Commentario del 05.11.2019

PRIME PAGINE
Il caso Ilva scuote il governo (Corriere). Mittal, addio all'Ilva e apre la crisi dell'acciaio. Conte: cercano scuse (Stampa). Capolavoro giallorosso: Arcelor Mittal molla l'Ilva, 15.000 lavoratori a terra (Verità). Sulla pelle dell'Ilva (Repubblica). Calenda: è una pazzia, distruggono il Paese (Messaggero). Emiliano al Fatto: "Si sapeva dall'inizio, errore vendergliela". Effetto siderurgia: 3 miliardi di Pil e cinquantamila posti di lavoro (Messaggero). Fanno fallire l'Italia (Giornale). Confindustria: "Non si cambiano le regole in corsa" (Messaggero). Feltri: Ilva assassinata dalla scempiaggine 5S (Libero).
Economia. Allarme Svimez: Sud in recessione (Sole e altri). Robiglio: "Non c'è visione di politica industriale (Sole).
Politica, Salvini al Corriere: "Ruini mi ha commosso e vorrei parlare con Liliana Segre". Renzi al Giornale: "Nel Pd combattono me invece di bloccare le tasse".
Esteri, Spagna: a Barcellona arriva il re, è caos. Bruciate in piazza le sue foto (Corriere).

ECONOMIA
Restano le tensioni sulla manovra. Di Maio difende la plastic tax, ma Conte apre alle modifiche (Repubblica p.8). Il ministro dell'Economia Gualtieri annuncia interventi migliorativi sia sulla tassa sulla plastica che sulle auto aziendali, ma la plastic tax non piace nemmeno ai Verdi, con il coordinatore Bonelli che a Repubblica (p.8) dice: "Sono favorevole a una tassa sulla plastica, ma per come è scritta in manovra è assolutamente inefficace. Manca un piano industriale che un governo serio avrebbe dovuto affrontare". Ma il ministro dell'Ambiente Costa a Fatto (p.8) e Corriere (p.9) spiega: "Non serve per fare cassa, ma è una tassa di scopo, finalizzata alla riconversione dei materiali. La norma può essere migliorata in Parlamento aumentando ulteriormente, per esempio, il credito d'imposta, oppure prevedendo incentivi per le aziende che rinnovino tutta la filiera produttiva per renderla ambientalmente sostenibile". L'ex ministro Galletti al QN (p.7) mette in guardia il Pd: "La plastic tac è un autogol. Basta tasse, meglio gli incentivi". L'industria esasperata pensa alla protesta choc: sciopero della plastica (Giornale p.7). Conte ai produttori: "Incontriamoci e studiamo le misure" (Corriere p.8). Intanto, il Sole (in prima e p.5) evidenzia tutti i correttivi che potrebbero essere apportati alla plastic tax: incentivi alle imprese per la conversione green, confini certi sui prodotti interessati ma anche un valore più basso del prelievo fiscale. La viceministra grillina all'Economia, Laura Castelli, al Messaggero (p.9): "La ratio che guida la manovra è l'invarianza della pressione fiscale. Sbaglia chi dice che vogliamo aumentare le tasse, perchè interveniamo per la prima volta dopo molti anni nella riduzione del cuneo fiscale. La tassa sulla plastica monouso e non riciclabile non verrà cancellata, non farla mette a rischio le future generazioni". Ma sulle misure della manovra resta lo scontro in maggioranza, con Renzi che al Giornale (in prima e p.5) rilancia: "Io non attacco il governo, al contrario, lo aiuto evitando che si mettano nuove tasse in un Paese in cui ci sono fin troppi balzelli. Abbiamo ottenuto lo stop all'aumento dell'Iva, abbiamo vinto sulle tasse sui cellulari e sul gasolio, ora combattiamo contro le tasse sulle auto aziendali, la plastica e lo zucchero".

