Commentario del 25.01.2021

PRIME PAGINE
Conte, braccio di ferro sulle dimissioni (Stampa). Il premier verso le dimissioni e un Conte ter: ipotesi governo di "salvezza nazionale" (Corriere). Resa di Conte: ter con Renzi (Messaggero). Ultime 48 ore per trovare i numeri. E il premier conta su Bonafede (Fatto). Il Guardasigilli: "Se bocciate me, bocciate anche i fondi Ue" (Corriere).  Gelo di Pd e centristi, il premier resta solo (QN). Per il Giornale gli alleati lo mollano, Conte giustiziato. Libero: Conte, arrenditi e vattene.
Per i sondaggisti, il partito del premier farebbe vincere il centrodestra (Libero). Salvini lancia Berlusconi al Quirinale (Giornale).
Italia-Economia. Ristori a rischio per la crisi (Messaggero). "Un milione senza aiuti" titola Repubblica. Il Sole: i ristori alla prova di efficacia. David Sassoli in un intervento su Repubblica: "Sul Recovery l'Italia non può fermarsi".
Vaccini, l'Ue segue Roma e fa causa ai colossi per i tagli alle dosi (Fatto). Il Corriere evidenzia i segreti del contratto Pfizer. Intanto il piano è saltato (QN): ritardo di due mesi sulle vaccinazioni, e pagano ancora gli anziani (Giornale). L'allarme di Ricciardi al Messaggero: "Varianti del virus pericolose: serve un mese di zona rossa".
Caso Regeni, Roma chiama la Ue (Stampa). Fico: "Su Regene la Ue deve ascoltare Roma" (Repubblica).

ECONOMIA
La crisi politica minaccia il decreto Ristori: rischio slittamento (Messaggero p.2 e altri). Senza governo in carica e maggioranza certa, resta in bilico il provvedimento da 32 mld. E vanno ancora messi a punto sostegni per le categorie penalizzate dalle chiusure. Il Sole (in prima e p.5) evidenzia i nuovi requisiti per i ristori 2021: il decreto promette di rivedere le regole d'accesso e allargare la platea. Finora il maggior numero di bonifici è andato ad attività di ristorazione e commercio.
Intanto, la Cig non arriva: 1,2 mln aspettano ancora l'assegno (Repubblica in prima e p.2): l'Inps ha circa 200 mila pratiche in giacenza, un terzo delle quali risale a diversi mesi fa. E la cassa integrazione veloce non decolla.
Il SOle (in prima e p.2) evidenzia il balzo dell'Isee nel 2020: 9,5 mln di famiglie chiedono aiuti e sconti. Aumenta il numero dei percettori del Reddito di cittadinanza e i numerosi bonus sorti con il Covid fanno crescere del 20% le richieste dell'indicatore all'Inps. E arriva l'allarme sui conti dell'Inps. Il presidente del consiglio di vilanza dell'istituo, Guglielo Loy, a Repubblica (p.3) spiega: "Buco da 16 mld per gli aiuti Covid. E' un'ipotesi estrema, ma potrebbe succedere che non ci siano le risorse per coprire le prestazioni, pensioni comprese".
"Il Recovery non aspetta, l'Italia non può fermarsi" avverte il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, in un intervento sul Messaggero (in prima e p.3).

