Commentario del 11.09.2020

PRIME PAGINE
La scuola riparte in salita (Corriere). Scuola, la battaglia della febbre. I governatori: va misurata in classe (Repubblica). Lezioni da casa per tutto l'anno (Messaggero). Tredicimila prof positivi al test: ora screening a tutti (Fatto). La scuola è già un lazzaretto (Tempo).
Italia-Politica. Alla Stampa parla il governatore emiliano Bonaccini: "Alle regioni serve il Mes, basta con i Niet dei 5S". Referendum, il No tenta la rimonta sfruttando il fattore affluenza (Repubblica). Choc Lega, i fiscalisti agli arresti domiciliari (Messaggero). Tre arresti, trema la Lega (Repubblica).
Italia-Economia: sorpresa, l'industria risale la china (QN). Rapporto Sace sul Sole: l'export pronto a ripartire.
Al Corriere parla il ministro Amendola: "Il rischio Cina sul 5G".
Migranti, tra i fantasmi di Lesbo: "Manca il cibo, aiutateci" (Repubblica). Alla Stampa parla la commissaria Johansson: "Regole sull'asilo per evitare nuove Lesbo".
Banche centrali. La Bce accende un faro sull'euro forte (Sole). Lagarde non doma il super-euro, che torna verso 1,2 dollari (MF).

ECONOMIA
Recovery fund, nel piano spunta un nuovo bonus per la mobilità (Corriere p.7). Per decidere si attendono ancora le linee guida di Bruxelles. Franceschini: sarà questo governo a stabilire l'utilizzo dei fondi. Secondo il ministro Amendola: "Lo Stato diventerà più digitale, ma sul 5G attenzione agli affari con la Cina". Per la Stampa (p.2) ci sarà assistenza 24 ore e digitalizzazione, ma anche un piano quinquennale per la sanità. Così verranno usati i soldi del Recovery Fund. Ipotesi di accorciare la quarantena a 10 giorni. Sempre sulle colonne della Stampa (p.3) il governatore Bonaccini attacca i 5Stelle: "Sul Mes dichiarazioni surreali, basta col Niet dei Cinque stelle. E' una occasione unica, i grillini si assumano la responsabilità in Aula".
Il ministro Patuanelli in una lettera al Foglio (prima e p.3) spiega che i soldi del Recovery andranno in "incentivi all'automotive, stabilizzazione del 4.0 e ecobonus. Abbiamo davanti a noi una grande occasione: non solo spendere i soldi che arrivano dall'Europa, ma investire nel modo giusto quelle risorse accompagnando i fondi europei alle risorse tradizionali delle leggi di Bilancio".
Il Giornale (p.3) parla di guai in vista a Bruxelles, a rischio i miliardi di aiuti dalla Ue. Olanda contro i fondi a Polonia e Ungheria, Paesi a guida sovranista. Ma a pagare il conto sarà anche l'Italia.
Il Messaggero (p.15) riporta l'allarme della Bce: "I contagi frenano la ripresa, manterremo tassi bassi a lungo". Forte rimbalzo dell'attività economica ma resta l'incertezza, necessario un ampio stimolo monetario. Francoforte prevede una caduta del Pil nell'Ue dell'8%. Confermato il programma di acquisto titoli di Stato.
Lagarde: "L'eurozona riprende", e la Bce non segue la Fed (Repubblica p.24). L'obiettivo della banca europea resta la lotta all'inflazione. Moneta unica più forte.
Il Qn (p.4 e altri) segnala intanto il colpo di scena: l'industria centra il rimbalzo. A luglio la produzione manifatturiera a +7,4%. Prossimi mesi decisivi per capire se è un fuoco di paglia o l'inizio dell'uscita dalla crisi. Ma Libero (p.5) parla di 17 miliardi di nuove tasse in arrivo sul diesel.  Con la scusa dell'economia "green", il governo si appresta ad alzare le accise per far costare il gasolio più della benzina verde. Mentre alberghi, ristoranti e bar devono onorare subito la Tari: 5 miliardi da pagare anche per chi ha incassi ridotti al lumicino.
Il Corriere (p.30) riporta la proposta dei commercialisti: "Riforma fiscale più equa, via l'aliquota del 38% per aiutare le famiglie". Il costo stimato sarebbe di 9 miliardi di euro.

