Commentario del 03.11.2019

PRIME PAGINE
Manovra, Renzi attacca: ira di Pd e M5S (Messaggero). Stampa intervista il ministro Gualtieri alla Stampa: "Gli alleati che criticano la manovra fanno il gioco di Salvini". Renzi spara su Conte (Libero). I giallorosa difendono il premier: il Colle non varerà un altro governo (Fatto). E Conte avverte Renzi: dopo di me il voto (Messaggero). Centrodestra, l'intervento di Berlusconi sul Messaggero: "Il simbolo di Fi non si tocca".
Intanto è polemica sulla manovra: nuove imposte per 4 mld. Auto, si cambia (Messaggero). Polemica su plastic tax: sinistra divisa (Repubblica). La tassa sulla plastica colpisce i settori del made in Italy (Sole). Per Libero, la plastica giova all'economia e all'ambiente, tassarla è da idioti. Giornale attacca: più litigano, più ci tassano. E la Verità segnala: altri 4 mld di tasse alle imprese, mentre agli uomini di Conte 7 mln in dono. Sondaggio di Noto sul QN: metà italiani bocciano la manovra, "troppe tasse". Lavoro, con quota 100 e decreto dignità, calano le ore lavorate (Corriere).
Italia-Libia, sui migranti una commissione per cambiare l'accordo (Repubblica). Giornale parla di "dietrofront con la Libia": ora riparte l'invasione.
Nozze Fca-Psa, lettera del ministro Patuanelli alla Stampa: "Ora bisogna rilanciare l'innovazione".

ECONOMIA
Manovra, il ministro Gualtieri alla Stampa (p.3) contro gli attacchi degli alleati: "Mi sorprende una maggioranza che sembra fare propaganda contro la propria legge di bilancio". Il titolare del Mef difende il lavoro fatto: "Siamo riusciti a fare quello che tutti fino a poco fa ritenevano impossibile: evitare 23 mld di aumento Iva con una manovra che non è lacrime e sangue, ma che al contrario sostiene lavoro, investimenti e welfare. Tutto ciò garantendoci importanti margini di flessibilità, ma senza scontri con l'Europa e con lo spread che è calato di oltre 100 punti". Restano però le critiche su una manovra che aumenta il peso del fisco: spuntano 2 mld di nuove tasse (Giornale in prima e p.3). E Verità (in prima e p.2) aggiunge: salta il taglio Ires, stangata da 4 mld. Ma Gualtieri alla Stampa dice: "Sulle imposte esistenti, tra aumenti e rimodulazioni, la differenza di gettito tra 2019 e 2020 sarà di circa 1,5 mld a fronte di 27 mld di minori imposte. Ci si accampiglia sul 5% della manovra, facendo dimenticare ai cittadini l'importanza dell'altro 95%". Poi il titolare del Mef aggiunge: "Le uniche nuove tasse sono quella sugli zuccheri contenuti nelle bevande, quella sui giganti del web e quella sulla plastica 'usa e getta'. Mi sento di difenderle come tasse di scopo utili per l'ambiente e la salute. Quella sulla plastica monouso – prosegue – nel medio periodo incentiva l'impego di materie prime compatibili con l'ambiente e promuove la trasformazione industriale". Ma la tassa sulla plastica divide la sinistra – scrivono Repubblica (in apertura e p.2) e Messaggero (p.4) –. Italia Viva la bocca, ma per il Pd va fatta. La plastic tax spacca la sinistra anche in vista del voto in Emilia-Romagna: il governatore Bonaccini parla di "follia per l'Emilia" perchè "con quella tassa di perde". Messaggero (p.4) evidenzia la stangata ds 1,8 mld: sui consumatori peserà fino a 165 euro all'anno. Borriello, dg Ismea, sul Sole (in prima e p.2) segnala come l'imposta sulla plastica, pur essendo condivisibile nelle sue finalità, rischi di penalizzare il made in Italy. E Repubblica (p.3) riporta la rabbia degli industriali: "Affossano un settore da 5 mld". E Socci su Libero (in prima e p.4) scrive: la plastica fa bene all'economia e all'ambiente. E' il materiale più ecologicamente sostenibile perchè si produce con poca energia, evita sprechi di cibo ed è leggerissimo, l'importante è riciclarlo. In ogni caso – scrive Socci – tassare la plastica è da idioti. Intanto, è arriva l'ok del Quirinale, domani inizia l'iter al Senato per la legge di bilancio: ma in due mesi tutto può cambiare (Corriere p.5). Corsa i correttivi (Sole p.2): plastic e sugar tax, auto e quota 100, possibili ritocchi da 1 mld. E Corriere (p.5) evidenzia il possibile rinvio delle tasse su plastica e auto: si studia il posticipo di un anno a saldi invariati della manovra. Intanto, il sondaggio di Noto sul QN (in prima e p.4) evidenzia il parere degli italiani sulla manovra: per il 56% è negativo, solo per il 33% è positivo.
Dati sul lavoro, Marro (Corriere in prima e p.6) evidenzia come negli ultimi 12 anni siano cresciuti i numeri degli occupati, ma sono diminuite le ore lavorate per effetto dell'aumento dei contratti part-time. Non bastano decreto dignità e quota 100.

