Commentario del 25 Luglio 2023

Primo Piano Rassegna Stampa
Martedì 25 luglio 2023

PRIME PAGINE
Economia. C'è il protocollo per caldo e lavoro, oggi tocca alle parti
sociali (Sole, Messaggero); Ecco il salva-Open Fiber (MF); Materie
prime: corsa in 10 tappe per le nuove miniere (Sole); Crisi bancarie, la
Ue apre ai salvataggi preventivi con i fondi di garanzia (Sole); Sgravi
per le aziende che assumono i giovani Neet senza studio e lavoro
(Messaggero); Premio agli evasori (Repubblica).
Politica. Racket dei visti ai migranti Terremoto alla Farnesina
(Libero); Scuola, c'è la deroga: esami di riparazione fino all'8
settembre (Messaggero).
Esteri. Duello sul governo in Spagna (Corriere); Feijòo-Sanchez, sfida
per governare e la Spagna ora teme un nuovo voto (Messaggero,
Repubblica); Sanchez: "L'onda nera si è fermata in Spagna" (Stampa); A
Madrid è la solita sinistra: ha perso ma resta al governo. E Vox
preoccupa la Meloni (Giornale, Libero); Lezione spagnola: La sinistra
resiste se non fa ammucchiate (Fatto); Israele limita i poteri della
magistratura: esplode la protesta (Corriere).
Cronaca. Afa e vento, prime vittime (Messaggero); Grandine e fuoco.
L'Italia spezzata in due dal clima impazzito (Repubblica, Stampa);
Tempeste, il Nord devastato A Catania blackout per il caldo (Giornale);
Da Scalfari a Spartaco: Repubblica si rivolta contro padron Elkann (Libero).
ECONOMIA
Salario minimo in primo piano, con la proposta della maggioranza di
sospendere tutti gli emendamenti, compreso quello che sopprimerebbe la
proposta di legge delle minoranze, e rinviare tutto a settembre, quando
verosimilmente sarà pronto anche il contropiano del centrodestra
(Stampa, pagina 10). Per le minoranze è una mezza vittoria che non si
voti l'emendamento soppressivo, ma sul rinvio a settembre la risposta è
un no secco. Per l'ex ministro dem Orlando intervistato dalla Stampa
(pagina 11) "chiedendo un rinvio sul salario minimo, Meloni cerca di
gestire l'imbarazzo" e sottolinea che "l'esecutivo non ha idee per
affrontare il tema del lavoro povero. La premier ha fatto molta retorica
contro finanza e multinazionali, ma ora non le disturba", dice. Mentre
sul Giornale (pagina 10) il presidente della commissione Lavoro Rizzetto
dice: "Noi siamo a disposizione per approfondire un tema molto ampio, e
stiamo ragionando sul da farsi. Non si chiamerà salario minimo, magari
si chiamerà welfare aziendale o lavoro di cura domestica, ma noi siamo
pronti a migliorare le condizioni lavorative degli italiani". Per il
presidente di Confindustria occorre intervenire sulle famiglie sotto i
35mila euro, con un taglio al cuneo fiscale da 16 miliardi, per mettere
in tasca alle persone 1200 euro all'anno in modo strutturale. (Sole 24
Ore, pagina 6). "Le risorse ci sono, si può riconfigurare la spesa
pubblica, che è sui 1100 miliardi", dice. Intervistato dal Corriere
della sera (pagina 12) Cottarelli dice: "9 euro la soglia giusta ma la
misura non pesi sui conti pubblici".
Intanto, sottolinea il Tempo a pagina 2, prende forma la delega fiscale,
con 482 emendamenti da votare. Tra le novità quella relativa ad un
possibile allargamento delle maglie del sistema tributario, con
l'inclusione in presenza di nuove sanatorie di tutti i debiti, ed il
concordato biennale con le piccole imprese grazie a cui i soggetti
coinvolti potranno sapere in anticipo i tributi da pagare. Mentre per
Repubblica (pagina 2) nella delega c'è un altro regalo agli evasori, con
il Fisco che non potrà fare appello. E sempre Repubblica sottolinea
(pagina 3) che è scontro con la Ragioneria sulla flat tax del governo:
"crea perdita di gettito", scrive il Ragioniere generale dello Stato
Mazzotta in un documento depositato venerdì in Senato. Infine il
protocollo anti afa per i lavoratori, con le nuove misure per Cig e
lavoro agile che oggi il governo presenterà alle parti sociali (Sole 24
Ore, pagina 2 e tutti).


