Commentario del 12.11.2019

PRIME PAGINE
Crisi Ilva, frenata sulla trattativa (Corriere). Mittal sbaracca l'Ilva: indiani in fuga, il Fatto riporta le prove. Per Libero, Salvini ha un piano salva-Ilva. Per la Stampa, Mittal apre a un partner pubblico. Lettera di Conte su Repubblica: "Cari ministri, tutti per Taranto". Industria in caduta, dopo sei anni in crisi anche il mito Brescia (Sole).
Italia-Economia: una manovra, mille emendamenti. Arriva il bonus per le nuove tv (Repubblica). Perchè il Nord boccia la manovra (Corriere). Giornale: banche e imprese contro la manovra delle tasse.
Esteri-Iraq, l'Isis rivendica l'attacco ai soldati italiani (Corriere e tutti). La Difesa: "Non ce ne andiamo" (Messaggero). "Militari italiani feriti: l'Isis rivendica, il governo li ignora" titola il Giornale. Il commento di Di Feo su Repubblica: forze di speciali, segreto di Stato.

ECONOMIA
Manovra e decreto fiscale, maggioranza sempre più divisa: pioggia di emendamenti (Stampa p.5 e tutti). Già depositate più di mille richieste di modifica al primo provvedimento, scontro anche sulla moratoria per risolvere il pasticcio sui seggiolini anti-abbandono. Ecco il primo assalto alla manovra – riporta Repubblica (p.4) -: dai renziani proposte di modifica al decreto fiscale che possono dividere la maggioranza puntando su ammorbidimento delle misure anti evasione e limiti ad arresti e confische. Imprese all'attacco: manovra inefficace, ci sono troppe tasse che frenano i consumi (Sole p.5). Polemiche soprattutto al nord nei confronti della manovra: sugar e plastic tax, auto aziendali e infrastrutture scatenano – segnala Di Vico sul Corriere (p.8) - l'attacco da parte dei presidenti delle Confindustrie di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. Giornale (p.6) riporta anche il no dell'Abi alla manovra: troppe tasse. E l'agenzia Moody's incolpa Salvini: l'Italia è frenata da populisti. Il viceministro Misiani al Corriere (p.5): "Dobbiamo mettere in fila le criticità, fare il censimento delle risorse disponibili e selezionare delle priorità mantenendo invariati i saldi e l'impianto della manovra, che è stato condiviso da tutta la maggioranza. Sui temi industriali e fiscali abbiamo sensibilità diverse ma ci confronteremo per trovare un punto di equilibrio". Intanto, il Messaggero (p.7) riporta le polemiche sugli squilibri nazionali tra Nord e Sud: il ministro Provenzano ha attaccato Milano che "attrae investimenti ma non restituisce nulla all'Italia". E si accende lo scontro sul regionalismo. L'analisi del Messaggero (p.7) mette in evidenza la lunga lunga corsa del capoluogo lombardo a drenare risorse e togliere ruolo a Roma.

POLITICA
Governo in stallo sull'Ilva (Corriere p.2): ancora non è stato fissato l'incontro con i vertici di Mittal. Prosegue lo scontro sulla reintroduzione dello scudo penale, con Italia viva che presenta due emendamenti, suscitando il fastidio di dem e M5S (Stampa p.2). Ed è duello in maggioranza anche sull'ipotesi nazionalizzazione. Il ministro Gualtieri avverte: "Pericolosa illusione". Ma il titolare del Mef starebbe iniziando a guardare l'ipotesi Cdp. Cassa depositi e prestiti in stand by, attende l'ok del governo, ma le fondazioni frenano sul salvataggio (Messaggero p.3). Il viceministro dell'Economia Misiani al Corriere (p.5): "La via maestra è riaprire il confronto con ArcelorMittal, tenendo conto che i 5 mila esuberi annunciati sono inaccettabili e che gli impegni contrattuali sottoscritti un anno fa vanno mantenuti. Bisogna discutere sulle mutate condizioni di mercato, affrontando i problemi con tutti gli strumenti disponibili. L'ingresso di Cdp? È prematuro. Non è nel novero delle azioni in discussione".  Mittal apre: tremila esuberi e ingresso di partner pubblici. Ma, intanto, l'azienda sarebbe pronta all'addio: fermi i rifornimenti, più vicino lo stop degli impianti (Messaggero p.2). Per il Fatto (p.2) la proposta del governo ora c'è, ma è sparita l'azienda: l'esecutivo propone cassa integrazione e niente esuberi, sconto sul prezzo ma con più investimenti e reintroduzione dello scudo penale. Per Repubblica (p.2) l'alternativa alla chiusura è un forte ridimensionamento degli impianti. E arriva il ricorso dei commissari contro il gruppo. Conte si prepara al peggio, ma promette al Pd "l'azienda non chiuderà" (Repubblica p.3). Il presidente del Consiglio è pessimista, per Taranto pensa a un paracadute da (almeno) 15 mln: l'idea sarebbe quella di sostenere direttamente la città e i suoi abitanti. Repubblica riporta la lettera del premier ai ministri: il rilancio dell'intera area necessita di un approccio globale e di lungo periodo. Reputo necessario aprire un "Cantiere Taranto" - scrive Conte – per definire un piano strategico per attrarre investimenti, avviare la riconversione ambientale. Con qeuesta lettera, Conte chiede a tutti i suoi ministri di collaborare, presentare proposte, progetti alternativi. Per Libero (in prima e p.3) ad avere un piano salva-Ilva sarebbe Salvini: niente statalizzazione, ripristinare lo scudo penale e creare un asse traversale a sostegno di un decreto che preservi l'occupazione. Il leader del Carroccio punterebbe anche a costringere il governo a lasciare. Intanto, il Sole (in prima e p.3) segnala un'altra crisi industriale: dopo sei anni si ferma Brescia. Per la prima volta dal 2013 arretra la produzione industriale, calo dello 0,9% determinato da meccanica, siderugia e metallurgia. La crisi dell'auto e i dazi stanno pesando: per componentisti e fornitori legati al comparto auto i ricavi sono crollati tra l'8 e il 10 %, i primi efetti negativi della riduzione dell'attività si sono fatti sentire sui lavoratori temporanei.

