Commentario del 22.09.2020

PRIME PAGINE
L'esito del voto in primo piano su tutti i giornali. Referendum, stravince il Sì: il voto blinda il governo Conte (Stampa). Per il Messaggero il voto rafforza il governo, per il Corriere gli dà respiro. "Sì, avete perso" titola il Fatto all'indirizzo dei sostenitori del No. Di Maio: "Stavolta ho vinto io, voglio il congresso" (Stampa). Intervistato dal Fatto, Di Maio spiega: "Sì primo passo: ora via i nominati e tutti con Conte". Ora – scrive Libero – Mattarella sciolga le Camere, non sono più costituzionali. E Salvini rilancia: "Parlamento illegittimo e io non ho rimpianti" (Stampa). Anche la Meloni attacca: "In un Paese normale si voterebbe domani". Mentre Zingaretti dice: "Non chiedo poltrone, ma pretendo riforme".
"Regioni, il Pd ferma Salvini" titola Repubblica: finisce 3-3 alle Regionali. Unico cambio: le Marche passano a FdI (Libero). Ma il Giornale parla di "spallata fallita". Il Corriere evidenzia come, da Zaia a De Luca, sia stata una prova di forza dei governatori.
Italia-Economia. Fondi Ue, l'Italia tra sviluppo e declino (Sole).

ECONOMIA
Verso una manovra senza deficit: venti mld da tagli e risparmi (Messaggero p.22): Tesoro e Palazzo Chigi al lavoro sul provvedimento che dovrebbe mettere nel mirino detrazioni e sussidi dannosi per l'ambiente. Le risorse potrebbero arrivare da quanto non speso dei 100 mld stanziati per fronteggiare la pandemia: dai voucher vacanze ai congedi-Covid, i tecnici stanno calcolando quanto rimasto in cassa dalle misure mai decollate. Intanto, prosegue il lavoro di preparazione del Recovery Plan: bilaterale Ciae-ministeri per scegliere i progetti da discutere con Bruxellex (Sole p.9). Ma l'accordo va poi approvato e c'è il nodo dell'utilizzo dei fondi nella legge di bilancio.

