Commentario del 20.11.2019

PRIME PAGINE
Polemica sul fondo salva-Stati in primo piano. M5S contro Conte: "Serve un vertice". E lui: pronto al veto (Messaggero). Scontro sulla Ue, Di Maio avvisa: niente colpi bassi (Corriere). Trappola per Conte costretto a smentire sé stesso (Repubblica e Verità). Intanto, in vista del voto in Emilia-Romagna, attenzioni concentrate al movimento delle Sardine d'Italia: da Nord a Sud l'invasione delle "sardine" (Stampa). La moltiplicazione delle sardine dall'Emilia all'Italia (Fatto).
Tra i temi politici, spunta anche la questione della prescrizione. Indietro non si torna: Bonafede al vertice giallorosa nella notte (Fatto).
Ex Ilva, svuotati i magazzini: perquisite le sedi (Corriere). Trappola d'acciaio per Mittal (MF). Ex Ilva, quota pubblica con Mittal (Sole). Tria: non usate Cdp per salvare Ilva (Stampa). L'accusa dei pm: "Crisi pilotata" (Messaggero). Mittal perquisita, i pm: "Aggitaggio e acquisti gonfiati" (Fatto). Fiamme gialle all'ex Ilva: "Crisi pilotata" (Verità).
Iran "cento morti nelle piazze" (Corriere). In Russia. Propaganda e rubli, Putin esibisce il boom della Crimea (Stampa).

ECONOMIA
Manovra, l'appello di Mattarella: servono lealtà e convergenze (Corriere p.5). Intanto dall'Europa arriva il via libera alla finanziaria, ma resta il faro sul debito: probabili rilievi su un testo a rischio di violazione del Patto di Stabilità (Sole p.6). Il ministro Gualtieri rivendica i 26 mld di tasse in meno. Di Maio al Corriere (p.3): "Manovra di tasse? Sono false accuse di Lega e FdI. Hanno il coraggio di contestare una legge di bilancio che fa più deficit – quindi più espansiva – di quella fatta quando eravamo al Governo con i sedicenti sovranisti. Se non fosse stato per noi, oggi, le famiglie si sarebbero ritrovate l'aumento dell'Iva e 600 euro in più da pagare". Poi, sugli emendamenti, spiega: "Non deve spaventare il numero, i regolamenti parlamentari permettono una scelta oculata".
Caso ex Ilva: paradisi fiscali e fatture gonfiate, i pm stringono sui vertici Mittal (Stampa p.2). Perquisizioni e sequestri della Gdf a Milano e Taranto. "Chiusura decisa da sei mesi": così la procura ha scelto di intervenire (Repubblica p.2). I pm cercanodi capire se il gruppo Mittal voleva "distruggere un tradizionale concorrente": la magistratura analizza anche l'andamento del titolo in Borsa. Intanto, prosegue la trattativa con il Governo: il premier prepara l'offerta ma tiene aperto un piano B (Messaggero p.7). L'esecutivo lavora su esuberi e scudo penale varato per decreto. La Cdp avrà un ruolo in ogni caso nel futuro dell'Ilva: nel salvataggio, la Cassa schiererà anche Fincantieri, Leonardo e altre controllate. Per il Sole (p.3) il governo lavora a una partecipazione di società pubbliche. L'ex ministro Tria alla Stampa (p.2): "Investire in aziende come Ilva non è tra i compiti di Cdp. Occorre essere cauti, c'è in palio il risparmio postale degli italiani". Poi Tria polemizza: "La sceneggiata sullo scudo penale si sarebbe dovuta evitare. Chi fa investimenti deve avere la certezza che il quadro normativo non cambi". Per il Corriere (p.11) si lavora a due scenari paralleli: da una parte un intervento pubblico che affianchi Mittal, se decidesse di restare, accogliendo parte delle richieste dell'azienda. Se invece le trattative non avessero effetti positivi, allora il piano B prevederebbe un intervento a tempo dello Stato, in attesa di un nuovo acquirente sul mercato. Intanto, Arcelor fa ripartire i pagamenti: dalle imprese tregua di 24 ore (Sole p.2).