POLITICA
Prosegue lo scontro nella maggioranza. Renzi mette in dubbio Conte, Pd e M5S lo difendono (su tutt). E' alta tensione dopo l'intervista del leader di Italia Viva, che ha detto: "La legislatura durerà fino al 2023 con o senza l'attuale premier". Ma Dem e grillini avvertono: "Se si discute Conte, la legislatura è finita" (Messaggero p.2). Ma Renzi a collquio con Labate (Corriere p.4) rilancia: "A chi volete che importi del destino personale di Conte o anche del mio. Chi se ne frega di Conte. Che cosa ne so se è possibile dar vita o meno a un altro governo in questa legislatura, forse sì, forse no, non è questo il tema... Qui il tema è come evitare che in Emilia-Romagna e poi in Italia finisca com'è finita dopo la foto di Narni, e cioè che stravinca Matteo Salvini. Che cosa vogliono scattare, una bella foto di Carpi?". Ma il sottosegretario 5S agli Esteri, Di Stefano, al Messaggero (p.2) dice: "Non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte". E il ministro della Sanità Speranza al Corriere (p.2) aggiunge: "Rimettere in discussione Conte ora sarebbe un errore clamoroso". E rispetto a Renzi, Speranza spiega: "Non puoi stare al governo con un piede dentro e uno fuori". Repubblica (p.7) evidenzia i tormenti di Zingaretti: "Ci giochiamo tutto in due mesi". Corriere (p.3) segnala i timori di Palazzo Chigi: Renzi alaza la posta perchè pensa alle nomine. Intanto, il sondaggio di Noto sul QN (in prima e p.4) evidenzia il crollo nei consensi di Pd e M5S: i dem perdono il 5% nell'ultimo mese, il M5S il 3,5%. Italia Viva cresce del 6%, ma l'alleanza di governo nel complesso cede il 3,5%. Saldo positivo invece per il centrodestra (+6,7%). Ma potrebbe essere il voto in Emilia-Romagna a segnare il futuro del governo. Per i sondaggisti "il Pd può farcela solo alleandosi con i 5S" (Stampa p.5). Il grillino Di Stefano al Messaggero: "La logica delle stampelle elettorali non ci è mai appartenuta. Se il Pd perderà l'Emilia sarà per i suoi errori politici". E Noto sul QN sonda le opinioni degli elettori di Pd e M5S: il 58% dei grillini contrario all'accordo, il 62% dei dem dice sì.
Centrodestra, la Gelmini a Libero (p.2) risponde a quanti vorrebbro una "campagna acquisti" di Renzi all'Interno di Fi: "Matteo – dice – non ci ruba voti. Per un berlusconiano è un suicidio seguirlo". E Berlusconi in un intervento sul Messaggero (in prima e p.7) spiega: il nostro simbolo non si tocca. Restiamo necessari alla coalizione di centrodestra, che è vincente solo se unita tra sovranisti e centro. Qualunque strada diversa – scrive – indebolirebbe la presenza dei liberali nella politica italiana.

ESTERI
Libia, l'Italia propone la commissione per rinegoziare l'accordo, ma la Libia alza il prezzo (Messaggero 6,Corriere p.9 e tutti). Sui migranti, il governo chiede un maggior intervento dell'Onu a livello locale e corridoi protetti. Il memorandum vale 800 mln di euro, ma c'è il mistero delle somme destinate alle milizie. L'Italia vuole garantire più tutele ai migranti nei centri di detenzione, ma anche nelle fasi del salvataggio in mare da parte della Guardia Costiera libica (Corriere p.9). Proprio sui centri di detenzione però arriva l'allarme dell'Onu: "Restano in condizioni inaccettabili e inumane". Repubblica (p.8) intervista la viceministra 5S degli Esteri Sereni: "Abbiamo scelto la via più pragmatica: rinnovare tacitamente gli accordi e poi aprire un confronto". La ministra ha poi aggiunto che "la crisi in Libia è interna ed internazionale. Non ci sarà soluzione sui migranti finché non verrà pacificata e stabilizzata la Libia stessa". Il Sottosegretario 5S degli Interni Sibilia ad Avvenire (prima e p.5): "Bisogna affidare all'Onu i centri di detenzione. L'intesa deve essere migliorata, ma va continuata l'attività di formazione". Poi attacca Salvini: "La redistribuzione dei migranti è più veloce, e sui rimpatri fondi aumentati: stanziati 100 mln in tre anni. Rispetto a Salvini stiamo facendo più fatti e meno chiacchiere". Intanto Verità (p.11), riporta l'allarme lanciato dagli 007 americani: "Sui barconi ci sono i terroristi".
Intanto la Turchia alza la voce: "Non siamo un hotel per jihadisti, l'Europa se li riprenda" (Repubblica p.17 e altri). Per Ankara non ci si può limitare a revocare agli ex terroristi la cittadinanza aspettandosi che la Tuchia si prenda cura di loro. Ankara ha annunciato di avere fermato due jihadiste olandesi. Ma l'Aja non vuole riaccogliere suoi cittadini unitisi al Califfato.

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