Commentario del 07.11.2019

PRIME PAGINE
Ilva in primo piano. Lo stop di Conte a Mittal (Corriere). "Lo scudo è una scusa, no agli esuberi" dice il premier  (Fatto). Mittal pretende 5 mila esuberi (Stampa, QN). Governo fuso dall'acciaieria (Verità). Ex Ilva, il governo si spacca (Messaggero). Fumata nera per l'Ilva e anche per il governo (Repubblica). Mittal provoca: si sapeva dal 2017 che era un bluff (Fatto). Jindal pronta a subentrare? La società: "Fake news" (Sole). Una commessa e un fallito affondano l'Ilva e l'Italia (Giornale). Di Maio stermina i lavoratori:quanto si aspetta per mandarlo via? (Libero). Landini accusa la classe politica: "Manca visione industriale" (QN).
Conte intervistato dalla Verità: "Arriverò alla fine della legislatura. Non ho conflitti di interessi, su Fiber decise Salvini". Ma i dem congelano l'alleanza coi grillini (Stampa). Franceschini: "Patto con renziani e M5S o la maggioranza rischia" (Corriere). Immigrati, resa del governo: non salta il piano Salvini (Giornale). Insulti e minacce: decisa la scorta per Liliana Segre (Corriere).
Manovra, stretta su Quota 100: l'ipotesi per lo stop su plastica e auto (Messaggero).
Giustizia. I boss si "dissociano", così niente ergastolo (Fatto). Processo Trattativa, Berlusconi scarica Dell'Utri (Fatto).

ECONOMIA
Conti pubblici, l'Ue rivede al ribasso il Pil 2020 (Sole in prima e p.5 e tutti). La Commissione stima una crescita dello 0,4% contro lo 0,6% del governo. Mini effetto anche sul deficit: sul disavanzo differenza di un decimale, 2,3% anziché 2,2%.
Manovra, caccia alle coperture dopo le modifiche a plastic tax e auto (Repubblica p.11). Messaggero (p.7) evidenzia l'ipotesi della stretta su Quota 100 per lo stop su plastica e auto: torna in campo la riduzione delle finestre per il prepensionamento con 62 anni di età. Nella caccia alle nuove risorse, servono almeno 500 mln per rivedere la plastic tax. Sul tavolo anche un rafforzamento della web tax, con l'asticella del gettito che nell'attuale versione della manovra che sembra destinato a salire ulteriormente, dopo essere passato da 600 a 708 mln (Sole p.5). Cottarelli, intervistato dal Corriere (p.6): "Questa manovra non è né espansiva né regressiva. E' neutra, anzi un po' peggiora i conti pubblici". Conte nell'intervista alla Verità (in prima e p.4) rivendica: "Sull'Iva abbiamo ottenuto un grande successo, tagliando le tasse. L'aumento dell'Iva avrebbe avuto un effetto regressivo sui consumi. Il nostro è l'intervento sulle tasse più cospicuo fatto in Italia negli ultimi anni. Le microtasse? Contesto questa visione, abbiamo tagliato 26 mld tra i 23 dell'Iva e i 3 del cuneo fiscale. A fronte di questi tagli c'è una modesta tassazione su alcuni specifici settori del credito, per lo più tasse di scopo, in linea con il programma di ogverno per un'Italia più verde e moderna".
Intanto, sul caso dell'ex Ilva, sindacati divisi sullo sciopero proclamato dalla Cisl, alla fine anche Cgil e Uil decidono per lo stop per domani (Messaggero p.2 e tutti). Landini, segretario Cgil, al QN (p.4) dice: "Che manchi una politica industriale in Italia è una questione che riguarda gli ultimi 15-20 anni e quindi investe sia governi di centrosinistra che di centrodestra. C'è un accordo che è stato firmato e che va fatto rispettare. Occorre un atto del governo che tolga alibi ad ArcelorMittal sul piano legale e dall'altra parte c'è bisogno che Mittal faccia quello che quell'accordo prevede, senza pensare di cambiare il piano industriale". Poi, sulle prospettive future, Landini spiega: "Sarebbe importante l'ingresso dello Stato con una quota di minoranza, sia per assicurare l'interesse del Paese al progetto, sia per garantire gli investitori, i lavoratori e i cittadini di Taranto, sia per esercitare una forma di controllo su tempi e modalità di investimento e risanamento".

