Commentario del 23 luglio 2017

IN PRIMA PAGINA
Siccità e roghi, governo pronto a dichiarare lo stato di calamità nazionale (Repubblica). Con le riserve di acqua ai minimi, Italia verso il razionamento (Stampa). Galletti al Mattino: "Meno sprechi e più manutenzione dei boschi". A Roma è allarme rosso: sette giorni per non restare senz'acqua (Corriere). Ma tra Zingaretti e Raggi è scontro. La Regione: stop prelievi a Bracciano. La sindaca: garantire l'acqua a tutti (Messaggero).
Politica, il sondaggio del Corriere dà Forza Italia in crescita, Pd e M5S in calo: il centrodestra unito arriva al 35%. QN: il Pd sprofonda, si profila lo stallo. Su Repubblica l'ansia dei centristi. Lorenzin: "Non torno da Berlusconi ma pure Renzi ci vuole morti".  Sul Messaggero le fibrillazioni dei governatori. Toti: "Più autonomia per le Regioni, serve un piano nazionale".
Ancora echi di "Mafia Capitale". Sul Messaggero parla il capo della Polizia Gabrielli: "Mafia, reato da cambiare". Il Giornale: la mafia o c'è o non c'è.
Spazio anche all'economia. Su Stampa e Messaggero anticipazioni della manovra: sostegno alle imprese e sconti per chi assume giovani (Stampa). Tagli per 1 miliardo alle agevolazioni fiscali (Messaggero). Sul Sole i ritardi della pubblica amministrazione nei pagamenti: il 62% sfora.
Sempre sul Sole l'appello di Gentiloni per avere l'Agenzia Europea dei farmaci a Milano: è la scelta migliore per l'Europa.
Tra economia e finanza, l'uscita di Cattaneo da Telecom. Tra Bolloré e il governo trattativa su vertici e rete (Repubblica). Libero: a Cattaneo 40 milioni per 16 mesi in Tim. Consiglio spaccato, francesi in maggioranza (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Giovani e occupazione, queste le priorità del governo. Pilastri portanti di una manovra stimata tra i 13 e i 15 mld, saranno taglio del cuneo fiscale e nuova spinta agli investimenti, a partire dagli incentivi per Industria 4.0 (Stampa). Al Mise si pensa di prorogare tutti gli attuali incentivi e di potenziare gli strumenti già in campo, dal Fondo di garanzia alla legge Sabatini, all'iperammortamento del 250% su un elenco più ampio di beni incentivabili. Per il lavoro, d'intesa con il ministro Poletti, spinta ai digital innovation hub e ai competence center, con un credito di imposta ad hoc a favore della formazione. Dal governo sostegno anche al Made in Italy. Per favorire l'occupazione giovanile diverse le ipotesi sul tavolo: dimezzamento dei contributi a carico dei datori di lavoro per 2-3 anni per tutti gli under 35 assunti a tempo indeterminato oppure cancellazione totale dei contributi per 2 anni solo per gli under 25. "Servono cento miliardi di investimenti in quattro anni per dare una spinta al Paese – la proposta del presidente della Commissione Bilancio Boccia (Pd) – Renzi dimostri di essere cambiato davvero e ingaggi la sua battaglia con l'Europa su questo". E in manovra, per ricucire a sinistra, "si punti su assunzioni dei giovani, scuola e investimenti pubblici". 
Sul Messaggero altre anticipazioni sulla manovra: si va verso un taglio alle agevolazioni fiscali. Oltre 400 le voci al setaccio. Obiettivo: recuperare un miliardo, o tagliando tutte le agevolazioni o alzando l'asticella del reddito per accedervi.