POLITICA
Il caso Ilva scuote il governo (Corriere e tutti). Arcelor Mittal abbandona l'ex Ilva : scudo penale e pm le cause (Messaggero p.2). Il gruppo comunica recesso e risoluzione del contratto: "Senza protezioni legali situazione ingestibile". Libero (p.2) attacca: il furore giustizialista fa saltare l'Ilva. E Giornale aggiunge: ecco la decrescita a 5 Stelle. Il governo frena e Conte dice: "Non consentiremo chiusure". Palazzo Chigi convoca l'azienda per domani. Il premier pensa a un decreto, intanto rispunta la vecchia cordata Acciaitalia composta da Arvedi, Delfin e Jindal (Messaggero p.3). Proteste dei sindacati per i 15 mila posti a rischio. Bentivogli (Cisl) alla Stampa (p.2) dice: "Un disastro figlio della spregiudicatezza politica, chiediamo una convocazione immediata del Cdm e un decreto che ripristini lo scudo". Scoppia la lite tra maggioranza e opposizioni sulla misura che ha cancellato la protezione penale per i manager. Ma il governo teme che quella dello scudo penale sia solo una scusa: l'esecutiovo teme il bluff, anche se Pd e M5S restano divisi (Stampa p.3). Ilm governatore Emiliano al Fatto (p.7): "Hanno sempre voluto chiuderla: errore dargliela. Lo scudo è solo una scusa". Nei 5S vince la linea dura: vadano pure via. Ma Renzi non ci sta: "Porto io la nuova cordata" (Repubblica p.3). Salvini al Corriere (p.6): "Se la sono cercata: già nel precedente governo avevamo dovuto dare battaglia per contrastare l'ideologia dei 5S. Nei giorni scorsi, col voto anche di Pd e renziani, è stato tolto lo scudo penale e ora la frittata è fatta. Che i 5S siano dilettanti e incapaci lo dimostra il disastro che hanno provocato, ma non vorrei che sia l'ennesimo favore all'Europa, visto che se l'acciaio non lo produci, lo devi andare a comprare altrove. Da chi? E a che prezzo?". Mentre Renzi al Giornale (p.5) spiega: "Il governo deve subito togliere alla proprietà di Ilva ogni alibi, eliminando autogol come l'immunità voluto dal vecchio esecutivo. Lo scudo penale è stato tolto da loro. Taranto deve avere un futuro che passa per l'acciaio". L'ex ministro Calenda al Messaggero (p.2): "La colpa principale ricade sul Pd e su Renzi, che in Parlamento hanno voluto compiacere il gruppo 5S vicino all'ex ministra Lezzi". Ora l'Italia si prepara a perdere l'acciaieria più grande in Europa (Messaggero p.5): tra 2019-2023 il piano di Arcelor avrebbe contribuito al Pil con oltre 19 mld. "Il caso Ilva – dice la vicepresidente di Confindustria Mattioli al Messaggero (p.5) – è solo la punto dell'iceberg, l'indeterminatezza legislativa vale per tutte le imprese". Rizzo su Repubblica (p.4) evidenzia come tra disoccupazione ed economia in recessione, il Mezzogiorno sia un problema nazionale. E nel disastro del Sud, i dati Svimez evidenziano anche il fallimento del reddito di cittadinanza: disincentiva il lavoro, visto che le retribuzioni basse non competono con la misura anti povertà.
Verso il voto in Emilia, un sondaggio del Pd vede tutto il centrosinistra, per la prima volta, dietro a Salvini (Stampa p.5). Anche Repubblica (p.9) riporta i sondaggi che segnalano una partita aperta: il centrodestra è avanti, ma il gap è recuperabile. La Lega è il primo partito ma il gradimento del governatore dem Bonaccini è al 48% mentre quello della sfidante leghista Borgonzoni è al 31%. Salvini, intervistato dal Corriere (in prima e p.6) dice: "Voto cruciale in Emilia? Per me no, ma a sinistra vedo grande preoccupazione. Se vincessimo sarebbe un'ottima notizia per i cittadini mentre per il Pd sarebbe la nona o decima sconfitta consecutiva. C'è in ballo solo il voto degli emiliano-romagnoli. Ma la sinistra non potrebbe archiviare una sconfitta come nulla fosse. E comunque – rilancia Salvini – non sono nemmeno se ci arrivano al 27 gennaio. Fanno un vertice al giorno, litigano su tutto".

ESTERI
Missione in Cina per Di Maio, che prova a rilanciare gli accordi con Pechino, ma c'è l'ostacolo Trump sul 5G (Messaggero p.11). Il titolare della Farnesina è stato costretto a svicolare sul capitolo 5G e Huawei. Wang ha ribadito l'importanza per Pechino della nuova rete ultraveloce, ma Di Maio,  non è entrato nel merito per non creare tensioni con gli Usa. Ferme le intese siglate per la Via Della Seta: firmati nuovi patti per l'export. Secondo Verità (p.17) il patto di Di Maio con la Cina diventa un flop. Dal punto di vista economico, le merci sulla Via della Seta corrono a senso unico: le esportazioni italiane diminuiscono mentre l'import da Pechino aumenta. Sotto l'aspetto geopolitico, l'Italia deve fare i conti anche con i timori degli Stati Uniti.  Di Maio però è sicuro: "Il 2020 è l'anno in cui raccoglieremo i frutti della nostra adesione alla Via della Seta" (Repubblica p.13). In programma anche una visita di Matterella per i 50 anni di rapporti bilaterali.
Economia Ue, Berlino al tappeto: l'Europa sta andando in pezzi (Giornale p.11). Germania verso la recessione, Londra sta per uscire, l'Ungheria non vuole l'euro, e Bruxelles è immobile. Intanto, la Lagarde al debutto in Bce: "L'euro sopravvive se c'è fiducia fra i Paesi" (Repubblica p.26).
India, è allarme smog. Scuole chiuse e mascherine. Delhi soffoca (Repubblica p. 15). 
Negl Usa "prove generali di voto" (Messaggero p.13). Oggi elezioni in cinque Stati, il vero test nazionale è la Virginia. Sarà l'occasione per Trump di "pesare" gli avversari. In gioco c'è infatti la tenuta del presidente nel Sud. Il suo avversario principale resta Biden.

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