POLITICA
Fumata nera per l'Ilva e anche per il governo (Repubblica e tutti). Nel confronto a Palazzo Chigi, l'azienda chiede 5 mila esuberi. Per il Fatto (p.2) è il "ricatto" dei Mittal sull'Ilva. E il governo finisce spaccato. Conte alla Verità (in prima e p.4): "La situazione è complessa e la sfida difficile, ma faremo tutto il possibile. Dall'incontro con i vertici ho tratto la convinzione che si tratti di una questione puramente industriale". Poi sullo scudo penale, il premier spiega: "Non cadiamo nel provincialismo di pensare che uno Stato di diritto possa garantire l'immunità penale, perchè altrimenti non si può condurre un'efficace attività industriale. Sarebbe un promessa non accettabile. Il governo è pronto a fare la sua parte. Ma da quanto rivelato dalla proprietà, non è lo scudo penale la causa determinante della decisione di recedere dal contratto da parte di Mittal". Il governo offre un nuovo scudo penale, valido non solo per l'ex Ilva ma per tutti i casi in cui sia necessario un imponente risanamento ambientale, ma l'annuncio del decreto legge, non ancora approvato, spacca la maggioranza, perchè il M5S è in gran parte contrario (Corriere p.2). Per il Giornale (p.3) il governo arriva fuori tempo massimo: solo adesso pensa allo scudo. L'esecutivo sfiora la crisi (Stampa p.3). Il Fatto (in prima e p.3) cita il documento degli esperti che bocciarono il piano di Mittal nel 2017. Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia al Corriere (p.2): "Io da sempre contrario a Mittal, che non dava garanzie adeguate sulle prospettive industriali. Ora se Mittal rispetta il contratto è benvenuta, se dice che ci sono 5mila lavoratori in esubero ne pagherà le conseguenze, non accetteremo ricatti. Salveremo Ilva con un'amministrazione straordinaria seria". Poi Boccia, sulle tensioni nella maggioranza, dice: "Non capisco perchè il governo dovrebbe cadere su una vicenda così chiara. Il Pd è compatto sulle posizioni di Zingaretti al proprio interno e nel rapporto con gli alleati". Ma la Stampa (p.6) segnala: il Pd congela l'alleanza con i grillini. Per Libero (p.5) il segretario dem si sarebbe stufato di Di Maio e di questo governo. "Ora basta un incidente e andiamo tutti a casa" è il messaggio di Zingaretti ripreso dal Messaggero (p.6), che evidenzia l'ira nel Pd nei confronti di Di Maio e Renzi. Per questo i vertici dem pensano allo strappo, le due opzioni sono: elezioni anticipate dopo la legge di Bilancio o un governo a guida Pd. Ma i renziani avvertono: la minaccia di elezioni è un'arma spuntata (Repubblica p.4). Verità (p.7) attacca: Zingaretti lancia l'ennesimo penultimatum. Conte, intervistato da Verità (in prima e p.4): "Confido che il governo duri il necessario per attuare il programma riformatore annunciato ai cittadini, cioè fino alla fine della legislatura. Su ex Ilva e altre questioni industriali, come Autostrade e Tav, possono esserci diverse valutazioni, ma non vedo all'orizzonte divisioni sul piano industriale". E il ministro dem Franceschini al Corriere (p.9) propone "un nuovo patto con 5S e Renzi" perchè "tutto è a rischio: fermiamoci prima che sia troppo tardi".

ESTERI
Trump, batosta alle urne: il bis nel 2020 a rischio (Messaggero p.11 e tutti). Tracollo dei reupubblicani in Virginia, dopo vent'anni perso il governatore. Anche in Kentucky sconfitto il candidato che il capo della Casa Bianca aveva sostenuto. Per Trump è il giorno più nero (Repubblica p.13), via all'impeachment dopo essere stato sfiduciato alle urne. Le elezioni locali hanno segnalato infatti uno spostamento del voto verso i democratici in diversi Stati.  Charles Kupchan intervistato dal Corriere (p.13): "Rilevante l'affermazione dei democratici in Virginia. Trump perde sempre più consensi nelle aree urbane e suburbane". Il focus si sposta sui riscontri che potrebbero arrivare nelle presidenziali del 2020: "Emerge che una fascia di cittadini indipendenti si sta staccando da Trump. Se reggerà? Non sarà l'impeachment a batterlo, sarebbe un errore per i democratici impostare la campagna elettorale su questo".
Italia-Libia, la speranza del Viminale: "Nuovo patto con Tripoli per fermare gli sbarchi" (Giornale p.11). La ministra Lamorgese: "Corridoi umanitari, controlli alle frontiere e centri di detenzione gestiti dall'Onu". Intanto scatta l'allerta, perché esiste il rischio di infiltrazioni di militanti jihadisti tra i migranti che giungono sulle nostre coste e nei Paesi Ue. Il premier libico  ha ribadito ieri, incontrando il nostro ambasciatore Buccino "l'apprezzamento per il sostegno fornito dall'Italia alla Guardia costiera libica".

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