Commentario del 2.07.2017

IN PRIMA PAGINA
"Fermiamo i migranti in Libia", dice Minniti (Messaggero). L'Italia chiede anche un codice di condotta per le ong (Sole). In primo piano su tutti le richieste italiane al vertice di oggi a Parigi con  Francia e Germania. Ma l'Estonia, alla guida della Ue, ignora l'emergenza (Stampa). Sul Giornale i numeri segreti dell'invasione. E Frontex smentisce il governo: nessun porto chiuso. Casini: "Con le minacce vane solo danni" (QN). Sul Fatto la proposta della Gabanelli: "Bastano 2 miliardi per l'accoglienza e per i rimpatri".
In primo piano anche la sfida a sinistra tra Renzi e Pisapia (Repubblica e tutti). Pisapia: nuovo partito a sinistra. Renzi: questi mi provocano (Messaggero), "non mi può fermare nessuno" (Fatto). Ma due elettori su tre sono per l'alleanza con la sinistra (QN). Sull'Espresso il ritorno della destra al governo delle città: ci rifanno neri.
Sulla Stampa nuovo allarme 'ndrangheta: Ogni tre giorni un'azienda chiusa per infiltrazioni. Gratteri: loro sono forti ma noi non ci arrendiamo (Stampa). Cantone al Mattino: "Antimafia, la riforma è dannosa". Sul Sole i nuovi contratti pubblici che azzerano la spending: costeranno 5 miliardi. Su Repubblica e tutti la scure del Papa sul potere vaticano (Repubblica). Su tutti il concerto "che non finisce mai" di Vasco Rossi: in 220 mila al Modena Park. E' l'Italia di Vasco: noi contro la paura (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"Quello che è accaduto alle banche non è una bella cosa, ma i nostri istituti non sono a rotoli": così Visco sul palco del Festival dei Due Mondi di Spoleto intervistato da Augias (Stampa p.18 e tutti). Il governatore si difende: "Siamo noi ad aver portato alla luce il caso Mps, ad aver rivelato che c'erano problemi in Banca Marche, Popolare di Spoleto, Banca Etruria e Carige. Negli ultimi 15 anni oltre 100 banche sono state commissariate o chiuse, non tutti se ne sono accorti". E sull'uscita dell'euro dice: "L'Italia non reggerebbe". Sullo sfondo la questione del rinnovo del mandato, in scadenza a novembre: "Se non succede magari presenterò qualche conferenza". Il Giornale (p.23) come papabili al suo posto fa i nomi di Gros Pietro (Intesa) e Angeloni (Bce).
Furlan riconfermatata alla guida della Cisl: "No al populismo sindacale" (Corriere e tutti). Dalla leader Cisl l'avvertimento sulle pensioni: "va fermato il meccanismo infernale che rischia di portare a 67 anni l'età pensionabile". Chiesta anche al governo "una pensione di garanzia per i giovani". Poi spazio anche al tema contrattuale, la Furlan ha invitato Confindustria a dare, in vista dell'incontro del 4 luglio con Boccia, "segnali di risveglio sul modello contrattuale" perchè "va cambiato", dopo una trattativa che va avanti, tra stop&go, da quasi due anni. Sul tema della rappresentanza, invece, necessario "dare più certezza", ciò vale per i sindacati, come per le imprese.
Un assegno minimo per i Millennials (Sole in prima e a p.3): martedì si incontrano governo e sindacati per la fase 2 del confronto previdenziale, il governo pronto a presentare "Rita", una normativa che consentire di anticipare la rendita dei fondi pensione prima dell'età d'uscita per chi ne avesse bisogno. Si ragiona anche su una nuova proposta di una "pensione di base" per tutti di 442 euro rivalutabili, concessa a patto di avere almeno 15 anni di contributi versati, da aggiungere a quella contributiva, purchè non superiore ai 1500 euro: l'idea è garantire una vecchiaia più serena ai millennials.
Intanto è scontro sull'addio a Equitalia (Giornale p.11). Zanetti: "Cambia il nome e poco altro. Renzi aveva promesso di abolire l'aggio e rivedere le more anche a regime, Gentiloni non ha tenuto fede agli impegni".

