Commentario del 03.07.2023

IN PRIMA PAGINA
Meloni sul Corriere della sera: "Fondi Ue, obiettivo vicino". Salario minimo, Schlein: governo contro i poveri (Corriere della sera). Tridico sulla Stampa: "Salario minimo, affare per lo Stato". Salario minimo a misura di territorio (QN). Assalto a Generali (Repubblica). Alimentari, rincari alle stelle. L'ombra della speculazione (Messaggero). Aiuti alle famiglie Welfare aziendale: via al maxi sconto, ma non per tutti (Sole24Ore). Confindustria divisa e più debole si conta per il dopo-Bonomi (Fatto quotidiano). La Russa su Libero: "Ecco perché Fdi governa e il Pd no". Scrocconi rossi (Giornale). Stretta sul voto in condotta Prof e genitori d'accordo con Valditara (Tempo). Salvini con Le Pen sgambetto a Meloni (Repubblica). Trattative segrete a destra per liquidare l'eurosinistra (Giornale). Salvini e la carta Le Pen per inchiodare la premier (Stampa). Sangiuliano gela Sgarbi "Sessismo e turpiloquio non sono accettabili". Le Maxxi scuse di Giuli (Stampa e tutti). Comencini: Sgarbi ha offeso le donne non andrò al Maxxi (Repubblica). Santanché: 462 accertamenti in Maserati e multe mai pagate (Fatto quotidiano). Santanchè l'altro intreccio tra debiti e politica (Repubblica). La famiglia di Nahel: "Ora fermatevi" (Corriere della sera e tutti). Inferno francese (Stampa). Generazione banlieu (Tempo). Francia, automobili contro le case La rivolta contagia Belgio e Svizzera (Messaggero). L'allarme di Kiev: "A Zaporizhzhia minati i reattori" (Corriere della sera). Mattatoio Bakhmut (Stampa). L'incursore di Kiev "Abbiamo varcato il fiume Dnepr in cinque punti (Repubblica). Vent'anni, il Suv e la corsa contromano: uccisa una donna (Corriere della sera e tutti). La lunga agonia di Michelle: si poteva salvare (Messaggero).

ECONOMIA
"L'occupazione sta facendo registrare numeri record, anche grazie alle misure che abbiamo adottato", dice Meloni intervistata dal Corriere della sera (p.3). E sul salario minimo: "Non sono convinta che ci si possa arrivare per legge, l'approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali". Sulla stessa linea il segretario Cisl Sbarra, che nell'intervista alla Stampa (p.2) dice: "Stabilire lo stipendio per legge è pericoloso, meglio la certezza del rinnovo dei contratti". Diverso il parere di Tridico, che sempre sulla Stampa (p.3) sottolinea che quella del salario minimo "è una riforma necessaria: l'occupazione aumenterebbe e lo Stato avrebbe solo da guadagnare. Tra maggior gettito e minori sussidi parliamo di 1,5 miliardi l'anno". E intanto Schlein si sfoga coi suoi, sottolinea il Corriere della sera (p.5): "questo governo vive in un altro Paese", dice. Ed è allarme prezzi: su alimentari e bevande aumenti fino al 46% e c'è l'ombra della speculazione, riferisce il Messaggero (p.3), che pubblica un'intervista al ministro Urso che dice: "L'allarme sui prezzi resta alto perché l'inflazione è il nostro principale problema, abbiamo vinto la battaglia madre contro gli speculatori in campo energetico, ora chiediamo alla Bce più cautela sui tassi perché c'è il rischio recessione". Spazio alla scalata a Generali su Repubblica (p.2). La novità arriva dall'Ivass, l'autorità che vigila sul mercato assicurativo, che venerdì 30 ha autorizzato la Delfin, la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio, a salire oltre il 10% del capitale di Generali.

