Commentario del 03.01.2021

PRIME PAGINE
"Normalità? E' troppo presto" (Corriere). Allarme di Brusaferro. Il
governo sui vaccini a rilento: "Serve uno scatto poderoso".
Tutti i Paesi vaccinano, noi no: colpa di Arcuri (Libero).
Pochi medici, vaccinazione lumaca (QN).
E Arcuri ammette: il piano vaccini non c'è. Ennesimo flop (Giornale).
Vaccini, AstraZeneca è pronta: "Per l'Italia 50 milioni di dosi"
(Stampa). Parla l'ad dell'azienda di Pomezia che ha collaborato al
farmaco: "Manca solo il si dell'Ema".
Scontro Stato-Regioni sulle vaccinazioni a rilento (Repubblica).
L'affondo di Arcuri: "65 mila somministrazioni al giorno o sarà
fallimento".
Chiusure, criteri più severi (Messaggero), Dal 15 gennaio potrebbero
diventare più stringenti i parametri dell'Rt per le fasce a colori.
Novità del 2021: occhio al portafogli (Verità). Al governo si sono
accorti che i prestiti del Recovery fund non sono soldi freschi ma debito.
Manovra, 176 decreti per attuarla (Sole). Il passaggio alle Camere ha
aggiunto 93 provvedimenti agli 83 iniziali: è corsa contro il tempo per
evitare che le misure (bonus compresi) restino sulla carta.

