Commentario del 09.11.2019

PRIME PAGINE
Ilva, Conte va dagli operai (Corriere). Qualcuno li ascolta (Fatto). Gli appelli e le proteste: "Salvateci" (Corriere). La resa di Conte: "Non so cosa fare" (Giornale). Si tratta con Mittal: sconto per l'affitto e la Stato nella società (Stampa). Conte tratta con Ilva, mina 5S (Messaggero). Di Maio chiude allo scudo, Governo in affanno sull'Ilva (Notizia Giornale). Italia, svegliati (Repubblica).
Politica. Liliana Segre incontra Salvini. Mattarella: l'odio va fermato (Repubblica). Caso Segre, Mattarella: l'odio è concreto. E la senatrice incontra Salvini (Corriere, Stampa e altri).
Esteri. "Una rete russa nel cuore della politica britannica": dossier  sulla Stampa. Usa, il miliardario o il socialista? Parte la corsa anti Trump (Repubblica). Brasile, Lula esce dal carcere dopo 19 mesi (Stampa).
Altre notizie. L'addio ai tre pompieri. I bimbi: "Aiutavano tutti" (Corriere). Pasticcio seggiolini, la prova definitiva: governo di incapaci (Giornale). Fred Bongusto, la voce elegante del boom: si è spento a 84 anni (Repubblica).

ECONOMIA
Ilva, Conte va dagli operai (Corriere e tutti). "Su Ilva non ho la soluzione" ha detto il premier, che arringa gli operai: "E' la battaglia del secolo" (Repubblica p.4). L'assedio dei lavoratori: "La fabbrica va riconvertita o chiusa" (Stampa p.2). Il governo vuole uscire dall'angolo riprendendo la trattativa con Mittal o con un "piano B" (Repubblica p.4): si ragiona su esuberi e cassa. La trattativa con Arcelor potrebbe riaprirsi con ammortizzatori per 2500 operai. "Esuberi e altoforno acceso, Mittal gioca le ultime carte" titola Messaggero (p.5), secondo cui ci sono spiragli per un possibile negoziato, ma il nodo centrale resta il livello di occupati. Intanto, Pd e M5S allo scontro sulla reintroduzione dello scudo penale (Stampa p.5 e tutti). Il dem Delrio al Corriere (p.5): "Lo scudo va approvato, ma sappiamo tutti che non è quello che interessa all'azienda, che vuole ridurre la produzione, smettere di gestire l'altoforno 2 e tagliare i lavoratori".
Per quanto riguarda un eventuale "piano B", il ministro Patuanelli vede Jindal, che però vuole concentrarsi su Piombino (su tutti). Nella trattativa con Mittal, invece, spunta l'ipotesi di uno sconto sui 180 mln di affitto degli stabilimenti tramite l'ingresso nel capitale di Cdp o Invitalia, anche per diluire il rischio, visto che l'azienda teme i rischi per il giudizio sul rating da parte di Moody's (Stampa p.3). Ma c'è più di un ostalo all'intervento di Cdp. E sull'Ilva pubblica è alta tensione (Corriere p.2): Gualtieri boccia la nazionalizzazione, ma il premier precisa: "E' solo un'extrema ratio" (Messaggero p.3). Libero (p.6) fa i conti: il salvataggio ci costerebbe 4 mld. Mentre le stime del Giornale (p.4) sono più pesanti: costerà 10 mld. Il sottosegretario a Palazzo Chigi, Mario Turco, al Sole (p.3). "Una revisione del contratto peggiorativa non è percorribile. Ma se ci fossero investimenti tecnologici innovativi importanti lo Stato è pronto a fare la sua parte, ampliando il fondo da 5-10 mln di sostegno ai redditi dei lavoratori in amministrazione straordinaria inserito nella legge di Bilancio. Quel Fondo potrà essere potenziato e sarà propedeutico a un piano di riconversione per Taranto. L'Ue deve farsi carico della questione Taranto come è avvenuto in altri Paesi per la decarbonizzazione. Servono, almeno all'inizio, 2-3 miliardi nell'arco di 4-6 anni". Bentivogli (Fim Cisl) al Mattino: "Nazionalizzare? È il classico modo all'italiana per far pagare ai contribuenti l'irresponsabilità politica e degli industriali privati". Ma Messina, ad di Intesa SanPaolo, apre alla nazionalizzazione: "Sia dura e contro l'Ue" (Verità in prima e p.7). Libero (p.6) tira in ballo i Riva, vecchi proprietari dello stabilimento tarantino: ridategli l'Ilva con le scuse. Il gruppo è in gran forma, è uno dei pochi che può riuscire a risanare di nuovo l'Italsider.
Il caso Ilva pesa sui Btp: spread in salita oltre 150 punti (Sole in prima e p.6). A rischio le previsioni del Governo che punta a risparmiare nel 2020 sei mld di spese per interessi con il differenziale non oltre i 135 punti. Lo spread non si ferma più: il governo – scrive Libero (p.8) - si è mangiato il tesoretto e ora c'è un buco nella manovra. Intanto l'Italia recupera subito sulla Grecia sullo spread: i titoli di Stato greci sono tornati a superare il rendumento del Btp, il sorpasso dei giorni scorsi considerato solo "un incidente di percorso" (Messaggero p.7). Repubblica (in prima e p.2) però suona la carica: "Italia, svegliati". Il nostro Paese è quello che cresce meno in Europa, con lo spread che risale e il debito record. Repubblica mette in evidenzia tutti i dati negativi: 158 aziende a rischio, 2,5 mln di disoccupati, 13,4 mln di inattivi e crollo della produzione industriale nel 2018 (-1,8%).

