci? Decideremo, ma è la scelta più
saggia". Il leader: ora un governo con un ruolo fondamentale al Pd, ma
forse i dem hanno lo stesso auspicio per noi.
Il Messaggero (p.5) intervista invece il ministro Provenzano: "L'Aula
ascolti il premier. Iv? Frattura insanabile". Poi aggiunge: "Tutti
puntano alla mia poltrona, sono lusingato. I renziani sui temi sono
sempre con noi, come fanno a seguire la linea di Matteo?".
Tra i temi in primo piano rimane la corsa al vaccino. Arcuri non si fida
della Pfizer: "Non calpesti il diritto alla salute" (Stampa p.9). La
multinazionale Usa: forniture ridotte solo per una settimana, dal 25
gennaio consegne come da programma. Oggi parte la campagna dei richiami.
L'appello del commissario alle Regioni: bilanciate la prima e la seconda
dose. Entra in vigore oggi, intanto, il nuovo Dpcm. Limiti agli
spostamenti, ma nelle seconde case si potrà sempre andare, scrive il
Giornale (p.8). Via libera anche al ricongiungimento tra partner. Ma un
figlio non potrà andare a trovare un genitore in un'altra regione, a
meno che questi non sia solo e non autosufficiente.

ESTERI
Covid. Ristori lenti, aziende in crisi: la Germania barcolla sotto i
colpi della pandemia. La crisi economica, il lockdown duro e le
inefficienze dello Stato alimentano lo scontento.
E proprio in Germania intanto si apre la strada alla successione della
Merkel. Il figlio del minatore che parla al popolo: sarà Armin Laschet
il suo erede. La Cdu sceglie la continuità centrista. Ma sulla nomina
del candidato cancelliere la partita resta aperta.
Sul tema anche la Stampa (p.14) che titola: Laschet conquista la Cdu e
sogna il posto di Merkel: "Una squadra per vincere". Il cattolico ed
europeista del Nordreno Vestfalia eletto presidente dei conservatori.
Ora parte la sfida per la candidatura alla Cancelliera: il bavarese
Soder e il ministro Spahn i suoi rivali.
Ultimo giro della Merkel, la rimpiangeremo, scrive Libero (p.7). Laschet
vince il congresso della Cdu tedesca e si prepara a diventare
cancelliere. Ma Angela rimarrà un gigante.
Clima, dazi e distensione sulla Nato: Biden tende la mano all'Europa
(Repubblica p.14). A gestire i dossier più importanti sarà una squadra
di nomi rassicuranti per il Vecchio Continente. Ma il test più duro sarà
con la Cina.

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