POLITICA
Conte verso le dimissioni, poi l'appello ai partiti: la via per il governo ter (Corriere in prima e p.8 e tutti). Potrebbero appoggiare il nuovo esecutivo pezzi dell'area moderata e rientrerebbe Renzi. La decisione attesa per oggi. Secondo il Messaggero (p.5) Pd e M5S spingono il premier all'intesa con Renzi e poi al Conte ter: il capo del governo potrebbe salire già domani al Colle per dimettersi e ricevere un nuovo incarico, sarebbe costretto ad accettare per evitare la sconfitta al Senato mercoledì sulla giustizia. Con il voto a rischio in Aula, il Pd spinge il premier a tentare il ter (Repubblica p.4). Il governo infatti – come segnalano Stampa (p.2) e tutti – traballa sulla relazione Bonafede. Il Guardasigilli non ha i numeri: sulla relazione di mercoledì di Bonafede si sfilano responsabili e centristi. Giornale (p.3) parla di fuggi fuggi su Bonafede: giallorossi fermi a quota 145. Ultimatum a Conte: "48 ore per la soluzione" (Messaggero p.4). Secondo il Fatto (p.4) però su Bonafede si va alla conta: altre 48 ore per trovare i voti. Nonostante Renzi tenti di spaccare la maggioranza, Conte e M5S non cedono e cercano responsabili assenze in Aula. Il ministro della Giustizia, per sminare il terreno, promette processi più veloci (Repubblica p.6). Bonafede apre sulle riforme, ma avverte la maggioranza: "Non sarò il capro espiatorio" (Messaggero p.4). Bonafede in Aula tenterà il dialogo – scrive il Corriere (p.10) -. Il ministro prepara la relazione e insisterà sul fatto che i finanziamenti sono stati quadruplicati. "Ma – avverte Bonafede – se mi bocciate, dite no ai fondi europei". Il Giornale (p.4) guarda alle possibili dimissioni del premier: mollato da tutti, il Conte bis finisce qui. Ora rischia di sparire anche se si dimette. Anche per Libero (p.2) quello di Conte è un destino segnato: Casini, Pd e Tabacci sono volenterosi di mandarlo a casa. Fatti coraggio – prosegue Libero (p.3) all'indirizzo del premier -: un po' di dignità, arrenditi e vattene. Intanto, l'ipotesi Conte ter divide il centrodestra. Un nuovo esecutivo può spaccare Forza Italia (Repubblica p.7): una trentina di parlamentari, vicini a Carfagna e Brunetta, sarebbero pronti a sganciarsi se il premier lascia. Il forzista Romani al Corriere (p.8): "Noi siamo disponibili, ma con un esecutivo di salvezza nazionale. Anche nella Lega c'è chi la pensa così". Mentre Tajani esclude nuove fuoriuscite da Fi, Salvini lancia Berlusconi al Quirinale per tenere compatta l'alleanza (Giornale p.7).
Covid, paura per le vaccinazioni: "Il piano slitta di due mesi". Libero (p.9) scrive: un mese di ritardo costa 10 mila vite. E intanto l'Ue segue la strada di Roma e minaccia le vie legali contro Pfizer (Stampa p.6 e tutti). Scatta però l'ora di AstraZeneca: Ema verso il via libera anche per gli over 55 (Repubblica p.8). "Con tutti questi ritardi, restrizioni necessarie" dice alla Stampa (p.7) l'infettivologo Galli. Mentre il consulente di Speranza, Walter Ricciardi, al Messaggero (p.7) spiega: "Le varianti sono un pericolo, tutti in zona rossa per un mese".

ESTERI
Caso Regerni, Repubblica (p.13) intervista Roberto Fico: "Offesi dai pm del Cairo. Ora in nome di Giulio stop alla vendita di armi. Basta ambiguità da parte di alcuni Paesi europei, per affrontare i dossier più delicati va rafforzata la politica estera Ue." Esecuzioni, censura e Pil. Al Sisi soffoca la protesta (Stampa p.16). A 10 anni dai moti di piazza Tahrir il presidente indurisce la repressione e punta sulla crescita.
Le sfide di Cina e Russia: una partita doppia per l'America di Biden (Repubblica p.15, Stampa p.14, Corriere e Messaggero p.12).). Gli Usa a Putin: "Liberate Navalny". Il dipartimento di Stato: il rispetto dei diritti è nella vostra Costituzione. Mosca replica: basta interferenze. Il Cremlino accusa Washington ma si dice disponibile al dialogo "sui temi importanti". Biden non cambia linea sulla Cina "Basta provocazioni contro Taiwan. Taipei: i jet di Pechino nel nostro spazio aereo. La nuova Casa Bianca conferma il pugno duro. Manovre militari ordinate da Pechino vicino a Taiwan, repressione a Mosca Immediate le risposte, entrambe con toni duri: non ci sarà tolleranza. Minacce di Trump dalla Florida ai repubblicani: "Restate con me o fondo un partito". Gli Usa a Israele: "Impegno di Biden a rafforzare gli accordi di Abramo" Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha telefonato al collega israeliano Meir Ben Shabbat ribadendo "il fermo impegno del presidente Joe Biden verso la sicurezza di Israele" e discutendo con lui delle "opportunità di potenziare la partneship nei prossimi mesi, anche rafforzando il successo degli accordi di normalizzazione di Israele con Emirati Arabi, Bahrain, Sudan e Marocco".
Russia, la sfida di Yulia signora d'acciaio che lotta con Navalny (Stampa p.15, Repubblica p.15). Non è solo la moglie dell'oppositore ma una delle leader della rivolta Con Alexey in cella, è l'unica candidata a guidare la protesta anti-Putin. Dasha protesta con papà Navalnyj: "Ma in piazza non vado". La figlia dell'oppositore vive negli Stati Uniti Oltre 3500 arresti in tutto il Paese per i cortei È il record di sempre
Il Portogallo conferma De Sousa il moderato. La destra non sfonda (Messaggero p.12, Stampa 15). Successo del presidente uscente nel Paese travolto dalla pandemia Su il candidato nazionalista, ma fallisce l'obiettivo del secondo posto. Voto nel segno della stabilità. Il vincitore aveva bisogno anche del sostegno del premier socialista Costa.

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