POLITICA
Meloni a tutto tondo nell'intervista in apertura del Corriere della Sera. La premier parte dai migranti, rivendicando il "cambio di passo" dovuto all'avvio del dialogo con la Tunisia e alla proposta della Commissione Ue di investire fino a 14 mld nel nuovo bilancio su immigrazione e dimensione esterna. Pesa il mancato accordo con Polonia e Ungheria, ma Meloni spiega: "Grande rispetto per chi, come questi due Paesi, difende l'interesse nazionale. E' difficile – prosegue – trovare regole che vadano bene per tutti". Ma il capo del governo nega ripercussioni sulle alleanze politiche in vista dell'Europee del prossimo anno: "Un errore sovrapporre i temi del Consiglio Ue con i rapporti all'interno delle singole famiglie politiche". In vista del voto per il Parlamento Ue parte la sfida Meloni-Salvini: il leader della Lega provoca gli alleati chiedendogli di impegnarsi a non allearsi con la sinistra a Bruxelles. Oggi – riportano Stampa (p.17) e altri – l'incontro tra il leader del Carroccio e La Le Pen, il progetto prevede la fondazione di un nuovo gruppo sovranista con Orban. Repubblica (p.10) definisce una mina "sovranista" Salvini, anche se i piani della Meloni escludono la Lega: la premier valuta una maggioranza che includa i liberali o di far entrare nell'intesa solo Fi. FdI e Fi avvisano: "Con noi solo gli europeisti" (Messaggero p.9). Giornale (p.6) sottolinea il grande piano della destra per liquidare la sinistra europea: Meloni con Morawiecki e Salvini con Le Pen puntano a costituire un fronte conservatore e moderato. "Bisogna stringere un patto di tutto il centrodestra. E aggiungere il centro di Renew Europe" spiega a Libero (p.6) il leghista Molinari, che sottolinea come l'aspetto più difficile sia convincere Popolari e Conservatori a stare con Le Pen e Afd. Il capogruppo di Fi a Strasburgo, Martusciello, al Giornale (p.7) propone la "maggioranza Antonio", spingendo sull'alleanza che nel 2017 consacrò Tajani al Parlamento Ue: "L'auspicio è che l'anno prossimo la maggioranza sia di centrodestra, come d'altronde è il Consiglio europeo". Forza Italia, intanto, deve fare i conti con la "polveriera Lombardia" – come segnala La Stampa (p.16) -: tante incognite nella transizione post Berlusconi, con lo scontro tra l'ala vicina a Ronzulli e quella che si riconosce in Sorte nella regione simbolo.
Tra gli altri temi politici, in evidenza lo scontro tra il ministro Sangiuliano e Vittorio Sgarbi per le parole del sottosegretario durante l'inaugurazione del Maxxi Estate (su tutti). "Io contro la volgarità" dice un imbarazzato ministro nei confronti dei toni usati da Sgarbi, il quale replica al Corriere della Sera (p.4): "Se mi venissero chieste le dimissioni per una cosa del genere, il ministero della Cultura dovrebbe chiudere le porte adesso". Altro tema che agita la maggioranza è quello dell'inchiesta sulla Santanchè: stasera su Report altra puntata dedicata al caso Visibilia.

ESTERI
Caos in Francia in primo piano. Scontri in strada prima del funerale di Nahel, ucciso da un agente: adolescenti e lavoratori colpiscono supermercati, scuole e negozi alla moda. Attacco alle istituzioni: un'auto-bomba lanciata contro la casa di un sindaco (su tutti). Oggi vertice straordinario del governo. Pesano i problemi irrisolti delle periferie parigine e l'integrazione dei cittadini di origine araba. Va in cenere – commenta Domenico Quirico su La Stampa (p.11) – la Francia della fraternitè. Marc Lazar a Repubblica (p.13): "E' un problema di coesione sociale, nazionale. Ma anche repubblicana. La politica francese è cieca: per la maggior parte dei giovani nati in Francia da genitori stranieri questo Paese resta razzista. Ad approfittare di questa situazione – spiega - sarà Le Pen". E Giulio Sapelli a Libero (p.5) avverte: "Il timore ora è la nazionalistica risposta dei francesi autoctoni". Intanto il caos delle banlieu parigine contagia Belgio e Svizzera (Messaggero p.6). "Quello che accade in Francia è molto preoccupate" dice il ministro Crosetto, che esclude però il rischio contagio in Italia.
Ampio spazio alla guerra in Ucraina. La strategia di Kiev è attaccare su tutti i fronti per logorare i russi e tagliargli i rifornimenti (Repubblica p.14). Dal presidente Zelensky arriva l'allarme: "I russi pur di fermarci sono pronti al disastro atomico" (Corriere della Sera p.10). Si continua intanto a ragionare sulla situazione di Mosca dopo la marcia della Wagner. "Lo scontento interno ha ormai indebolito Putin" fa sapere un report della Cia (Stampa p.13). E il fondatore della tv indipendente russa, Mikhail Zygar, a Repubblica (p.14) dice: "L'élite mollerà Putin perché è un'anatra zoppa. Attenzione alle prossime elezioni". Nel frattempo, gli Usa spingerebbero per la pace, secondo la direttrice dell'Istituto affari internazionali Nathalie Tocci, che parla al Messaggero (p.12), "Biden ha bisogno di arrivare al voto con la guerra non solo finita, ma vinta".

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