Commentario del 6.07.2017

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano, alla vigilia del G20 di Amburgo su clima e globalizzazione e del vertice Ue di Tallinn sull'immigrazione. Sul Corriere intervista alla Merkel: "Con Trump accordi lontani. L'Europa sia unita". Sul dibattito sull'immigrazione irrompe Bill Gates: "L'Europa rischia l'invasione, meglio chiudere i confini" (Corriere, Giornale). La Pinotti al Foglio: "Non possiamo chiudere i porti". Minniti: "No a sbarchi solo in Italia" (Sole). Navi ong al setaccio (Messaggero). E la Bonino rivela: invasione voluta da noi nel 2014 (Giornale).
Sul fronte interno, approvato tra le polemiche il reato di tortura: sanzioni fino a 12 anni (Sole). Il Giornale: ultimo schiaffo alla polizia. Via libera a rischio invece per il codice antimafia: i centristi si sfilano (Sole).
Dall'Istat doccia fredda su ripresa e pensioni: sale l'età, si arriverà quasi a 70 anni (Corriere e Messaggero). E sul lavoro, a inizio carriera laureati più precari dei diplomati (Sole). Su Sole e tutti la cura-shock per risanare Mps: 600 filiali e 5.600 esuberi. Sul Messaggero il "tesoretto"delle multe non riscosse: 20 miliardi. Su Avvenire la protesta degli agricoltori contro il Ceta, l'intesa Ue-Canada sul commercio. Ma Calenda sul Corriere la difende: "Ci conviene".
In cronaca la morte di "Doddore" Meloni, il separatista sardo morto di fame in carcere (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
"Il peggio è passato, si vedrà nei prossimi trimestri ma l'economia italiana andrà meglio della media" dice Padoan. Ma Istat e Bankitalia frenano. L'Istat segnala rallentamenti nell'industria, negli investimenti e nell'occupazione. Rossi (Bankitalia) parla di "economia italiana oggi più vivace rispetto a due anni fa ma ancora insufficiente per un futuro tranquillo e dinamico del Paese" (QN in prima e a p.6). Daniel Gros: "L'Italia va meglio ma resta invariato il divario con l'Europa". Cobolli Gigli (Federdistribuzione): "Non siamo tranquilli, ci sono una serie di prospettive preoccupanti per lo sviluppo del Paese". Marco Fortis: "L'ottimismo di Padoan e la cautela di Bankitalia sono facce della stessa medaglia. La crescita economica c'è ed è la migliore da tre anni. Mancano invece le riforme soprattutto su liberalizzazioni e burocrazia".
"Pensioni, dal 2019 si va a 67 anni. E nel 2051 si arriverà quasi a 70". Su Corriere e tutti gli scenari pensionistici dell'Istat, presentati ieri dal presidente Alleva in audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Per effetto del combinato disposto leggi-scenari demografici, l'età minima per la pensione di vecchiaia dovrebbe aumentare dai 66 anni e 7 mesi dal 2018, a 67 anni a partire dal 2019; poi si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2021, per poi incrementare di due mesi ogni volta a partire dal 2023. Dal 2031 si andrebbe in pensione a 68 anni e 1 mese, a 68 anni e 11 mesi dal 2041 e a 69 anni e 9 mesi dal 2051. Protestano i sindacati, che chiedono al governo di bloccare il meccanismo di adeguamento. Poletti smentisce decisioni in tal senso:martedì vertice governo sindacati.
Da Alleva (Istat) richiamo anche sulla precarietà dei giovani: più penalizzati i laureati che i diplomati. E su emigrazione/immigrazione: "Determinante il contributo dei migranti sulla dinamica demografica del Paese. Fino al 2065 stimati 14,4 milioni di immigrati. Di contro, gli emigranti verso l'estero sono stimati in 6,7 milioni. Nonostante ciò la popolazione nel 2065 ammonterebbe a 53,7 milioni, 7 milioni in meno che nel 2016 per effetto del calo delle nascite".