POLITICA
Nuovo terreno di scontro nel Governo: alta tensione sull'Ue, in particolare sul fondo salva Stati. I 5S a Conte: "Bisogna chiarire" (Corriere in prima e p.2 e tutti). Dopo l'affondo della Lega, che accusa il premier di "tradimento" e chiede di riferire in Parlamento sulle modifiche al Meccanismo europeo di stabilità che "mettono a rischio i risparmi degli italiani", i grillini non fanno quadrato intorno a Conte, ma chiedono a Di Maio di "convocare un vertice di maggioranza, perchè – scrivono i deputati della commissione Finanze - sul Mes non siamo d'accordo". Di Maio al Corriere (p.3): "Ho chiesto la convocazione del vertice. In Europa siamo abituati a colpi bassi in passato, che non abbiamo più intenzione di subire. Conte non ha firmato nulla e non è un vertice contro di lui, anzi lo sosteniamo. Ma una riforma del Mes che stritola l'Italia non è fattibile". A giugno, il Governo gialloverde legò la riforma del Mes ad altri due interventi sul sistema bancario: quello della garanzia sui depositi bancari e quello della competitività. Conte fa sapere di essere pronto "a mettere il veto" alla proposta europea, se questa non conterrà tutto il pacchetto di riforme (Messaggero p.2). Fubini sul Corriere (p.3) scrive: nel Governo in cui Salvini era vicepremier e uomo forte, il premier riferì in Parlamento il 19 giugno. E una risoluzione votata da Lega e M5S lo autorizzò esattamente al tipo di accordo poi emerso a Bruxelles due giorni dopo. Ma aumentano i dubbi sugli automatismi dell'accordo, che potrebbero danneggiare Paesi con un debito pubblico come il nostro. L'ex ministro dell'Economia Tria, a Messaggero (p.3) e Stampa (p.2), spiega: "E' una polemica pretestuosa, non c'è stata nessuna firma, tantomeno segreta. Gli olandesi volevano inserire nel nuovo Mes delle regole fisse di calcolo per deterninare se il debito di un Paese è sostenibile o no. Si sarebbe introdotto un sistema per salvare gli Stati che però sarebbe stato esso stesso una delle possibile cause delle crisi. Ma siamo arrivati a un compromesso, i parametri fissi sono stati eliminati". Poi, l'ex titolare del Mef assicura: "Della questione ho riferito il 4 luglio scorso alle Commissioni riunite sugli esiti dell'Eurogruppo e dell'Ecofin di giugno". Ma la presa di posizione del M5S è per Repubblica una "trappola per Conte": il premier pensava di aver arginato l'offensiva di Lega e FdI sul Mes, ma la mossa del M5S lo spinge nell'angolo. E Repubblica (p.7) segnala l'asse ritrovato tra Di Battista e Di Maio all'interno del M5S, mentre cresce la tensione nell'ala governista grillina, che teme che Di Maio voglia far naufragare l'alleanza di governo per tornare al voto. Stampa (p.3) parla di "picconata sul Governo" del leader grillino. E nel Movimento continuano i sospetti sulle intenzioni di Di Maio, che invece di andare al G20 in Giappone fa campagna elettorale anticipata. "La maggioranza non arriva alla fine del Mes" titola la Verità (p.5), mettendo insieme le tensioni nel governo e la polemica sul fondo salva Stati.
Spazio su tutti i giornali alle regionali in Emilia-Romagna: duello in tv tra i candidati Bonaccini e Borgonzoni (Corriere p.8). Intanto, è il movimento delle "sardine" a catturare le attenzioni: sono anti Lega e di sinistra, spuntano da Torino a Palermo, ma avvertono: "I partiti restino fuori" (Repubblica). Da Nord a Sud, invasione delle sardine, nuove piazze scuotono l'Italia (Stampa p.4).

ESTERI
Iran, oltre cento morti in piazza nella rivolta (Repubblica p. 13 e altri). A causare tale sommossa le scelte del governo di raddoppiare il prezzo della benzina.
"Fare deficit non basta, dai governi riforme subito o l'Ue rischia di fermarsi": Repubblica (p.8) intervista il capo economista della Bce, Philip Lane, che affronta le principali questioni del dibattito europeo. "Crescita deludente ma non negativa, ci aspettiamo un recupero nei prossimi uno o due anni, ma i governi hanno molte opportunità in questo contesto perché le loro scelte peseranno molto. Francoforte non ha finito i suoi strumenti: se c'è bisogno di fare di più, faremo di più. Se l'economia fosse più robusta, la situazione sarebbe meno difficile. Abbiamo parlato del ruolo delle riforme che possono spingere l'economia. Ma è anche ovvio che chi ha margini fiscali per farlo, soprattutto in un contesto di rallentamento della crescita, può fare di più anche attraverso politiche fiscali".
Hong Kong, la gogna degli studenti (Corriere p. 14). "Show mediatico" della polizia che libera il campus: oltre mille gli arresti, i genitori in prima linea per difendere i ragazzi che ora rischiano 10 anni di carcere e di non poter chiedere un visto per gli Stati Uniti.

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