Commentario del 17.11.2019

PRIME PAGINE
Ilva, il piano per il salvataggio (Messaggero). Spunta la soluzione inglese. Inchiesta sui 500 mln di scorte (Sole). Mittal denunciata ai pm: "Già mezzo mld di materiali spariti e danni" (Fatto). Pronte a fermarsi le aziende dell'indotto (Corriere). Il ministro Patuanelli al Sole: "Ora l'area a caldo, poi piano per eliminare il carbone". Bomba Ilva sui conti, il governo si affida ai giudici (Giornale). "Ilva a carico degli italiani" titola Libero.
Venezia aiuti e stop ai mutui (Corriere). Mutui bloccati per un anno, ma oggi torna l'incubo dell'acqua altra (Messaggero).
Politica, in primo piano l'avvicininamento alle Regionali di gennaio. Le due Emilie: la Lega avanza in provincia (Corriere). Bonaccini è avanti secondo un sondaggio commissionato dal Pd, ma più voti al centrodestra (Sole).
Manovra, si apre sulle pensioni: assegni rivalutati e quattordicesima (Messaggero). Ma i pensionati sono in rivolta contro la manovra (Giornale e altri).

ECONOMIA
Battaglia sull'Ilva, i commissari denunciano Mittal e ora la procura di Taranto apre un'inchiesta per sabotaggio dell'economia nazionale (su tutti). Il ministro Patuanelli al Sole (in prima e p.2): "C'è in gioco il sistema Paese e una multinazionale che pensa di poter trattare l'Italia come una colonia. Mi spiace che ancora si tiri in ballo la questione dello scudo, quando lo stesso premier ha sgomberato il campo da questa ipotesi, dopo che la stessa azienda ha scritto nero su bianco che non è quello il problema. Capisco la politica che cavalca il tema dell'alibi, ma arrivati a questo punto credo che sia più corretto dire che è stata tolta la maschera all'azienda, che aveva programmato ben prima il suo disimpegno". Intanto domani si ferma l'indotto (Corriere p.6 e altri). Debiti per 200 mln: senza pagamenti l'indotto blocca tutti i cantieri (Sole p.3). Più di mille le imprese a rischio, con oltre 50 mln di crediti (Messaggero p.2): il 70% delle Pmi che ruontano attorno alla fabbrica tarantina sono mono-committenti. Giornale (p.3) lancia l'allarme sul Pil: la chiusura di Taranto vale la flessibilità che ci concede l'Europa. Conte continua a mediare e prepara un vertice con i Mittal in cui discutere di scudo penale e prestito-ponte, ipotesi di incontro mercoledì (Corriere p.7). La strategia del governo è spingere gli indiani nell'angolo: esecutivo pronto a mediare sui dipendenti e a dare l'ok allo scudo penale. "Se parliamo di esuberi non c'è alcuna intenzione del governo di rivedere il contratto – dice il titolare del Mise Patuanelli al Sole -. Se parliamo di accompagnamento momentaneo ad una fase di contrazione del mercato, il governo è pronto a fornire tutte le soluzioni. Non è questo il caso: per loro la produzione a 4 mln di tonnellate e i 5mila esuberi sono strutturali, non legati al mercato. D'altronde, hanno da poco chiuso un deal in India per la produzione di 8/10 mln di tonnellate, circa la quantità che avrebbero dovuto raggiungere a Taranto. Che strana coincidenza". Di Maio avverte: "Non c'è nessun piano B. Possiamo trascinarli in tribunale" (Corriere p.8). Tra le possibili soluzioni ai cui si lavora c'è quella di un ritorno del supercommissario, ma si ragiona anche di un coinvolgimento di Cdp (Messaggero p.3). Si lavora dietro le quinte – scrive Fubini sul Corriere (in prima e p.8) – per far restare i Mittal, magari affiancado pubblico e privati, con un possibile ruolo di Cdp. "I conti a livello economico – spiega Patuanelli al Sole - andavano meglio con la gestione commissariale, non serve aggiungere altro". Per il Sole (p.3) spunta il modello British Steel per il salvataggio: il governo vedrà i consulenti di Ernst&Young che hanno lavorato alla proposta della cinese Jingye britannica. Libero (p.3) si concentra invece sull'ipotesi statalizzazione, che rischierebbe di far pagare ai cittadini il conto dell'Ilva: far intervenire Tesoro o Cdp significa caricare sulla collettivitùà il costo del fallimento del governo.
Manovra, dopo la rivolta in piazza dei pensionati – che ieri sono scesi in diecimila in piazza (su tutti) – il governo apre: rivalutazione degli assegni o quattordicesima nella legge di bilancio (Messaggero in prima e p.10).