POLITICA
In primo piano le reazioni dei partiti italiani al risultato delle
elezioni in Spagna. Dopo la mezzanotte di ieri, riferisce il Corriere
della sera a pagina 5, Giorgia Meloni ha chiamato l'amico il leader di
Vox Santiago Abascal. Telefonata nel corso della quale la presidente del
Consiglio italiana rassicura l'amico sul sostegno di Fratelli d'Italia
alla causa del leader di Vox, più che di Vox stessa. Nella maggioranza,
sottolinea ancora il Corriere della sera, esulta soltanto Forza Italia,
alleata del Partito popolare che, dice Tajani, "rappresenta il centro
della politica anche in Spagna". "Una buona notizia per l'Europa",
scrive. E se per Libero (pagina 3) il modello socialista ha i mesi
contati e l'avanzata della destra è un fatto epocale, Repubblica (pagina
6) sottolinea che col risultato delle elezioni in Spagna naufraga il
progetto di Meloni di cambiare gli equilibri in Europa. E sempre su
Repubblica (pagina 6) l'intervista a Casini che dice: "Il voto in Spagna
ci dice che quando il centro si piega alle forze estreme perde la sua
identità". Intervistata da Repubblica (pagina 7) Schlein sottolinea che 
"viene sancita la sconfitta dei nazionalisti, che perdono quasi la metà
dei parlamentari. Tramonta così il progetto dei popolari di dar vita a
un governo con la destra estrema", dice Schlein mentre sull'eventuale
minaccia all'unità del Pd rappresentata dalla neonata corrente di
Bonaccini la segretaria dem dice: "Il Pd è un partito plurale e
continuerà a esserlo. I congressi servono per scegliere la linea
politica, non a sopprimere il pluralismo interno. Siamo circondati da
partiti personali legati al leader di turno. Il Pd è l'unico davvero
democratico e plurale, è la nostra forza".
Sulla Stampa a pagina 12 la questione Santanchè, con la procura di
Milano che apre un terzo fascicolo sulla sua Visibilia per truffa contro
lo Stato. Per il giornale torinese c'è tensione in Fratelli d'Italia,
dove sono pronti a scaricare la ministra che però domani in Senato
salverà la poltrona. Un assalto giudiziario al ministro, tuona Libero a
pagina 8, evidenziando che  i grillini puntano allo show in Senato con
la mozione di sfiducia di domani.
E sempre in tema giustizia a pagina 13 della Stampa Donatella Stasio
difende l'abuso d'ufficio perché, scrive, non si fa Giustizia col muro
contro muro, sottolineando che "contro l'abolizione si sono espressi
giuristi, autorità indipendenti e togati europei e italiani ma
l'esecutivo non ascolta".

ESTERI
In primo piano su tutti i quotidiani le elezioni in Spagna, con i leader
in cerca di alleati per formare il nuovo governo (Corriere della sera
pagina 2 e tutti). Il socialista Pedro Sánchez, che ha conquistato 122
seggi, due in più del 2019, insegue una ri-edizione del suo attuale
governo di coalizione. "Questa democrazia troverà la formula per la
governabilità", ha detto nella riunione dell'esecutivo del Psoe che si è
tenuto ieri. Dal canto suo, Alberto Nuñez Feijóo, presidente del Partito
popolare, che per voti e seggi (136) ha vinto le elezioni, ha ammesso di
"non aver raggiunto le nostre aspettative" ma ha ribadito il suo diritto
a formare il nuovo esecutivo e ha detto di aver già contattato tutti i
leader di partito con cui potrebbe stringere un'alleanza. Sono quattro:
Vox (33 seggi), Union del pueblo navarro (1), Coalicion Canaria (1) e
Partito nazionalista basco (5, attualmente alleato del Psoe e
apparentemente poco disponibile). "Ci siamo accordati per continuare a
conversare nell'arco della settimana", ha affermato Feijóo. Le posizioni
di Vox e Pnv sembrano però inconciliabili, come ha ribadito il
segretario del partito di estrema destra: «Mano tesa al Pp" ha
dichiarato Ignacio Garriga, ma "il voto patriota" non si unirà mai a
quello dei nazionalisti baschi.
Intanto ieri dal Summit della Fao sulla sicurezza alimentare è arrivato
l'appello del'Onu sul grano (Corriere della sera, pagina 6). "Mi appello
alla Federazione Russa affinché riprenda l'attuazione dell'Iniziativa
del Mar Nero", ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite
Guterres. "Appello particolarmente importante", lo ha giudicato Sergio
Mattarella in un incontro al Quirinale con il segretario generale
dell'Onu, definendo "sciagurata" la decisione russa di colpire l'accordo
sul grano.
Passando in Israele, dove dilaga la protesta contro il premier Netanyahu
dopo il via libera alla riforma giudiziaria col Parlamento che ha
approvato la prima parte della legge che riduce l'autonomia del
Tribunale (Repubblica, pagina 12 e tutti).
Infine la Grecia, dove dopo Rodi brucia Corfù (Quotidiano Nazionale
pagina 4 e tutti). Migliaia i turisti bloccati negli aeroporti.
"Combattiamo una guerra", ha detto il premier greco Mitsotakis.


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