ITALIA-POLITICA
Via libera della Camera alla legge sulla tortura, è reato (su tutti). 198 voti favorevoli per la legge che introduce pene fino a 10 anni per i semplici cittadini e fino a 12 anni per chi indossa la divisa.  "Niente da festeggiare, il risultato è un pasticcio" dice Vladimiro Zagrebelsky a Repubblica (p.2). La legge scontenta tutti: ira del centrodestra che parla di "schiaffo alle forze di polizia", M5S e sinistra non votano, per Mdp un provvedimento troppo debole. Libero e Giornale attaccano: "Criminalizzati i poliziotti che lavorano". Francesco Paolo Sisto (Fi) al Messaggero (p.9) "le norme sono troppo vaghe, si rischiano denunce strumentali". Bonini su Repubblica (in prima e p.2): finalmente si mette fine a una vergogna che ci rendeva impresentabili, ma il testo non ha nulla delle buone leggi: né la chiarezza, né la definizione della natura del reato. Inoltre c'è una sorta di inversione nell'onere della prova, come nell'Italia del '900 per la violenza sessuale. Fatto (p.11): la Corte europea ha criticato le nuove norme che puniscono solo in caso di reiterazione di reato.
Intanto slitta al Senato l'approvazione del codice antimafia, oggi il voto a Palazzo Madama. Maggioranza spaccata: la riforma può saltare (Messaggero p.8 e tutti). Palamara (Csm): "Il alcuni punti ci sono aspetti di incostituzionalità, messa in pericolo la lotta alle vere cosche". Ignorati i dubbi di Cantone, ma il Guardasigilli Orlando rilancia: "La legge serve" (Repubblica p.3).
Pd, oggi la direzione senza diretta streaming, lo ha deciso Renzi per evitare "la solita scena del partito che litiga" (Corriere p.10). Sullo sfondo restano le polemiche con Franceschini, che fa sapere: "Se Matteo non mi attacca, non ho motivo di farlo nemmeno io". E il segretario spiega: "Non voglio fare la guerra a nessuno". Dopo il M5S, anche il Pd chiude l'era dello streaming: addio al mito della finta trasparenza (Repubblica p.9). Rosato al Mattino (p.9): "Dobbiamo occuparci di lavoro e pressione fiscale, le discussioni interne non interessano a nessuno". Poi sulle alleanze dice: "Chi è contro Renzi non può essere nostro alleato".

EUROPA
Bill Gates irrompe nel dibattito sull'accoglienza ai migranti. In prima su Corriere e Giornale i "consigli" del fondatore di Microsoft e filantropo in Africa: "L'Europa deve rendere più difficile per gli africani raggiungere il continente attraverso le attuali rotte di passaggio. La tumultuosa crescita demografica si trasformerà in un'enorme pressione migratoria sull'Europa".
"Fermare il flusso di migranti verso l'Italia è un obiettivo primario – dice la ministro Pinotti al Foglio – ma evocare il blocco navale non è corretto ed è tecnicamente un atto di guerra". Dunque, controllo della costa libica, ma bloccare barche in mare non si può: "In mare si può soltanto soccorrere". Meglio sarebbe creare campi a gestione Onu in Libia sul modello che la Germania ha attuato in Turchia.
Mignone (Unhcr) al Fatto: "Oggi è impossibile chiudere la rotta del Mediterraneo. La Libia è ancora così pericolosa che l'Onu non riesce ad aprirvi neanche un quartier generale. Serve una strategia regionale: stiamo cercando di aprire alla frontiere Sud di entrata alla Libia centri dell'Unhcr che facciano campagne di informazione perché la gente sia consapevole dei rischi che corre attraversando la Libia e con i viaggi in mare".
Minniti: "L'accoglienza dell'Italia ha un limite" (Giornale p.3). "Stop agli sbarchi automatici sulle coste italiane" (Sole p.8). Il ministro rilancia sulla necessità di intervenire in Libia ma accusa la Ue di usare due pesi e due misure: "Sei miliardi alla Turchia per fermare la rotta balcanica, spiccioli a quella libica" (Repubblica p.6). Ma Frontex gela le richieste italiane. La portavoce Moncure a QN: "Abbiamo ricevuto la richiesta italiana di ridiscutere le modalità operative di Triton. Se ne parlerà anche al vertice di Yallinn ma aprire altri porti non spetta a noi. Dipende esclusivamente dagli Stati membri". Ora su salvataggi e codice Ong Roma cerca il sì a Tallin (Sole p.8). Solidarietà tanta, belle parole anche, ma sui fatti concreti ci sperano in pochi scrive il Messaggero. Intanto l'Austria fa dietro front sui blindati al Brennero (Corriere p.8 e tutti). Il cancelliere Kern: "La cooperazione con l'Italia è veramente buona", ma il governo austriaco "deve prepararsi per un possibile peggioramento della situazione. Una cosa deve essere chiara: non potrà ripetersi una situazione come quella del 2015".

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