POLITICA
I risvolti del voto di Regionali e referendum in evidenza su tutti i giornali. Sì al referendum, Toscana e Puglia al Pd: il voto blinda la maggioranza di governo (Stampa in prima e p.2). Conte rivendica il risultato: "Durerò fino al 2023". Ma per il Sole (p.2) è stato premiato l'asse Pd-M5S, ora Zingaretti dà le carte. E gli alleati – segnala il Corriere (in prima e p.3) . già preparano il pressing su Palazzo Chigi: la disputa sul programma potrebbe aprire a una "revisione degli assetti di governo" dopo le presidenziali americane. Conte però frena e sottolinea come non serva il rimpasto: il premier spinge per l'alleanza tra dem e M5S (Stampa p.3).
Di Maio, intervistato dal Fatto (in prima e p.3), rivendica il successo del Sì al referendum: "Ora può iniziare una stagione riformatrice che segnerà i prossimi tre anni del governo. E non penso solo alla legge elettorale e alla necessità di evitare che gli eletti siano paracadutati dai partiti. Parlo anche della riduzione degli stipendi dei parlamentari, magari legandoli all'effettiva presenza, e di norme per scoraggiare i cambi di casacca, intervenendo sui regolamenti parlamentari". Per il ministro degli Esteri la vittoria del Sì, unita al 3-3 nelle Regionali, rafforza il governo: ". L'assalto delle opposizioni alla diligenza del Recovery Fund è fallito – dice -. Abbiamo sempre detto che le Regionali non avrebbero influito sul governo, e così deve essere. Non credo che il Pd chiederà il rimpasto". Nega l'ipotesi del rimpasto di governo anche il sottosegretario di Palazzo Chigi Fraccaro, che alla Stampa (p.5) guarda già alle prossime mosse: "Ora una stagione di riforme. Noi vorremmo le preferenze e la sfiducia costruttiva".
Strada dell'alleanza su cui punta il ministro dem Francesco Boccia, che al Corriere (p.21) dice: "Nei 5S elettori più coraggiosi dei leader. Ma serve l'alleanza: il fronte di governo è maggioranza nel Paese, se fossimo stati uniti ovunque avremmo avuto un successo netto". All'asse con il Pd guarda anche il ministro Patuanelli a Repubblica (p.10): "Il nostro campo è quello progressista, costruiamo alleanza con i dem". E anche il ministro 5S della Giustizia, Bonafede al Corriere (p.23) dice: "Ora coordinarsi di più con gli alleati sul territorio per poter fare meglio". 5S e dem si rafforzano e sono pronti al pressing sul premier: Zingaretti e Di Maio vice – scrive il Messaggero (p.5) – è il nuovo incubo di Conte. Il segretario dem si riprende il partito e rivendica: "Siamo la prima forza" (Corriere p.20). E' pronto a spingere su Mes e decreti Salvini (Repubblica p.2). Ma Zingaretti frena sull'ipotesi rimpasto: "Io resto alla guida del partito per renderlo più forte, non entro nel governo". Per la Stampa (p.6) però vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista: dalla gestione dei fondi Ue ai decreti sui migranti da correggere.
Finisce in pareggio la partita delle Regionali: 3-3. Il centrosinistra tiene Toscana, Puglia e Campania. Il centrodestra conferma Toti in Liguria e Zaia in Veneto. Le Marche unica regione a cambiare colore: Acquaroli di FdI fa cadere per la prima volta la roccaforte progressista (Libero in prima e p.11). Cade il totem Marche – scrive il Giornale (p.6) –, in Toscana e Puglia fallisce la spallata. Matteo Renzi al Messaggero (p.7) esulta, nonostante Italia viva non abbia brillato: "La Toscana salva il governo. Con la vittoria in Toscana si salva Nicola Zingaretti e si salva Giuseppe Conte. Salvini? Prende un'altra musata". Il leader leghista: "Non rimpiango nulla, rifarei tutto". E' costretto – segnala la Stampa (p.8) – a leccarsi le ferite: cerca di nascondere la delusione dopo aver sognato il 5-1 alle Regionali. Ma Giornale (p.6) evidenzia: guai a dire che Lega e FdI hanno perso. L'opposizione sta crescendo. Per Repubblica (p.6) invece il leader leghista perde ancora e Meloni gli ruba voti, ora cresce il dissenso interno. Giornale (p.2) parla di "giorno nero" di Salvini, che è insidiato oltre che dalla Meloni anche da Zaia.  "Dentro la coalizione non ho competitor": le parole di Salvini riportate dal Corriere (p.25), che registra però la tensione con la Meloni sulla leadership. Messaggero (p.9) definisce quella della Meloni una vittoria "mutilata", anche se Giorgia fa suo il derby con Matteo. La leader di FdI al Corriere (p.27): "Siamo l'unico partito che è cresciuto un tutte le regioni al voto. Che al referendum abbia vinto il Sì ci rende soddisfatti, ma nel M5S non si azzardino a politicizzare il voto. Noi chiediamo il voto anticipato, perchè è sempre più evidente il disallineamento tra questo Parlamento e le forze che ne fanno parte".

ESTERI
La Francia diventa zona rossa. L'Italia si difende con i tamponi (Repubblica p.23, Corriere p.30. Messaggero p.16). Sulla frontiera di Ventimiglia che si prepara all'onda d'urto: "Troppa incertezza sui controlli" (Stampa p.23). Dubbi anche sulle autocertificazioni. La polizia: attendiamo notizie dal ministero. Preoccupano i dati dell'Europa. Nel provvedimento firmato dal ministro Speranza altre sei regioni (comprese Corsica e Costa Azzurra): "Serve prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora". Difficile intercettare le persone che entrano da oltralpe in auto o in treno.
Il niet di Cipro blocca le sanzioni Ue a Lukashenko (Corriere p.32, Stampa p.24). Nicosia esige la stessa punizione contro Ankara per i blitz nel Mediterraneo. Giovedì deciderà il Consiglio. Il veto paralizza l'Unione. Sassoli vede la Tikhanovskaya: "Transizione pacifica del potere" ieri ea Bruxelles per chiedere un maggiore sostegno. Soldati russi a Minsk.

@ riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento