Commentario del 25.07.2017

IN PRIMA PAGINA
Incendi e siccità, l'Italia in ginocchio e la Protezione Civile resta senza mezzi (Repubblica). Roghi a Termoli, chiude la A14, Fiat evacuata (Messaggero). E a Roma anche il Vaticano chiude le fontane (Corriere). Ma la crisi idrica della capitale è un caso anche politico. Libero attacca le ex municipalizzate: rubano anche l'acqua. Il Foglio: una bufala Roma senz'acqua.
In primo piano anche l'emergenza migranti. Mattarella richiama la Ue: "Sia seria, basta battute" (Corriere). Minniti ha un nuovo piano: soldi ai migranti per convincerli a tornare a casa (Messaggero). Intanto Macron chiama a Parigi i leader libici: Roma irritata per l'esclusione (QN). Alfano alla Stampa: "In Libia troppe iniziative".
Sul Giornale le stime del Fmi sull'Italia: il Pil cresce, c'è aria di ripresa. Mattarella: "Ora mettere in sicurezza la crescita" (Sole).
Su Corriere e tutti la mega confisca alla Lega: 49 milioni da restituire. Arrivano i conti di rimborsopoli (Repubblica). Libero: vogliono uccidere Bossi. Intanto Salvini cambia logo: pensa alla "Lega dei popoli" (Stampa).
Ancora in prima pagina il cambio ai vertici di Tim: per Cattaneo compenso ridotto, "soltanto" 25 milioni (Libero). Il Corriere: bonus esagerato. Ora è caccia ai nuovi vertici (Repubblica). Da Mps escono invece i dipendenti: al via la trattativa per 4800 tagli. Entro ottobre le prime 1200 uscite (Sole)
In cronaca la resa dei genitori del bimbo inglese: "Charlie andrà con gli angeli". Troppo tardi per le cure (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
L'Fmi migliora le stime di crescita (Sole p.5): l'Italia cresce più del previsto (Stampa p.6). Il Fmi rivede al rialzo lestime del pil, dallo 0,8 all'1,3%. "Eppur si muove", il titolo del Giornale in prima. Gentiloni: adesso giù il debito (Stampa p.6).  "L'Italia sale qualche scalino in più nella crescita – dice il premier – ma se qualcuno si illude che queste macro cifre producano immediamente conseguenze sul terreno del lavoro e per le condizioni delle famiglie fa bene a toglierselo dalla testa. Queste cifre sono la premessa, non il risultato". Mattarella: "L'Italia registra una ripresa. Ora occorre mettere in sicurezza questa fase con un'azione di sistema".
Il pil italiano cresce, ma il lavoro che non decolla è la vera zavorra del Paese, scrive Zacché nell'editoriale del Giornale. Il governo non può celebrare i numeretti della ripresa del pil: dovrebbe piuttosto preoccuparsi dei meccanismi di trasmissione verso il lavoro e i salari, tutti inceppati. L'unica riforma economica del governo Renzi, il Jobs Act, funziona poco; le imprese, finiti gli incentivi, assumono solo a termine. Questo momento favorevole non durerà a lungo: non sfruttarlo sarebbe una follia. Al Pd scegliere tra una legge di Stabilità mirata a lavoro salari e produttività e l'ennesima sciagurata manovra elettorale.
Turismo, lavoro e 4.0 le mosse da fare per spingere la ripresa, scrive Di Vico sul Corriere. Guai a discutere di decimali, serve decidere come supportare la tendenza al miglioramento dell'economia reale. Bene  il piano Industria 4.0: sta funzionando per le imprese industriali, potrebbe essere esteso anche al turismo, dice De Felice (Intesa Sanpaolo). "Servono misure-sorelle del Piano 4.0 che aiutino investimenti destinati a qualificare e a innovare il turismo italiano".
Per il Sole Mattarella e Gentiloni pensano già alla manovra e ai rischi a cui è esposta per la discussione in concomitanza della legge elettorale. Di fronte al rischio di una maggioranza senza numeri pensano a una "fiducia tecnica a tempo", che serva solo all'approvazione della legge di bilancio.

