Commentario del 17.07.2017

IN PRIMA PAGINA
Migranti e cittadinanza, sullo ius soli lo stop di Gentiloni: "Mancano le condizioni" (Corriere, Stampa). Al Sud barricate contro i nuovi arrivati (Repubblica). Decaro (Anci): "Troppi migranti, ma 5.500 comuni a quota 0" (Fatto). La garante dell'infanzia: cercasi tutori volontari per aiutare i minori (Stampa). Dalla Ue ok alla stretta sulle ong. Si punta su Tunisi per fermare i flussi (Messaggero). Kepel: "L'Italia non può accogliere tutti" (Corriere). Libero: se il governo non si ribella lo faranno gli italiani.
Sul fronte politico, centrodestra in movimento. Il ministro Costa (Ap) esce allo scoperto: "Riuniamoci a Berlusconi" (QN, Mattino). Parisi: "Posso mettere d'accordo Silvio e Lega" (Libero). Intanto Gentiloni pensa al bis e commissiona un sondaggio su se stesso (Libero).
Spazio anche all'economia. "Taglio tasse? Solo alle imprese che assumono" dice Baretta a QN. Sul Messaggero la trattativa sul contratto degli Statali. Sul Sole la mappa dell'Italia che cerca di uscire dalla crisi. Ma i giovani non sperano nel Paese (Repubblica).
In cronaca: l'Italia assediata dal fuoco. Turisti in fuga anche da Capalbio, tornado a Ostia (Stampa, Messaggero e tutti). Italia "assediata" anche dai turisti: per musei e aree archeologiche boom di visitatori e incassi (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
"Ripresa fragile e non per tutti" dice il sottosegretario Baretta a QN (p.5), dopo la sequenza di dati positivi di queste settimane. Nella manovra d'autunno misure per giovani e famiglie in condizioni di povertà ma non il taglio dell'Irpef. Baretta annuncia "il taglio del cuneo fiscale e contributo per le assunzioni dei giovani" e il rafforzamento del reddito di inclusione per i nuclei familiari più a rischio. Non c'è spazio invece per il taglio dell'Irpef: "Sarebbe strategicamente importante ma allora tutti i fondi  andrebbero messi su questo". Per Baretta la ripresa, che pure c'è, non è percepita e questo è un problema reale: "A ciò si aggiunga la mancanza di fiducia, anch'essa giustificata se solo pensiamo alle banche venete".
"Milioni in povertà estrema, inutile festeggiare la crescita" dice alla Stampa (p.15) l'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. "Serve un nuovo patto, serve concertazione, servono progetti e una visione di lungo respiro perché la povertà conseguenza della crisi è e sarà davanti a noi".
Sul Sole (in prima e a p.5) la mappa dell'Italia che cerca di uscire dal tunnel della crisi: Bergamo, Modena e Reggio Emilia le aree più dinamiche, i maggiori disagi a Crotone, Rieti e Aosta.
"Italia al tappeto per le tasse aumentate durante la crisi" dice a Libero (p.6) Bini Smaghi. "Il problema è la creazione di posti di lavoro e la flat tax non aiuterebbe. Quello che pesa sull'Italia è l'incertezza legata alle elezioni: serve un governo che risolva i problemi. Il rischio è una grande coalizione debole, ma bisognerà pur dimostrare senso di responsabilità". E su Renzi: "In Francia c'era ammirazione per lui: ora si pensa sia stata sprecata un'occasione e si aspetta una nuova stagione".
Sul Messaggero (p.7) anticipazioni sulla manovra d'autunno: dovrebbe assestarsi tra i 13 e i 15 mld, fermo restando il calo del debito e la riduzione della spesa pubblica. Taglio del cuneo fiscale, spinta agli investimenti e lotta all'emergenza sociale i tre punti cardine, oltre alla neutralizzazione dell'aumento dell'Iva (per la quale servono 6 mld). 

ITALIA-POLITICA
Migranti e cittadinanza, sullo ius soli lo stop di Gentiloni: "Mancano le condizioni" (Corriere, Stampa). A pesare le divisioni nella maggioranza, il rallentamento è dovuto al timore di "cadere" con la fiducia (Corriere). Esulta la destra, mentre Mdp con Speranza a Repubblica attacca: "I dem inseguono la destra, su altri temi i voti li trovano". Anche la Chiesa attacca: "Classe politica si inchina ai prepotenti" dice l'arcivescovo Perego a Repubblica. Prima dell'annuncio, telefonata Gentiloni-Renzi: "Nel Paese c'è un brutto clima" avverte il premier. "Hai ragione, condizioni difficili" la risposta del segretario dem (Stampa). Per Renzi lo ius soli è costato al Pd 2 punti al mese nei sondaggi: "si doveva far presto o lasciar perdere da subito" (Messaggero).
Al Sud barricate contro i nuovi arrivati (Repubblica). Decaro (Anci): "Troppi migranti, ma 5.500 comuni a quota 0" (Fatto).
Sul fronte politico, centrodestra in movimento. Berlusconi promette di "non allearsi più con Renzi": le parole ieri sul Mattino sono una "buona notizia" per la Lega. Da Berlusconi segnali di apertura anche ai centristi" e il ministro Costa risponde: "All'apertura di Berlusconi verso un centrodestra inclusivo occorre rispondere rompendo gli indugi costruendo un ponte per dare un punto di riferimento unitario agli elettori", dice al Mattino. "Il percorso comune col Pd è stato compiuto in un momento eccezionale per il Paese". Ma per la Stampa arriva l'ultima offerta del Cav a Renzi: una riforma elettorale anti-Bersani. Stefano Parisi a Libero (p.4): "Berlusconi deve sgombrare il campo da ogni possibilità di alleanza con il Pd, non solo a parole".
Intanto Gentiloni pensa al bis e commissiona un sondaggio su se stesso (Libero).

EUROPA
Dalla Ue via libera al codice per le Ong. Il Viminale: linea dura con chi non firma (Corriere p.5). Porti chiusi alle Ong che rifiutano il codice di condotta (Repubblica p.6). Su Repubblica (p.6) il piano (rivelato nei giorni scorsi dal Times) che agita la Ue: permessi temporanei a chi vuole lasciare l'Italia. L'idea, spinta dalla Bonino e dal senatore Manconi, è prevista anche da una direttiva Ue del 2001 e mira a scaricare la pressione dai rifugiati agli Stati membri. Il governo nega però che la materia sia all'ordine del giorno. Il vice ministro Giro: "I governi Ue ci vogliono far sentire in colpa perché salviamo migliaia di persone ma sono degli ipocriti. Il nostro Paese sta tenendo in equilibrio protezione della vita umana e gestione dei flussi migratori". Kepel al Corriere: "L'Italia non può diventare la discarica di tutta l'Africa. Blocchi le navi estere". Sul Messaggero il pressing dell'Italia su Niger e Ciad per ridurre subito i flussi. Oggi a Bruxelles il vertice dei ministri degli Esteri. Merkel: "Non accetto tetti per i migranti" (Stampa p.2), "serve combattere le cause della loro fuga". Ma le frontiere tedesche, che nel 2015 si aprirono per 800 mila persone, ora sono praticamente sigillate. 

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