ITALIA-POLITICA
Tra Renzi e Pisapia è duello a distanza (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). "Senza Pd solo sconfitte". "Da solo non puoi vincere". Tra il teatro milanese dove Renzi riunisce il Pd e la piazza romana dove Pisapia e Bersani chiamano la sinistra diffusa l'aria era da resa dei conti, scrive Repubblica. Sul Corriere (p.5) la linea di Renzi: "L'Unione? Non mi manca. Ascolto tutti ma non ci ferma nessuno". E ai critici manda a dire: i candidati li decido io. Sul Messaggero (p.6) la piazza anti-Matteo tra Ditta e girotondi: "Serve più socialismo, puntiamo al 10%". Da ripensare la cancellazione di Imu e articolo 18; evocata la patrimoniale (QN p.4, Messaggero p.6).
Ma per Repubblica i pontieri sono già al lavoro per un incontro a settembre in vista delle regionali di Sicilia e della discussione sulla legge elettorale. Zanda a Repubblica: "C'è ancora tempo per un accordo tra Renzi e Pisapia. L'Italia è sempre stata governata da alleanze e sarà così anche nella prossima legislatura". Su QN (p.8) gli umori degli elettori dem sondati da Noto: la rottamazione è finita, meglio la allearsi con altri partiti (68%); con chi? Il 62% dice con la sinistra di Bersani, D'Alema e Pisapia; il15% con Forza Italia. La fiducia al segretario ferma al 30%.
Sul Messaggero (p.9) i temi chiave della prossima sfida elettorale: migranti e politiche sociali. Il 40% degli italiani chiede nuove politiche sui flussi migratori, il 36% più garanzie economiche; per il 34% decisiva la questione morale. Dalla Swg anche le intenzioni di voto, in linea con i sondaggi di ieri di Corriere e Repubblica: 28,5% il Pd, 3,1% Alternativa Popolare. Per l'area di governo consenso ai minimi (32%). L'area di sinistra è invece in crescita, al 7,5%. A pari merito con il centrosinistra l'area di centrodestra (32,1%) con la Lega avanti al 15%, FI al 13%, Fdi al 4,1%. Il M5S scende al 25,9%. Primo partito chi non si esprime: il 41%. Settis (Fatto p.6): miope la politica che ignora l'astensione: riconquistare quei cittadini, metà degli elettori, dovrebbe essere il primo punto all'ordine del giorno. Il Giornale rimarca invece il successo del centrodestra – "merito di Berlusconi" -  a fronte della discesa dem. Lo scrive anche Damilano, nel servizio di copertina de L'Espresso: "Ci rifanno neri".Sovranisti, populisti anti-parlamentaristi, nazionalisti, no migranti, fascisti: uniti possono vincere. I risultati delle amministrative lo dimostrano.

EUROPA
"Regole più severe per le Ong straniere e ripartizioni dei migranti che arrivano via mare" (Corriere). Minniti non chiede soldi ma porti e ricollocamenti (Fattto). Questa  la linea dell'Italia al vertice di oggi a Parigi con Francia e Germania in vista del G20 di Amburgo. Obiettivo minimo, strappare un'intesa a tre fa portare alla riunione dei ministri dell'Interno a Tallin. Il Messaggero parla anche della richiesta italiana di una missione Ue ai confini tra Libia e Niger per frenare le partenze e l'apertura del porto di Malta per le navi che soccorrono i migranti. Minniti: "Mi basterebbe che una nave attraccasse in un altro Paese". Ma per l'Estonia, al suo esordio alla presidenza Ue, i migranti non sono la priorità: lì è Putin che fa paura (Messaggero, Stampa). Intanto nei primi sei mesi dell'anno sono già giunti in Italia 83 mila migranti, + 18,7% rispetto al 2016, 12.600 solo nell'ultima settimana. Sul fronte interno il dibattito è aperto. Impagliazzo (Sant'Egidio) al Corriere: "Non serve chiudere i porti, applichiamo la direttiva Ue del 2001 per distribuire gli sfollati". "La direttiva prevede concessione della protezione temporanea agli sfollati, e non lo status di rifugiato, ed equilibrio degli sforzi tra Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze della loro accoglienza". Così "tutti i Paesi europei si prendono una parte dei migranti e riconoscono loro protezione temporanea, che assicura come assistenza sanitaria e istruzione". Gabanelli al Fatto: "Con 2,2 miliardi all'anno si può fare vera accoglienza ma servono meno cooperative e più professionisti". Sul Giornale parla la portavoce del Frontex Isabella Cooper: "Nessuna richiesta ufficiale dal governo per la chiusura dei porti". Casini a QN: "Controproducenti le minacce a vuoto. Danneggiano l'Italia". Piuttosto le navi delle Ong francesi e spagnole sbarchino i migranti nei porti francesi e spagnoli.

©riproduzione riservata


Nessun commento:

Posta un commento