ITALIA-POLITICA
Una Camera "senza padroni", ovvero senza una maggioranza: questo per il Corriere si profila dopo il voto del 2018, con molti cambiamenti rispetto all'assetto attuale. Il Pd avrebbe 100 deputati in meno, il M5S salirebbe da 88 a 181. Quanto al centrodestra FI passerebbe da 56 seggi a 100, la Lega da 19 a 100, Fdi da 11 a 32. Il centrodestra starebbe in testa, con 232 seggi: ma la soglia di maggioranza resta irraggiungibile a 316. Pagnoncelli: "Insieme è probabile che i partiti del centrodestra perdano voti. Meglio se corrono divisi e poi si uniscono". Ma anche altre eventuali intese – Pd con FI oppure M5S-Lega_Fdi – non avrebbero i numeri. Resta poi l'incognita del centro e di una sinistra che supporti il Pd.  "Con quattro attori in scena – Renzi, Grillo, Salvini, Berlusconi – ognuno in corsa per la sua ambizione, si va verso un Parlamento ingovernabile" l'analisi di Folli su Repubblica.
Forza Italia e Lega fanno i conti col numero dei seggi. La lega sogna di arrivare a 120 deputati: se la legge elettorale non cambia, chi sogna il Parlamento deve scommettere su Salvini. Forza Italia ha invece il problema di riconfermare i vecchi numeri, a fronte del controesodo degli azzurri che stanno tornando. A decidere sarà Berlusconi ma si riparla di regola dei tre mandati (Corriere).
Intanto Salvini pensa a cambiare logo: dal simbolo via il Nord, arriva la "Lega dei Popoli" (Stampa). Anche Renzi in movimento, su simbolo e alleanze: "Pronti a trattare pur di fare un listone con Pisapia". Obiettivo, lista unica Pd-Campo Progressista per arrivare al 40%.

EUROPA
Migranti, su tutti il richiamo di Mattarella agli ambasciatori: "La Ue dia risposte serie" (Sole) "serve fermezza come per le banche" (Corriere). L'ambasciatore Massari al Messaggero: "Siamo riusciti a imporre il tema alla Ue ma a Bruxelles ancora troppi egoismi. Ma l'Italia per contare di più deve essere più unita. L'antieuropeismo non ha fondamento nella realtà: l'Europa è l'unico game in town, non c'è alternativa".
Minniti a Tunisi per la riunione degli stati africani. Due i punti chiave del documento firmato ieri: soldi ai migranti per tornare a casa e governo dei flussi tra Ue e Africa (Messaggero, Sole).  Finora solo 5000 persone hanno aderito ai "rimpatri assistiti". Il Viminale punta a incentivare il contro esodo. Ribadita la necessità di "stabilizzare" la Libia per meglio controllare le frontiere. Oggi al Viminale l'incontro con le ong impegnate in mare: sul tavolo il nuovo codice di condotta voluto dall'Italia ma molte organizzazioni diranno no alla Polizia a bordo e all'impegno a non fare trasbordi.
Libia divisa, i leader da Macron e Roma si irrita (QN). Fa discutere il vertice parigino voluto da Macron con i capi della Libia. All'incontro invitata in extremis anche la delegazione italiana. Roma scettica sul successo del vertice (Messaggero). Sulla Stampa l'affondo di Alfano: "In Libia troppe iniziative. Unifichiamo gli sforzi sulla mediazione Onu". E sulla Francia: "Abbiamo un rapporto fraterno, il Mediterraneo è un'area di interesse comune. Macron ha vinto esprimendo una forte vocazione europeista e questo ci piace. Per il resto, ciascuno segue gli interessi nazionali". Il ministro francese Le Drian, ieri a Roma, prova a smorzare le tensioni: "La Francia e l'Italia non possono fare nulla senza l'altro". Repubblica accusa: Macron non apre i porti francesi ai "migranti economici" ma le truppe francesi in Niger nulla fanno per bloccare la rotta principale dei trafficanti di uomini. Il Foglio sminuisce la querelle italo-francese: "l'iniziativa di Macron non va letta in chiave anti italiana, la Francia è consapevole che la crisi libica è pericolosa per tutta l'Europa". Sul Messaggero parla l'ambasciatore alla Ue Massari: "L'Italia svolge un ruolo primario nella stabilizzazione della Libia, qualsiasi iniziativa può essere utile se condivisa. Un paese da solo non può fare molta strada".

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