POLITICA
L'avvicinamento alle Regionali in Emilia-Romagna in primo piano. "Il rosso e il verde delle due Emilie" titola il Corriere (in prima e p.11) riportando i dati dell'Istituto Cattaneo, che evidenziano come la sfida tra Pd e Lega sia incerta. C'è una "dorsale" rossa con Bologna al centro, ma tutto intorno, il periferia, avanza la Lega. Il Sole (in prima e p.7) riporta i dati di un sondaggio Winpoll, commissatio dal Pd, che vede il candidato dem Bonaccini avanti: è oltre il 50% mentre la sfidante leghista Borgonzoni al 42%. Presidente uscente premiato dal buongovero – commenta D'Alimonte sul Sole -, ma il centrodestra ha più consensi. L'operato della giunta uscente giudicato positivamente anche dal 62% degli elettori leghisti, intempi normali – prosegue l'analisi – la rielezione di Bonaccini sarebbe scontata, ma è il fattore-nazionale a spingere il centrodestra. Anche Berlusconi lancia l'affondo: "Avviso di sfratto a Conte con i ko di Emilia e Calabria" (Giornale p.9). Il Pd riparte dalla manifestazione "delle sardine" di Bologna - "un nostro successo" -, anche se i manifestanti li stoppano: "Non si approprino di noi, non siamo merce" (Giornale p.8). Il politologo Panarari al QN (p.6): "Quella manifestazione non è solo contro Salvini, ma chiede un cambiamento al Pd. E' la prova del fatto che esiste un'esigenza di mobilitazione tra i cittadini che i partiti di sinistra non riescono a soddisfare". Il governatore Bonaccini al Fatto (p.5): "Non mi approprio della partecipazione dei cittadini, voglio costruire un progetto che risponda a quella mobilitazione così bella". Poi il governatore spiega: "Salvini vuol solo far cadere il governo, poi sparirà dall'Emilia. A lui non interessa la Regione: fa una guerra per Roma". Poi, sull'ipotesi di un'alleanza con il M5S, Bonaccini dice: "Sono disposto al confronto, l'intesa sui programmi potrebbe essere utile, ma non va fatta a tutti i costi, solo per vincere". Il deputato dem Orfini al Corriere (p.10): "Il tentativo di trasformare un accordo emergenziale con il M5S in un matrimonio politico e addiruttura nell'album incubatore di un nuovo centrosinistra è la ragione per cui questo governo è così fragile e il Pd così debole".

ESTERI
Scontri e feriti a Parigi, compleanno da barbari per 5mila gillet gialli (Messaggero p.12 e tutti). Il movimento "festeggia" il suo primo anno di vita con le violenze. Aggrediti anche i pompieri: oltre 100 fermi, infiltrati anche i black block. Ora il timore di Macron è la saldatura con altri gruppi di protesta come quelli degli studenti e dei trasporti. "Hanno avuto 17 mld, ma ai gilet gialli non basta" titola Libero (p.11). Le richieste sono sempre le stesse: più potere d'acquisto e giustizia sociale. Ma il movimento – sottolinea il Fatto (p.16) - ha perso forza e prevale l'ala violenta. Secondo il Giornale (p.13) Macron ora è più forte: il presidente si è trasformato con una svolta a destra e un nuovo ruolo internazionale.
Hong Kong, soldati nelle strade: il timore è che si prepari un assalto (Corriere p.14). Ci si comincia a chiedere se le ferite di questa crisi saranno mai sanate o se Hong Kong stia scivolando verso una situazione alla Belfast.
Iran in fiamme (Giornale p.12): migliaia di manifestanti per le strade dopo che il governo ha annunciato, senza preavviso, il razionamento della benzina oltre all'aumento del 50% del prezzo.
Il Giornale (p.12) racconta anche di una Bolivia sull'orlo di una guerra civile. "Sarà il nuovo Vietnam", Morales minaccia, i cocaleros sparano.

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