ESTERI
L'Isis rivendica l'attacco ai militari italiani in Itaq. L'esecutivo conferma: "Non ce ne andiamo" (Messaggero p.4 e tutti). Lo Stato Islamico esulta per il ferimento dei "crociati". L'obiettivo della missione dei soldati era una fabbrica di Ied (Giornale p.2). Intanto il contrammiraglio Fabio Agostini, capo del Dipartimento pubblica informazione e comunicazione dello Stato Maggiore della Difesa, intervenuto ad una trasmissione, parla delle condizioni dei soldati colpiti dall'attentato: "Nessuno di loro è in pericolo di vita, ma le condizioni rimangono critiche" (Repubblica p.6). Tre dei militari colpiti hanno dovuto subire amputazioni (Fatto p.8). Repubblica (p.8) intervista il Generale De Cristoforis: "Noi italiani e le operazioni in Iraq: li aiutiamo nella caccia ai jihadisti, pensare che l'Isis sia finito è un'illusione". Il generale parla poi del ruolo degli incursori: "Addestrano i soldati iracheni e i curdi delle forze di sicurezza, anche quella di domenica era una operazione di addestramento. Il personale stava aiutando il comandante pashmerga che dirigeva i curdi nella perlustrazione di alcuni siti di interesse per la missione".
In primo piano su tutti i quotidiani anche l'incontro tra Conte e la Merkel. Sintonia nell'incontro di ieri su migranti, Libia, Nato, Unione bancaria (Messaggero p.8). Il premier non ha nascosto le divergenze su alcuni dossier, ma ha ribadito la comune volontà di lavorare insieme per affrontare le grandi sfide europee e combattere le «intolleranze» e le "forze disgregatrici" in seno all'Europa. Impegno comune di Roma e Berlino per  politiche di crescita ed occupazione in Europa. Sul tema dei migranti il premier Conte ha voluto ringraziare pubblicamente il governo tedesco "che non ha fatto mancare il suo aiuto all'Italia".  Sulla querelle scatenata da Macron, che ha definito la Nato «cerebralmente morta», suscitando la reazione irritata di Merkel, la Cancelleria ha incasso il pieno appoggio di Conte (Repubblica p.10). Secondo il Giornale (p.8) il premier gongola per il bilaterale con la Cancelliera, ma il M5S non lo sopporta più: "Ora è più vicino ai dem".
Spagna, Sanchez prova a convincere Podemos: "Alleanza progressista" (Messaggero p.12 e tutti). Dopo le elezioni nessuno ha maggioranza per governare solo. I socialisti cercano sostegno a sinistra, aperture dai Catalani. Intanto si dimette il leader di Ciudadanos  Rivera. Per Repubblica è "il grande flop di Sanchez e la sua tentazione di allearsi con i reduci centristi". La Stampa (p.10) racconta di una Spagna sedotta dalle promesse di Vox. 
Siria, la minaccia di Ankara è realtà: "In Ue i primi foreign fighters". (Giornale p.4). Rimpatriati i jihadisti.

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