POLITICA
Banchi, spazi, professori: "Così è difficile iniziare" (Corriere p.2-3). La metà dei docenti si è sottoposta al test sierologico: positivi in 13mila. Ma c'è anche carenza di aule: "Molti studenti con la mascherina anche da seduti". E' caos rientro tra certificati e tamponi: c'è il rischio che un'eccessiva richiesta di test intasi il lavoro dei laboratori: "Le famiglie dovranno restare in attesa dei responsi con i figli a casa".
Il Messaggero (p.2) parla di didattica a distanza per tutto l'anno. Il piano del ministero per la ripartenza: alle superiori senza sicurezza avanti online. Il 2,6% di professori e personale non prenderà servizio. E a scuola come ci andiamo? Si chiede poi il quotidiano. Con bus e metro a rischio, le famiglie si preparano a cambiare. Dall'auto alla bici, dal motorino o a piedi. Uno studente su tre rivedrà le abitudini per gli spostamenti.
Secondo Verità (p.2) gli istituti sbugiardano il premier: "I Dpi devono procurarli i genitori". Alla faccia degli 11 milioni al giorni di protezioni fornite dal governo: decine di plessi, in varie Regioni, chiedono alle famiglie di provvedere da sole. Arcuri promette: "Entro lunedì saranno in tutti gli istituti".
"La febbre si misura a scuola", questo il nuovo fronte dei governatori riportato da Repubblica (p.7). Il compito spetta ai genitori, ma Piemonte e Campania non si fidano. L'ira del ministero.
In primo piano anche referendum e legge elettorale. Secondo Repubblica (p.8) il no tenta la rimonta  e Saviano scuote il Pd. Per gli analisti partita riaperta, una scarsa affluenza favorirebbe i contrari alla riforma. Lo scrittore ai dem: "Senza identità, siete vapore acqueo". La replica: "Caduta di stile". Per il Giornale (p.4) il Pd scarica Zingaretti e come "buonuscita" gli offre il Campidoglio. Pressioni per farlo lasciare dopo le Regionali e accettare la candidatura a sindaco di Roma. Il Corriere (p.10) segnala il primo si alla legge elettorale, ma renziani e Leu non votano. Bagarre in commissione alla Camera: ok solo da Pd e M5S, l'opposizione esce.
La Stampa (p.6) segnala intanto gli sviluppi sull'inchiesta Lombardia Film Commission: arrestati tre commercialisti della Lega. La Regione paga 800mila euro per una sede malconcia, 250mila finiscono su conti esteri. L'ipotesi è di finanziamento illecito. Ma secondo Libero (p.4) intanto i grillini sono in fila da Salvini per trasferirsi nella Lega. Il crollo del Movimento e il taglio dei parlamentari ridurranno i cinquestelle del 75%. Così è partita la corsa per garantirsi un futuro, ma Matteo chiede la prova d'amore… scrive il quotidiano.
Per il Qn (p.8) il leader leghista ora punta la Toscana, la chiave è a Firenze. Regione battuta palmo a palmo e toni più concilianti. E per la Stampa (p.4) adesso il centrosinistra ha paura in Toscana. L'ansia di Renzi: "Qui rischiamo davvero". Riunione d'emergenza a Firenze per aiutare il candidato Giani. Spaventa la crescita del leghista Ceccardi.

ESTERI
Brexit, l'ora dei tribunali. L'Ue vuole fare causa a Londra (Corriere p.15 e altri). L'ultimatum: "Ritirate la legge sull'Irlanda del Nord". Boris Johnson replica: "Non lo farò mai".
Secondo il Fatto (p.15) Londra (per ora) respinge l'ultimatum della Ue. Anche per Verità (p.7) è braccio di ferro tra Londra e Bruxelles. Il governo britannico ha respinto le accuse dell'Ue e difeso la Legge dicendo che il Parlamento "è sovrano in materia di leggi nazionali" e rivendicando il diritto di precedenza della legislazione nazionale sull'accordo di recesso.
Caso Nalvany, il Cremlino replica a Conte: nessuna commissione di inchiesta (Foglio in prima). Proprio al Foglio in una intervista il premier si era espresso sul caso dicendo di aver ricevuto rassicurazioni dalla Russia. Verità parla di smentita russa: Conte fa due figuracce in un giorno.  Mosca lo gela sulla (da lui) annunciata commissione d'inchiesta Nalvany: "Deve aver frainteso".
Il reportage di Repubblica (p.12-13) ci porta tra gli spettri di Lesbo senza più pane. Vagano e dormono lungo i cigli delle strade dell'isola greca dopo la distruzione tra le fiamme dell'immenso campo profughi. Sono "quelli di Moria", dodicimila, e non hanno neanche da bere. I residenti non li vogliono: "Ci piacerebbe andare in Germania".
Secondo la Cimmissaria Ue agli Affari Interni Johansson: "Nuovo diritto d'asilo e quote, così salveremo i migranti da altre Lesbo".
E infine, come segnalato da Repubblica (p.19) e altri, Macron scuote il Mediterraneo: "La Turchia non è più un partner". Giacimenti di gas e dossier libico. La minaccia di sanzioni però è un'arma spuntata.

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