ECONOMIA
Fisco, si va verso una nuova rottamazione delle cartelle: il piano del
governo (Repubblica p.10). Nel decreto Salva-imprese le misure per
attenuare l'impatto di 50 milioni di lettere in arrivo. Possibile colpo
di spugna su 641 miliardi di vecchi debiti. E il presidente di Cdp Gorno
Tempini, intervistato da Repubblica (p.11) promette: "Sono pronti 44
miliardi per le imprese private, così l'Italia nel 2021 ripartirà".
Il Tesoro intende dare più tempo al contribuente per mettersi in regola
con il pagamento dei tributi. Anche il Giornale (p.11) parla di
mini-condono per fermare le cartelle. Il viceministro Castelli apre alla
rottamazione per bloccare i 50 milioni di avvisi.
Il Sole (p.2) parla di crescita, ritorno Covid e ristori: tre incognite
sul debito del 2021. L'obiettivo di riduzione del passivo poggia su un
Pil a +6% e non considera nuove chiusure e il deficit per i prossimi
ristori. Nell'ultimo Recovery più investimenti e via i microprogetti.
Secondo Verità (p.7) invece ora tutti scoprono che il Recovery è debito.
Dopo la bufala di Bruxelles che regala soldi, adesso arriva la doccia
fredda della realtà: quei fondi andranno rimborsati, ecco perché
Gualtieri vuole destinare 87 miliardi a spese già previste: così non si
aggraverà la situazione dei nostri conti. E anche il Messaggero (p.9)
sottolinea come tra scuole, ospedali e strade i soldi del Recovery fund
a progetti già finanziati. Più di 70 miliardi presi a prestito dall'Ue
destinati a coprire stanziamenti nazionali. E' gara tra i ministeri per
assicurarsi risorse da convogliare su opere nuove.
Secondo il Corriere (p.26) sui fondi Ue l'Italia recupera e raggiunge
gli obiettivi di spesa. La certificazione presentata alla Commissione è
pari al 42,1% delle risorse programmate per il 2014-2020.
E il Sole (p.3) si concentra intanto sulla manovra: il Parlamento
raddoppia i decreti, ora ne servono 176. Durante l'iter di approvazione
la legge di Bilancio si è appesantita di altri 93 provvedimenti
attuativi, oltre agli 83 del testo originario. E infine Repubblica
(p.22) segnala l'arrivo del bonus spese per chi lavora da casa. A
febbraio scadrà lo stato di emergenza e lo smart working sarà regolato
da accordi fra imprese e sindacati. Le ipotesi allo studio per
compensare il taglio degli straordinari e dei buoni pasto.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani il tema del vaccino. Arcuri
striglia le Regioni: "Fatene 65mila al giorno o sarà flop" (Repubblica
p.2). Il governo preme, l'Italia accelera: effettuate fino ad ora 67mila
iniezioni. L'ira del commissario: troppi ritardi. Dalla Calabria al
Molise, molti partiranno solo domani. La Sardegna il 7. Manca l'elenco
dei centri di somministrazione. La Stampa (p.2) riporta invece la difesa
delle Regioni: "La vera partenza dei piani sarà domani". La
sottosegretaria Zampa: "Se necessario sfruttiamo anche le ore serali.
Ora bisogna correre". E proprio su Stampa (p.3) parla Piero Di Lorenzo,
ad di AstraZeneca: "Con il via libera dell'Ema 50 milioni di dosi in
Italia entro il mese di giugno".
Preoccupa intanto la curva del contagio in risalita. Per il Corriere
(p.2) anche nelle regioni gialle restrizioni fino a metà mese. Anche il
Messaggero (p.5) sottolinea come il sistema dei colori vada verso il
cambiamento: in arrivo parametri più duri. Dal 7 gennaio si torna alle
restrizioni di tipo regionale basate su 21 indicatori. Probabile ritocco
al livello minimo di Rt per il passaggio da fascia arancione a rossa. 
Secondo Libero (p.5) dopo le chiusure stiamo peggio di prima.
L'esecutivo aveva chiesto sacrifici a Natale per avere poi libertà, ma i
dati peggiorano e l'Italia rischia la serrata.
Politica, il premier rallenta e prova l'ultima trattativa. Renzi:
"Sbaglia se pensa di far finta di nulla" (Stampa p.8). Pd e M5S
sconsigliano di ricorrere ai Responsabili. Di Maio: "Proviamo ogni
strada possibile per il dialogo". Per il Corriere (p.10) il governo è ad
un passo dalla crisi e i "responsabili" già si sfilano. Crisi lampo e
Conte-ter, la strategia di Pd e M5S: Renzi pronto a trattare, scrive
invece il Messaggero (p.8). Il premier però resiste, preferisce puntare
su un "rimpastino" evitando le dimissioni. Domani o martedì vertice di
maggioranza il giorno dopo Cdm col via libera al Recovery. Repubblica
(p.8-9) parla di crisi al buio, con Renzi pronto a ritirare le ministre
entro il 7. Ma tutto potrebbe precipitare già domani con un Cdm, anche
se il premier si dice ancora aperto al dialogo. Zingaretti vede Di Maio.
Berlusconi ferma i "responsabili". E se si vota i 5S sono d'accordo: via
libera al terzo mandato. Cresce anche il partito di Conte. Intesa tra i
big: tutti ricandidati se la legislatura si ferma a metà. Il premier ha
già dei sondaggi su una sua lista.
"Se Conte non ci dà risposte farà a meno dei nostri voti", così il
presidente di Italia Viva Ettore Rosato intervistato da Stampa (p.9).
Sul Corriere (p.12) spazio agli scenari di voto a cura di Nando
Pagnoncelli. Un anno di consensi volatili, FdI sale: 1 elettore su 3
alla Lega. E ora M5S attrae meno a destra. L'dentikit: Leu e Azione
votato dai più giovani, il Pd partito degli Over65.

ESTERI
La sfida degli ayatollah a Biden: "Uranio arricchito fino al 20 per
cento" (Repubblica p.12). L'annuncio di Teheran nell'anniversario
dell'uccisione di Soleimani: è una soglia che permette di costruire
l'atomica. L'Iran preme così sul presidente eletto per un ritorno
all'accordo sul nucleare con l'obiettivo di un taglio delle sanzioni.
Anche secondo quanto riportato da Stampa (p.16) l'Iran rilancia la corsa
atomica e minaccia: "Se Israele attacca, colpiremo i Paesi arabi".
Fa discutere intanto il caso Lisa Montgomery, donna al patibolo alla
vigilia dell'insediamento. L'ultima fu nel 1953: finì sulla sedia
elettica vittima del maccartismo.
Lisa sarà giustiziata, è la prima donna dal 1953 titola anche il
Giornale (p.16). Uccise una donna e le rubò il feto. Confermata la
condanna a morte nonostante la malattia mentale.
Il Sole (p.8) segnala invece una Georgia che torna alle urne, in palio
l'intera agenda di Biden. Al ballottaggio del 5 gennaio è lotta
all'ultimo voto tra i senatori repubblicani in carica e gli sfidanti
Ossoff e Warnock: se questi ultimi dovessero vincere, i dem
conquisterebbero anche il Senato.

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