POLITICA
Centrale per le sorti del governo anche le prossime elezioni regionali, specilamente quelle in Emilia-Romagna. Di Maio annuncia la desistenza in Emilia, ma i ribelli 5S non ci stanno (Messaggero p.6).  Sulla scelta per le prossime Regionali pesa il timore di scendere sotto il 6%. Vertice con Casaleggio, il leader grillino punta sull'accelerazione della riorganizzazione del Movimento. Non solo la rinuncia del M5S, anche Renzi orientato a non presentare il simbolo del suo partito in Emilia e Calabria: Dem da soli allo scontro decisivo (Repubblica p.8). Il ministro Boccia al Mattino: "Ero e resto convinto che democratici e 5S, ma il ragionamento vale anche per i compagni di Leu, abbiano simili valori, visioni sociali e culturali del Paese: è naturale tradurle in una medesima politica. La sfida è questa. Altrimenti è chiaro che il governo non c'è". Il senatore Pd Zanda a Repubblica (p.9): "Non so ancora cosa faranno i 5Stelle in Emilia. Ma un partito politico che è presente in Parlamento con un gruppo numeroso e che poi sceglie se e quando presentarsi alle elezioni regionali può determinare una lacerazione nel rapporto tra Stato e Regioni. La democrazia non è un menu à la carte, nel quale si partecipa alle elezioni dove si spera di vincere e si disertano quando si teme di perdere. Questa considerazione vale per i 5S, ma anche per Italia Viva che non partecipa alle elezioni regionali e dopo distribuisce voti sui risultati". Il centrodestra intanto va all'attacco: "Teniamoci pronti al voto, il governo è al capolinea" dice Berlusconi ai suoi (Giornale p.6). Il Cav invita il suo partito alla compattezza, mentre Salvini punta su una nuova strategia europea: pronto il dialogo con il Ppe, scrive Verderami sul Corriere (p.6). Il Ppe si sente orfano dell'Italia, che finora aveva sempre garantito — prima con la Dc poi con Berlusconi — una forte rappresentanza nell'Europarlamento. Ma con il tramonto del Cavaliere, lo sguardo si è allungato su Salvini. Il leader del Carroccio ha compreso che "per rientrare a Palazzo Chigi dal portone principale" non serve solo vincere nelle urne, perché — come ha spiegato Giorgetti — "se si vuole governare è necessario un sistema di relazioni internazionali forti e stabili. E sta a noi costruirlo". Intanto, Salvini è alle prese con la "rissa" con Di Maio sui Mittal-bond della Lega: la legge vieta ai partiti di detenere titoli di società private. Scambio di accuse e minacce di arrivare in tribunale.

ESTERI
Usa, "La sfida dei Tycoon" titola il Giornale (p.13) a proposito delle elezioni 2020 e della sfida all'orizzonte tra Trump e Bloomberg, che corre per le primarie Dem". La candidatura di Bloomberg però fa scoppiare le polemiche da parte dei democratici. Sanders lo attacca: "Vuole comprare le elezioni", Warren: "Gli farò pagare le tasse"(Corriere p.12 e tutti). Il miliardario e la socialista vanno alla sfida, titola Repubblica (p.12). L'antagonista dem del filantropo Bloomberg potrebbe essere Elizabeth Warren, non considerata però abbastanza forte da poter contrastare Trump.
Voto domani in Spagna, divisa tra il "guapo" ed il demolitore" come titola il Corriere (p.15). Da una parte Sanchez che vuole essere il moderato, dall'altra Abascal, l'anti-sistema. Podemos si ferma, in crisi Cuidadanos, in Spagna è rivincita dei vecchi partiti (Messaggero p.8 e altri). Secondo gli ultimi sondaggi nessuna forza però avrà i 176 seggi necessari per governare. Proprio per questo, secondo il Giornale (p.12), la maggioranza è un rebus. "Il popolo vuole una Spagna progressista, ci voti per fare un governo" dice a Repubblica (p.13) Pedro Sánchez. Tra i temi anche le proteste in Catalogna: "Le sentenze nel processo ai leader indipendentisti catalani,  hanno destabilizzato il Paese perciò non dobbiamo contare sugli indipendentisti per una alleanza".
Brasile, Lula esce dal carcere dopo 19 mesi (Stampa p.11 e altri). La Corte Suprema accetta la richiesta della difesa.

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