ITALIA-POLITICA
Politica, il sondaggio del Corriere dà Forza Italia in crescita, Pd e M5S in calo: il centrodestra unito arriva al 35%. QN: il Pd sprofonda, si profila lo stallo.
Numeri però discordanti tra le rilevazioni di Pagnoncelli e Noto: se per Ipsos i dem arrestano la discesa al 26.9%, per Ipr Marketing sarebbero al 24%. Meno di mezzo punto di differenza invece sul valore del M5S, che resta primo partito con il 28% (Ipr) e 27,6% (Ipsos). I due istituti concordi nel rilevare l'ascesa del centrodestra, la cui lista unita sarebbe al 35% per Ispos, mentre al 30% per Ipr. "Renzi leader solido, ma paga le riforme" è l'analisi delle discesa nei consensi Pd fatta da Rosato al QN. Ma la prodiana Zampa replica: "Siamo senza rotta e distanti dalla gente".
Su Repubblica l'ansia dei centristi per l'attrazione azzurra. Lorenzin: "Non torno da Berlusconi ma pure Renzi ci vuole morti. Essere la quarta gamba del centrodestra non ha senso, perchè gli elettori votano direttamente Fi. La nostra è una scommessa non ancora vinta: chi vuole cose semplici torni ad Arcore e ci lasci lavorare". Gelmini al Corriere (p.4): "Il centrodestra riparta dai 4 pilastri: Fi, Lega, FdI e civismo. L'unità è possibile anche con il sistema proporzionale. Noi spettatori di quanto succede al centro". Libero (in prima e p.6) rivela il programma di Berlusconi per battere Renzi: reddito di dignità  per chi guadagna meno di mille euro al mese e via i clandestini. Al centrodestra dedica ampio spazio l'Espresso (p.24-30): è partita la corsa alla leadership, con Salvini che cerca di darsi un tono istituzionale e Berlusconi che per fermarlo punta a spaccare il Carroccio, mentre sfrutta il ritorno degli "ex traditori centristi".
Su Messaggero e Repubblica le fibrillazioni dei governatori sull'autonomia delle regioni. Toti al Messaggero: "Il voto in Veneto e Lombardia sia uno stimolo per tutti. Serve un percorso di riforma costituzionale per l'autonomia delle Regioni, una parte delle tasse dovrebbe restare agli enti locali. L'attuale sistema va ripensato anche attraverso nuove aggregazioni territoriali. Non si tratta di Sud contro Nord, serve un patto di mutua assistenza".
Chiamparino a Repubblica: "Per difendere l'autonomia non serve un referendum ma il dialogo con il governo, sfruttando l'art.116 della Costituzione che prevede margini per le Regioni virtuose".

EUROPA
Austria, il cancelliere Kern smentisce il ministro Kurz: "Al Brennero nessuna emergenza: i migranti arrivano dai Balcani. Serve più sensibilità verso l'Italia. E la reputazione dell'Italia non va messa a rischio per una campagna elettorale" (Sole p.5). In soccorso al governo Gentiloni va anche Berlusconi: "Abbiamo messo a disposizione la nostra competenza e la nostra esperienza" (Sole p.5). Sul Corriere (p.8) la vera emergenza italiana: abbiamo gli immigrati meno istruiti d'Europa (il 53% ha al massimo la terza media) e lasciamo migrare laureati italiani. In queste condizioni – scrive Fubini – l'apporto degli immigrati alla potenziale crescita del Paese è minore che in passato. Altro problema tutto italiano: la percezione del fenomeno immigrazione. I dati Istat smentiscono il refrain dell'invasione: per la prima volta in 25 anni, negli ultimi 3 anni il numero di stranieri sul territorio nazionale ha smesso di aumentare. Ciò che cambia è l'esplosione degli approdi dalla Libia e le richieste di asilo e questo ha convinto gli italiani che gli stranieri siano molti di più di quanti non siano realmente. "Dobbiamo formarli, come fanno a Berlino" dice al Corriere il direttore dell'Ispi Paolo Magri: "Sono aumentati gli italiani che se ne vanno, diminuiti gli europei che arrivano e aumentati chi sbarca, con una scolarità da terza media e per un quarto analfabeti. Numeri non drammatici in sé ma chi arriva non trova lavoro regolare né riceve una formazione adeguata come accade in Germania. Dobbiamo fare di più e meglio per integrarli linguisticamente e scolasticamente e sistemare i 2-300 mila irregolari che vagano per le nostre città".
Sul Giornale (p.13) parla invece l'ex generale Marco Bertolini: "Migranti da bloccare e non da accogliere, oppure l'Italia muore". E sulle ong: "Smettano di portare gli immigrati da noi: c'è un servizio di traghettamento che non fa i nostri interessi".

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